Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Parcul Ior - Nicola Orofino vivonic

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view post Posted on 30/10/2012, 05:40
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Doar in trecere...
Ero stata parecchio indecisa se contattare o no questo profilo. La traduzione di Google Translator non aveva certo contribuito al mio entusiasmo, poi!
Alla fine mi ero convinta a mandargli un messaggio. Avevo scelto l’inglese, sperando di essere fortunata almeno stavolta: ero stufa di scrivere a ragazzi coi quali non riuscivo a comunicare in alcun modo!
In pochi messaggi, avevo scoperto che lui era davvero interessante. C’era però il particolare che il suo profilo era privo di immagini, per cui non avevo idea di che volto avesse questo sconosciuto.
Quasi a leggermi nel pensiero, ecco un allegato: la sua foto. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto.
Mi ricordava un attore spagnolo, ma non mi veniva in mente il nome; decisi comunque di fidarmi della sensazione di sicurezza che mi dava e concedergli la mia fiducia.
Il nostro interesse reciproco fu evidente quando mi chiese se mi andava di uscire insieme. Certo che mi andava: ero stata una settimana in quella città caotica, frenetica, invivibile, quasi sempre chiusa nel mio hotel ad aspettare il giorno della partenza, ovvero l’indomani, domenica mattina. Adesso, proprio l’ultima sera, spuntava questo Adone a propormi un appuntamento: sarei dovuta essere completamente pazza per rifiutare, così accettai.
Mi scrisse: “Ti passo a prendere alle otto”, ovviamente in inglese, poi si disconnesse.
Mi fiondai dentro la doccia, allegra come non mai.

Il suo sorriso mi rimbambì completamente. Guidava una Nissan degli anni Novanta quasi fosse una Ferrari, sfrecciando con disinvoltura nei lunghi Bulevardi della sua città, come se l’intenso traffico veicolare fosse lì solo per lasciare risaltare la sua abilità alla guida. Io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso mentre lui mi portava da una parte all’altra della città: di fatto, ero molto più interessata a lui che ai monumenti locali.
Parlava molto bene inglese e in circa un’oretta sapevamo già tantissime cose l’uno dell’altra.
Io non avevo ancora cenato però, convinta che saremmo andati a mangiare qualcosa insieme. Lui, invece, convinto del contrario, aveva divorato tutto ciò che aveva in casa prima di uscire. In realtà, comunque, un ristorante era l’ultimo dei miei pensieri, seduta così vicino a lui… Era il ragazzo più bello che avessi mai visto.
Quando mi chiese se sentissi fame, mi venne quindi naturale rispondere di no.
Era sabato sera e la città era vivissima; mi domandò se avevo voglia di fare un giro al Centrul Vechi, che sarebbe stato pieno di giovani, di pub e di club. Neanche per idea: io avevo voglia solo di stare con lui, ma come avrei potuto dirglielo? Mi sembrava esagerato quello che stavo provando dopo appena due ore che stavamo insieme e, soprattutto, dopo circa tre ore che sapevo della sua esistenza…
“Vieni – disse accostando la macchina – andiamo a bere qualcosa. Da queste parti c’è molta più calma e possiamo chiacchierare indisturbati. Credo proprio che tu preferisca un luogo più tranquillo, al caos di questa città".
Accettai di buon grado e scendemmo dalla macchina.

La serata era trascorsa piacevolmente. Avevo scoperto che lui era astemio; io invece non ero riuscita a resistere al fascino della birra scura al corrispondente di un euro a litro, e avevo ordinato tre volte…
Ero inequivocabilmente un pochino alticcia, ma essendo da sempre abituata all’alcool non doveva essere poi così palese.
Risaliti in auto mi domandò: “Sei stanca? Ti accompagno in albergo?”.
Lo guardai e, finalmente, ebbi il coraggio di dirgli: “Posso dormire in qualsiasi momento della giornata domani e nei giorni a venire. Invece, con te, posso starci solo stanotte…”
Sorrise. Non era sorpreso, però. Riprese: “Ti va di venire con me in un posto bellissimo? Io ci vado sempre…”
Sorrisi, senza bisogno di rispondere.

