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Il Patto - Luna de Magistris

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view post Posted on 18/11/2012, 16:33

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Roxy, ho sviluppato il finale della mia fiaba.
Quando puoi dacci un'occhio e dimmi il tuo parere.
Grazie.
 
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Lupoalfa
view post Posted on 18/11/2012, 18:09




CITAZIONE (roxy901 @ 10/11/2012, 23:14) 
Il Patto

C'era una volta, in un paese molto lontano, un cacciatore che viveva in una casetta di legno nel bosco. Era un giovane bellissimo, e tutte le figlie dei contadini sognavano di sposarlo.
Il cacciatore, però, non era famoso solo per la sua bellezza, ma anche per la sua arte, un'arte sconosciuta a tutti e tramandata di generazione in generazione: l'imbalsamazione.
Il giovane, infatti, trascorreva le sue giornate, sia per denaro che per diletto, a impagliare animali. La sua collezione personale, che comprendeva anche gli esemplari lasciati in eredità dai suoi avi, era immensa e invidiata da tutti.
Un mattino, come tutti i giorni, il giovane andò a caccia nel bosco e il caso volle che egli si trovasse davanti a un esemplare bellissimo: una cerva bianca. Il cacciatore non poteva certo farsela scappare! Iniziò a correre ma, quando ormai sembrava averla quasi catturata, la cerva sparì nel nulla e il cacciatore rimase solo nel bosco. Guardandosi intorno, capì di essersi perduto.
L'unico modo per uscire da quel labirinto di alberi era quello di ripercorrere il tragitto all'indietro. Camminò per ore ma non riuscì a ritrovare la strada di casa. All'improvviso, però, sentì un suono provenire da poco lontano.
"Uhhh... uhhh!" Qualcuno piangeva! Il cacciatore, senza pensarci su, si inoltrò ancor di più nel bosco alla ricerca del padrone di quelle lacrime, quando si ritrovò davanti alla cerva bianca. Il giovane rimase stupito da quella visione e si chiese come fosse mai possibile che un animale riuscisse a piangere. Depose allora le armi e tentò d'avvicinarsi con cautela alla cerva che (meglio senza "invece") si trasformò in una fata.
La fata aveva i capelli color del miele e gli occhi bianchi come il ghiaccio. Era tanto bella che il cacciatore se ne innamorò al primo sguardo e dimenticò quasi subito che fino a poco prima voleva catturare l'animale e imbalsamarlo. Poi si avvicinò e le chiese il motivo di tante lacrime: "Fatina, perché piangi? Gli occhi delle fate dovrebbero sempre sorridere!"
La fatina alzò il viso e intorno a lei s'alzarono in volo mille farfalle dorate. "Piango proprio perché sono una fata!" Il cacciatore la guardò stranito, non comprendendo quel che la fata volesse dire. Ella, allora gli spiegò il problema: "Piango perché posso trasformarmi in tutto: cerva, passerotto, ranocchia e tutti gli animali del bosco. Non posso, però, trasformarmi in donna. Vorrei tanto avere le gambe lunghe e le forme delle donne del castello. Vorrei essere una principessa, vivere in un palazzo e innamorarmi di un principe! Invece sono costretta a vivere sola nel bosco per far felici gli altri con la mia polvere fatata. Quand'è che sarò io a essere felice?" Domandò la fatina al cacciatore.
Il cuore del cacciatore era tanto pieno d'amore che non poté trattenersi dal dire alla fatina che a qualunque costo l'avrebbe aiutata. La fata parlò ancora: "Davvero mi aiuterai? Conosco una strega che possiede un filtro capace di far avverare ogni desiderio, purché sia buono. Essa vive tra le Montagne Nere e solo chi è coraggioso può entrare nella sua caverna. Vi sarei andata io stessa, mio cacciatore, ma purtroppo la strega ha fatto voto di parlare solo con gli uomini, quindi dovrai andarci tu. " Convinto dal piano della fata, il giovane cacciatore decise di partire ma, essendo egli abbastanza furbo, (virgola) colse l'occasione per fare un patto con la fata: "Se ti porterò il filtro dovrai sposarmi" disse, e la fata accettò senza battere ciglio.
Il cacciatore, allora, si incamminò nella foresta che, via via, diventava sempre più fitta e oscura. Passarono delle ore prima che il giovane arrivasse alle Montagne Nere. La caverna della strega era scavata sul fianco della montagna più alta, in modo che tutti potessero vederla e sentirsi addosso lo sguardo del male. Il cacciatore si fece coraggio e, una volta scalata la montagna, entrò nella caverna.
