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Il Patto - Luna de Magistris

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roxy901
view post Posted on 10/11/2012, 23:14




Il Patto

C'era una volta, in un paese molto lontano, un cacciatore che viveva in una casetta di legno nel bosco. Era un giovane bellissimo, e tutte le figlie dei contadini sognavano di sposarlo.
Il cacciatore, però, non era famoso solo per la sua bellezza, ma anche per la sua arte, un'arte sconosciuta a tutti e tramandata di generazione in generazione: l'imbalsamazione .
Il giovane, infatti, trascorreva le sue giornate, sia per denaro che per diletto, ad impagliare animali. La sua collezione personale, che comprendeva anche gli esemplari lasciati in eredità dai suoi avi, era immensa e invidiata da tutti.
Un mattino, come tutti i giorni, il giovane andò a caccia nel bosco e il caso volle che egli si trovasse davanti a un esemplare bellissimo: una cerva bianca. Il cacciatore non poteva certo farsela scappare! Iniziò a correre ma, quando ormai sembrava averla quasi catturata, la cerva sparì nel nulla e il cacciatore rimase solo nel bosco. Guardandosi intorno, capì di essersi perduto.
L'unico modo per uscire da quel labirinto di alberi era quello di ripercorrere il tragitto all'indietro. Camminò per ore ma non riuscì a ritrovare la strada di casa. All'improvviso, però, sentì un suono provenire da poco lontano.
"Uhhh... uhhh!" Qualcuno piangeva! Il cacciatore, senza pensarci su, si inoltrò ancor di più nel bosco alla ricerca del padrone di quelle lacrime, quando si ritrovò davanti alla cerva bianca. Il giovane rimase stupito da quella visione e si chiese come fosse mai possibile che un animale riuscisse a piangere. Depose allora le armi e tentò d'avvicinarsi con cautela alla cerva che, invece, si trasformò in una fata.
La fata aveva i capelli color del miele e gli occhi bianchi come il ghiaccio. Era tanto bella che il cacciatore se ne innamorò al primo sguardo e dimenticò quasi subito che fino a poco prima voleva catturare l'animale e imbalsamarlo. Poi si avvicinò e le chiese il motivo di tante lacrime: "Fatina, perché piangi? Gli occhi delle fate dovrebbero sempre sorridere!"
La fatina alzò il viso e intorno a lei s'alzarono in volo mille farfalle dorate. "Piango proprio perché sono una fata!" Il cacciatore la guardò stranito, non comprendendo quel che la fata volesse dire. Ella, allora gli spiegò il problema: "Piango perché posso trasformarmi in tutto: cerva, passerotto, ranocchia e tutti gli animali del bosco. Non posso, però, trasformarmi in donna. Vorrei tanto avere le gambe lunghe e le forme delle donne del castello. Vorrei essere una principessa, vivere in un palazzo e innamorarmi di un principe! Invece sono costretta a vivere sola nel bosco per far felici gli altri con la mia polvere fatata. Quand'è che sarò io ad essere felice?" Domandò la fatina al cacciatore.
Il cuore del cacciatore era tanto pieno d'amore che non poté trattenersi dal dire alla fatina che a qualunque costo l'avrebbe aiutata. La fata parlò ancora: "Davvero mi aiuterai? Conosco una strega che possiede un filtro capace di far avverare ogni desiderio, purché sia buono. Essa vive tra le Montagne Nere e solo chi è coraggioso può entrare nella sua caverna. Vi sarei andata io stessa, mio cacciatore, ma purtroppo la strega ha fatto voto di parlare solo con gli uomini, quindi dovrai andarci tu. " Convinto dal piano della fata, il giovane cacciatore decise di partire ma, essendo egli abbastanza furbo colse l'occasione per fare un patto con la fata: "Se ti porterò il filtro dovrai sposarmi" disse, e la fata accettò senza battere ciglio.
Il cacciatore, allora, si incamminò nella foresta che, via via, diventava sempre più fitta e oscura. Passarono delle ore prima che il giovane arrivasse alle Montagne Nere. La caverna della strega era scavata sul fianco della montagna più alta, in modo che tutti potessero vederla e sentirsi addosso lo sguardo del male. Il cacciatore si fece coraggio e, una volta scalata la montagna, entrò nella caverna.
"Chi è là?" chiese una voce minacciosa. "Il cacciatore!" disse il giovane, impavido, seppur molto stanco. "Avvicinati" ordinò la voce. Il cacciatore, allora, iniziò a camminare tra le rocce nel buio finché non si trovò davanti alla strega. Al contrario di quanto si potesse pensare, la strega era bellissima! Aveva i capelli neri come la notte e la pelle chiara di chi non ha mai visto il sole. "Cacciatore, so perché sei venuto" disse la strega con fare superbo. "La fata ti ha mandato a prendere la pozione che la trasformerà in principessa: eccola. Prendi questo liquido e fallo bere alla fata fino all'ultima goccia." Il cacciatore prese la pozione e fece per andarsene ma la strega lo ammonì. "Dove vai, cacciatore, senza la mia ricompensa? Nulla è regalato nel mio regno." Il giovane allora si voltò e chiese alla strega cosa dovesse donarle. "Io voglio la tua arte, cacciatore" disse la strega.
Il cacciatore era così innamorato che disse alla strega, quasi senza pensarci, che le avrebbe dato tutto ciò che chiedeva. Una luce blu intensa avvolse il giovane e lo privò della sua capacità di imbalsamatore e di tutta la sua collezione di animali.
Poi la strega disse: "Ricorda, cacciatore, se il desiderio della tua fata dovesse divenire cattivo allora la magia sparirà!"
Solo allora, la strega lo lasciò andare. Corri corri, il giovane tornò dalla fata felice. "Fatina, ti ho portato la pozione, ora bevila e mantieni il tuo patto". La fatina bevve il filtro magico tutto d'un fiato e si trasformò in una bellissima principessa. "Cacciatore, grazie, ora sono felice" disse la principessa. "Come promesso onorerò il nostro patto, ma prima voglio andare al castello ed entrare tra i nobili della corte. Quando mi avranno accettata manderò una carrozza a prenderti e diverrai il mio sposo." La principessa s'incamminò verso il palazzo.
Quando arrivò al castello venne accolta da tutti i nobili per la sua bellezza e quando incontrò il principe s'innamorò di lui. Passarono i giorni e le settimane e la principessa era tanto presa dal suo amore per il principe, che si dimenticò del cacciatore.
Un giorno il cacciatore, che ormai aveva perso le speranze e viveva per strada come un mendicante in attesa della famosa carrozza, venne fermato da una vecchietta dal volto pallido e i capelli di neve, che gli chiese facendosi beffa del suo dolore: "Buon uomo, verrai anche tu domani al matrimonio del principe?"
Il giovane allora capì quel che era successo: la principessa si era dimenticata di lui! Aveva mentito fin dall'inizio, non era mai stata innamorata. Così il cacciatore, arrabbiato, decise di andare al castello e rivelare a tutti chi era in realtà la principessa. Era tanto furioso che dimenticò di lavarsi e mettersi l'abito della festa. Quando arrivò al castello, nei suoi abiti stracciati e puzzolenti, iniziò ad urlare: "Quella che voi credete la principessa in realtà è una fata che si è presa gioco del mio amore per diventare regina! E' una bugiarda!" Ma nessuno credette al cacciatore: ormai tutti, nobili, contadini e servi erano innamorati della principessa. Il principe, allora, a sentir chiamare "bugiarda" la sua futura sposa, decise di imprigionare il cacciatore. Tra le urla di rabbia, e l'indifferenza della superba principessa, il cacciatore venne trascinato nella torre più alta del castello e lì venne rinchiuso da solo col suo dolore. Accadde però, che nel momento in cui il principe chiuse a chiave la porta della torre, la principessa si ritrasformò nella fata che era una volta. L'incantesimo era stato annullato! La fata, per seguire il suo sogno aveva fatto soffrire il povero cacciatore, rendendo il suo desiderio malvagio. Tutti, allora, capirono che il cacciatore aveva detto la verità e decisero di liberarlo. La fata, piena di vergogna, scappò nel bosco, dove rimase per il resto della sua vita e il cacciatore, per la sua sincerità e per aver salvato tutti da una regina bugiarda, venne eletto Primo Cacciatore del Regno.



