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POLLO FRITTO, PATATINE E KETCHUP TERESA MAZZIOTTI

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Temagiu1516
view post Posted on 25/10/2012, 09:38




POLLO FRITTO, PATATINE E KETCHUP


Un elenco dettagliato, ecco quello che farò non appena mi sarò levato di dosso i vestiti bagnati. Nessuno mi ha seguito, sono ancora un uomo qualunque. Un elenco per rimettere a posto le cose. Ma ora godiamoci questo momento di puro benessere, la testa avvolta nell’asciugamano tiepido, i piedi che accarezzano il pavimento proprio nei punti strategici dove passano i tubi bollenti. Mi siedo al tavolo e stringo tra le dita il bicchiere che finirà per stordirmi. Un elenco. Mi piace pianificare e quello che farò, stasera, seduto a questo tavolo, sarà pianificare una carneficina.

IMMAGINO ... Sono fuori dal portone, per strada, e sto camminando senza fretta fino a quel lurido locale di periferia. Dallo squallido retrobottega lo smilzo chiede, ansimando: - Prosciutto o sottiletta?-. – Entrambi -, risponde il ciccione con ingordigia. Stasera il ciccione è, a quel che sembra, l’unico cliente. Sui tavoli l’unto di una vita mai lavato via veramente. Lo smilzo esce dalla cucina e serve l’avventore al suo tavolo. C’è una certa familiarità fra i due. Gli spruzza, in un sudicio piattino a parte, un ettolitro di ketchup che si coagula come sangue sgorgato da un’arteria recisa. Freddo lo smilzo con un colpo al centro della fronte e, rivolto al ciccione, lo servo alla stessa maniera proprio nell’istante in cui addenta, vorace, il panino. Poi lo afferro per la testa, ormai ciondoloni, e gliela fracasso nel ketchup fino a ridurla ad un’unica poltiglia che si accosta in maniera squisita al colore della salsa.
Scappo da quel posto orrendo e siccome mi merito un po’ di riposo e la notte si addice ai ricordi, socchiudo gli occhi per mettere a fuoco le immagini di quell’altra avventura.

Era una meravigliosa mattinata autunnale, una donna aveva attratto la mia attenzione...
Decido di seguirla. Lei se ne accorge ma non sembra seccata, anzi, con il suo atteggiamento mi incoraggia a non mollare. - Patate fritte? -, chiede con aria disponibile. Ci siamo finalmente intercettati, due naufraghi fra tutti quei grattacieli.
- Perché no? -, rispondo fingendo interesse. Non me la voglio far scappare, decido che la sua vita durerà non più di due ore a partire da quel momento. Ci rimpinziamo di pollo fritto e patatine, lei continua a parlare ed a spargere ovunque ketchup e maionese. Penso che ogni singolo boccone che la donna si ficca in bocca, non avrà il tempo di essere digerito e si ritroverà, ben triste meta finale, assieme al contenuto del suo stomaco, in uno squallido frigorifero di una squallida camera mortuaria ed infine in una squallida cassa da morto.
Mentre sale sulla mia fiammeggiante macchina presa a noleggio, tocco il coltello nella tasca interna dello spolverino. Il colpo che le assesto è così violento che per poco il manico non mi resta in mano. Poi continuo, non riesco a fermarmi. Mi sbarazzo del corpo, torno in albergo e realizzo di essere molto stanco. Schiaccio un pisolino fino all’ora di cena, mi sbarbo con cura, picchietto le guance con le dita per far assorbire la lozione idratante ed inalo la fragranza direttamente dalla bottiglia. Mi dirigo, questa volta da solo, nello stesso locale dove ho pranzato con lei e masticando lentamente socchiudo gli occhi e rivivo i suoi ultimi istanti.

