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Merce di scambio - di Catia Carloni

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Edna Mode
view post Posted on 27/10/2012, 23:55




Merce di scambio di Catia Carloni


EVASIONE! E' questo il grido che spesso e volentieri mi accompagna. Ma per evadere da cosa?
Dal tram tram familiare; per andare poi dove? Lontano.... verso l'infinito e oltre!
Per poi sentire quel senso di nostalgia da quelle guanciotte che già solo nell'orario di scuola certe volte ne sento la mancanza?
No.... io ho un rimedio migliore, con la complicità di mio marito, scendo in garage accendo la macchina, quand'è estate bici e cuffie e, me ne vado a zonzo per il tempo diciamo: necessario... Questa volta è toccata alla macchina, fuori si sente l'arrivo dell'inverno: adoro l'inverno!
Grossi pullover che ti avvolgono, camini fumanti con legna scoppiettante, cappelli, sciarpe, finestre con bianchi panorami: la neve cosi bianca e pura... potrei continuare all'infinito ma, eccomi arrivata. Dove? Beh nel mio posto preferito... è un campo in discesa con una bella e grande quercia messa a lato, dove d'estate vengo a prendere il sole, da sola o in compagnia (che poi non sono mai sola).
Di sera mi ci siedo sotto e mi godo il panorama, le luci della mia città, i profili dei monti nell'oscurità, gli strani rumori degli animali notturni e qualche macchina che arriva e che se ne va vedendo il posto occupato... E io che me la rido... Beata l'amore, troveranno un altro posto, no! Ascolto la musica ogni tanto scelta da me, ogni tanto la radio, scrivo, leggo, ho sempre il mio kit di sopravvivenza con me; anche l'uncinetto nei casi più estremi, il découpage, le perle per i bracciali, i fogli per disegnare, a tempo di scuola le idee per il teatro, sono una mamma creativa, che lavora e che ha bisogno dei suoi spazi quando gli arrivano le “crisi”.
Cosi per superarle ha trasformato la sua macchina Gilberta in un beauty case con tutto il necessario. Sta sera la voglia di disegnare ha vinto, cosi mi siedo e inizio; sono un tipo molto sognatore e romantico, le fate e gnomi sono la mia passione .
Come dicevo l'aria invernale sta arrivando e le mani si fanno fredde dopo mezz'ora o poco più, già arriva il freddo e stando ferma, il freddo lo si avverte di più. Cosi mi alzo, saltello un pochino, sfregando e soffiando sulle mani, un po' di streccing un ci-quon per scaldarmi e come diceva la nostra insegnante di tai chi quando a Gennaio ci portava in riva al mare
-“Se sentite freddo è perché non fate bene il qi-gong!”-
Sono quelle frasi che ti rimangono in testa, forse per verità forse perché ti fanno ridere, ma ti rimangono e ti fanno anche pensare . Sta di fatto che mi sono scaldata e che è ora di tornare dai miei cuccioli; marito compreso.
Guardo il disegno mi posso ritenere soddisfatta manca qualcosa, ma lo finirò nel tepore di casa, non sono fatta per soffrire... Raccolgo le mie cose inizio a metterle in macchina, mi stiro un altro po'; ed ecco qua... il foglio vola via. Ed ora?... Non è quello del disegno, quello è già al sicuro nell'album. Oh quale sarà? Via; da brava testa dura lo vado a raccogliere, alla meno peggio andrà sulla strada... Ed è proprio li che sta svolazzando. In fatti mi sto facendo tutto il campo in discesa, poi sarà una noia risalire... eccolo... preso!
Torniamo a casa... che è meglio! Nel frattempo guardo cosa c'è disegnato o scritto..un appunto... Arrivata alla macchina. Mi sono fatta una bella scarpinata come si dice dalle mie parti. Saluto le ultime ombre della notte e fruscii...
Un fruscio troppo vicino; una mano al collo; un sapore amarognolo... è bagnato!
Le gambe, gli occhi si chiudono, i bimbi...
Sento i battiti del mio cuore uno ad uno, buio; buio totale intorno a me, le gambe si stanno risvegliando, ho sete, paura, troppo paura per una che aveva da rientrare semplicemente a casa.
I bimbi? Lo so che stanno bene, ma io dove sono? In che mani sono capitata? In quale parte del mondo mi trovo? Ironizzo, tremo, urlo,gli occhi si sgranano, cerco di capire, di vedere...
Da una finestra dei fari di luce di macchine che passano, non sono in campagna. In paese? Quanto tempo sarà trascorso? Poco è buio ancora non è sorta l'alba . Un giorno o poche ore, se non mezz'ora ma, dove sono?