FINE

Edited by roxy901 - 15/11/2012, 12:49
 
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Atropos
view post Posted on 11/11/2012, 03:00




X
(Me la sono segnata per un eventuale preferenza)
Nel racconto si sente il DNA fiabesco derivante dai suoi personaggi che pur non essendo gran elaborati trasmettono cmnq immagini Chiare e pulite,,,

Le ombre che ho trovato sono alcuni punti accennati e poi lasciati campati per aria :
-il cervo bianco?,,, è la fatina?,,, no perché svanisce,,,, sembra che la sua presenza sia utile solo xk il cacciatore smarrisca la strada,,, è una creatura magica e visto che la nomini (secondo me) va maggiormente considerata, la fiaba si nutre di magia ma se gliela privi,,, il lettore resterà con gli occhi affamati,,,
-la strega vuole l arte del cacciatore,,, perché? ,,, è o deve essere il personaggio cattivo ma poi si rivela essere più buona della fatina, gli da la pozione senza torcere in capello e in cambio vuole l 'arte dell imbalsamento,,, il contrasto tra bene e male diventa così una linea sfumata dove in realtà nn si può dire che la strega sia il male
-il finale la sensazione è quella di avere una dinamite in mano e con gli occhi inseguito la miccia accesa che corre velocemente verso la fine,,, ho capito che le fiabe si leggono ai bambini prima di andare a letto e i genitori escogitano di tutto per ficcarli sotto le coperte con decurtazione e salto di parole ma la tua fiaba merita di più di un capoverso

,,,ecco le mie osservazioni, possono considerate appropriate e fondate o non, a te la scelta
 
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view post Posted on 11/11/2012, 10:08

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bella la trama ed anche il linguaggio descrittivo.
Però, come ha detto Atropos ci sono alcuni punti che non reggono bene. Hai solo accennato alla cerva bianca e poi l'hai fatta sparire.
La fata, è lei a far magie e non a chiederle. Basta, se credi, sostituire la fata con una bella fanciulla e l'incongruenza sparisce.
Perchè la strega vuole l'arte dell'imbalsamazione del cacciatore?
Sei un pò troppo frettolosa nel finale che, a mio avviso, andrebbe sviluppato di più.
A parte queste piccole cose la tua fiaba è veramente pregevole. Con qualche piccola modifica diventerà bellissima.
Un grande in bocca al lupo, Roxy!
Pat
 
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roxy901
view post Posted on 11/11/2012, 11:44




Grazie per i consigli, vedrò di aggiustare questi buchi XD
solo: la fata chiede aiuto al cacciatore perchè la strega può parlare solo con gli uomini e la strega vuole l'arte dell'imbalsamazione perchè, come tutti, è invidiosa.. forse dovrei sottolinearlo

la cerva bianca...mi serviva solo per attirarlo nel bosco, però forse sarebbe meglio farla diventare la fata, che ne pensate?
 
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view post Posted on 11/11/2012, 12:03

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Dico la mia.
1 Ripensandoci hai ragione sul punto della strega che vuole l'arte dell'imbalsamazione come "sacrificio" in cambio dei suoi favori. Ok
2 Ribadisco il punto in cui preferirei sostituire una fanciulla alla fata, perchè la fata nella fiaba fa le magie e non le chiede.
3 Bellissima l'idea di trasformare la cerva bianca nella creatura di cui si innamorerà il cacciatore. Ok

Ciao e buon lavoro, Roxy.
Pat
 
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marcoad82
view post Posted on 11/11/2012, 12:19




Ciao Roxy, molto carino, scrivi bene... e ha tutte le caratteristiche della fiaba. Gli altri ti hanno fatto delle osservazioni intelligenti, e io le approvo.

ti segnalo un refuso

CITAZIONE
"Chi è la?"



non mi ha convinto la trasformazione da fata a principessa... forse avrei battuto sulla natura "inumana" della fata, magari dandole le sembianze della cerva, in modo da far capire che era lei.. che so corna e pelliccia bianca.. ed il suo sogno, più che essere una principessa avrebbe potuto essere quello di essere un'umana... dopotutto non riesco proprio a immaginare come una pozione possa trasformare in "principessa".. cos'ha di diverso costei da una sguattera? i vestiti? e allora che c'entra la pozione? :)

ciao!
 