"Chi è là?" chiese una voce minacciosa. "Il cacciatore!" disse il giovane, impavido, seppur molto stanco. "Avvicinati" ordinò la voce. Il cacciatore, allora, iniziò a camminare tra le rocce nel buio finché non si trovò davanti alla strega. Al contrario di quanto si potesse pensare, la strega era bellissima! Aveva i capelli neri come la notte e la pelle chiara di chi non ha mai visto il sole. "Cacciatore, so perché sei venuto" disse la strega con fare superbo. "La fata ti ha mandato a prendere la pozione che la trasformerà in principessa: eccola. Prendi questo liquido e fallo bere alla fata fino all'ultima goccia." Il cacciatore prese la pozione e fece per andarsene ma la strega lo ammonì. "Dove vai, cacciatore, senza la mia ricompensa? Nulla è regalato nel mio regno." Il giovane allora si voltò e chiese alla strega cosa dovesse donarle. "Io voglio la tua arte, cacciatore" disse la strega.
Il cacciatore era così innamorato che disse alla strega, quasi senza pensarci, che le avrebbe dato tutto ciò che chiedeva. Una luce blu intensa avvolse il giovane e lo privò della sua capacità di imbalsamatore e di tutta la sua collezione di animali.
Poi la strega disse: "Ricorda, cacciatore, se il desiderio della tua fata dovesse divenire cattivo allora la magia sparirà!"
Solo allora, la strega lo lasciò andare. Corri corri, il giovane tornò dalla fata felice. "Fatina, ti ho portato la pozione, ora bevila e mantieni il tuo patto". La fatina bevve il filtro magico tutto d'un fiato e si trasformò in una bellissima principessa. "Cacciatore, grazie, ora sono felice" disse la principessa. "Come promesso onorerò il nostro patto, ma prima voglio andare al castello ed entrare tra i nobili della corte. Quando mi avranno accettata manderò una carrozza a prenderti e diverrai il mio sposo." La principessa s'incamminò verso il palazzo.
Quando arrivò al castello venne accolta da tutti i nobili per la sua bellezza e quando incontrò il principe s'innamorò di lui. Passarono i giorni e le settimane e la principessa era tanto presa dal suo amore per il principe, che si dimenticò del cacciatore.
Un giorno il cacciatore, che ormai aveva perso le speranze e viveva per strada come un mendicante in attesa della famosa carrozza, venne fermato da una vecchietta dal volto pallido e i capelli di neve, che gli chiese facendosi beffa del suo dolore: "Buon uomo, verrai anche tu domani al matrimonio del principe?"
Il giovane allora capì quel che era successo: la principessa si era dimenticata di lui! Aveva mentito fin dall'inizio, non era mai stata innamorata. Così il cacciatore, arrabbiato, decise di andare al castello e rivelare a tutti chi era in realtà la principessa. Era tanto furioso che dimenticò di lavarsi e mettersi l'abito della festa. Quando arrivò al castello, nei suoi abiti stracciati e puzzolenti, iniziò ad urlare: "Quella che voi credete la principessa in realtà è una fata che si è presa gioco del mio amore per diventare regina! E' una bugiarda!" Ma nessuno credette al cacciatore: ormai tutti, nobili, contadini e servi erano innamorati della principessa. Il principe, allora, a sentir chiamare "bugiarda" la sua futura sposa, decise di imprigionare il cacciatore. Tra le urla di rabbia, e l'indifferenza della superba principessa, il cacciatore venne trascinato nella torre più alta del castello e lì venne rinchiuso da solo col suo dolore. Accadde però (togliere la virgola) che nel momento in cui il principe chiuse a chiave la porta della torre, la principessa si ritrasformò nella fata che era una volta. L'incantesimo era stato annullato! La fata, per seguire il suo sogno aveva fatto soffrire il povero cacciatore, rendendo il suo desiderio malvagio. Tutti, allora, capirono che il cacciatore aveva detto la verità e decisero di liberarlo. La fata, piena di vergogna, scappò nel bosco, dove rimase per il resto della sua vita e il cacciatore, per la sua sincerità e per aver salvato tutti da una regina bugiarda, venne eletto Primo Cacciatore del Regno.