Mi arrampico per vedere dalla finestra dove porta? Se riconosco qualcosa? Se passa qualcuno?
Urlo è l'unica cosa che mi riesce di fare, senza risultati. Cerco qualcosa per forzare la finestra.
Nulla intorno a me non c'è nulla, solo una coperta per giaciglio sporca, puzzolente, un po di paglia. Dalle mura forse sarò in una cantina, pietre grosse odore di mosto, odore di cantina abbandonata, sarò in una casa o palazzina? Perché sono qui?Chi ha voluto ciò? A chi davo fastidio standomene per i cavoli miei?
La solitudine, la paura, il non ritorno, pensa positivo....ma come faccio? L'istinto è quello di prendere per il collo sto individuo e fagli scappare gli occhi dalle orbite ballando sul suo cadavere. I bimbi, Giordano,i miei genitori, i suoi! Mi staranno cercando? Quanto tempo è passato? Il non sapere, ti uccide.
Che sarà di me? Ho paura? Si e molta...ma non piango, non mi riesce, non sono arrivata ancora a quella fase? Ma cosa mi viene da pensare? Si trasformerà tutto in un horror muvie? E rideremo a crepa pelle per lo scherzo subito?
Ho fame!
Il sole sorge ma, non viene nessuno a controllare la preda? A farla ingrassare bene bene per poi gustarla? Oh mi vogliono far spurgare come una lumaca?
Il bagno? Non ci sono sanitari?
Sono qui, non mi sono mossa di un passo, ho gridato, cercato di uscire dalla finestra ma, poi una mummia.
Non ho fatto altro che pensare, ed ora con la luce del giorno voglio sapere dove sono... La luce mi aiuta a vedere sempre meglio. Si è una cantina! Abbandonata, non c'è molto: la coperta, la paglia, un tronco di legno come sgabello, un bel acquasantiere (e qui un brivido mi desta) senza acqua, un tavolo di plastica e ,infondo come da copione messa in un angolo una turca tenuta pulita addirittura!A sto punto mi potevano dare una coperta pulita...Sorrido ma, è solo sopravvivenza. Chi può essere? Non ci sono tracce di altre presenze passate, o ripulisce tutto o... non voglio pensare di essere la prima, neanche pensare per che cosa.
Graffi sui muri? Per ora non vedo nulla. Sangue? Con tutto lo sporco e che vuoi che ci capisca! Mi affaccio dalla finestra, o per lo meno con queste sbarre faccio quel che posso, mi abbarbico tenendomici appesa, macchine solo macchine altro non vedo.
La cosa che più mi spaventa è che non ho la forza di urlare, non escono parole dalla mia bocca. Raccolgo un sasso da terra e incido nome cognome e data.
Giuro che se gli metto le mani addosso lo scortico vivo, io morirò ma lui non se la passerà bene.
Un brivido mi passa nella schiena, mi giro, la porta non c'è! Ci sono le sbarre! Messe in secondo tempo. E dietro le sbarre, un tavolo, una birra appoggiata, una figura di uomo seduta accanto, mi guarda, solleva la birra come cenno alla salute e beve.
Impietrita, inorridita, silente, l'unica cosa che faccio è quello di andare a vomitare nella turca.
Mi giro verso di lui -Chi sei? Cosa vuoi?-
Le mani tremano, il respiro è pesante, sudo come non ho mai sudato prima, scoppio in un pianto isterico aggrappandomi alle sbarre, scimmiotto, mi prendo a schiaffi, urlo, sollevo il tronco di legno e lo butto addosso alle sbarre.
Lo guardo, lui è lì; impeccabile. Non una mossa, un cenno.
-Vieni qui!Ti voglio qui!Entra!- Gli urlo ma, lui a bere la birra.
Lo saprei io dove mettergliela quella birra. Lo guardo dalle sbarre: è un uomo incolto, non saprei dargli un età, sulla sessantina; portati male? Alto e robusto quello lo noto, anche se ancora non si è alzato in piedi, capelli lunghi incolti, vestito da lavoro, come un operaio: casacca blu, pantaloni blu, scarpe antinfortunistiche,senza barba, ma i capelli non fanno vedere il viso, gli cadono d'avanti.
Tiro su lo sgabello, mi ci siedo, appoggio i gomiti sulle ginocchia, incrocio le dita. Lo fisso come lui fissa me, per un po', poi il borbottio del mio stomaco interrompe il silenzio
-Ho fame e mi scappa da pisciare, ma se tu mi guardi non la posso fare, se non mi porti da mangiare non posso mangiare, come vedi e come già sai sono nelle tue mani!-
Mi meravigliai mi uscì un discorso fermo! Ero lì, difronte al mio carceriere, non avevo paura, era umano come me!
