| slayercetty |
| | Ciao Francesca la fiaba che hai scritto è davvero molto carina mi sono piaciute in particolare le rime e la descrizione della malvagia Malvalina; anche io, già che c’ero, avrei fatto vincere Oscuro (ihihihhihi !), ma mi rendo conto che così la storia è più adatta ai bambini . Hai usato bene gli strumenti narrativi che si confanno al genere della fiaba, ma il testo presenta diverse inesattezze, ci sono delle cose che (è un parere mio, ovviamente) non funzionano bene; la punteggiatura andava sistemata, i caporali che hai usato non erano quelli giusti, perciò mi sono permessa di fare un piccolo editing della fiaba che ti metto sotto spoiler, ci sono le virgolette sistemate e qualche mio suggerito che, secondo me, renderebbe il testo più fluido, anche per quanto riguarda la disposizione dei periodi e le pause grafiche tra le frasi. C' erano una volta in un paesino chiamato Felicità, due sovrani, amati da tutti, che lo governavano garantendo la pace e la serenità. Dopo molti anni di matrimonio, ebbero due gemelli eterozigoti: Orgoglio e Oscuro, che oltre nell'aspetto fisico, non si assomigliavano neanche nel carattere. Il primo era gentile e altruista, la gioia dei genitori, mentre il secondo era perfido, e faceva del male a chiunque, oltre a essere la croce dei regnanti, rischiava di diventare una minaccia per il paese. ( a capo) Così il re e la regina lo bandirono da esso con questa frase queste parole: ( a capo) «Vattene, dopo tutte le azioni crudeli che hai commesso, noi ti disconosciamo come figlio, non sei degno di essere nostro erede, e finché saremo in vita tu non ti avvicinerai più al nostro regno.» (a capo) «Io me ne vado, ma non perché me lo ordinate, il motivo è che voi, Orgoglio e la gente di questo insignificante paese mi fate ribrezzo, siete inferiori a me, ma un giorno tornerò per vendicarmi del torto subito e per riprendermi ciò che è mio.»
Per qualche anno Oscuro vagò per il mondo da solo, pensando a come avrebbe potuto punito punire tutti, finché un giorno in una foresta abbandonata sentì in lontananza una voce di donna che urlava: «Qualcuno mi aiuti per favore, sono una maga, mi hanno imprigionata in un rudere, liberatemi vi prego, e in cambio con la mia magia, esaudirò un vostro desiderio, parola mia.»
Oscuro non credeva alle sue orecchie, la magia? ( a capo) Aveva sempre pensato che non esistesse la magia… ( a capo) E se poi la donna stava bleffandova, si faceva liberare ed era si rivelava una semplice, inutile umana? ( a capo) Diversamente, se fosse stata una maga, l'avrebbe potuto aiutarlo per ad attuare la sua vendetta. ( a capo)
Seguì la voce e si ritrovò davanti a una catapecchia ricoperta di arbusti. La porta era sprangata con delle assi di ferro così; per entrare, Oscuro, dovette spaccare una finestra con un pezzo di legno: per lui questo era un gesto abituale, lo faceva apposta per fare un dispetto sia a palazzo che nelle abitazioni dei paesani, e lo trovava divertente. ( a capo)
Lentamente, facendo attenzione a non ferirsi con i pezzi di vetro, si infilò dentro. (a capo)Nella stanzetta, c’erano solo una poltrona malconcia, e un tavolo, con sopra dei vasi di vetro, di ogni dimensione, contenenti delle sostanze che Oscuro con la luce fioca che c’era in quel misterioso luogo, non riusciva a vedere bene.
«Ho sentito un rumore, sarai forse il mio salvatore? Se hai intenzione di liberarmi cerca il passaggio segreto nel muro, io sto tenendo duro, ricorda che ho già pronta la magia, con cui esaudirò una tua richiesta, prima che tu vada via.»
Oscuro, cercò in tutta la parete, finché ad un certo punto, una parte di essa, si spostò sotto il peso delle sue mani. ( a capo) Salì su una scala di legno, e si ritrovò in una soffitta, al centro della quale c’era una gabbia, con dentro una donna che aveva le mani legate alle sbarre e un dall'aspetto orrendo; con i suoi capelli erano verdi e spettinati e aveva la pelle grigia, la faccia scavata e gli occhi gialli, con le mani legate alle sbarre. ( a capo) «(via lo spazio) Sei tu la maga?», le chiese egli disgustato da quella visione.
«Ciò che hai chiesto te lo dimostrerò, quando le mani libere avrò.»