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bluninja636
view post Posted on 11/11/2012, 13:52




Ciao Roxy, i miei commenti sono più o meno in linea con quelli di atropos.
Bella la parte della storia, belli i personnaggi e bella pure l'idea del "cattivo" che alla fine così cattivo non è.
Ho letto la tua fiaba con il cellulare e volevo segnalarti tre errori verso la metà della fiaba, se più tardi troverò un pò di tempo eventualmente la rileggo e te li segnalerò.
p.s. domanda rivolta a tutti: la virgola prima della congiunzione può essere usata ma solo in alcuni casi, mentre mi è capitato spessissimo di trovarla come un a regola fissa.
La regola qual'è?
 
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marcoad82
view post Posted on 11/11/2012, 14:03




CITAZIONE
p.s. domanda rivolta a tutti: la virgola prima della congiunzione può essere usata ma solo in alcuni casi, mentre mi è capitato spessissimo di trovarla come un a regola fissa.
La regola qual'è?

ottima domanda... potresti aprire un thread in grammatica e sintassi!
 
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Atropos
view post Posted on 12/11/2012, 00:38




Approvo anche io per la fata cerva,,, povera ha già i corni prima di conoscere un uomo
 
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roxy901
view post Posted on 12/11/2012, 12:08




Modificato :)
 
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Dumah
view post Posted on 12/11/2012, 12:40




Ciao, bella storia. Volevo solo farti notare due cose:
- la frase "Passarono i giorni e le settimane e la principessa, tanto era presa dal suo amore per il principe, si dimenticò del cacciatore." forse tanto era presa... che si dimenticò del cacciatore suona meglio.
- Cacciatore è ripetuto per 32 volte.

Ciao e in bocca al lupo per il concorso!
 
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davide2283
view post Posted on 12/11/2012, 12:49