FINE

E' un racconto delizioso e scritto molto bene. Gli uomini sono fatti così: si fanno sempre fregare dalle donne. :) :) :)
 
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piero sardo viscuglia
view post Posted on 19/11/2012, 12:17




fantastico il testo la scrittura molto accattivante, ti prende dall'inizio alla fine, devo dire molti molti complimenti per il tuo scrivere. una sola pecca forse ho notato, il finale... mi sembra un pò riduttivo, mi aspettavo forse un finale un pò più movimentato ma poco importa la tua fiaba mi ha preso molto.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 18:52
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CITAZIONE (bluninja636 @ 11/11/2012, 13:52) 
p.s. domanda rivolta a tutti: la virgola prima della congiunzione può essere usata ma solo in alcuni casi, mentre mi è capitato spessissimo di trovarla come un a regola fissa.
La regola qual'è?

Dipende dal ruolo rivestito dalla congiunzione 'e'.
1 - se in un elenco la congiunzione collega un membro ai precedenti, NON ci vuole la virgola. Es.: mi sono scolato tre birre, un doppio whisky e un bloodymary.
2 - per sciogliere ambiguità di senso è necessario mettere la virgola. Es.: L'eredità va divisa in parti uguali fra Luigi, Carla, Marco e Anna (si fanno TRE parti, una condivisa fra Marco e Anna, o Quattro?); L'eredità va divisa in parti uguali fra Luigi, Carla, Marco, e Anna (si fanno QUATTRO parti)
3 - se si vuole attirare l'attenzione sulla proposizione coordinata che segue la 'e' è opportuno mettere la virgola. Es.: Lesse la lettera e meditò a lungo sul suo contenuto (uguale valore alle due proposizioni); lesse la lettera, e meditò a lungo sul suo contenuto (enfasi su 'meditò').
Es.: Elio guarda, e non vede.

Comunque è meglio discuterne su un thread apposito.

P.S. - Si scrive Qual è, senza apostrofo (è un troncamento, non un'elisione) v. http://forum.accademiadellacrusca.it/forum...enti/2774.shtml
 
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view post Posted on 19/11/2012, 19:11
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Commento la versione modificata il 15/11
Carina. La cerva che si trasforma in fata va benissimo. Potresti accentuare di più il sacrificio del cacciatore che, per ottenere il filtro d'amore, cede ciò che ha di più caro. Il finale, dall'arrivo del cacciatore/mendicante al palazzo in poi, potrebbe essere un po' più narrato, non troppo però. Così com'è mi sembra un po' troppo sommarizzato.
Qualche annotazione sparsa:
- Il cacciatore, però, non era famoso solo per la sua bellezza, [Toglierei il 'però']
- Guardandosi intorno, capì di essersi perduto.
L'unico modo per uscire da quel labirinto di alberi era quello di ripercorrere il tragitto all'indietro. Camminò per ore ma non riuscì a ritrovare la strada di casa. [Dal punto di vista cronologico, PRIMA tenta di uscire dal bosco, POI si accorge di essersi perduto. Anche dal punto di vista emotivo sarebbe opportuno posporre la frase '...capì di essersi perduto.]
- una vecchietta dal volto pallido e i capelli di neve, [Se con la vecchietta vuoi rcordare la strega della montagna dovresti dire con 'i capelli neri come la notte e la pelle chiara di chi non ha mai visto il sole', cioè le stesse parole con cui l'avevi descritta nel suo antro.
 