Oscuro (via la virgola) strappò la corda che le imprigionava gli arti ossuti, non sapeva se stesse bleffando, ma lo avrebbe scoperto in quel preciso istante: se fosse stata umana, non avrebbe saputo uscire dalla gabbia, che era chiusa con un lucchetto. ( a capo) La donna rise a squarciagola, e disse: ( a capo) «Grazie giovane smarrito, ora fai attenzione a questo rito.» Alzò la mano e pronunciò la frase: «Oh bacchetta, mia diletta, vieni qui in tutta fretta.» ( a capo) In quell’orribile arto ossuto, si materializzò, un oggetto nero, con la punta fatta a freccia. ( a capo) Un'altra risata della donna riecheggiò nella catapecchia. ( a capo) Guardò il ragazzo: «Ora ti farò vedere che le parole uscite dalle mie labbra sono vere.»Issò lo strano arnese (toglierei la virgola) e disse: ( manca lo spazio) «Lucchetto maledetto, rompiti qui ora davanti al mio cospetto.» ( a capo) Esso esplose, provocando un rumore assordante. (a capo) La maga aprì la gabbia, si stirò ed esclamò: «Libera finalmente, non ci credo che sia successo veramente.» Si rivolse ad Oscuro: «Allora dimmi, come mai passavi di qui, vieni racconta, siediti lì.» Egli spiegò la situazione (toglierei la virgola) e la maga, che si chiamava Malvalina, sempre parlando in rima, gli disse (via la virgola) che anche lei era stata cacciata, perché faceva delle malefatte, dal regno di Magoland (via la virgola) e che poi era stata imprigionata lì, e gli disse, inoltre, che lo avrebbe aiutato a vendicarsi.
« Ma come mi aiuterai?», volle sapere lui . ( a capo) La donna pensò per qualche secondo, le si illuminarono gli occhi ed esclamò : (spazio) «Hai un gemello, vero giovincello? Con una pozione e un suo capello, ti trasformerai in tuo fratello.» (a capo) Oscuro sgranò gli occhi, diventare quell’inerme di Orgoglio? ( a capo) Non avrebbe mai voluto farlo… (spazio) però, forse, era l’unico modo per entrare nel regno, dunque accettò.
Scesero, Malvalina, da sotto la poltrona, tirò fuori una sfera dicendo da sotto la poltrona e disse : ( a capo) «In questo oggetto qua, comparirà, ciò che sta accadendo nel regno di Felicità.» ( a capo) All’interno dell'oggetto della sfera apparvero i due sovrani, molto più invecchiati di quando Oscuro li aveva visti l’ultima volta, ed Orgoglio, sempre il solito con i boccoli biondi e gli occhi azzurri, non si assomigliavano per niente anche se erano gemelli, l’altro: lui aveva i capelli e gli occhi scuri. ( È Oscuro che sta osservando nella sfera) ( a capo) Oscuro raggelò quello che scoprì Ciò che Oscuro scopri, guardando nella sfera, lo fece raggelare: i due regnanti stavano dicendo al suo fratello, che erano troppo anziani e stanchi, per continuare a regnare e che, di lì a tre giorni, dopo tre giorni Orgoglio sarebbe stato incoronato re. ( a capo)
Il ragazzo Oscuro perse le staffe, quel codardo di suo fratello non poteva diventare re e prendersi il regno! La maga cercò di calmarlo, dicendogli che a le sarebbe occorso poco tempo per preparare la pozione ci voleva poco, e che ne avrebbero utilizzata un’altra con un'altra sarebbero arrivati per arrivare a Felicità in un secondo, senza dover percorrere l’immenso tragitto. ( a capo) Per la pozione della trasformazione servivano (via i due punti) una piuma di un pavone magico, dell’acqua verde incantata, una goccia del sangue di Oscuro, e un capello di Orgoglio. ( a capo) Invece, per quella che li avrebbe spediti a Felicità, ci voleva avevano bisogno della (via i due punti) polvere magica del corno di un unicorno, di una zampa di cavalletta non terrestre e di una foglia dell’albero arcobaleno. ( a capo) In un paio d’ore i due intrugli furono pronti, e la maga esclamò : «Bene, ora manca solo il capello che strapperò a tuo fratello.» poi aggiunse: «Adesso possiamo andare, solo una formula devo pronunciare.» Versò la seconda pozione sulla sfera :«Oh magia, amica mia, facci arrivare a Felicità con la tua energia.» (a capo) L’oggetto si illuminò e la donna e Oscuro ne furono assorbiti al suo interno. ( a capo)
Apparirono Apparvero nella stanza di Orgoglio a notte inoltrata, e lo portarono nella torre, e grazie al potere di Malvalina, egli non si svegliò. ( a capo) Dopo avergli strappato un capello biondo, e averlo messo nella pozione che fece bere ad Oscuro, la maga disse:« Ed ora con questo incantesimo di tuo fratello, avrai l’aspetto medesimo.» ( a capo) In un istante, Oscuro il perfido si trasformò in Orgoglio il buono. ( a capo) L’effetto dell’incantesimo durava un solo giorno sarebbe durato solo un giorno , perciò andava ripetuto ogni ventiquattro ore, e i successivi l’incantesimo andava ripetuto quindi Malvalina disse a Oscuro: per questo la maga disse: ( spazio)«Ogni giorno ti servirà un suo capello, per questo io resterò qua a controllare il tuo gemello.» ( a capo) «Non ti preoccupare -la rassicurò il ragazzo- ci dovrai restare qui solo per tre giorni , e: quando mi incoroneranno re, svelerò a tutti la mia vera identità, e di lui ci sbarazzeremo di lui.»