CITAZIONE (roxy901 @ 10/11/2012, 23:14) 
Il Patto

C'era una volta, in un paese molto lontano, un cacciatore che viveva in una casetta di legno nel bosco. Era un giovane bellissimo, e tutte le figlie dei contadini sognavano di sposarlo.
Il cacciatore, però, non era famoso solo per la sua bellezza, ma anche per la sua arte, un'arte sconosciuta a tutti e tramandata di generazione in generazione: l'imbalsamazione (in realtà il termine corretto è tassidermia, ma sorvoliamo). Il giovane, infatti, trascorreva le sue giornate, sia per denaro che per diletto, a impagliare animali. La sua collezione personale, che comprendeva anche gli esemplari lasciati in eredità dai suoi avi, era immensa e invidiata da tutti.
Un mattino, come tutti i giorni, il giovane andò a caccia nel bosco e il caso volle che egli si trovasse davanti a un esemplare bellissimo: una cerva bianca. Il cacciatore non poteva certo farsela scappare: iniziò quindi a correre ma, quando ormai sembrava averla quasi catturata, la cerva sparì nel nulla e il cacciatore rimase solo nel bosco. Guardandosi intorno, capì di essersi perduto.
L'unico modo per uscire da quel labirinto di alberi era quello di ripercorrere il tragitto all'indietro. Camminò per ore ma non riuscì a ritrovare la strada di casa. All'improvviso, però, sentì un suono provenire da poco lontano.
"Uhhh... uhhh!" (Non sembra qualcuno che piange, lo cancellerei) Qualcuno piangeva! Il cacciatore, senza pensarci su, si inoltrò nel bosco (non ci era già?), alla ricerca del padrone di quelle lacrime (padrone delle lacrime? non mi suona bene), quando si ritrovò davanti alla cerva bianca. Il giovane rimase stupito da quella visione e si chiese come fosse mai possibile che un animale riuscisse a piangere. Depose allora le armi e tentò d'avvicinarsi con cautela alla cerva che, invece, si trasformò in una fata.
La fata aveva i capelli color del miele e gli occhi bianchi come il ghiaccio. Era tanto bella (i gusti sono gusti, ma quegli occhi bianchi sono più inquietanti che belli: forse sarebbe stato meglio azzurri) che il cacciatore se ne innamorò al primo sguardo e dimenticò quasi subito che fino a poco prima voleva catturare l'animale e imbalsamarlo. Poi si avvicinò e le chiese il motivo di tante lacrime. "Fatina, perché piangi? Gli occhi delle fate dovrebbero sempre sorridere!" (è una ripetizione, hai già spiegato il contenuto della domanda nel discorso indiretto)
La fatina alzò il viso e intorno a lei s'alzarono in volo mille farfalle dorate (perchè?). "Piango proprio perché sono una fata!" Il cacciatore la guardò stranito, non comprendendo quel che la fata volesse dire. Ella, allora gli spiegò il problema: "Piango perché posso trasformarmi in tutto: cerva, passerotto, ranocchia e tutti gli animali del bosco. Non posso, però, trasformarmi in donna. Vorrei tanto avere le gambe lunghe e le forme delle donne del castello (ma non hai detto prima che era bellissima?). Vorrei essere una principessa, vivere in un palazzo e innamorarmi di un principe! Invece sono costretta a vivere sola nel bosco per far felici gli altri con la mia polvere fatata. Quand'è che sarò io ad essere felice?" Domandò la fatina al cacciatore.
Il cuore del cacciatore era tanto pieno d'amore che non poté trattenersi dal dire alla fatina che a qualunque costo l'avrebbe aiutata. La fata parlò ancora: "Davvero mi aiuterai? Conosco una strega che possiede un filtro capace di far avverare ogni desiderio, purché sia buono. Essa vive tra le Montagne Nere e solo chi è coraggioso può entrare nella sua caverna. Vi sarei andata io stessa, mio cacciatore, ma purtroppo la strega ha fatto voto di parlare solo con gli uomini, quindi dovrai andarci tu. " Convinto dal piano della fata, il giovane cacciatore decise di partire ma, essendo egli abbastanza furbo colse l'occasione per fare un patto con la fata: "Se ti porterò il filtro dovrai sposarmi" disse, e la fata accettò senza battere ciglio.
Il cacciatore, allora, si incamminò nella foresta che, passo dopo passo, diventava sempre più fitta e oscura. Passarono delle ore prima che il giovane arrivasse alle Montagne Nere. La caverna della strega era scavata sul fianco della montagna più alta, in modo che tutti potessero vederla e sentirsi addosso lo sguardo del male. Il cacciatore si fece coraggio e, una volta scalata la montagna, entrò nella caverna.