Il parco era buio e freddo. Non si sentiva nemmeno un rumore in lontananza.
“Finalmente un angolo di tranquillità anche in questa città” esclamai, soddisfatta.
“Ti piace? Io ci vengo sempre, qui. È il mio parco”
“Adesso è anche il mio. Se vivessi in questa città, anch’io ci verrei tutti i giorni”
“Ti piacerebbe restarci?”
“Sì” risposi timida.
Ci guardammo per un lungo istante, poi mi ripeté la domanda.
“Con te ci rimarrei in eterno” ribadii.
Mi strinse forte a sé, così forte da stritolarmi, poi appoggiò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi. Quell’istante sembrò durare una vita, poi sentii un rumore simile a uno scalpiccio sempre più vicino.
“Ho paura dei cani randagi!” quasi gridai.
“Stai tranquilla, non fanno niente” mi rassicurò lui.
Eravamo ancora stretti quando Claudiu si staccò da me repentinamente e tentò di parlare ma io non feci in tempo ad ascoltarlo. Sentii un fortissimo rumore alla testa e svenni immediatamente.

Quando aprii gli occhi, il primo pensiero che ebbi fu di non aver mai visto così tante stelle fino a quel momento.
Ero stesa a terra, tutta bagnata e quasi in ipotermia. Richiamai i miei arti: rispondevano bene.
Tentai di alzarmi e dopo poco vi riuscii. Mi toccai la nuca: era impastata, appiccicosa. Dovevo aver perso un po’ di sangue. Cercai con la mano il punto della testa che mi doleva di più e lo trovai; dovevo capire da cosa ero stata colpita.
“Claudiu” provai a sussurrare, ma il mio Principe Azzurro non era più lì.
Sentii urlare. Era un uomo, in mano un lungo bastone.
Mi stava dicendo qualcosa nella sua lingua, ma io ero incapace di comprendere e, ancor di più, di rispondere. Di una cosa mi sentivo certa: mi stava chiedendo qualcosa.
Si avvicinò. Sembrava in divisa. Pensai che mi stesse chiedendo che cosa mi fosse successo.
“Qualcuno mi ha aggredita”.
Lui continuava a ripetere la stessa frase a me incomprensibile. Dovevo trovare Claudiu: lui avrebbe saputo comunicare certamente meglio di quanto sarei riuscita a fare io, scombussolata, infreddolita e tendenzialmente ubriaca.
L’uomo sembrava perdere le staffe, ma non si sforzava minimamente di capire che cosa stessi provando a dirgli. Alla fine optò per una soluzione facile: un colpo di bastone mi raggiunse in bocca con violenza, facendomi sanguinare e rompendomi un dente; il secondo colpo mi arrivò alla tempia, e di nuovo svenni.

Sentivo i pavoni di Parcul Ior protestare, mentre quell’uomo gemeva sul mio corpo inerme. Ogni tanto avevo degli sprazzi di lucidità, ma giusto quel poco che bastava per lasciare che una lacrima colasse sulle mie guance, poi ricominciava l’oblio.
Avvertii almeno tre corpi diversi su di me, ma io pensavo a Claudiu, colui che tanto avrei sperato di stringere quella notte. Il freddo era padrone di me e io non riuscivo più neanche a muovermi, ormai.
Svenni e rinvenni continuamente, ogni volta il pensiero di Claudiu allontanava dalla mia mente l’ignobile storia di cui ero protagonista.
Il dolore mi svegliò definitivamente, forte. Ero ancora stesa sull’erba ma il sole faceva capolino da dietro gli alberi.
Tentai di urlare, o forse di sussurrare, ma non usciva nessuna parola dalle mie labbra. Poi vidi un cane poco lontano.
Era accucciato, docile, quasi a proteggere qualcosa. Strisciai fino a lui e si lasciò avvicinare.
Riconobbi l’anello d’argento, quel claddagh irlandese che Claudiu mi aveva mostrato con fierezza qualche ora prima. Ora esso giaceva lì accanto a me. Il suo anulare era viola, come tutta la sua mano. Capii subito che non serviva provare a svegliare il mio cavaliere.
Il vento si alzava, il sole anche ma non mi sentivo per niente riscaldata.
Le mie lacrime ora cadevano copiosamente. Chissà se aveva provato a difendermi: in fin dei conti non mi conosceva nemmeno.
Il cane mi guardava con pietosa franchezza e con singolare serietà, come se mi chiedesse che cosa fossi andata a fare, di notte, da sola, a Parcul Ior.
Mi abbandonai alla terra umida; il cane si avvicinò, a proteggere anche me.
Sorrisi.

