Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

UN CASO DISPERATO - Roberto Gianolio, Racconto giallo su avvenimento di omicidio a Roma

« Older   Newer »
  Share  
Roberto Gianolio
icon2  view post Posted on 25/10/2012, 17:51




UN CASO DISPERATO D’ OMICIDIO A ROMA

Presentazione

Mi chiamo Maikol, sono romano, trentotto anni, altezza cm 184, capelli brizzolati, fisico atletico, laureato in Psicologia, esperto in arti marziali, enologo e parlo tre lingue straniere: francese, inglese e tedesco, investigatore per la Polizia di Stato.

Il racconto

E' primavera.
Vanessa ed io andiamo a goderci il fine settimana nella nostra piccola baita situata in una valle lussureggiante con vista su ampi prati. E' sabato sera: mentre la luce spettacolare crea magiche ombre tra i monti e, il cielo straripa di stelle, tutto si predispone per una piacevolissima serata d'amore come da qualche tempo non succedeva più. “ Questa volta niente ci può disturbare “, penso.
“ Speriamo in bene “, pensa lei.
La notte trascorre come previsto ma, alle cinque e quarantadue della mattina, squilla improvvisamente il telefono: è il commissario Manenti della PS che m’informa di un caso di presunto omicidio da risolvere e urge la mia presenza.
“ Era troppo bello “, penso io.
“ Peccato, pensa “ lei.
“ Cara dobbiamo rientrare subito a Roma per lavoro ” dico voltandomi dalla parte di mia moglie che stranamente sta sorridendo e con quel sorriso sulle labbra è meravigliosa.
“Non fa nulla “ mi risponde “ concediamoci altri dieci minuti “.
Comprendo e la attiro vicino sussurrandole “ Avevo pensato la stessa cosa, amore “.
Verso le sette del mattino siamo pronti per il rientro, la mattinata è fresca ma la giornata si preannuncia splendente e tiepida.
Scendiamo giù per la strada a curve per imboccare la provinciale; dopo circa due ore siamo a casa e mi avvio al Commissariato, dove Manenti mi mette a parte del misfatto.
Accompagnato da un agente in borghese, mi reco all'obitorio per visionare il corpo posto alla cella frigorifera numero tre.
Il medico legale estrae la lettiga e inizio le indagini sul corpo del povero giovane.
Apro il taccuino degli appunti e annoto:
giovane dall'apparente età di trentadue anni, altezza media stimata intorno a centosettantacinque centimetri, corporatura media atletica, lineamenti distinti vestiti con abito color marrone chiaro poco raffinato messo già in disparte dal medico, mani di persona non abituata a lavorare manualmente, non vi è presenza di gioielli. La ferita mortale è quella inferta al torace con slabbrature come se il corpo contundente fosse poco affilato e alcuni organi sono fuoriusciti, presenta segni di abrasioni come se avesse lottato prima di morire, nella mano destra ci sono segni di colpi dati come pugni a mano nuda, il torace ha alcune contusioni nella zona dello stomaco, segni di colpi di bastone o altro oggetto similare, gli è stato tagliato, certamente con un coltello il sesso completo, alle gambe presenta una leggera ferita forse procurata da spine di rovo, sotto le unghie vi sono frammenti di terra e alcuni peli, forse dell'aggressore, non si nota altro.
Nel pomeriggio mi reco sul posto del ritrovamento, dove noto alcuni oggetti che raccolgo e ripongo nel sacchetto di plastica adibito a questo proposito, di particolare interesse sono un bastone corto nodoso e sporco di macchie scure e un anello matrimoniale.
Decido di rientrare al Commissariato per affrontare il problema insieme agli Agenti e il Commissario preposto, il Magistrato lo incontrerò il giorno seguente per fare un piano operativo.
Inviamo alla Scientifica gli oggetti ritrovati, in particolare i mozziconi di sigarette e la fede.
Un piano si va formando nella mia mente.
Si devono rintracciare le generalità dell'uomo, scavare nelle abitudini della sua vita.
Le persone frequentate, l’ambiente di lavoro, studi, rapporti sentimentali, etc. tutto è da scoprire.
Le idee mi affollano la mente, un senso di vuoto e impotenza s’impadronisce di me, non riesco a trovare una soluzione al caso.
Informo mia moglie degli avvenimenti per avere un suo punto di vista.
La sua ipotesi: il ragazzo ha combinato qualche guaio, forse in un ambiente delinquenziale ed è stato punito per lo sgarbo, forse vi entra qualche donna.
