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La macumba

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Lavella
view post Posted on 18/3/2015, 10:04




Avevo passeggiato a lungo sul lungomare senza meta. Ora cominciavo a sentire la stanchezza ma non avevo nessuna voglia di tornare a casa. Passeggiare da sola in un posto così bello e così distante mi aveva inevitabilmente fatto riflettere sulla mia vita, sulle incomprensioni che l’avevano condizionata e su quello che avrei desiderato ma che non avevo avuto. Con questi pensieri e questa intensa malinconia non avevo voglia di affrontare il caos di quell’alloggio e l’allegria che l’avvolgeva senza coinvolgermi.
La spiaggia cominciava a svuotarsi e il sole si avviava a tramontare. Mi tolsi le scarpe e mi diressi verso il mare. Mentre passeggiavo e mi lasciavo avvolgere dalla luce rossa del tramonto assaporando il piacere di quell’acqua che accarezzava le mie caviglie stanche bagnandomi i lembi del vestito la mia attenzione fu catturata da un suono di tamburi e un canto popolare. Guardai nella direzione da cui provenivano i suoni e notai qualcosa di insolito.
Un gruppo di donne vestite di bianco danzava intorno a un fuoco. Mi avvicinai incuriosita. Avevano scavato un fossa nella quale avevano disposto una serie di oggetti, erbe, figure sacre, candele, fiori. Erano tutte vestite di bianco con abiti pomposi e turbanti sulla testa. Cantavano e ballavano in modo trascinante al suono dei tamburi di alcuni uomini abbigliati con gli stessi colori mentre io non riuscivo a staccare gli occhi da loro. Erano i Candomblé, esponenti di un’antica religione africana tuttora praticata in Brasile. Avrei voluto filmarli ma temevo di offenderli e di disturbare il loro momento di preghiera. Rimasi quindi incantata a guardarli senza fiatare.
Nel frattempo il cielo imbruniva e l’immagine di quel fuoco diventava via via più suggestiva. Dopo un po’ mi feci da parte e restai seduta in un punto della spiaggia dal quale potevo osservare i loro riti e guardare contemporaneamente il mare e gli ultimi riflessi di quel sole infuocato che ci stava pian piano abbandonando.
Quando la musica terminò la spiaggia mi sembrò inanimata, quasi deserta. Ora la mia malinconia sembrava rimbombare nel silenzio. Una delle donne, la più anziana, mi venne vicino. La osservai sorpresa. Aveva un sorriso aperto che mi ispirava fiducia. Mi parlò in portoghese e mi chiese se c’era qualcosa che mi affliggeva e se volevo che lei facesse qualcosa per me. Non le risposi ma la guardai sorridendole con fiducia. Quasi mi avesse letto nel pensiero stese un panno di pizzo bianco sulla sabbia accanto a me e accese una candela. Appoggiò sul panno un piatto di cuoio intorno al quale dispose delle collane. Dopo prese un grosso rastrello e ci versò dentro 16 conchiglie. Agitò a lungo il rastrello producendo un suono di chincaglieria e versò le conchiglie sul piatto. A quel punto cominciò a parlare di me indovinando alcuni dettagli della mia personalità davvero particolari. Disse che avrei realizzato ogni mio desiderio ma che avrei dovuto sconfiggere una persona che mi ostacolava. Aggiunse che lei avrebbe potuto neutralizzarla con una macumba. Proseguì con la descrizione, sorprendentemente fedele, della persona che mi intralciava. La osservavo incredula. In realtà non avevo bisogno di macumbe ma solo di contatti umani. Per non restare sola di nuovo decisi quindi di lasciarla fare. La mia curiosità e la mia sete di compagnia mi condussero così a sperimentare questo antico rito. Disse qualcosa alle altre donne che nel frattempo l’avevano raggiunta. Accesero una serie di grosse candele che disposero intorno a me e iniziarono la loro danza. La brace che avevano acceso nel loro rito precedente si stava spegnendo, ora la spiaggia era illuminata solo dal fuoco delle nuove candele e io ero al centro del cerchio circondata dal calore delle fiamme, da quello della musica e della loro danza. Stavo vivendo qualcosa di spettacolare, ne ero consapevole. Nessun tour operator avrebbe potuto mai offrirmi qualcosa del genere. Al termine del rito le donne mi lanciarono addosso dei fiori bianchi. La più anziana raccolse tutte le sue cose e mi salutò. Le chiesi se potevo lasciarle un’offerta. Mi disse di no. Mi intimò però di lasciare che le fiamme si spegnessero da sole e di lanciare in mare i fiori che mi avevano donato. Mi avviai verso il mare con i miei fiori tra le mani. Solo allora mi resi conto che anch’io avevo un vestito lungo e bianco, l’avevo comprato a Positano ma appariva quanto mai adatto all’occasione. Lanciai lentamente in mare i miei fiori. Quando mi voltai ero sola e le fiamme si stavano spegnendo. Tornai a passo lento verso casa invasa da una nuova serenità e fiduciosa nel mio futuro.