Edited by vivonic - 5/11/2012, 03:42
 
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nunziadaquale
view post Posted on 30/10/2012, 09:24




Ciao Vivonic, ecco finalmente il tuo racconto!
La prima cosa singolare che noto che hai scelto una protagonista femminile, scelta non facile in quanto immedesimarsi nel sesso opposto è sempre un'impresa rischiosa, ma tu da questo punto di vista non hai avuto problemi. Dal punto di vista grammaticale e ortografico non credo ci siano da fare importanti osservazioni.
Veniamo alla trama... Da un certo punto in poi, cioè dalla scena all'arrivo nel parco, non ho capito cosa succede! Il ragazzo ha portato di proposito la protagonista in quel posto perchè sapeva che sarebbe successo qualcosa? Chi ha aggredito la ragazza? lo stesso Claudiu? Chi era quell'uomo con il bastone in mano? Ma quando lei si risveglia chi geme sul suo corpo, sempre l'uomo del bastone? Cosa è successo, chi sono gli altri?... per fartela breve non sono riuscita a ricostruire gli avvenimenti e a capire lo svolgimento della storia e soprattutto chi o che cosa ha compiuto quella strage e il motivo che l'ha guidato. Vabbè, può darsi che sono io a essere dura di comprendonio! ;-)
 
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Dumah
view post Posted on 30/10/2012, 09:40




Ciao, il tuo racconto è sicuramente scritto bene ed ha una trama che mi è piaciuta moltissimo (anche se non sono un'amante delle storie “moderne”). Tuttavia, non ho capito bene cosa sia successo nel parco, né, tanto meno, dove sia ambientata la storia in generale (ma questo sarà sicuramente solo un mio problema).
In generale, un buon racconto.

Ciao e in bocca al lupo!
 
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view post Posted on 30/10/2012, 10:18
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Grazie a entrambi :)
Devo confessarvi che il punto di partenza è stato non già cosa stava avvenendo al Parco, ma: che cosa ci si ricorda, cosa si percepisce dopo una violenza?
Temo di non aver creato bene questo senso di smarrimento, che nella mia speranza doveva essere solo nella protagonista, non anche nel lettore. Forse dovrei inserire qualche domanda retorica che lei stessa si pone, del tipo: "Che cosa è successo?", ma mi sembrava di bluffare con l'autore...
Tra l'altro non ho neanche troppo tempo per apportare delle modifiche grazie alla febbre che ha deciso di dominarmi, quindi a maggior ragione ancora grazie del vostro tempestivo commento.
Mi sa che è meglio descrivere gli avvenimenti con un narratore terzo esterno, perché finché è lei non posso spiegare meglio al lettore che cosa succede, e viceversa... :rolleyes: <_<
 
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marcoad82
view post Posted on 30/10/2012, 10:29




Ciao, in verità a me è piaciuto. Non ho avuto problemi a seguire gli eventi (anche se un po' confusi nella parte finale), né a capire quale fosse la "location". In effetti è un po' ostica la parte dello stupro, e avevo pensato che l'uomo con la divisa fosse un poliziotto, perciò mi son stupito quando anche lui l'ha picchiata, e non è chiaro se quel momento di tregua sia dovuto all'intervento dello sbirro o meno. Mi ha sorpreso scoprire della morte del ragazzo, che invece credevo coinvolto, ma l'ho trovata una buona soluzione.

E' scritto bene ed è molto scorrevole. Non credo di avere altri appunti da farti... a parte il fatto che inizialmente pensavo che lui fosse una qualche sorta di vampiro dal carisma ipersviluppato vista la reazione esagerata della ragazza nel vederlo. :) ma forse era la tua intenzione, visto che hai anche parlato del fatto che lui non voleva cenare...

Ciao!