Bisogna trovare prove plausibili.
Il mattino seguente inizio le ricerche d'accordo con il Magistrato sulle persone scomparse, metto in contatto le polizie internazionali, nulla al momento giunge.
Nel frattempo arriva la notizia di un altro omicidio efferato: un uomo è stato trovato in una cava, ripetutamente colpito da sassi lanciati per uccidere.
La descrizione del ritrovamento: faccia tumefatta, due occhi che sembrano biglie sul terreno di cui uno sporge con filamenti sanguigni, parte dei denti erano distribuiti attorno come piccole perle, i testicoli erano spappolati e dall’addome metri d’intestino si svolgevano come una corda lungo il dirupo, un pezzo della gamba destra è stata strappata dal ginocchio e si trova a circa 7 metri di distanza.
Due giorni dopo arrivano notizie dall'Interpol: un giovane di circa trent'anni è scomparso da casa alcuni giorni addietro senza comunicare più notizie di sé. Segue una descrizione accurata del giovane.
Sembra che la descrizione possa combaciare con il nostro giovane.
Non corrispondono due elementi: colore dei capelli e un segno particolare, un grosso neo sul collo.
Niente, di fatto, per ora.
L'attesa si fa pesante, abbiamo due omicidi da risolvere.
Le congetture prendono varie direzioni, si scava nella malavita locale ma non emerge alcun elemento sostanzioso, bisogna attendere.
Una settimana dopo il ritrovamento, una ragazza si presenta asserendo di aver conosciuto il giovane ammazzato, l’ha riconosciuto dalle foto apparse sui giornali di cronaca nera.
Secondo lei si chiamerebbe Rudy, frequentava la sala giochi di via …... stava studiando lettere all'università di Roma ma era di origini inglesi, non ricorda se avesse famiglia o fidanzata.
“ Sai come si chiamava di cognome?” chiedo.
“ Non lo ricordo, forse non l'ho mai saputo “ risponde la ragazza di nome Sara.
“ Grazie di tutto Sara, se ti viene in mente, qualcosa d'altro questo è il mio numero di telefono “ rispondo porgendole un biglietto da visita.
“ Meglio che nulla “, penso.
Per prima cosa attivo la polizia inglese per avere informazioni su un uomo di nome Rudy, trent'anni …... segue la descrizione del ragazzo.
Dai tabulati riscontrano che dovrebbe trattarsi di Rudy Halwin, abitante a Liverpool figlio di John ed Elisabeth Price che abitano in via... i genitori lavorano come commercianti in generi alimentari nel negozio di famiglia, non sono ricchi ma se la passano bene.
Il loro indirizzo è il seguente …............ il telefono è ….......
Dopo aver preso il contatto, mi dirigo a Liverpool, l'aereo di linea è comodo ma passando le Alpi vi sono state delle perturbazioni atmosferiche che mi hanno messo lo stomaco a soqquadro. Atterro a Liverpool e
prendo un taxi da cui mi faccio condurre all'indirizzo indicato.
Premo il pulsante che attiva il campanello, suono due volte, apre una giovane donna: con cortesia m’informa che i proprietari stanno aspettando nel retrobottega.
Una volta giunto nel salotto e dopo essermi presentato ai genitori di Rudy, questi mi fanno accomodare, dopo i preamboli chiedo informazioni precise sul loro unico figlio.
Parla la mamma: “ Rudy aveva trentuno anni fa, studiava al College della Confraternita gesuita locale, e frequentava la squadra di basket della scuola, aveva molti amici per il carattere socievole sempre dimostrato “.
“Aveva poi deciso di recarsi a Roma per studiare lettere moderne all'Università della Sapienza, ritenendola una delle migliori “.
“Dopo aver preso alloggio in via …... si era organizzato, come tutti i giovani scapoli, per una vita di studio e di divertimento, frequentava ragazze della sua età conosciute all'università, frequentava qualche locale romano ma non siamo in grado di indicarne gli indirizzi o comunicare qualsiasi informazione in merito”.
Mi congedo ringraziando i signori Halwin e riprendo l'aereo notturno che mi ricondurrà a Roma e poi a casa.
Rientro stanchissimo a casa verso le tre del mattino, Vanessa mi circonda di attenzioni affettuose, ci corichiamo e cado in un pesante sonno quasi mortale dimenticando tutto.
L'indomani, verso le 11 Vanessa con un bacio mi sveglia dicendo: “ Caro, ti ho preparato un caffè forte e qualche dolce per colazione, se vuoi mangiare con me sbrigati.”
