| Un odore nauseante mi invade le narici facendomi rinvenire. Pian piano apro gli occhi ma non vedo niente, sono avvolta dalle tenebre. Sulla faccia sento un fastidio, mi sembra un pezzo di stoffa, o dio ma sono bendata! Cerco di alzarmi, ma non ci riesco qualcosa mi comprime i polsi e le caviglie, mi pare un filo, anzi no, una corda molto spessa, ma no, non ci credo, sono legata! Ma come è possibile? Chi mi ha immobilizzata qui?
Cerco di rammentarlo, ma invano, la sola cosa che ricordo, è un fazzoletto sulla bocca e poi il nulla. La puzza infernale mi giunge in gola e mi fa salire un conato di vomito. “C’è qualcuno?” domando, nessuna risposta. Sento uno strano rumore, tendo le orecchie e deglutisco. Un essere misterioso si sta avvicinando a me. Ora è qui vicino, avverto il suo alito sul viso. Un caldo improvviso avvolge tutto il mio corpo. Il sudore inizia a colarmi giù dalla fronte, inumidendo la benda che succede? O dio che caldo, aiuto soffoco! L’individuo si allontana, e il calore insopportabile cessa. Tiro un sospiro di sollievo. “Chi sei?” gli domando. L’essere ritorna da me, e il caldo ricomincia. Oh no, non resisto sverrò da un momento all’altro. Improvvisamente, mi brucia il mento. Tiro un urlo di dolore e lui si sposta di nuovo. “Cosa mi hai fatto?” gli chiedo con tutto il fiato che ho in gola. Lo sconosciuto torna da me, e mi sussurra all’orecchio: “Ti piace il fuoco?” “Cosa?”
Il calore diventa più intenso, il sudore cola giù lungo il mio corpo, come se fosse acqua. Mi viene da piangere, chi è quest’uomo? Ho paura mi sembra uno psicopatico, o dio, aiuto, mi pare di essere in un incubo. Ma forse è quello, forse sto sognando, anzi sicuramente, non c’è altra spiegazione.
Mi mordo violentemente il labbro e spero di risvegliarmi nel mio letto, ma purtroppo ciò non accade e io sono sempre qui, bendata, legata e nelle mani di un pazzo. L’uomo mi mette una mano sulla testa. “Si che ti piace, guarda i tuoi capelli sono rossi come la fiamma che arde su queste candele che ho in mano.” Sento un odore di bruciato e rabbrividisco, mi sta dando fuoco alla punta della treccia. Grido terrorizzata e lui si allontana. Mi metto a piangere cerco di liberarmi ma invano, i nodi attorno alle mie caviglie e ai miei polsi sono troppo stretti. “Liberarmi ti prego” lo imploro. Lui si avvicina di nuovo a me e mette la candela vicino al mio viso. Il calore che emana è insopportabile, e mi blocca il respiro. “Non ti posso liberare” mi sussurra “tu sei malvagia hai i capelli rossi come il fuoco dell’inferno che mi ha fatto vivere Milena da bambino.” Sfiora la mia faccia con la fiamma delle candele, un dolore lancinante mi fa sobbalzare. L’individuo si sposta, prende qualcosa e ritorna da me. “Anche lei aveva il tuo stesso colore in testa.” Un odore nauseante mi penetra nelle narici. Mi sembra di conoscerlo o mio Dio è benzina! Urlo a squarcia gola mi vuole bruciare viva. Ma perché? Io non voglio morire sono ancora giovane, cosa centrano i capelli rossi? E chi è Milena?
Improvvisamente un ricordo riaffiora nella mia mente: è un articolo di giornale che ho letto pochi giorni fa che parlava di un serial killer che uccideva le donne con i capelli rossi, perché in loro vedeva la matrigna Milena, che aveva quel colore in testa e che lo aveva sempre maltrattato da piccolo. Questo individuo sicuramente è il serial killer, o no, aiuto! O santo cielo, rovescia la benzina per terra, e me la tira anche addosso. No, no non voglio morire, qualcuno mi aiuti! Sono terrorizzata, da un momento all’altro, il mio giovane corpo sarà avvolto dalle fiamme e io sarò spacciata. Sento una sirena, mi sembra un’ambulanza anzi no, è la polizia. Forse i poliziotti arriveranno in tempo, e mi salveranno, prima che questo pazzo carbonizzi la mia giovane carne. “Accidenti, mi hanno trovato, ma come hanno fatto?” urla furibondo l’assassino.
Spero che se ne vada, e mi lasci vivere la mia vita, come è giusto che sia. La sirena è sempre più vicina, dai muovetevi, non c’è tempo da perdere, vi prego salvatemi. “Presto devo scappare” “ma prima ti brucio maledetta, a te e ai tuoi capelli rossi come il fuoco” aggiunge e poi se ne va. Le fiamme mi avvolgono, aiuto, la mia pelle inizia a bruciare, il caldo diventa insopportabile, il dolore atroce. Ormai non ho più scampo, il mio destino è segnato.
Edited by francesca vernazza - 23/4/2015, 21:23
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