Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Cosa si aspettano gli scrittori dalla pubblicazione?

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view post Posted on 27/6/2015, 10:05
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Fabrizia

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La pubblicazione è il fine a cui praticamente tutti gli scrittori tendono.
Ma qual è il fine della pubblicazione? Qui le risposte possono essere molto diverse e le idee sulla questione non sempre sono chiare.

Alcuni spunti:
- guadagno: crediamo davvero di poter guadagnare con le nostre pubblicazioni?
- fama: la nostra pubblicazione può veramente renderci famosi?
- soddisfazione: qualsiasi forma di pubblicazione soddisfa il nostro ego?

Mi piacerebbe sentire i vostri pareri...
 
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Lavella
view post Posted on 28/6/2015, 00:33




La pubblicazione è un modo per rendere eterno un nostro pensiero. Per quanto riguarda altre aspirazioni come denaro e fama direi che in Italia la strada è chiusa. Puoi riuscire solo se sei una velina che racconta la sua storia col calciatore o una presentatrice che svela come ha fatto ad evitare la caduta del sopracciglio dopo i cinquant'anni! All'estero esistono ancora esordienti che hanno successo e soldi. Noi ci accontenteremo di far leggere ai posteri i nostri scritti, sperando che siano più saggi dei nostri contemporanei.

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gioberta
view post Posted on 28/6/2015, 07:58




anche per me pubblicare è soprattutto comunicazione, però se comportasse anche soldi e fama la cosa mi farebbe un immenso piacere. Immaginate un po' aggirarsi tra gli scaffali e vedere il proprio libro in vendita! nel mio caso, mani di bimbi che lo toccano, lo sfogliano e lo stropicciano, madri che lo scelgono per un regalo, bimbi che poi si addormentano ascoltando le mie parole, maestre che lo leggono agli scolaretti impazienti..! Sarebbe meraviglioso! E sognare di poter pubblicare un giorno non costa niente. Come dice mia madre, Camilleri è diventato famoso intorno ai 70 anni. E poi è un obiettivo, un modo per tirare avanti, in un mondo che va in pezzi, oltre che sfuggire alla routine quotidiana dove infine nulla cambia se non in peggio. rotflmao ed è un obiettivo che va bene a qualsiasi età!!
 
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view post Posted on 28/6/2015, 11:29
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Fabrizia

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CITAZIONE (Lavella @ 28/6/2015, 01:33) 
La pubblicazione è un modo per rendere eterno un nostro pensiero.

bello!

CITAZIONE
All'estero esistono ancora esordienti che hanno successo e soldi.

bisogna anche pensare che i lettori di lingua inglese sono mooolti di più...


CITAZIONE (gioberta @ 28/6/2015, 08:58) 
anche per me pubblicare è soprattutto comunicazione, però se comportasse anche soldi e fama la cosa mi farebbe un immenso piacere. Immaginate un po' aggirarsi tra gli scaffali e vedere il proprio libro in vendita! nel mio caso, mani di bimbi che lo toccano, lo sfogliano e lo stropicciano, madri che lo scelgono per un regalo, bimbi che poi si addormentano ascoltando le mie parole, maestre che lo leggono agli scolaretti impazienti..! Sarebbe meraviglioso! E sognare di poter pubblicare un giorno non costa niente. Come dice mia madre, Camilleri è diventato famoso intorno ai 70 anni. E poi è un obiettivo, un modo per tirare avanti, in un mondo che va in pezzi, oltre che sfuggire alla routine quotidiana dove infine nulla cambia se non in peggio. rotflmao ed è un obiettivo che va bene a qualsiasi età!!

sono d'accordo... si dovrebbe scrivere se si pensa di avere qualcosa da dire (in qualsiasi settore), allora si può avere qualche possibilità...
soldi e fama sono una conseguenza e una gratificazione, ma se sono lo scopo principale ci sono poche probabilità di successo
toccare il libro di carta ha sempre il suo fascino ma in ebook la diffusione è molto più facile, combinare entrambe le soluzioni credo sia l'ideale...

solo il sogno degli scolaretti impazienti mi pare un po' eccessivo :D
 
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gioberta
view post Posted on 28/6/2015, 12:19




[/QUOTE]

scolaretti impazienti mi pare un po' eccessivo :D
[/QUOTE]

perché eccessivo? Ai bimbi piace sempre ascoltare le storie. Lo vedo con il figlio di mia sorella di 7 anni che, quando comincio, non mi molla più. Meglio una storia che mettersi a fare le cornicette!
 