Ancora assonnato farfuglio qualcosa e poi mi rigiro nel letto.
Controvoglia mi alzo verso le 12:30, faccio una doccia calda, mangio velocemente qualcosa e dopo aver salutato Vanessa, mi avvio verso il Commissariato, devo fare delle verifiche e un piano di azione.
Una volta giunto il Commissario m’informa sul da farsi.
Organizziamo quattro squadre formate da due poliziotti vestiti in borghese per fare indagini nelle trattorie, nelle discoteche e pub della città.
I primi risultati non tardano a venire.
In un pub una squadra ha notato un individuo basso e tarchiato che fa il buttafuori di mestiere, ha dei segni sul viso indicanti chiaramente uno scontro da poco tempo.
Mi dirigo immediatamente sul posto indicato e con la foto di Rudy chiedo all’individuo identificato con il nome di Antonio....... se lo avesse conosciuto.
Antonio descrive il ragazzo indicato come un attaccabrighe, spiegando che voleva entrare a forza senza avere il biglietto d’ingresso e dopo essere stato invitato ad allontanarsi si era slanciato contro Antonio che aveva dovuto difendersi da quel ragazzo, atletico e in forma, in maniera violenta, dopo una breve scazzottata, il ragazzo se ne era andato in compagnia della ragazza con cui era arrivato.
“Naturalmente qualche segno è rimasto, ” aggiunge Antonio, “aveva un destro niente male”.
Annoto ogni cosa sul taccuino.
Penso che il fatto forse non parta da quel locale, sarebbe troppo stupido dopo l'accaduto e poi vi è pure l’altro omicidio.
Alla Segreteria dell’Università mi faccio consegnare i verbali degli esami sostenuti da Rudy.
Mancano due esami per conseguire la Laurea in Lettere.
La padrona della casa affittata riferisce che era un ragazzo affabile con un simpatico accento inglese e che si comportava sempre correttamente.
“ Questa pista non porta da nessuna parte “ penso.
Dobbiamo sperare che succeda qualche cosa.
Giunge una telefonata: è Sara.
Ricorda di aver incontrato un giorno Rudy in compagnia di un tipetto tutto pepe ma dall'aspetto distaccato.
Avviamo indagini sulla ragazza descritta, è rintracciata, si chiama Yvette, ha ventisette anni, studia Lettere alla Sapienza e qualche volta è uscita con Rudy.
Nella testimonianza che ci fornisce, ricorda anche la scazzottata davanti al pub, terminata con il rientro a casa di lei, accompagnata da Rudy, “poi dove lui sia andato, non lo so “ finisce Yvette.
È scoperto che Yvette è la donna di un tipo losco della malavita locale.
Si viene inoltre a sapere che questo individuo è molto geloso della sua donna e la fa controllare continuamente, ne sono seguiti i movimenti, le persone che incontra e quelle con cui esce, naturalmente anche Rudy.
Questo ragazzo era nel mirino di questo personaggio.
Si decide con il Magistrato di far inserire un uomo della PS come infiltrato nel clan della malavita locale.
Dopo quindici giorni il gioco è quasi concluso.
Marco, nome in codice dell'infiltrato, scopre che qualcuno aveva preso di mira Rudy pensando che il suo comportamento con Yvette fosse andato oltre il lecito.
Scopre inoltre che nell'ambiente si era deciso di dargli una lezione ma niente di più.
Forse la cosa è degenerata e si è arrivati all'omicidio.
Dalle altre indagini di Marco si scopre che l'iniziativa era stata presa da uno scagnozzo del boss, senza averne avuto ordine, il tutto per ingraziarsi il capo dimostrando un atteggiamento da duro.
La cosa era trascesa e si era arrivati a un abominevole delitto, ma il fatto non desiderato dal capo della cosca era stato vendicato con il successivo tremendo omicidio.
Arrestiamo parte della banda malavitosa e il boss locale che è messo sotto pesante interrogatorio. Alla presenza del Magistrato sono fatti tutti i riscontri necessari in base alle dichiarazioni ottenute e infine si accertano i fatti avvenuti.
Quello che aveva compiuto quest’orrendo omicidio aveva fatto un’offesa al boss e doveva pagare con la vita, la sentenza è stata eseguita. Il caso è risolto.
Ritorno a casa da Vanessa e dopo un breve saluto le chiedo con dolcezza : “ Che ne dici se ripartiamo e stiamo un'altra settimana nella baita in montagna “?
Il suo sguardo non mi lascia dubbi.