Che percentuale avrei avuto di salvarmi? Se già era riuscito ha catturarmi... con la sua mole e presa un altra volta di spalle? Cosa fare? Una, dieci, cento, mille volte echeggiava in me questa fottutissima domanda. Che fine avrei fatto? I miei bimbi? Il dubbio più atroce, dirgli che sono una madre di famiglia, l'avrebbe impietosito? E liberata?
No, non voglio fargli sapere di me, non so se mi conosce, cosa lo ha spinto ha rapirmi? Preferisco la morte che il pensiero che possa toccare i miei figli o anche solo sapere della loro esistenza.
Ora che fa? Si alza e se ne va! -Dove vai?- Lui neanche si volta ed esce.
Urlo come un ossessa, mi aggrappo alla finestra e urlo tutto ciò che posso urlare.
Macchine solo macchine, ruote di macchine neanche una gamba da afferrare per chiedere aiuto!
Sto impazzendo; urlo, prendo a calci tutto, mi getto contro le sbarre, ci butto contro tutto ciò che posso, mi prendo a schiaffi, come da svegliarmi da un incubo, ma tutto rimane cosi com'è, tutto è cosi com'è...
Mi butto a terra e non so per quanto piango, mi accarezzo i capelli alla ricerca di calore , di sicurezza...
Non so dove sono e non so se ne uscirò viva. Penso che mi staranno cercando, che avranno trovato la macchina e che ora siano partite le ricerche ma, come faranno ha trovarmi? Sono nel nulla...
Non so come ho fatto ad arrivarci, non ho urlato, non ho combattuto, sono solo sparita.
Una mosca schiacciata, solo chi la schiaccia sa che c'era, dove era, e che non c'è più...
Farò la stessa fine?
Mi risveglio ma, quanto ho dormito?
Dalla luce della finestra non si capisce, i fari delle macchine sono accesi ma, un tempo non lo riesco a stabilire.
Lui è lì, su quella sedia, vestito di tutto punto i capelli legati, ora vedo il suo viso...bello, brutto? Non saprei descriverlo; ripugnante! Questa è l impressione che ho.
Viene verso le sbarre, le apre.
Come una furia mi getto addosso a lui, inutilmente, mi dà un ceffone che mi butta a terra; è la fine! Mi prende per un braccio , mi porta in un altra stanza...è un bagno. Mi leva i vestiti di dosso, mi ribello ma, un altro ceffone mi toglie la vista per un attimo...
Mi mette nella doccia e mi fa lavare. Una bambola sono come una bambola per giocare, finito di lavarmi, mi asciuga,mi mette una crema, mi annusa.
Nausea solo nausea sto provando, il mio cervello si è spento, non voglio ricordi, non voglio capire, non voglio e basta. Inerme di fronte ha questa situazione solo l'indifferenza può aiutarmi.
Con quanta cura mi asciuga i capelli, non so neanche se sto di fronte ad uno specchio, tanto è il desiderio di non starci.
Mi solleva, mi prende in braccio e mi porta in un altra stanza, ogni volta penso che è la fine, il momento giusto, per mettere fine ha questo inferno. Mi siede sul letto e continua ad annusarmi. Scoppio a piangere.
Il terrore mi blocca le parole, penso al peggio che ci possa essere per una donna.
Invece si gira, apre l'armadio, tira fuori un vestito, con una scatola di scarpe. Prego solo Iddio di svegliarmi.
Il gioco continua, cosi mi ritrovo: vestita , pettinata, come Barbie vicino al suo Ken.
Vorrei sapere dove stiamo andando ma, dopo due sonori ceffoni, conto solo di trovare un burrone, o una macchina per buttarmici sotto o una via d'uscita.
La stretta della sua mano è terrificante intorno al mio polso. Saliamo delle scale interne e ci troviamo all'uscita, mi giro per sapere dove ero stata rinchiusa: una casa.
Ma non siamo usciti dalla parte della strada ma, da un altro lato. Camminiamo. Mi guardo intorno per poter fuggire.
Gli tiro un calcio alla caviglia e un morso al polso ma, ecco che mi ribecco un altro ceffone, sto per cadere, mi riprende al volo e mi dice scuotendomi- Se ti sporchi è peggio!-
Urlo come non ho mai urlato prima.
Gli conficco un tacco in un piede, mi tolgo l'altra e gliel'ho pianto in un occhio, il sangue mi schizza addosso.
Posso affermare quanto questo mi faccia godere. Libera! Corro, corro senza guardare indietro, corro come non ho mai corso, corro seguendo l'istinto.
Lui è dietro di me? Non lo so, non ho tempo di pensare voglio solo trovare la strada.
Di macchine ne ho viste passare tante, ho la speranza davanti e non me la farò scappare.
Non ho potuto difendermi dall'inizio, chiunque si può sconfiggere se preso alle spalle, non mi sento forte mi sento veloce come il vento.
