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Il Sogno di Johnny Cappello, una fiaba moderna

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gioberta
view post Posted on 3/3/2013, 11:32




Johnny Cappello se ne stava nella vetrina del cappellaio. Si annoiava e sbadigliava.
“Uffa, che barba! Qui non succede mai niente di niente” sbuffava.
I suoi compagni di vetrina erano tipi assai silenziosi, che raramente gli rivolgevano la parola. C’era Madame Cuffietta, tutta trini e fiocchetti, che passava il tempo a rimirarsi in uno specchio laterale; c’era Mister Berretto Scozzese Tartan, a quadrettoni rossi e bianchi, un tipo dall’aspetto simpatico e allegro, che tuttavia parlava uno strano dialetto difficile da capire; c’erano due Cappellini da Bimbi, rosa e celeste, che a stento balbettavano poche parole incomprensibili. C’era, infine, su un piano rialzato coperto da un elegante rettangolo di velluto rosso, sua Eccellenza Cappello a Cilindro, un tipo assai superbo e riservato, che non parlava mai con nessuno.
Johnny, invece, era un cappello da cowboy , di cuoio marrone chiaro. Aveva un cordoncino intrecciato che gli girava torno torno sulla tesa larga, e che scendeva giù a formare un nodo. Johnny guardava fuori dalla vetrina la gente a passeggio, le auto incolonnate, i palazzoni grigi così alti da toccare il cielo, e intanto sognava. Sognava pianure sconfinate e il muggito delle mandrie al pascolo, sognava tramonti infuocati e il crepitio dei fuochi al bivacco. Johnny Cappello, in quella angusta vetrina di città, non ci voleva più stare!
Un giorno finalmente accadde ciò che egli aveva sperato: la porta del negozio si spalancò di colpo e una folata di vento entrò rapida infilandosi ovunque tra gli scaffali.
“O adesso o mai più” pensò Johnny Cappello, che era un tipo sveglio. Si tenne pronto e, quando la folata di vento raggiunse la vetrina dove si trovava, con autentica prodezza, ci saltò sopra, come se l’aria sottile fosse una puledra selvaggia e, hop, hop, hop, se ne volò al galoppo fuori dal negozio.
“Libero finalmente! “ strillò, assaporando l’aria tiepida di primavera.
Spronando il suo cavallo di aria, Johnny Cappello raggiunse ben presto le nubi bianche del cielo che frettolose stavano transitando da quelle parti. Allora, svelto, si sfilò il cordoncino intrecciato, ne fece un lazo e lo lanciò in aria. Dopo un paio di tentativi e con grandissima soddisfazione, riuscì a prendere al laccio una graziosa nuvoletta riccioluta.
“Sei mia, bellezza!" gongolò, tirandola a sé.
La nuvoletta scalciava e spingeva per tornarsene libera accanto alle sue compagne, ma il laccio la teneva saldamente prigioniera e alla fine, stremata, si arrese.
Johnny Cappello le si fece vicino, di fianco, la tranquillizzò con una carezza e poi ci salì in groppa. Quindi tirò le redini e girò la nuvola ad ovest, in direzione del Far West, dove avrebbe trovato fattorie, mucche e cavalli a perdita d’occhio.
Sì, sarebbe andato lì, perché lì era il suo posto.
La nuvoletta, ormai domata, virò sulla sinistra e cominciò a volare a velocità sostenuta nell’aria turchina, mentre Johnny Cappello, allentate le redini, si sistemò bello comodo nella morbida bambagia.
“Quando avrò trovato una bella e grande fattoria, diventerò il cappello di un bravo mandriano e allora, finalmente, avrò una vita vera, altro che marcire in quella stupida vetrina di cappelli!” pensava Johnny a cavallo della nuvoletta.
Il pensiero dei suoi anni sprecati in quell’insulso negozio di città lo faceva rabbrividire. Come aveva fatto a sopravvivere? Come non era ammuffito per la noia e l’umidità?
“Beh, ormai è passata – si rincuorò - e non sono più in vendita! Manca un’ultima cosa però.”
Con decisione si strappò il cartellino del prezzo e lo gettò giù dalla nuvola.
Sotto di lui la città si stendeva come un immenso mare di cemento, interrotto qua e là da minuscoli giardini color verde pallido. Nulla a che vedere con le praterie dei suoi sogni! Poi i palazzi si fecero sempre più radi e iniziò la campagna, grande e ondulata, con i campi squadrati e qualche casetta di tanto in tanto.
Johnny Cappello diede un colpetto di redini e la nuvoletta ubbidiente scese di quota, fino a sfiorare le cime degli alberi.
“Magari trovo una sistemazione per la notte, - si disse Johnny, a cui il pensiero di viaggiare nel buio non sembrava prudente – un posticino tranquillo dove riposarmi, prima di affrontare l’oceano.”
E mentre scrutava di qua e di là, con la massima meticolosità, gli arrivò forte e chiara la voce allegra e spensierata di un bimbo.
“Corri cavallino, corri, hop, hop” cantava il bimbo.
“Che sia già arrivato alla fattoria?” esclamò Johnny incredulo, perché il viaggio gli era sembrato fin troppo corto.
Si sporse dalla nuvoletta alla ricerca del piccolo cowboy:
tra le povere baracche di un accampamento improvvisato, un bimbetto sporco e seminudo cavalcava un vecchio manico di scopa. Non c’erano mucche né cavalli lì intorno, solo qualche cane spelacchiato che rovistava tra cumuli di rifiuti.
“Ma che posto è? - si chiese Johnny Cappello inorridito- Possibile che questo bimbo abiti qui? Possibile che la gente viva così?”
Poi la porta di una baracca si spalancò e una mamma-bambina si sporse fuori a chiamare il bimbetto. Questi posò con cura il suo manico di scopa come se fosse la cosa più preziosa del mondo, e corse dentro a mangiare.
Johnny Cappello guardò ad ovest dove il sole già tramontava tingendo il cielo di rosso fuoco. Pensò alle pianure sconfinate, al muggito delle mandrie al pascolo e al crepitio dei fuochi al bivacco. Pensò al bimbo-cowboy che cavalcava a piedi nudi in mezzo al fango indurito.
Esitò.
Solo un istante.
Poi, con un balzo, saltò giù dalla nuvoletta e, dolcemente, planò accanto al manico di scopa.