Edited by Roberto Gianolio - 31/10/2012, 21:19
 
Top
francesca vernazza
view post Posted on 25/10/2012, 23:49




Il racconto è scritto abbastanza bene solo che devi stare attento alla punteggiatura. ho notato qualche imprecisione : invece di "pensa lui" è meglio che scrivi "pensa egli" . "cella 3" il numero della cella scrivilo in lettere, "le idee si affollano alla sua mente allenata" direi "le idee affollano la sua mente allenata". Secondo me la storia avrebbe avuto più effetto se fosse stata scritta in prima persona in bocca al lupo!!
 
Top
Linda2012
view post Posted on 26/10/2012, 08:33




Ciao, il tuo racconto non mette proprio i "brividi" anche se la descrizione del cadavere è abbastanza raccapricciante... Ho notato delle parti in cui il testo non è molto scorrevole, forse può essere sistemato qua e là, anche nella punteggiatura. In effetti se tu avessi usato la prima persona forse sarebbe stato più coinvolgente, ciao ciao!
 
Top
view post Posted on 26/10/2012, 10:16

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,732

Status:


Purtroppo devo dissentire. Il mio è solo un parere personale. Non mi piace la descrizione dei fatti al presente perchè rende la storia piatta e priva di suspance. Le frasi così lunghe fanno andare in apnea chi le legge. In una delle frasi che tu componi potrebbero venircene addirittura tre! Poi la soria è narrata in maniera semplice, e a me piacciono la semplicità e la chiarezza, però qui non c'è pathos, non c'è mordente, non c'è sale nella storia. Il racconto ha purtroppo lo stesso ritmo pacato dall'inizio alla fine. Sembra più un referto medico o una sintesi dei fatti compilata dalla polizia. E, non odiarmi, un'ultima cosa: secondo me indugi troppo nella parte iniziale dove parli di primavera, alberi in fiore e tripudio della natura. Secondo me avresti dovuto entrare prima nel vivo della storia e creare la giusta atmosfera, la suspance, che non ho sentito minimamente.
Per me niente "brividi" e frasi troppo lunghe e troppo semplicistiche. Io penso che il racconto sia da rivedere. L'intenzione è sicuramente buona, ma và sviluppata in maniera diversa. Cerca di essere più cattivo, più"brividoso". Scusa la mia analisi, non offenderti.
Un grande in bocca al lupo!
Pat
 