Ho il terrore dietro di me, e d'avanti la morte o la libertà, so solo di poter correre e lo faccio nel miglior modo possibile. Le mie forze e preghiere sono state accolte.
Ecco la strada, non ci posso credere, sento scorrere la felicità in me come una boccata d'aria fresca. Le macchine dove sono? Corro continuo a fare ciò che mi ha salvato: correre.
Ne ho viste passare tante, eccone una! Mi strappo un pezzo del vestito già lacero per la folle corsa, lo sbandiero saltando sul ciglio della strada urlando aiuto. I fari si avvicinano.
Mi risveglio nel letto di uno ospedale con accanto i miei figli, Giordano e i dottori che mi spiegano che sono stata investita da un auto con dei ragazzi in preda hai fumi dell'alcol ma, che per fortuna hanno chiamato i soccorsi altrimenti non si sa che fine avrei fatto. Avuto le spiegazioni dai dottori, vennero i carabinieri che dissero che era stata fatta la denuncia della mia scomparsa, il ritrovamento della macchina e che avrei fatto denuncia e steso il verbale per poter avviare le pratiche, o forse prima i carabinieri e poi i dottori? Non ricordo molto bene, ho solo stampato il sorriso dei miei figli, la premura con cui Giordano si occupava del tutto, il profumo delle lenzuola, le mura candide dell'ospedale, la tranquillità che tornava in me, sapere di aver vissuto un grosso spavento ma nessuna violenza.
Il mio cervello si sta riattivando. Di certo non inseguo più fogli svolazzanti per la strada e forse l'unico rifugio verde per evadere d'ora in poi si chiama giardino di casa.
Ma, cosa voleva da me quel tipo? Dentro di me penso che forse ero la vittima di qualche setta satanica, un gioco di una mente malata, non che rispecchiassi qualche caratteristica ma, solo che ero una preda facile. Una donna da sola di notte, sicuramente spiata per un periodo, magari non spiava solo me, spiava il posto in generale, posto frequentato da diverse persone sia di notte che di giorno. In totale manco da tre giorni: uno di rapimento, uno di coma o svenimento e uno che mi sono svegliata nel letto di questo ospedale, in tre giorni ho fatto abbastanza....
Con i carabinieri che vorrebbero subito stendere il verbale, senza successo fra l'altro perché come gli ha risposto Giordano di tutto punto lo faranno domani, è più importante che mi riposi. E cosi sto facendo.
E' passata anche la cena ma, la fame ancora non è in me, di sonno ne ho tanto, mi riesce meglio dormire, saranno anche tutti i calmanti che mi hanno somministrato, cosi mi accoccolo nelle lenzuola.
Passi, passi intorno a me, apro gli occhi, vedo Giordano, gli sorrido, lui risponde al mio sorriso -Riposati, sono passato per vedere come stavi? - Ma non voglio di dormire, gli vorrei raccontare tutto, ancora nessuno sa cos'ho vissuto.
Sto per parlare quando mi mette le mani intorno al collo stringendomele forti
-Sai quanto mi costa il tuo atto di coraggio? Ti avevo venduta, eri stata pagata anche bene. Avrei fatto credere che era una fuga passionale la tua, nessuno si sarebbe chiesto nulla, una coppia perfetta la nostra ma, con una crepa, tu innamorata di un altro...un finale anonimo. No invece no, il tuo atto di vita estrema! Ed ora loro rivogliono i loro soldi e qualcosa di più dato che hai cecato uno di loro. I soldi non li ho più, ci ho pagato i creditori, sai quelli che ti danno i soldi per pagare i debiti di gioco?-
L'incubo ancora non era sparito, venduta da mio marito, per un attimo nulla ebbe più un significato, ero pronta a morire, se non fu per l'idea a chi avrei lasciato i miei figli? Allungai la mano e afferrai il campanello che era sotto il cuscino, l'istinto mi aveva detto di tenerlo lì ,cosi mentre lui mi stringeva, io strinsi quel pulsante più forte che potei.
Venne un infermiera che vedendo la scena diede subito l' allarme. Giordano si placò e si fece arrestare senza opporre resistenza.
Non so quale delle due esperienze è stata la peggiore.
Sicuramente la terza: essere solo un oggetto nelle mani...quelle mani che mi hanno dato sempre tanto calore, peccato che era solo una mia impressione.
So che oggi vedo i miei figli crescere, se qualcuno mi chiede qualcosa rispondo che sono stata investita da una macchina, che per fortuna il conducente mi ha soccorso e che un giorno non lontano mi alzerò da questa sedia a rotelle.
 
