| davide2283 |
| | CITAZIONE (gioberta @ 26/11/2012, 06:55) IL BUONUMORE DI RE MARHINILL
L’elfo Till trovò rifugio nel cappuccio di una ghianda e lì se ne stette,(spazio)buono buono, aspettando che l’ira di Re Marhinill, padrone e signore (pesante, ne basta uno dei due) del Bosco Incantato, sfumasse, come fa la rugiada al mattino ai raggi del sole (quest'ultima parte suona male, e poi la rugiada semmai evapora sotto i raggi del sole). Questa volta Till ignorava la causa di tanto furore ma ben sapeva che, quando Re Marhinill scoppiava di rabbia, era meglio starsene alla larga per un po’. Ultimamente bastava un nonnulla per far adirare Re Marhinill; un inchino fatto a metà, una nota stonata, oppure dell’uva un po’ acerba bastavano a scatenargli un’ira incontrollabile che egli sfogava su chiunque o qualunque cosa fosse alla portata del suo scettro regale. Ma non era stato sempre così! Till ricordava i bei tempi in cui il Bosco Incantato risuonava di dolci risate, quando fate e folletti intrecciavano, cantando, ghirlande odorose. A quei tempi re Marhinill sedeva solenne sul suo trono di muschio e il suo buonumore rendeva speciali anche i giorni di pioggia. Till sospirò, ben rintanato nel suo cappuccio di ghianda, e tese l’orecchio appuntito. Sentì soltanto il bum, (no virgola) bum (meglio se lo scrivi in corsivo) del suo piccolo cuore e nient’altro. Allora sporse il capino rotondo e sbirciò fuori. La radura sembrava dormire sotto i raggi lunari. Il piccolo elfo si fece coraggio e, con cautela, sgusciò fuori dal suo nascondiglio. “Che disastro! - esclamò guardandosi attorno – E’ peggio di un temporale d’agosto! Ci vorrà tutta la notte per rimettere a posto!” Nella sua furia incontrollata, Re Marhinill aveva divelto arbusti, spezzato rami e smembrato fiori! L’elfo Till sospirò di nuovo e si chinò a raccogliere la corolla sgualcita di un ranuncolo. Di lì a breve altri elfi arrivarono, e poi le fatine e i folletti, e tutti insieme, in silenzio, si misero al lavoro per rimediare ai danni di Re Marhinill : ci fu così tanto da fare che terminarono solo ai primi raggi del sole. “Così non si può proprio più andare avanti” sbuffò una fatina dalle piccole ali azzurro cielo, lasciandosi cadere esausta sul cappello ammaccato di un fungo, dopo aver raccolto e riposizionato per ore le foglie degli alberi. “Ma che possiamo fare?” gemette un’altra, sbattendo le alucce rosa fucsia (sono due colori diversi: o rosa o fucsia, oppure rosa e fucsia se bicolor). “Ribelliamoci a Re Marhinill!” urlò, dall’alto di un ramo, un giovane elfo. Ebbe inizio, allora, una discussione talmente accesa e animata che tutto il bosco ne tremò. Alla fine un folletto barbuto, che tentava inutilmente di prendere sonno, girandosi e rigirandosi nella sua foglia di felce, strillò con quanto fiato aveva in gola: “BASTA!! “FATELA FINITA!! SONO SOLO CHIACCHIERE! E’ TUTTO INUTILE! LASCIATEMI DORMIRE!!” (toglierei il corsivo, hai già detto che sta strillando: il corsivo conferisce alla frase un'importanza che invece non ha) Come per magia gli spiritelli del bosco tacquero all’istante e se ne tornarono mogi ai loro giacigli di foglie. Solo l’elfo Till se ne andò a zonzo, a riflettere. “Chissà perché Re Marhinill ha perso il suo buonumore? – si chiedeva perplesso – Si tratta di malia o di semplice pazzia?” Mentre così ragionava, udì provenire dall’interno di un albero cavo, posto ai margini del bosco, (specificazione superflua: se lo sente, sarà vicino a lui) gli echi inconfondibili di grasse risate. “(no spazio)C’è ancora qualcuno che si diverte a questo mondo! – fece sorpreso il piccolo elfo – Vediamo chi è” (punto)e, fatto un bel salto all’interno dell’albero cavo, si ritrovò a rotolare giù per un lunghissimo tunnel che lo depositò illeso dall’altra parte del mondo. (come lo sa dov'è finito?) Seduti all’ombra di una palma, tre nani panciuti ridevano come matti. “Scusate se vi disturbo, signori....- iniziò a dire Till(no spazio). “Avanti, avanti, giovanotto – fece uno dei tre – vieni a ridere con noi, ah, ah,ah” e giù una risata da piegarsi in due. (ripetizione concettuale: ah,ah,ah e giù una risata: basta una di queste due cse a far capire che stanno ridendo - opterei per la seconda togliendo gli ah,ah,ah) “Ma perché ridete?” chiese Till timidamente. “Eh,eh,eh, E chi se lo ricorda più! – rispose un altro, che aveva gli occhi pieni di lacrime dal gran ridere. (anche qui toglierei eh,eh,eh) “Ma voi - insistette Till - non siete nani brontoloni?” “Ex-nani brontoloni, ragazzo mio, ex nani brontoloni, (ne lascerei solo uno perchè già ripeti molte volte le parole nani brontoloni) prego- fece il terzo- è da un bel pezzo che non brontoliamo più, ih,ih,ih (vedi sopra)” aggiunse, rotolandosi in terra dalle risate. Till non ci capiva più nulla: com’era mai (toglierei il mai) possibile che Re Marhinill, famoso per la sua proverbiale allegria, fosse improvvisamente diventato irascibile mentre questi nani, notoriamente scorbutici, fossero tanto allegri? I nani stavano ora ridendo appoggiati gli uni agli altri e oscillavano in qua e in là, come fanno le canne al vento. “Ma questo buonumore da dove vi viene?” chiese loro Till, quando i tre furono tornati leggermente stabili. “Beh, l’abbiamo trovato nel Bosco Incantato, ah, ah, ah” rispose il primo nano, facendogli l’occhiolino. “Già, sotto la grande quercia, eh, eh, eh!” disse il secondo nano facendo spallucce. “E chi lo trova se lo tiene, ih, ih, ih” concluse il terzo nano accennando un buffo inchino fino a terra. A queste parole Till l’elfo sentì la collera salirgli fino alla punta delle sue orecchie verdi. “Ehi, aspettate un momento!- strillò – Avete trovato questo buonumore sotto la grande quercia blu? La quercia di Re Marhinill?” Ma i nani sembravano non averlo udito e ora, tenendosi per mano, accennavano buffi passi di danza attorno alla palma. Contemporaneamente, intonarono un’allegra canzoncina che suonava pressappoco così:
“Eravamo brontoloni, oni, oni Ora siamo buontemponi, oni, oni Basta urla, grida, pianti Orsù, ridiamo tutti quanti!!”