Top
Roberto Gianolio
view post Posted on 26/10/2012, 11:09




Care amiche vi ringrazio sentitamente delle vostre osservazioni e sono sicuro che quando lo avrò riscritto sarà di vostra approvazione sicuro, ora lo tolgo in attesa di elaborarlo. Ciao a tutte con sincero apprezzamento
 
Top
marcoad82
view post Posted on 26/10/2012, 11:20




Sono d'accordo al 100% con Pat; ho notato esattamente gli stessi difetti, più qualcun altro. Purtroppo la mia critica è ancora peggiore. Devo confessare che a meno di metà del racconto la mia voglia di proseguire nella lettura si è azzerata: non c'era nulla che mi stuzzicasse. E forse sono un po' cinico, ma quando leggo di una coppia felice, di lei disponibile e innamorata, di uccellini che cinguettano e di una donna che non vede l'ora di ascoltare il marito parlare del suo lavoro... mi annoio a morte. Tra l'altro lo trovo poco realistico e assolutamente non interessante. Credo che nella vita, come nella narrazione, ciò che rende le cose interessanti sia la "difficoltà". O, per dirla alla Popper... i problemi da risolvere. Per il resto mi associo in tutto a Patrizia, non avrei saputo spiegarmi meglio.

Mi spiace esprimere un commento negativo, e spero che questo non ti abbatta il morale, e anzi, ti sproni a migliorare!
 
Top
pEnCyL
view post Posted on 26/10/2012, 11:43




che peccato....non sono riucita a leggerlo....

:(

spero posterai presto la revisione!!

buon lavoro!
 
Top
justadream12
view post Posted on 26/10/2012, 13:06




Eh sì anch'io ho trovato la pagina bianca! sigh...

Questo accadeva prima...

Oggi l'ho letto e ti dico quello che penso: a mio avviso troppo professionale, poliziesco, distaccato.
E' come se fosse il racconto stesso un rapporti della polizia, tutto compreso.
Scrittura molto personale, grammaticalmente abbastanza corretta, stile particolare e dettagliato.
Per questi motivi ti faccio i complimenti: sono tutte doti, modi di scrivere pregevoli, capacità, ecc.ecc.

Perciò, anche se non ho trovato mordente e abbastanza thrilling per i miei gusti, ti auguro buona fortuna e... ottima indagine!

J12

Edited by justadream12 - 7/11/2012, 14:02
 
Top
view post Posted on 26/10/2012, 14:41
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
862

Status:


Ciao Roberto, due appunti...

1) Non ti sei ancora presentato! Apri al più presto una discussione nella sezione Presentazioni per rimediare!

2) Anche se stai lavorando a una revisione del racconto non togliere comunque la versione corrente, lasciala in modo che chi arriva e la vuole leggere la trovi! Al massimo la puoi far precedere da un avvertimento che ci stai lavorando e hai intenzione di modificarla.

Buon lavoro!


 
Top
Lavella
view post Posted on 26/10/2012, 19:46




Ma è vuoto! Il vuoto mi mette i brividi però!
 
Top
Atropos
view post Posted on 27/10/2012, 01:39




Racconto lavato con la candeggina
,,,odio andare in bianco,,,
Cmnq bel racconto, chiaro forse un po troppo, ,,
 
Top
bibina74
view post Posted on 28/10/2012, 10:45




Ciao Roberto,
ti dico la mia impressione per la tua 2° versione, perchè la prima non ho fatto in tempo a leggerla. Innanzi tutto per quanto riguarda la forma ci sono parecchie cosette da sistemare, le più evidenti sono:
1) ripetizioni
2) punteggiatura
3) spaziature (tra le parole e la punteggiatura)
4) puntini di sospensione (al max 3, non 4 o 5)
5) passaggi dalla prima alla terza persona
6) d eufoniche