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view post Posted on 28/10/2012, 11:23

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Ciao Edna Mode. Io penso che la trama che hai ideato è pregevole. L'uso della prima persona secondo me è giusto. Ci sono troppi puntini di sospensione. Il racconto però, narrato quasi tutto al presente e solo verso la fine al passato non fila bene. Di solito una storia narrata al passato la rafforza, le dona maggiore mordente. Poi, se posso permettermi ci sono tanti punti e virgola dove invece starebbero bene semplici virgole. Lo stile narrativo secondo me non è granché, ci sono vari errori grammaticali e, non odiarmi, la storia è narrata in maniera eccessivamente semplicistica. il pathos però l'hai reso benissimo. Io ho provato più angoscia che "brividi", ma questa è solo una mia sensazione personale. Ho notato qualche errrore e mi permetto di fartelo notare. 1Per sentire la nostalgia da quelle guanciotte ecc... Per me è articolata male e direi nostalgia di quelle guanciotte.
2(che poi non sono mai sola) . Che significato ha? Non è superflua? 3Beata l'amore, semmai beato l'amore. 4quando gli arrivano le crisi. semmai quando le arrivano le crisi.5 Stasera tutto attaccato 6torno dai miei cuccioli; marito compreso. Io qui avrei messo la virgola. 7un fruscio troppo vicino... Dopo io metterei tuute virgole e non punto e virgola. 8Un po di paglia. Ti sei dimenticata l'accento. 9il non sapere, ti uccide. Toglierei la virgola. 10 horror muvie penso che sia horror movie. 11 oh mi vogliono far spurgare come. Forse volevi dire O nel senso di oppure? 12 lui è li; impeccabile. Anche qui avrei messo la virgola e non il punto e virgola.13 non saprei descriverlo; ripugnate? Avrei messo i due punti.14 Così mi ritrovo: vestita eccc. Io toglierei i due punti. 15d'avanti sarebbe davanti. 15 tortuosa la frase che cito: Mi tolgo l'altra e gliel'ho pianto in un occhio, il suo sangue mi schizza addodsso. Io avrei scritto Mi tolgo l'altra scarpa e gli pianto il tacco in un occhio. Il suo sangue mi schizza addosso. Spero che le mie osservazioni non ti diano noia ma ti possano essere utili. Benvenuta ed un grande in bocca al lupo! Pat
 