“Basta! Silenzio! Stop! - urlava Till, saltando e tendendo le braccia sottili nel vano tentativo di fermarli – Ascoltatemi! E’ importante!! (un solo punto esclamativo) Avete preso voi il buonumore di Re Marhinill, ne sono sicuro! Fermatevi, vi prego!” Ma per quanto il povero Till cercasse di farli smettere, i nani andarono avanti per un bel pezzo a cantare e a ballare. Solo quando furono stremati, si buttarono finalmente all’ombra della palma a riposare. “Questo buonumore non è vostro, razza di furfanti! Dovete restituirlo immediatamente a Re Marhinill!- li incalzò Till senza dar loro tregua – Perché lo avete preso senza chiedergli il permesso?” I tre nani si fecero seri e abbassarono lo sguardo. Poi il primo nano disse: “Eravamo stufi di essere brontoloni.” Il secondo nano aggiunse: “Volevamo provare come ci si sente a essere allegri! Ed è meraviglioso!” Il terzo nano concluse: “E siamo talmente felici che non riusciamo a restituirglielo, questo suo buonumore!” Till l’elfo impallidì per l’indignazione. “ Vi rendete conto del guaio che avete combinato? Senza il suo buonumore, Re Marhinill è sempre furioso! RESTITUITELO IMMEDIATAMENTE!- disse scandendo bene le parole – Per colpa vostra tutto il Bosco Incantato risuona di pianti e sospiri!” “Ma.. ma.. non ... non.. non (tre non sono un po' troppi) potremmo tenercelo per un altro pochino? - balbettarono i nani all’unisono. – Per favore, per un anno, un anno ancora!” “Non se ne parla proprio” rispose Till diventando rosso di rabbia. “Allora lasciacelo per un altro mese, un mese soltanto! Per favore!” pregarono i nani mettendosi in ginocchio. “Restituitelo adesso!- strilllò Till spazientito – avete combinato già abbastanza guai”. “Un giorno, un giorno soltanto” Ma Till fu irremovibile e, riavuto finalmente indietro il grosso sacco del buonumore di re Marhinill, se lo trascinò su per il lungo tunnel sotterraneo che conduceva in superficie, fino al Bosco Incantato. Tuttavia, man man che l’elfo risaliva, non riusciva a non pensare a quei poveri nani barbuti, condannati per sempre a un costante brontolio cosicché, a un certo punto, si fermò e, aperto il grosso sacco del buonumore di Re Marhinill, ne gettò giù per il tunnel una generosa manciata, e pazienza se il suo Sovrano avrebbe brontolato di tanto in tanto! Poi Till l’elfo richiuse il sacco e, a cuor contento, se ne ripartì a razzo verso il Bosco Incantato. Ciao, ti ho segnato direttamente nel testo alcune cose. Dato che sei nuova del forum ti faccio la legenda: - rosso: errori - blu: commenti al testo, passi migliorabili o che mi hanno convinto poco, suggerimenti - verde: ripetizioni Veniamo al commento: la fiaba è sicuramente molto semplice e diretta a un pubblico di bambini molto piccoli. Probabilmente a loro piacerà anche così com'è, però credo che non è perchè si sta scrivendo una fiaba che si debbano gettare al vento tutte quelle belle cose di cui si tiene conto quando si scrive un racconto per adulti. Diciamo che due cose mi hanno dato fastidio leggendo la tua fiaba: 1) le ripetizioni: usi 20 volte la parola Till, 15 Re Marhinill, 19 nano/i, 11 elfo/i. Ci dev'essere un altro modo per chiamare questi personaggi. 2) l'abuso dei diminutivi (segnati in arancione): fatina, alucce, piccolo elfo. È una caratteristica delle fiabe che questi personaggi siano piccoli, no? Anche se non gli metti ogni volta l'attributo "piccolo" o il diminutivo possiamo lo stesso immaginarceli piccoli. Per quanto riguarda la storia, come già detto è molto semplice, diciamo che manca una vera e propria "lotta" e un vero e proprio "antagonista"...questi nani mi sono sembrati un po' troppo arrendevoli, è bastato che un elfo alzasse un po' la voce e si sono sbragati. Mah. Nel complesso non posso dire che mi abbia convinto del tutto. Ma forse sono solo fuori età. In bocca al lupo!
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