MA ORA BASTA CON I RICORDI , E' TEMPO DI AGIRE. Il ciccione e lo smilzo aspettano di essere uccisi. Un elenco, dicevamo. Primo, devo indossare abiti pesanti ed un impermeabile: fuori piove che dio la manda. Secondo, devo dar da mangiare al gatto perché potrei rincasare molto tardi, stanotte. Terzo, devo accertarmi che la pistola sia caricata a dovere. Quarto, devo controllare che le persiane siano chiuse per bene per evitare infiltrazioni d’acqua. E se la vicina dovesse suonare nel momento meno opportuno per chiedere un limone o uno spicchio d’aglio? Spegnerò le luci e non farò il più piccolo rumore, così penserà che non c’è nessuno in casa. Appena sentirò i suoi passi allontanarsi, scivolerò fuori in silenzio e mi infilerò in macchina stando attento che neppure una goccia di pioggia mi si infili nel collo. E’ tutto organizzato, pronto, pulito, direi. Via l’accappatoio. Cerco nel cassetto mutande e calzini puliti e mi sbarbo con calma canticchiando un motivetto con la bocca socchiusa. Mentre mi tampono il viso con l’asciugamano, sento la pioggia che martella sui vetri e penso che anche quest’anno l’inverno è arrivato, sono ore che piove e domani, questione di vita o di morte, dovrò passare dal supermercato per togliermi la voglia di quei succulenti spiedini di pollo.

Edited by Temagiu1516 - 29/10/2012, 10:49
 
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view post Posted on 25/10/2012, 10:08
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Fabrizia

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Ciao Teresa, grazie per aver presentato il tuo racconto.
Ti invito ad aprire una discussione in Presentazioni per dirci qualcosa di te (avresti dovuto farlo per prima cosa, ma puoi ancora rimediare :) )


 
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view post Posted on 25/10/2012, 10:14

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hai descritto molto bene questo serial-killer così cinico, così entusiasta di sè stesso e voglioso di morte come se fosse solo un gioco. Mi piace il tuo modo di scrivere svelto. dinamico, asciutto. La parte centrale poi. quella in cui descrivi la ragazza, con il panino e tutta quella maionese e l'intento, spiegato benissmo, del serial-killer, Bleahhhhh. Scusa ma ho sentito una stretta allo stomaco! Comunque questo goloso assassino, col colesterolo alle stelle e tanto giocherellone, è un personaggio perfidamente, orrendamente forte!
Mi piace come scrivi. A me piacciono i racconti che non si perdono tanto in particolari inutili ma arrivano suvito e bene nel cuore della storia.
C'è orrore misto ad ironia in questo racconto e anche questo mi piace. Secondo me la storia che ci hai portato è bella, col ritmo giusto.
Benvenuto ed un grande in bocca al lupo, Tema!
Pat
 
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Dumah
view post Posted on 25/10/2012, 10:38




Bella scrittura, breve e concisa al punto giusto. Mi piace inoltre il fatto che il serial killer pensi ad ogni minimo particolare ancor prima di compierlo.
Una cosa che volevo farti notare è la frase: in uno squallido frigorifero di una squallida camera mortuaria ed infine in una squallida cassa da morto.
In questa frase c'è la ripetizione di “squallido”, forse potresti trovare un sinonimo per non far ripetere questa parola.

Ciao e in bocca al lupo!
 
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davide2283
view post Posted on 25/10/2012, 11:16




Ciao, il racconto mi è piaciuto, è molto breve ma incisivo e scritto bene. Come ho già avuto occasione di dire, questi psicopatici dai gusti particolari mi affascinano molto! Mi è piaciuta molto l'idea del protagonista che immagina quello che farà nel futuro, e immagina di ricordare un episodio passato. Però avrei usato dei tempi verbali diversi, oppure una formattazione del testo diversa (per esempio il corsivo) per distinguere meglio i piani temporali, ho fatto un po' di fatica ad un certo punto a capire dov'era il killer e se stava veramente facendo quello che raccontava o lo stava immaginando o lo stava raccontando.
Complimenti e in bocca al lupo!
 
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missDFP
view post Posted on 25/10/2012, 12:43




Ciao,

bella la descrizione meticolosa di quello che farà il personaggio, ho solo trovato un po' confuso il suo pensiero con le sue azioni. Ho fatto un po' fatica a capire quando smetteva di pensare e quando stava realmente facendo qualcosa.

Ad esempio qui dici che si sbarba:

"Schiaccio un pisolino fino all'ora di cena, mi sbarbo con cura, picchietto le guance con le dita per far assorbire la lozione idratante ed inalo la fragranza direttamente dalla bottiglia."