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missDFP
view post Posted on 20/11/2012, 08:57




Ciao Luna,

la storia mi è piaciuta molto.
Ho notato un po' di ripetizioni di soggetti, ad esempio:

CITAZIONE
"Davvero mi aiuterai? Conosco una strega che possiede un filtro capace di far avverare ogni desiderio, purché sia buono. Essa vive tra le Montagne Nere...

Mi sembra un po' di troppo, nella frase prima parli della strega, secondo me lo puoi omettere.
Anche qui, stessa cosa:

CITAZIONE
Convinto dal piano della fata, il giovane cacciatore decise di partire ma, essendo egli abbastanza furbo colse l'occasione per fare

il soggetto già ce l'hai, lo puoi togliere e rendere più scorrevole.

Poi ci sono un paio di punti che non ho capito: la fata vuole diventare donna, però non mi è chiara la spiegazione. Per come m'immagino io le fate hanno già le fattezze di una donna, con in più le ali. In alcune storie sono più piccole (vedi Campanellino di Peter pan) in altre sono del tutto simili a donne, quindi non è chiarissimo cosa a lei non stia bene. Magari descrivila così si capisce perché vuole delle fattezze più femminili (nulla vieta che una fata nella tua storia sia un essere completamente diversao da come è sempre stato dipinto).

Altro punto che non mi è chiaro è la vecchina alla fine:

CITAZIONE
venne fermato da una vecchietta dal volto pallido e i capelli di neve, che gli chiese facendosi beffa del suo dolore: "Buon uomo, verrai anche tu domani al matrimonio del principe?"

Ma la vecchina chi è? Come fa a sapere del patto? E' forse la strega travestita? Non è chiarissimo.

Comunque questo sono solo cavilli!

Complimenti!

D.
 
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bibina74
view post Posted on 20/11/2012, 10:38




Ciao Roxy,
la fiaba scorre, stai solo attenta alla punteggiatura a fine dialogo, alle eccessive ripetizioni e allo spazio nelle prime righe dopo la parola imbalsamazione e il punto.
Per quanto invece riguarda la trama penso che i consigli che ti sono già stati dati vadano benissimo... ossia non si capisce bene che se ne fa la strega dell'arte dell'imbalsamazione, poi perchè la fata vuol diventare donna? Solo poter sposare un principe? Altra cosa: nelle prime righe hai scritto che il cacciatore era conosciuto a tutti per la sua arte e alla fine dici che alla corte nessuno l'ha riconosciuto... come mai? Solo perchè era un po' sporco?
A parte qs cose devo dire che la tua è la classica favola con l'happy and, quindi penso che sistemata un pochino potrebbe andare benissimo.
Ciao,
Sonia
 
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Lavella
view post Posted on 21/11/2012, 19:37




Tutto quello che c'era da dire è stato già detto e concordo con tutti i consigli già dati. A parte cosa se ne fa la strega dell'arte dell'imbalsamazione c'è un'altra cosa che non mi convince. Se l'incantesimo svanisce (è più bello di "era stato annullato") perchè l'arte dell'imbalsamazione non torna al nostro amico? Ed in quel caso perchè non gli facciamo imbalsamare questa stupida principessa-fata? Una piccola vendetta così per non essere troppo patetici, questi uomini che perdonano non si sono mai visti! L'idea che ti è stata suggerita di parlare di una fanciulla piuttosto che di una fata piace anche a me. Brava comunque, è una bella fiaba.
 
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wyjkz31
view post Posted on 21/11/2012, 21:39




Una fiaba classica con fate e streghe, castelli, principi e principesse. La storia è carina e il cacciatore innamorato ispira tenerezza; mi convincono di meno la strega (troppo buona, via!) e la fata (troppo cattiva, dai!) e, tenuto conto di come hai impostato la storia, non mi sembra che sia un effetto voluto. Concordo con le perplessità espresse da altri sui motivi per cui la strega vuole impadronirsi dell’arte del cacciatore ma, soprattutto, il nostro cacciatore è così innamorato da non rimpiangere nemmeno per un attimo la perdita di una passione che fino a quel momento aveva riempito tutta la sua vita?
Ti segnalo una cosa
CITAZIONE
La fata, per seguire il suo sogno aveva fatto soffrire il povero cacciatore, rendendo il suo desiderio malvagio.