Marco
 
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view post Posted on 30/10/2012, 10:37

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Ciao Vivonic.
Anch'io penso che avresti dovuto dire dov è ambientata la storia. Io, leggendo il tuo racconto non ho avuto il dubbio di Nunzia e Dumah. Quello che ho recepito è che i due ragazzi si sono appartati nel parco. Poi è arrivato il "bruto" che ha ucciso il ragazzo e picchiato e violentato la ragazza. Poi ci spiegherai qual'era il tuo intento. Scrivi bene. Il racconto si legge tutto d'un fiato. La trama è purtroppo, fin troppo reale. Scusa il gioco di parole. Basta guardare il telegiornale e di storie così, di ordinaria follia, purtroppo, ce ne sono tante.
Mi è piaciuto tanto il finale. Il cane, deliziosa creatura, si accuccia accanto alla vittima per consolarla e proteggerla. Il finale mi ha commosso.
Un grosso in bocca al lupo!
Pat
 
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view post Posted on 30/10/2012, 10:49
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Grazie per questi commenti tempestivi, e mi scuso per non essere riuscito a fare altrettanto con voi che tra l'altro non mi conoscete e non sapete quindi quanto io ami fare altrettanto...

Patrizia, il titolo e l'apertura in una lingua che non conoscete (credo) dovrebbero già dare un'idea di uno dei brividi che volevo trasmettere, quello di essere in un paese straniero e di non riuscire a comunicare. Per questo ho deciso di ambientare la storia in qualsiasi posto che il lettore tema. Se ha visto Hostel lo collocherà in Slovacchia, se conosce una determinata etnia e così via...
Il brivido che ho inteso trasmettere è un po' tutto il senso dell'incomunicabilità: l'attrazione di una sera per esempio... inspiegabile!

Marco, l'uomo in divisa è un vigilante, esattamente il vigilante del parco, ma questo forse non ha importanza, è solo un flash-back e forse dovrei togliere anche qualsiasi riferimento alla sua divisa... La tua idea del vampiro, invece, devo dire che mi smaschera, ma giusto per metà. Volevo che il lettore pensasse a Claudiu come un tipo che ha un peso, per esempio perché sa di star per fare una cosa orribile, e quindi non riesce a mangiare. Il seguito poi avrebbe provato l'estraneità di Claudiu con la triste storia. Ma questo giusto perché non amo i vampiri, o inserirei immediatamente qualche altro riferimento dopo il tuo (gratificante) commento :wub:
 
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Linda2012
view post Posted on 30/10/2012, 11:18




Ciao, anche a me il tuo racconto è piaciuto, scrivi molto bene, è originale e coinvolgente. L'unica cosa che posso dirti è che non ho avuto molti brividi, anche se in effetti credo sia difficile riuscire a rendere i sentimenti di una ragazza sola in un Paese straniero, lontano, di cui non conosce la lingua e che viene brutalizzata in quel modo. Pensavo anch'io che Claudiu fosse coinvolto, bello invece il colpo di scena!
 
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view post Posted on 30/10/2012, 11:21

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Grazie per avermi risposto così velocemente. Mi fa piacere. Ripensandoci hai ragione sul primo punto. e' già palese così che la storia è ambientata in un paese straniero. Ed è anche vero che quando hai reso chiaramente l'idea, non c'è sempre bisogno di spiegare per filo e per segno sempre tutto. Basta che il concetto sia chiaro. Concordo pienamente con te su questo punto. Poi, forse mi sono persa nella lettura. Non ne ho colto pienamente il significato. Io non ho mai pensato ai vampiri, ma solo ad un "cattivo" che rovina la festa ai due giovani amanti, uccidendo, picchiando e poi sparendo, indisturbato nel nulla.
Grazie per i tuoi chiarimenti.
Un grande in bocca al lupo!
Pat
 
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view post Posted on 30/10/2012, 11:47
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Grazie Linda e grazie di nuovo anche a te, pat. Arriverò presto anch'io coi commenti :(
 
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Lupoalfa
view post Posted on 30/10/2012, 12:09