"Chi è là?" chiese una voce minacciosa. "Il cacciatore!" disse il giovane, impavido, seppur molto stanco. "Avvicinati" ordinò la voce. Il cacciatore, allora, iniziò a camminare tra le rocce nel buio finché non si trovò davanti alla strega. Al contrario di quanto si potesse pensare, la strega era bellissima! Aveva i capelli neri come la notte e la pelle chiara di chi non ha mai visto il sole (tu hai una strana idea di bellezza, lasciatelo dire). "Cacciatore, so perché sei venuto" disse la strega con fare superbo. "La fata ti ha mandato a prendere la pozione che la trasformerà in principessa: eccola. Prendi questo liquido e fallo bere alla fata fino all'ultima goccia." Il cacciatore prese la pozione e fece per andarsene ma la strega lo ammonì. "Dove vai, cacciatore, senza la mia ricompensa? Nulla è regalato nel mio regno." Il giovane allora si voltò e chiese alla strega cosa dovesse donarle. "Io voglio la tua arte, cacciatore" disse la strega.
Il cacciatore era così innamorato (mi è venuto il diabete...) che disse alla strega, quasi senza pensarci, che le avrebbe dato tutto ciò che chiedeva. Una luce blu intensa avvolse il giovane e lo privò della sua capacità di imbalsamatore e di tutta la sua collezione di animali.
Poi la strega disse: "Ricorda, cacciatore, se il desiderio della tua fata dovesse divenire cattivo allora la magia sparirà!"
Solo allora, la strega lo lasciò andare. Corri corri, il giovane tornò dalla fata felice. "Fatina, ti ho portato la pozione, ora bevila e mantieni il tuo patto". La fatina bevve il filtro magico tutto d'un fiato e si trasformò in una bellissima principessa. "Cacciatore, grazie, ora sono felice" disse la principessa. "Come promesso onorerò il nostro patto, ma prima voglio andare al castello ed entrare tra i nobili della corte. Quando mi avranno accettata manderò una carrozza a prenderti e diverrai il mio sposo." La principessa s'incamminò verso il palazzo.
Quando arrivò al castello venne accolta da tutti i nobili per la sua bellezza e quando incontrò il principe s'innamorò di lui. Passarono i giorni e le settimane e la principessa, tanto era presa dal suo amore per il principe, si dimenticò del cacciatore.
Un giorno il cacciatore, che ormai aveva perso le speranze e viveva per strada come un mendicante in attesa della famosa carrozza, venne fermato da una vecchietta dal volto pallido e i capelli di neve, che gli chiese: "Buon uomo, verrai anche tu domani al matrimonio del principe?" (improbabile che un mendicante partecipi al matrimonio di un principe...persino nelle fiabe)
Il giovane allora capì quel che era successo: la principessa si era dimenticata di lui! Aveva mentito fin dall'inizio, non era mai stata innamorata (di lui: ripetizione). Così il cacciatore, arrabbiato, decise di andare al castello e rivelare a tutti chi era in realtà la principessa. Era tanto furioso che dimenticò di lavarsi e mettersi l'abito della festa. Quando arrivò al castello, nei suoi abiti stracciati e puzzolenti, iniziò ad urlare: "Quella che voi credete la principessa in realtà è una fata che si è presa gioco del mio amore per diventare regina! E' una bugiarda!" Ma nessuno credette al cacciatore: ormai tutti, nobili, contadini e servi erano innamorati della principessa. Il principe, allora, a sentir chiamare "bugiarda" la sua futura sposa, decise di imprigionare il cacciatore. Tra le urla di rabbia, e l'indifferenza della superba principessa, il cacciatore venne trascinato nella torre più alta del castello e lì venne rinchiuso da solo col suo dolore. Accadde però, che nel momento in cui il principe chiuse a chiave la porta della torre, la principessa si ritrasformò nella fata che era una volta. L'incantesimo era stato annullato! La fata, per seguire il suo sogno aveva fatto soffrire il povero cacciatore, rendendo il suo desiderio malvagio. Tutti, allora, capirono che il cacciatore aveva detto la verità e decisero di liberarlo. La fata, piena di vergogna, scappò nel bosco, dove rimase per il resto della sua vita e il cacciatore, per la sua sincerità e per aver salvato tutti da una regina bugiarda, venne eletto Primo Cacciatore del Regno.