Scritto così mi dà l’idea che la fata abbia reso malvagio il desiderio del cacciatore.
Qui secondo me c’è anche il problema di capire la faccenda del desiderio cattivo/malvagio di cui ha parlato la strega. Se la strega avesse posto come condizione che il desiderio della fata non doveva recare danno o infelicità (vedi tu) ad altre persone a questo punto sarebbe molto più facile riscrivere quella frase.

@davide2283
Considerati virtualmente morto!
 
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ritavaleria
view post Posted on 23/11/2012, 17:51




Ciao, la tua storia mi è piaciuta molto, ha tutte le caratteristiche della fiaba e la lettura scorre velocemente e incuriosisce il lettore. Bella!!!!
 
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gioberta
view post Posted on 27/11/2012, 08:24




Ho letto la tua fiaba e mi sento di associarmi al coro di coloro che mi hanno preceduta. Intanto l'arte di imbalsamazione: che orrore! Rimanda a riti macabri e poco adatti ad una fiaba. Non potresti trovare al bello, furbo e bravo cacciatore un hobby alternativo, tipo intagliatore di legno? D'altronde, essendo cacciatore è plausibile che rincorra una cerva anche non albina. Seconda cosa che non mi ha convinta è la depressione della fata che, stufa di essere fata, vuole essere umana. Si potrebbe comprendere il desiderio se ella fosse già innamorata del cacciatore e quindi disposta a tutto pur di farlo suo. Questo desiderio di essere umana mi ha fatto venire in mente La Sirenetta di Andersen, ma lì la sirenetta, non avendo poteri magici, per forza di cose si è dovuta affidare alla cattivissima Strega del mare e darle in cambio la sua voce bellissima in cambio del sortilegio. Tu hai dato alla fata poteri limitati, per cui è costretta a rivolgersi anch'essa ad una strega, montana nella tua versione. Però questa strega appare in ultima analisi più bella e più buona dell'ingrata fata, che convola a giuste nozze col principe. Scusa, ma allora perché non fai sposare il cacciatore con la strega? Insomma, la storia appare un po' confusa e credo che dovresti rivedere qualche punto anche perché mi chiedo: qui il bene da che parte sta?
 
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Linda2012
view post Posted on 29/11/2012, 20:02




Ciao, prima di tutto complimenti perchè la tua è una fiaba strutturata, con una trama ricca e diversi personaggi che descrivi piuttosto bene. Neanche a me l'imbalsamazione è piaciuta tanto, non proprio da bambini, mentre ho apprezzato la frase della fata:
"Vorrei tanto avere le gambe lunghe e le forme delle donne del castello. Vorrei essere una principessa, vivere in un palazzo e innamorarmi di un principe!"
Anch'io!!! Le gambe lunghe sono una novità, molto realistica come richiesta da parte di una donna...
In bocca al lupo!
 
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slayercetty
view post Posted on 29/11/2012, 23:52




Ciao Roxy, nel complesso la tua fiaba mi è piaciuta: è scritta bene, la trama è articolata e scorrevole nella narrazione, i personaggi sono credibili, sebbene non troppo sviluppati.
Mi è piaciuta, in particolare, l'idea di fare della fata il personaggio negativo, mentre della strega la sua antitesi che mette la propria magia al servizio del suo prossimo e della giustizia; se fossi in te la approfondirei questa cosa...
Il finale mi è piaciuto, per quanto concerne la "punizione" della fata superba, ma un po' meno in relazione al Cacciatore che dopo tanto dolore avrebbe meritato qualcosa in più di un titolo onorario. Credo che si potrebbe dare un maggiore spessore al finale, integrandolo con la ricomparsa della figura della strega.

