UN CASO DISPERATO - Roberto Gianolio, Racconto giallo su avvenimento di omicidio a Roma

Ecco... il discorso dell'andare a capo non l'avevo toccato per non infierire troppo, ma dato che lo fa Davide mi aggancio un attimo a lui.
Penso che proprio qs continuo spezzare le azioni ed elencarle una dietro l'altra come fossero una lista della spesa frazioni troppo la storia e la renda meno fluida, quindi credo che un altro aspetto su cui lavorare potrebbe essere questo.
Ti ripeto di non abbatterti però, perchè di tempo a disposizione ce n'è ancora molto e volendo potresti riuscire a sistemare tutto.
Ciao,
Sonia.

Ah ma la presentazione non è quella del personaggio?

Sì anch'io avevo capito che facesse parte del testo... oddio non ci capisco più niente!

La storia è buona, ma come hai scritto nella presentazione, è un giallo più che un vero e proprio racconto del brivido.
Se devo farti un appunto, forse troppo lungo, anche al di là del racconto, mi sarei risparmiato la presentazione:


e sarei passato direttamente al vivo dell'azione ...

Ciao, come hanno già detto il ritmo del tuo racconto è abbastanza lento. Questo non sarebbe stato un problema nel caso in cui fosse stato breve, ma siccome è anche abbastanza lungo questa lentezza la si nota forse un po' di più. Per quanto riguarda il genere lo vedrei più come un poliziesco, un giallo, piuttosto che una storia da brividi.

Ciao e in bocca al lupo!

La storia mi è piaciuta, ha un senso logico e non ho trovato contraddizioni; direi che come base di partenza non è male.
Mi unisco ai commenti precedenti nel dire che ti sei dilungato troppo nei particolari della campagna abruzzese e nel descrivere la felice vita matrimoniale del nostro investigatore. Non c’è niente di male nel voler approfondire la descrizione dei luoghi o dei personaggi, è solo che, a mio parere, in un racconto di massimo 20.000 caratteri non c’è lo spazio per farci stare tutto e bisogna distinguere il contorno (che in questo caso è costituito da moglie e abruzzo) a cui dedicare solo brevi spazi, dal nucleo della storia (i due omicidi e relativa soluzione).
Non mi è dispiaciuta, qui vado contro corrente, la parte dell’investigazione svolta come una specie di elenco di azioni; purtroppo però, se può andar bene per un giallo, non va tanto bene se devi dare dei brividi al lettore.

Ti segnalo alcune cose.

o verso le cinque di mattina o alle cinque e quarantadue

perchè un caso disperato?

Toglierei il "suo" (che in effetti dovrebbe essere il "mio")

o è un abito di stoffa poco raffinata o è un abito poco raffinato (e che sia di stoffa è sottinteso)

se ha già visto il cadavere dovrebbe essersi accorto che al cadavere mancano i genitali o mi sono persa qualcosa?

qui non mi è molto chiaro il senso.

adibito a questo uso?

Perchè non hai mantenuto il presente?

perchè i puntini e non il nome di una via (è una cosa che hai fatto altre volte)?

porgendole

come mamma non direi mai che mio figlio è nato 31 anni fa, direi che ha (aveva) 31 anni

perchè reticente?

Come ti hanno già detto, non abbatterti che hai tempo per migliorare il racconto.

Più che un racconto mi sembra un elenco di fatti. Non ci hai messo niente di tuo per quanto riguarda lo stile, non ci sono quasi descrizioni e sostanzialmente non v'è che una successione di eventi. Al massimo spunta qualche impressione del protagonista. Orsù, perché non organizzi tutto in forma realmente narrativa? La storia c'è, potresti cercare di renderla più accattivante. Dai

ciao roberto.
aimè non mi discosterò dagli altri giudizi. mi associo a bibina e mi fermo qui, inutile girare il coltello nella piaga. Immagino sarai un po' risentito ma credimi, meglio sbattere sul muro qui che più avanti. Qui non ci perdi nulla, un domani potresti bruciarti un'occasione. La tua è una esposizione dei fatti, un "thriller" necessita di altri requisiti ma credo che qualsiasi sia il genere in cui ti cimenterai devi mettere un po' di sale e pepe.
Buona fortuna!

Anch'io ho durato fatica ad arrivare alla fine. Lo stile è di tipo giornalistico e non è male, però in questo tipo di racconti ci si aspetta la sintesi, i fatti e qui i fatti sono lenti a uscire fuori.

Ciao!
Mi sono sempre piaciuti i racconti sugli investigatori, bravo!! Mi è piaciuto come hai descritto la vita dell'investigatore, di solito nei libri le loro mogli sono sempre sgorbutiche e non capiscono la difficoltà del loro lavoro. La prima parte è molto bella, l'unica cosa che non mi ha convinta è la fine: la hai sviluppata troppo velocemente e non hai approfondito gli avvenimenti, come quelli riguardanti l'arresto. In generale questo racconto non è male, però se puoi approfondisci la fine
P.s.: Attento alla punteggiatura!!

Edited by NicoRobinSwan - 30/10/2012, 11:26

Ciao Roberto, mi spiace ma il tuo non breve racconto manca di ritmo. Ho apprezzato la descrizione del cadavere, degli oggetti ritrovati, la quasi maniacalità e puntigliosità del protagonista ma, ripeto, non c'è ritmo e si fatica un pò a tenere sveglia l'attenzione. Concordo con Solenebbia: dai, aggiungi un pò di pepe alla storia. In bocca al lupo.

Grazie dei suggerimenti, mi sono stati utilissimi, ora ho concluso e spero che abbia la vostra approvazione.
Saluti cordiali ad tutti