La bozza l’aveva scritta in fretta, ma occorsero sei giorni di lavoro per terminare l’opera. Ovvio che alle prime critiche si sia messo a piangere, ma da lì a chiamarlo Diluvio Universale ce ne corre…
Diluvio universale è uno scrittore che scrive per gli altri invece che per se stesso. Se smettesse di cercare il consenso altrui smetterebbe anche di piangere godendosi ciò che scrive! Complimenti, bella scheggia!
In effetti io mi riferivo al Padreterno, ma come hai ben visto le realtà del microcosmo, com'è quella di uno scrittore nei confronti del grande Creatore, sono lo specchio di quelle macrocosmiche.