Per quanto riguarda la tassidermia, non è che io sia una grande fan degli animali imbalsamati, ma immagino non sia poi così strano che un cacciatore sappia impagliarli; quello che non mi torna (credo sia stata una perplessità espressa anche da altri) è che cosa se ne possa mai fare la strega di questa abilità. Penso, inoltre, anche io che dovresti inserire un passagio in cui si chiarisce che, "scaduto" l'incantesimo, il Cacciatore abbia riassorbito su di sé il dono ceduto alla strega (questo, nel caso tu lo ritenga opportuno, potrebbe anche fornirti un espediente per inserire un nuono incontro con la strega).


Ah, dimenticavo...

QUOTE
Camminò per ore, ma non riuscì a ritrovare la strada di casa.

In ogni caso ti faccio i miei complimenti: è un bel lavoro, secondo me, necessita solo di un ritocchino o due.


Baci :)


 
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sidopie
view post Posted on 3/12/2012, 19:00




la storia è molto carina,molto ben scritta e l'ho letta molto velocemente. Sembra per certi aspetti una specie di variazione al contrario della fiaba della Sirenetta. Nella fiaba di Andresen La sirena vuole diventare umana per sposarsi col principe amato a cui ha salvato la vita ma questo invece sposa una principessa che l'inganna facendosi passare per la sua salvatrice. Sirenetta alla fine preferisce la morte piuttosco di ripagare il male (cioè uccidere il principe per ritornare nuovmente sirena ed evitare così di trasformarsi in spuma marina) con il male (il tradimento del principe)
Qui un giovane cacciatore con l'hobby della talassemia (brr mi fa pensare al film l'imbalsamatore...) perciò un eroe un pò cattivello per me che sono animalista DOC e un pure pò maschilista. Ricatta la fata col do ut des del filtro, ma non le dice che l'ama e comunque non chiede per nulla alla fata se desidera veramente sposarlo. Perciò secondo il mio punto di vista la fata fa bene a scaricarlo. Ma perchè il cacciatore invece di vendicarsi (da vero maschilista prepotente, non se ne ritornava dalla strega? Era bellissima e con lei nel bosco poteva continuare a coltivare il suo (discutibilie) passatempo.
auguri! :D
 
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justadream12
view post Posted on 4/12/2012, 11:35




Ciao Roxy (Music!)

Mi piace il tuo incipit, il classico "C'era una volta..."

CITAZIONE
C'era una volta, in un paese molto lontano, un cacciatore che viveva in una casetta di legno nel bosco. Era un giovane bellissimo, e tutte le figlie dei contadini sognavano di sposarlo.

qui trovo sbagliata la virgola dopo bellissimo. Semmai metterei punto e comincerei la frase dopo con Tutte, oppure due punti...

CITAZIONE
l'imbalsamazione .

spazio prima del punto

CITAZIONE
Poi si avvicinò e le chiese il motivo di tante lacrime

, toglierei POI

CITAZIONE
gli spiegò il problema

in una fiaba così sceglierei "l'arcano"

CITAZIONE
Essa vive tra le Montagne Nere

, direi "Ella" visto che si tratta di una persona, seppur di fantasia...

CITAZIONE
La caverna della strega era scavata sul fianco della montagna più alta, in modo che tutti potessero vederla e sentirsi addosso lo sguardo del male.

bellissima immagine, ma, almeno non capisco io, come mai la strega poco dopo si mostra tanto gentile?

CITAZIONE
Corri corri, il giovane tornò dalla fata felice.

chi era felice il cacciatore o la fatina? a seconda della decisioni devi usare un virgola...

Nel complesso ben strutturata e scritta nella sua semplicità. Pochissime sviste di punteggiatura, linguaggio semplice e diretto, stile sciolto e fondamentale.
Questa fiaba corta e densa di significato mi è piaciuta moltissimo. Ha la qualità della sintesi.
Ha inoltre tutte le caratteristiche della fiaba: eroe, antagonista, aiutante e contro-aiutante, premio finale. Non senza dimentica una MORALE grande come una casa!

Grazie Roxy, per la tua delicata fiaba: il fatto che sia breve non le toglie la magia! brava! :)
 
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35 replies since 10/11/2012, 23:14   630 views
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