Edited by Lavella - 22/3/2015, 20:42
 
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view post Posted on 18/3/2015, 10:49

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Nessuna macumba, nessun rito nero ma solo fiducia in sè stessi.
Ok! Brava come sempre Lavella.
 
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view post Posted on 18/3/2015, 12:11
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Riti in riva al mare,
suggestioni intense e lievi
di piccole onde
che vengono da lontano
a sussurrarti
il sorriso eterno del sole
che si cela all'orizzonte.

Io non so che sia macumba,
ma so quel che hai provato
e benissimo raccontato
e condiviso. Grazie

Si. Succede proprio così, e forse
fiori bianchi e lunghe vesti
non sono che nel tuo spirito:
ma è lo stesso mare.
 
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Lupoalfa
view post Posted on 19/3/2015, 08:35




Una bella cartolina dal Brasile che infonde serenità e fiducia nel futuro.
Brava.
 
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Xadhoom86
view post Posted on 19/3/2015, 20:23




Bello questo ''frammento '' di giornata. Mi sono sentita anche io un po' in riva al mare come la protagonista. Non so se è autobiografico, ma sicuramente questo racconto sembra voler dire la fine di un dispiacere e la nascita di qualcosa di bello!
 
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justadream12
view post Posted on 20/3/2015, 13:12




Ciao Lavella
che meraviglia il posto e il rito descritto nel tuo racconto. Avrei voluto essere lì anch'io!
Breve ma intenso. Piacevolissima lettura e speranza nel futuro.

Buona fortuna
 
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The Royal
view post Posted on 22/3/2015, 00:38




Trovo che questo tuo racconto sia "in linea" con tutto il resto della tua produzione caratterizzata da elementi propri del tuo stile, ovvero espressività, suggestione narrativa, ottime scenografie e magistrale evidenziazione dei particolari senza cadere in una sorta di stantio iper-realismo. Dunque tutto in equilibrio come al "solito". Ma qui il "solito" è pregevolezza e non banalità. In bocca al lupo per il concorso: ah, solo un piccolo dettaglio. Alla ventesima riga, hai scritto "dei dettagli". Non sarebbe forse stato meglio scrivere semplicemente "dettagli"? Ancora in bocca al lupo. :D
 
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Lavella
view post Posted on 22/3/2015, 20:43




Grazie a tutti. Royal grazie per il suggerimento. Ho giá modificato.

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Xayde
view post Posted on 4/4/2015, 21:46




Dal titolo ho immaginato erroneamente che si trattasse di un racconto con temi come il voodoo o la magia nera. Invece è un racconto con descrizioni di paesaggi rasserenanti e il fuoco stesso emerge dalla narrazione come elemento buono e purificatore.
Le suggestioni che dà a primo impatto mi evocano alla mente il fumetto di Hugo Pratt, Cortomaltese.
 
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caterina.russo
view post Posted on 10/4/2015, 21:07




Cara Lavella complimenti!
Migliori a ogni concorso ed è un vero piacere leggerti.
Hai creato l'atmosfera perfetta, molto suggestiva e ci hai invitati tutti intorno a quel falò.
Certo avrei voluto saperne di più del passato e del futuro di questa donna malinconica, ma io sono troppo curiosa ;)
In bocca al lupo!
 
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Shairil9
view post Posted on 15/4/2015, 09:56




Ciao Lavella. Molto suggestivo, corto ma intenso! Nel leggerlo mi sono sentita anche io in riva al mare :) Auguroni!!
 
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theMarchHare
view post Posted on 20/4/2015, 21:06




Come hanno già scritto i tuoi altri lettori prima di me, leggendo la tua storia mi sono sentita trasportata sulla spiaggia che hai descritto. Forse proprio perchè il racconto è così breve risulta facile immedesimarsi e vivere l'atmosfera che hai dipinto così bene. Bello anche l'argomento, un tuffo nelle acque dell'inconsueto che movimentano il quotidiano.
Ho trovato qualche frase un po' troppo lunga, forse, ma nulla che disturbasse davvero la lettura.
Brava! (:
 
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gioberta
view post Posted on 20/4/2015, 22:59




Racconto d'atmosfera, che trasporta il lettore su sponde lontane, tra riti antichi. Tuttavia non mi convince come possa la protagonista comprendere perfettamente tutto ciò che l'anziana le predice, particolari della sua vita ecc, durante la maconda. La protagonista sembra infatti una turista, estranea a quel mondo e, quindi, anche a un certo tipo di linguaggio, suppongo. Oppure no? L'idea comunque è buona. yay
 
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francesca vernazza
view post Posted on 21/4/2015, 20:12




ciao il tuo racconto mi è molto piaciuto. :D
Devo dire che ho apprezzato molto i riti che fanno intorno al fuoco, e li trovati anche molto suggestivi. :D
Il racconto secondo me è scritto molto bene ed è scorrevole da leggere. :)
Complimenti!!!! E in bocca al lupo per il concorso !!!!! :D
 
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Lavella
view post Posted on 21/4/2015, 21:36




Ma a just hai detto anche buona fortuna, a me solo in bocca al lupo, vuol dire che porterai più fortuna a lei?

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17 replies since 18/3/2015, 10:04   205 views
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