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francesca vernazza
view post Posted on 28/10/2012, 12:41




Ciao la storia non è male, a me ha fatto venire i brividi e anche ansia fino alla fine.
Non mi sarei mai aspettata che il responsabile di tutto era il marito. :blink:
Solo che secondo me dovevi scriverlo tutto al passato, tranne le ultime tre frasi.
Gli errori te li ha già fatti notare Patrizia, ti auguro buona fortuna!! :D
 
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Lavella
view post Posted on 28/10/2012, 13:27




Io non sono mai molto severa ma questa storia necessita davvero di una revisionata seria. I verbi sono sbagliati, si parla prima al passato poi al presente e poi di nuovo al passato e dopo di nuovo al presente, bisognerebbe scegliere un tempo e seguirlo per tutta la storia. Ci sono molti errori sia di forma che di grammatica. Ti segnalo i più evidenti:
Non si dice tram tram ma tran tran.
Una frase non troppo corretta:
nostalgia da quelle guanciotte che già solo nell'orario di scuola certe volte ne sento la mancanza?
direi: nostalgia di quelle guanciotte che già solo nell'orario di scuola certe volte mi mancano

La frase: Beata l'amore, troveranno un altro posto, no! Non capisco cosa voglia dire.

Quando gli arrivano le crisi. E' corretto: quando le arrivano le crisi visto che si riferisce alla mamma.
Le fate e gli gnomi. Manca l'articolo.

streccing si scrive Stretching

ci-quon credo si scriva chi chuan

Saluto le ultime ombre della notte e fruscii... Scriverei: Saluti le ultime ombre e gli ultimi fruscii della notte

Stasera si scrive tutto attaccato non Sta sera.

Se era uscito ha catturarmi. La a senza l'h.

mi tolgo l'altra e gliel'ho pianto in un occhio. Scriverei: mi tolgo l'altra e gliela pianto nell'occhio. O anche: mi tolgo l'altra scarpa e gli pianto il tacco nell'occhio

in preda hai fumi dell'alcol. Si scrive: in preda ai fumi dell'alcol.

Nonostante tutti i difetti che ho riscontrato mi sento di incoraggiarti, prova a revisionarlo e vedrai che pian pianino otterrai un prodotto sempre migliore.