CITAZIONE (vivonic @ 30/10/2012, 05:40) 
Il parco era buio e freddo. Non si sentiva un rumore in lontananza.
“Finalmente un angolo di tranquillità anche in questa città” esclamai, soddisfatta.
“Ti piace? Io ci vengo sempre, qui. È il mio parco”
“Adesso è anche il mio. Se vivessi in questa città, anch’io ci verrei tutti i giorni”
“Ti piacerebbe restarci?”
“Sì” risposi timida.
Ci guardammo per un lungo istante, poi mi ripeté la domanda.
“Con te ci rimarrei in eterno” ribadii.
Mi strinse forte a sé, così forte da stritolarmi, poi appoggiò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi. Quell’istante sembrò durare una vita, poi sentii un rumore simile a uno scalpiccio sempre più vicino.
“Ho paura dei cani randagi!” quasi gridai.
“Stai tranquilla, non fanno niente” mi rassicurò lui.
Eravamo ancora stretti quando Claudiu si staccò da me repentinamente e tentò di parlare ma io non feci in tempo ad ascoltarlo. Sentii un fortissimo rumore alla testa e svenni immediatamente.

Caro Viv, sono molto contento che tu abbia inviato un tuo racconto anche a questo concorso. Mi è piaciuto molto, soprattutto il pezzo che ho citato, dove si legge un'ansia inespressa. Quel "ti piacerebbe restarci?" fa pensare al lettore che Claudiu sia coinvolto in quello che succederà e lì c'è il senso della storia. Lei non lo pensa mai che sia stato lui a farle violenza, perché glielo ha letto negli occhi che poteva fidarsi di lui. Mi è piaciuto anche il finale, con il cane che offre la sua protezione alla donna.
Anche il luogo che hai scelto, io pensavo alla Romania, mi è sembrato azzeccato. Quei nomi particolari, pieni di un mistero fascinoso.
L'unica cosa che potresti fare: cerca di rendere un po' più chiara le scene della violenza.
Ma questo non toglie nulla al valore del racconto.
:) :) :)
 
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view post Posted on 30/10/2012, 12:20
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Carissimo Lupo, tu ben sai che il racconto è ambientato in Romania :B): Ma ho preferito lasciarlo non espresso, come qualcosa di sottinteso, ma che non è necessario identificare con esattezza.
Diversa è la storia per quanto riguarda la violenza. Ho sempre in mente "L'amore rubato" del bravissimo Luca Barbarossa; non voglio esplicitarlo, quasi non voglio dirlo che è successo, perché ho scelto di rendere narratrice la ragazza.
Il succo è che la felicità non esiste e se pare esistere è effimera e sottintende una grande infelicità, ma il messaggio che intendo trasmettere è più positivo di come appaia detto così: vedere il bello anche nel buio più nero. Difatti, lei pensa a Claudiu anche dopo aver subito violenze tutta la notte e prima di morire... :wub:

Grazie del tuo commento positivo!
 
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Lupoalfa
view post Posted on 30/10/2012, 12:45




Ho capito il messaggio, Viv, ma non farla morire. Lascia la speranza.
 
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view post Posted on 30/10/2012, 12:51
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Hai ragione, scusa. In fin dei conti, nel testo non dice da nessuna parte che muore, è un'idiozia che ho detto io adesso :D
Lei si accuccia accanto a Claudiu, il cane accanto a lei, e lei sorride.
Non muore, se il lettore non vuole ;)
 
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bibina74
view post Posted on 30/10/2012, 13:44




Ciao Viv,
eccomi anche al tuo racconto (ormai gli altri li ho già commentati tutti)... per quanto riguarda la forma fai attenzione ai dialoghi, perchè in moltissime frasi manca la punteggiatura finale (cioè il punto a fine discorso x intenderci), ma dev'essere per via della febbre!!!
Invece per quanto riguarda la storia direi che non annoia e si legge bene fino in fondo, anche se anch'io come altri mi aspettavo che il ragazzo fosse un vampiro o simili per via del discorso sulla fame.
Non ho avuto problemi a capire lo svolgimento dei fatti nel parco, solo che non ho sentito tensione... ma visto che il bando ammette più generi penso ci possa stare tutto. Forse volevi raccontare un qualcosa di realistico più che una storia dark o noir.
Cmq complessivamente prova non male.
Bravo. :wub: :wub: :wub:

Edited by bibina74 - 31/10/2012, 08:14
 
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