I giorni seguenti nessuno, neanche i genitori, notarono niente di diverso in Orgoglio, perché Oscuro cercò di recitare bene la commedia; ma la notte precedente l’incoronazione, Tenerino, il maggiordomo muto del castello, sentì un rumore, vide il ragazzo che si avviava verso la torre, sbirciò all’interno e scoprì tutto. ( a capo) Però Purtroppo il poveretto, non sapeva come avvisare la gente, così decise di agire il giorno dopo da solo, e portare davanti a tutti il vero Orgoglio, facendo arrestare, Oscuro e la creatura dall’aspetto orripilante che aveva visto con lui. ( a capo)
Al mattino, appena tutti andarono alla cerimonia, il pavido (perché pavido? A me sembra più impavido e coraggioso che fifone) Tenerino, andò dalla si recò nella torre. Malvalina, appena lo vide, cercò di agitare la bacchetta, ma il maggiordomo le si avventò addosso contro e gliela fece cadere di mano. Poi caricò sulle spalle Orgoglio e corse verso la sala dell’incoronazione. Arrivò a destinazione appena in tempo, poco prima che la corona fosse messa posta sulla testa del falso, ed tutti rimasero a bocca aperta, appena videro il vero Orgoglio . ( a capo) Oscuro non sapeva cosa fare, finché nella sala, arrivò la maga, che egli implorò così la implorò: ( a capo) «( via lo spazio) Presto Malvalina, fa qualcosa ti prego.» ( a capo) ed Ella rispose: «( via lo spazio) Non ti preoccupare Oscuro, terremo duro.» ( a capo) Dopo aver sentito quel nome il re e la regina sbraitarono: (spazio) «(via lo spazio) Tu ingrato maledetto, non avresti più dovuto avvicinarti a questo paese, sei troppo crudele, per stare qui.» Poi dissero alle guardie: «Arrestatelo!!!» ( a capo) In quel momento la maga stava per pronunciare una formula: «Con la mia magia, io maledico questo posto parola m….aaaaaaah!» ( a capo)
Per fortuna Orgoglio,che si era appena svegliato, prima che la lei finisse, le tolse la bacchetta dalle mani. Oscuro, era furibondo, non avrebbe mai permesso che il gemello fosse incoronato re,e gli si avventò contro con una spada,per un pelo Orgoglio riuscì a evitarlo,e venne venendo colpito solo di striscio a un braccio, ma gli cadde la bacchetta. ( a capo) Malvalina, tentò di afferrarla, ma Tenerino le bloccò gli arti scheletrici. ( a capo)
I due gemelli, lottando,si gettarono sull'oggetto magico, Orgoglio tentò di riprenderla con le poche forze che gli erano rimaste, ma Oscuro, sleale come sempre, riuscì ad impossessarsene con l'aiuto della spada e e riuscì a prenderlo, lo lanciò alla maga, che intanto aveva graffiato le mani del maggiordomo, e si era liberata. ( a capo) La bacchetta stava per tornare nella sua mano malvagia, ma Orgoglio (via lo spazio che precede la virgola), la intercettò, e la spezzò. « Noooooooooooh! - sbraitò Malvalina- Non può esser..», ma non terminò ciò che stava dicendo, perché il suo corpo si disintegrò.
Oscuro venne arrestato, mentre Orgoglio diventò re, e riportò la pace a Felicità Spero di esserti stata utile , in bocca al lupo per il concorso !
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