 
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davide2283
view post Posted on 28/10/2012, 14:32




Ciao, l'idea alla base del tuo racconto non è male, però secondo me la fine è stata troppo frettolosa a fronte di un inizio troppo lento, lungo e per niente funzionale alla storia. Il marito alla fine si fa arrestare un po' troppo facilmente, finisce tutto nel giro di un paio di righe.
Per quanto riguarda lo stile ci sono molte, molte cose da sistemare. Per prima cosa i tempi verbali, passi continuamente dal presente al passato remoto passando a volte anche per l'imperfetto senza motivo. Poi i puntini di sospensione e i punti esclamativi, davvero troppi, nuocciono gravemente alla scorrevolezza. Ho notato poi diversi errori grammaticali (te li ha fatti notare Lavella) e sintattici.
Come consiglio generale posso dirti di revisionarlo molto bene, cercando di usare una forma più semplice e più "misurata" (racconta senza esclamare continuamente) e facendo attenzione ai verbi (se scegli un tempo lo devi portare avanti). In questo caso, essendo quello della donna una ricordo, sarebbe meglio usare il passato remoto per gli eventi del ricordo, e il presente per quando invece è in ospedale (perchè effettivamente è quello il presente).
Dai, in bocca al lupo!
Ciao!
 
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view post Posted on 28/10/2012, 14:36
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Fabrizia

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Ciao Edna/Catia, grazie per aver presentato il tuo racconto.
Dovresti anche aprire una discussione in Presentazioni, non dimenticarlo! :)


 
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Lily White
view post Posted on 28/10/2012, 14:38




Ciao Edna Mode.
Purtroppo come ti hanno fatto notare nei commenti precedenti ci sono TROPPI errori di grammatica. Non uno, ma tanti e importanti come le "a" con o senza acca e "gli" al posto di le. Se non sei sicura di come si scrivano parole straniere come "movie" e "stretching" fai una piccola ricerca prima di scrivere cantonate, no?Anche la punteggiatura è totalmente da rivedere, troppi punti di sospesione, mancano spesso le virgole e in più abusi del punto e virgola, non credo che ti sia ben chiaro il suo significato.

ho notato anche alcune imprecisioni lessicali:

CITAZIONE
Ironizzo, tremo, urlo,gli occhi si sgranano, cerco di capire, di vedere...

non mi è chiaro l'uso del verbo ironizzare in questo contesto.

CITAZIONE
Le mani tremano, il respiro è pesante, sudo come non ho mai sudato prima, scoppio in un pianto isterico aggrappandomi alle sbarre, scimmiotto, mi prendo a schiaffi, urlo, sollevo il tronco di legno e lo butto addosso alle sbarre

partendo dal fatto che il significato di scimmiottare è imitare qualcuno (magari in modo un po' ridicolo) non capisco il suo utilizzo in questo momento di tensione.

La storia in sè era accattivante, con un buon colpo di scena.Tuttavia devi lavorare tantissimo sul corretto uso della lingua italiana.
 
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wyjkz31
view post Posted on 28/10/2012, 17:32




La storia della moglie venduta per pagare debiti di gioco mi piace. Forse è un pochino inverosimile che la protagonista sia tenuta prigioniera relativamente vicina a casa e , come ha detto davide, il finale è un po' affrettato, ma ripeto che l'idea mi piace. Anch'io ho notato molti errori che limitano il piacere della lettura.
Ti consiglio di modificare quello che ti hanno già segnalato.
 
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Elio Err
view post Posted on 28/10/2012, 17:53




la storia non è male, l'idea abbastanza nuova e curiosa, peccato per come è scritta, mi riferisco ai molti errori grammaticali, da "muvie" a "d'avanti", ma già te li hanno segnalati ....
 
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RedRedemption
view post Posted on 28/10/2012, 18:06




Mi aggrego a quello che già ti hanno detto. Troppo veloce, troppi errori, stile da aggiustare un poco. L'idea non è male (il colpo di scena ci sta :D )m a perché non approfondirla? Ad esempio sui reali progetti del sequestratore.
Insomma bisogna lavorarci sopra :)
 
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Dumah
view post Posted on 28/10/2012, 18:11




La storia di per sé è bella però ci sono alcuni errori grammaticali sparsi qui e la che non rendono piacevole la lettura. Credo che te li abbiano già segnalati perché sono evidenti ( e credo comunque che siano solo errori di distrazione).
Per il resto che dire, la storia ti ripeto mi è piaciuta e se aggiusterai queste piccole cose sono sicuro che diverrà senz'altro più bella ed intrigante.