Edited by gioberta - 21/3/2013, 16:24
 
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view post Posted on 3/3/2013, 11:40

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Bellissimo Gio, questo sogno in tema fiabesco ma assai veritiero.
Un gran finale!
Bravissima! Tanto di cappello!
Pat
 
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gioberta
view post Posted on 3/3/2013, 13:08




grazie Patrizia, troppo buona. E sempre arguta!
plane
 
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Lavella
view post Posted on 3/3/2013, 14:40




Bellissimo, mi ha fatto anche commuovere! Sei bravissima Gio, continua così! Forse Far West si scrive staccato, per il resto tutto perfetto, come sempre dopotutto!
 
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gioberta
view post Posted on 3/3/2013, 14:47




Grazie, Lavella del tuo sostegno. Troppo buona. cheerful_h4h
 
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wyjkz31
view post Posted on 3/3/2013, 15:53




Dolcissima!
Sei proprio brava con le favole.

Inutile dire che mi è piaciuta molto.
E non aggiungo altro perché non c’è altro da aggiungere.
 
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gioberta
view post Posted on 3/3/2013, 16:00




Wyjkz, ti ringrazio per le belle parole. Mi hanno commossa! crybaby
 
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Davide Schito
view post Posted on 3/3/2013, 21:55




Molto carina la tua fiaba, Gio! Mi ha ricordato un po' "Toy Story"! :)
Lo stile e il linguaggio sono appropriati al genere anche se io avrei ridotto un po' le ripetizioni di "Johnny Cappello" tanto è praticamente l'unico personaggio e soprattutto l'unico che pensa.
 
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gioberta
view post Posted on 4/3/2013, 08:52




Caro Davide, grazie per il tuo commento e sigh, adesso che mi ci fai pensare, l'inizio assomiglia a Toy Story , con la fuga dal negozio! Spero che il seguito sia diverso, però. Le ripetizioni sono una mia fissazione, messe per amor di chiarezza a beneficio dei bimbi. Magari ci torno su e faccio qualche taglio. Ho postato questo raccontino, che avevo nel cassetto, perché mi sarebbe proprio dispiaciuto non partecipare al concorso e vedervi andar via, senza di me! Il tempo stringe e il tema del concorso è complesso ( diaboliche amministratrici). Spero comunque che questa fiaba moderna ti abbia strappato un sospiro e una riflessione!
crazyeyes
 
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daniloc78
view post Posted on 4/3/2013, 16:34




Bello, scritto bene e frutto di una mente molto fantasiosa. Infatti, mentre lo leggevo mi chiedevo: "ma come cavolo gli è venuta in mente questa storia?"
E ti dirò che anche io, ai miei tempi, cavalcai manici di scopa... :D
 
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JosephineMarch
view post Posted on 4/3/2013, 18:27




Una meraviglia. Non esagero nel dire che mi hai fatto tornare bambina nello spazio di poche righe. Da domani guarderò i manici di scopa con occhi rinnovati e magari, tra un cappello da cowgirl e uno da "apprendista stregone" le pulizie saranno un gioco da ragazzi.
Il mio preferito, per ora, senza che me ne vogliano gli altri. Brava, brava! :wub:
 
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view post Posted on 4/3/2013, 19:36
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In effetti lo stile è ironico-fiabesco con tanto di "morale" nella parte finale. Devo ammettere, carino, ma non particolarmente il mio genere.
Sarà che sono per qualcosa di più concreto, ma anche per ciò che, leggendolo, "ti fa star male" o "ti sorprende" e questo racconto non mi ha suscitato molto.
Non prenderla a male, Giò!
 
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gioberta
view post Posted on 4/3/2013, 20:36




CITAZIONE (daniloc78 @ 4/3/2013, 16:34) 
E ti dirò che anche io, ai miei tempi, cavalcai manici di scopa... :D

..non sarai stato mica tu il bimbo-cowboy della storia??? grazie per il tuo commento! :P



Grazie, Jo, ma non esagerare! Ci sono storie bellissime in questo concorso; la mia è solo una fiaba! :lol:

Cara Quiet, nessuna offesa! Anzi, ti capisco benissimo!! :) :) :)
 
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francescadelogu77
view post Posted on 4/3/2013, 22:35




Gioberta, già da "Seppia" avevo capito che sarei diventata una tua fan.
Avrei quasi giurato che Johnny si lanciasse sulla prateria di Febold Feboldson e invece regali un finale tenero..
Complimentissimi... :)
 
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gioberta
view post Posted on 4/3/2013, 22:43




Grazie, Francesca, sei molto gentile! Sono contenta ti sia piaciuta! kisss
 
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83 replies since 3/3/2013, 11:32   770 views
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