FINE

Ciao, nella citazione, in rosso, ti ho evidenziato qualche errore che ho notato (punteggiatura, d eufoniche) più qualche modifica che secondo me gioverebbe al testo. In blu invece ci sono alcuni commenti, diciamo pensieri che mi sono venuti leggendo la tua fiaba, relativi a passi che non mi hanno convinto molto. Diciamo che nell'insieme la fiaba è carina, molto semplice (se leggi la mia, e anche altre cose che ho scritto in questo forum ti accorgerai che le cose semplici non fanno per me). Mi è piaciuta la fine, e anche la morale (le donne direbbero qualsiasi cosa per il loro tornaconto :) adesso mi uccideranno le donne del forum...). Ecco, una cosa che non ti ho evidenziato ma alla quale dovresti stare attenta sono le ripetizioni: soprattutto nell'ultima parte ripeti troppe volte la parola Cacciatore.
In bocca al lupo, ciao!
 
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view post Posted on 12/11/2012, 15:42
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Ciao Scrivi bene infatti la fiaba l'ho divorata velocemente.
Solo una mia curiosità. La maga dell'arte della tassidermia cosa se ne fa?
Ho notato molte ripetizioni.

Alla prossima ;) ;) ;)
 
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francesca vernazza
view post Posted on 13/11/2012, 00:09




Ciao la storia mi è piaciuta, si legge abbastanza velocemente, perchè è scritta bene.

L' unica cosa è che non mi piace l'arte del cacciatore : imbalsamazione.
In tutto il racconto ripeti troppe volte la parola cacciatore, e in alcune frasi anche la parola principessa.
Comunque complimenti!!! :D e in bocca al lupo!!!!! :D
 
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Esterella
view post Posted on 13/11/2012, 11:06




L'idea è carina. Davide ti ha segnalato molte cose per poter migliorare la tua fiaba. Una cosa che io cambierei è all'inizio :quando il cacciatore incontra la fatina. Come fa a sapere che è una fata, lei lo dice solo dopo, forse sarebbe meglio parlare prima di una fanciulla che poi potrebbe essere la stessa cerva che il cacciatore insegue nel bosco che magicamente diventa fanciulla.
In bocca al lupo. :wub:
 
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35 replies since 10/11/2012, 23:14   630 views
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