Per quanto invece riguarda la narrazione, secondo me ha il ritmo un po' lento e ci sono troppe descrizioni accessorie e non funzionali al testo che appesantiscono e annoiano (come altri ti hanno già fatto notare).
Ti faccio un esempio: le prime 25/30 righe che scrivi si possono riassumere con "Mentre Maikol e Vanessa si stanno godendo una meritata vacanza, l'uomo viene urgentemente richiamato a Roma per via di un misterioso delitto accaduto la notte precedente."
Purtroppo quando i racconti sono lunghi è molto difficile non annoiare, quindi ogni passaggio deve sviluppare un'azione altrimenti il lettore passa ad altro.
La parte dell'indagine è anch'essa un po' piatta e l'uso continuo del si dice, si scopre ecc. non rende fluido il racconto.
Mi spiace doverti dire qs cose, ma secondo me c'è ancora un po' da lavorare... può anche essere che qs non sia esattamente il tuo genere e che tu sia fortissimo in tutt'altro, quindi sicuramente le critiche dovrebbero essere stimoli a continuare anzichè a lasciar perdere.
Mi raccomando non ti scoraggiare.
Ciao,
Sonia :wub:
 
Top
view post Posted on 28/10/2012, 12:04

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,732

Status:


Purtroppo anche dopo la revisione il mio personale parere rimane invariato.
Si tratta di un racconto breve e in questo contesto "devi" stupire il lettore, trovare la maniera di tenerlo incollato alla sedia, di "sedurlo", di coinvolgerlo.
Non volermene.
Un grande in bocca al lupo, Roberto.
Ciao, Pat
 
Top
Lavella
view post Posted on 28/10/2012, 14:06




Ecco finalmente la seconda versione. Il racconto è scorrevole ma poco brividoso. La parte iniziale non ha nessun nesso con il resto del racconto quindi è superflua. Sarebbe stata utile se ci fosse stato un collegamente (tipo: scopre l'assassino riagganciandosi ad un discorso fatto con la moglie in montagna). Nel complesso è carino comunque. Ti segnalo alcuni refusi:
Io e Vanessa andiamo a godersi (goderci) questo inizio di primavera con serenità.
Facciamo piacevoli passeggiate tra i monti dell'Abruzzo e pescate nei limpidi ruscelli che vorticosamente discendono dalle colline verdeggianti.
Abbiamo una piccola baita in una vallata lussureggiante con vista su ampi prati.
Decine di pecore e mucche sono al pascolo e su(i) dirupi rocciosi anche le aquile aprono le loro ali compiendo volute ampie nell’orizzonte delle rupi.

ed il bos (boss) locale


In bocca al lupo!
 
Top
davide2283
view post Posted on 28/10/2012, 14:16




Sono d'accordo al 100% con Sonia, se ti devo dire la verità mi sono un po' annoiato a leggere il racconto. Manca di ritmo, di suspence, di omogeneità: le frasi sembrano formare un lungo elenco ma non ho mai avuto l'impressione di una narrazione continua che coinvolga in qualche modo l'attenzione. Anch'io ho notato parecchie ripetizioni, d eufoniche, e punteggiatura in qualche passo inadeguata.
La parte iniziale è troppo lunga, quelle 6 o 7 frasi l'una di seguito all'altra che descrivono il paesaggio di campagna/montagna mi hanno ricordato Heidi, alla fine pure le pecore al pascolo...ci mancava solo facessero ciao! Queste descrizioni, se non sono funzionali alla storia, andrebbero sfoltite o sennò scritte in modo da essere considerate parte della narrazione. Scritte così, l'una di seguito all'altra, sembrano solo un elenco.
A proposito di ciò, io sono un fanatico della formattazione: non bisogna andare a capo a caso, né sempre ogni punto (come in questo caso) né mai (come in altri racconti letti qui). L'andare a capo, il suddividere il racconto in paragrafi, dev'essere una scelta stilistica funzionale alla narrazione, ed è una cosa sulla quale bisogna prestare molta attenzione, tanto quanto la scelta di una parola, o di un tempo verbale, o della prima o terza persona.

Edited by davide2283 - 28/10/2012, 14:44
 
Top
44 replies since 25/10/2012, 17:51   551 views
  Share