In bocca al lupo!
 
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bibina74
view post Posted on 28/10/2012, 18:31




Ciao Catia,
mi spiace molto ma il racconto contiene troppi errori e imprecisioni per poter essere valutato.
Al di là dell'idea, se la forma non è abbastanza corretta diventa difficile arrivare fino alla fine. Le problematiche più evidenti sono le seguenti:
1) tempi verbali
2) punteggiatura
3) spaziature
4) ripetizioni
5) errori ortografici (alcuni dei quali ti sono già stati segnalati, me ce ne sarebbero molti altri)
6) sintassi e senso logico delle frasi (es. E' passata anche la cena ma, la fame ancora non è in me, di sonno ne ho tanto, mi riesce meglio dormire, saranno anche tutti i calmanti che mi hanno somministrato, cosi mi accoccolo nelle lenzuola.)
7) virgolette/trattini dei dialoghi
8) apostrofi/accenti mancanti
9) ecc. ecc.

Ti prego, rimetti mano al racconto e sistemalo con i consigli che ti hanno dato anche gli altri utenti. Potrebbe migliorare ma dovrai impegnarti molto nella correzione.
Mi raccomando.
Sonia
:wub:

Edited by bibina74 - 28/10/2012, 19:00
 
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marcoad82
view post Posted on 28/10/2012, 18:53




Ciao Edna, mi associo alle opinioni degli altri, essendo arrivato tardi con la mia critica. Ho notato bene o male gli stessi errori, e confesso che avevo iniziato ad annotarli per segnalarteli, ma sono davvero troppi. la storia in sé è interessante, però è narrata come fosse un elenco di azioni. la cosa potrebbe anche essere efficace nel periodo in cui lei è prigioniera, ma la eviterei nelle altre parti del racconto. L'errore che più fa "stridere i denti" è la confusione tra le preposizioni e l'ausiliare avere ha/a, hai/ai... hanno dei significati molto diversi, e fanno davvero un brutto effetto sul lettore; di solito denotano una grave mancanza nella conoscenza della grammatica. Anche la punteggiatura è assai confusa e male utilizzata. Mi rendo disponibile a rileggerlo, dopo una tua eventuale modifica e se vuoi a correggertelo in maniera più approfondita (ammetto che questa non è una correzione approfondita...)

Ciao

Marco
 
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Atropos
view post Posted on 29/10/2012, 01:07




Mi sento come il becchino dopo che è passata la morte,,,
Il mio consiglio e la domanda che mi sono posto : è o non è un horror, questo il dilemma?!,,ni,,,,il tuo racconto lo si può dividere in varie sequenze e in tutte la protagonista ne esce illesa, il lieto fine o furtuna posteriore della protagonista fa in modo che si salvi sempre e questo, a mio parere penalizza l horror,,, la prigionia, la fuga, l essere investita, il marito che la strangola., i bambini spesso nominati a cui nessuno fa torcere un capello,, tutte situazioni che terminano senza conseguenze drammatiche, ad eccezione dell 'incidente (ci mancherebbe che una messa sotto ne rimanga completamente illesa),,, ergo se ci fosse qualche risvolto più cruento e meno "rosa " ecco che il tuo racconto si tingerebbe di nero/rosso colori più appropriati ad un horror
 
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Temagiu1516
view post Posted on 29/10/2012, 13:49




Edna, il tuo racconto non è male ma, davvero, sono troppe le imprecisioni e gli errori grammaticali che non rendono fluida la lettura. Io ogni momento mi dovevo interrompere perchè ...inorridita da errori davvero troppo grossi. Penso che qualcuno te lo abbia già detto. Io ti segnalo anche "un" senza apostrofo dove invece ci andava messo. Ed anche l'uso delle virgole, a volte messe proprio a casaccio. Peccato, perchè tutto questo rallenta la lettura. E poi uno scrittore certe imperfezioni non se le può permettere. Comunque in bocca al lupo.
 
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36 replies since 27/10/2012, 23:55   381 views
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