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view post Posted on 28/6/2015, 12:32
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Fabrizia

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parlavamo di scolari, non di bimbi...
era un battuta, ma il discorso sulla scuola sarebbe lungo...

spero che le cornicette non siano una realtà...
 
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view post Posted on 28/6/2015, 13:53
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Prima di tutto, secondo me, bisogna distinguere tra quelli che vogliono fare gli scrittori come professione (si, ci sono!) e quelli, invece, che vogliono semplicemente pubblicare qualcosa che hanno scritto per il piacere di farlo. E' ovvio che un aspirante scrittore professionista vorrà trarre guadagno da ciò che fa, magari non necessariamente fama (che seguirebbe poi interviste, diritti per film, serie tv ecc ecc ecc) ma un normale e/o discreto guadagno che permetta di vivere / sopravvivere. Pensando a questo e in vista di un'eventuale pubblicazione, lo scrittore di professione dovrà anche aspettarsi contratti editoriali che richiedono un tot numero di opere in un tot numero di anni, cosa che secondo me non è da sottovalutare perchè disegna una profonda linea tra lo scrittore occasionale e lo scrittore per professione.
Arrivando al perchè lo scrittore occasionale pubblica o comunque desidera pubblicare, la mia risposta sarebbe: per farsi conoscere. No,non intendo "fama" non intendo "il nome che passa di bocca in bocca", ma con la pubblicazione e con la distribuzione diamo letteralmente una parte del nostro scritto, e quindi una parte di noi, in mano a perfetti sconosciuti lontani da noi geograficamente, anagraficamente, caratterialmente e così via. Ecco perchè oggi sono comuni forum e siti di scrittura, condividiamo un pezzo di noi stessi, con altri.
 
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view post Posted on 28/6/2015, 19:05
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Fabrizia

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CITAZIONE (quietriot @ 28/6/2015, 14:53) 
Prima di tutto, secondo me, bisogna distinguere tra quelli che vogliono fare gli scrittori come professione (si, ci sono!) e quelli, invece, che vogliono semplicemente pubblicare qualcosa che hanno scritto per il piacere di farlo. E' ovvio che un aspirante scrittore professionista vorrà trarre guadagno da ciò che fa, magari non necessariamente fama (che seguirebbe poi interviste, diritti per film, serie tv ecc ecc ecc) ma un normale e/o discreto guadagno che permetta di vivere / sopravvivere. Pensando a questo e in vista di un'eventuale pubblicazione, lo scrittore di professione dovrà anche aspettarsi contratti editoriali che richiedono un tot numero di opere in un tot numero di anni, cosa che secondo me non è da sottovalutare perchè disegna una profonda linea tra lo scrittore occasionale e lo scrittore per professione.

hai ragione sulla suddivisione, ma lo scrittore di professione non credo lo possa diventare e si possa aspettare contratti editoriali se non ha già un discreto successo...
(si potrebbe approfondire il discorso su cosa si intende per scrittore di professione, mi pare che abbiamo accennato ancora all'argomento...)

CITAZIONE
Arrivando al perchè lo scrittore occasionale pubblica o comunque desidera pubblicare, la mia risposta sarebbe: per farsi conoscere. No,non intendo "fama" non intendo "il nome che passa di bocca in bocca", ma con la pubblicazione e con la distribuzione diamo letteralmente una parte del nostro scritto, e quindi una parte di noi, in mano a perfetti sconosciuti lontani da noi geograficamente, anagraficamente, caratterialmente e così via. Ecco perchè oggi sono comuni forum e siti di scrittura, condividiamo un pezzo di noi stessi, con altri.

farsi conoscere, sì, il desiderio di un po' di notorietà per quanto su scala ridotta...

per i forum mi piace di più il termine comunicare, usato da gioberta
Abaluth è nato con questa intenzione... comunicazione bidirezionale tra le persone...
 
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The Royal
view post Posted on 29/6/2015, 23:44




Mah, secondo me, il fine della pubblicazione è quello di palesare a tutti che un qualsivoglia brano valga qualcosa invece che nulla. Con l'implicazione naturalmente delle soddisfazioni personali.
 
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view post Posted on 30/6/2015, 17:34
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Fabrizia

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ecco, sì, la soddisfazione personale.
il valore però non è una cosa del tutto oggettiva o quantificabile...
 
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view post Posted on 5/7/2015, 14:02
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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”
(Marcel Proust)
 
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view post Posted on 9/7/2015, 17:27
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Fabrizia

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infatti quello che ci piace della lettura è la risonanza...
ed è quello che dovremmo cercare di ottenere quando scriviamo...
 
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