Ma poi poco sotto lo ripeti

"Cerco nel cassetto mutande e calzini puliti e mi sbarbo con calma..."

E non capisco se prima stava pensando di farlo o se invece è solo una ripetizione (una svista).

Poi mi è piaciuto particolarmente che sta progettando un duplice omicidio, ma poi si preoccupa che l'acqua non entri in casa o nei vestiti (il sangue invece gli piace evidentemente).

In bocca al lupo

D.
 
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Linda2012
view post Posted on 25/10/2012, 13:26




Ciao, mi piace il tuo protagonista, così sicuro, deciso e "distante" da quello che sta per compiere: è un vero serial killer senza pentimenti, con uno schema ben definito di quello che intende fare. Concordo con Davide quando dice che forse i piani temporali sarebbero stati più facilmente distinguibili se avessi usato il corsivo o dei tempi verbali diversi. Complimenti!
 
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marcoad82
view post Posted on 25/10/2012, 15:58




Ciao, bello il killer gastronomico, mi hai fatto venire fame :)

E' scritto bene, ed è scorrevole. l'unico appunto che posso farti, e vedo che l'ha notato anche qualcun altro, è il passaggio un po' confuso tra un paragrafo e l'altro, ai cambi di scena.

CITAZIONE
mia fiammeggiante macchina presa a noleggio

qui magari sono io che non ho inteso... ma cosa volevi dire con fiammeggiante?

Marco
 
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Temagiu1516
view post Posted on 25/10/2012, 16:32




Caro Marco, è vero, ho scritto "fiammeggiante macchina presa a noleggio" e non "fiammante", perchè una macchina fiammante in genere è nuova ed invece questa è presa a noleggio. Inoltre ho voluto insistere su questo aggettivo che può sembrare, è vero, fuori luogo, perchè la macchina è di un rosso talmente acceso da avere bagliori come di fuoco. Va bè, può darsi che l'abbia buttata un pò di fuori, ma sai...licenza poetica....
 
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wyjkz31
view post Posted on 25/10/2012, 16:50




Ma che bel tipo psicopatico, proprio da brividi. Peccato che il racconto sia così breve; sarebbe carino che il nostro eroe avesse anche qualche altra idea di come passare il tempo in un prossimo futuro! Comunque mi è piaciuto.

Ti segnalo un paio di cose che non mi hanno convinto.
Concordo con i commenti precedenti che si fa un po' fatica collocare nel tempo gli avvenimenti.
CITAZIONE
Poi lo afferro per la testa, ormai ciondoloni, e gliela fracasso nel ketchup

Non riesco a vedere una testa fracassata nella salsa.
CITAZIONE
Lei se ne accorge ma non sembra seccata, anzi, con il suo atteggiamento mi incoraggia a non mollare. - Patate fritte? -, chiede con aria disponibile.

Mi sembra un po’ strana come domanda, a meno che non siano in coda al fast food.
CITAZIONE
Mentre sale sulla mia fiammeggiante macchina presa a noleggio,

Va bene, è uno psicopatico e ragiona a modo suo, ma non resterà libero a lungo se restituisce le macchine a noleggio lorde di sangue.
 
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bibina74
view post Posted on 25/10/2012, 16:52




Ciao Tema,
ti faccio i complimenti, la storia mi è piaciuta e pure il linguaggio che usi. Non ho visto refusi se non qualche d eufonica qua e là.
L'unico problema è quella piccola difficoltà nel collegare gli avvenimenti, forse perchè c'è un pensiero (la storia della donna) all'interno di un altro pensiero (il ciccione al bar)... in effetti non è facile rendere entrambe le situazioni senza confondere un po', quindi non saprei darti suggerimenti su come rendere più agevole la comprensione.
A parte qs particolare, come ti dicevo sopra, il tuo stile narrativo mi piace, sei stato originale e certe frasi a mio avviso ti sono riuscite davvero bene.
Nel complesso quindi prova assolutamente positiva. :wub:
 
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Temagiu1516
view post Posted on 25/10/2012, 20:24




Dumah, ho ripetuto così insistentemente l'aggettivo "squallido" proprio per dare ancora più forza a tutta la scena. E' chiaro, sarebbe stato più facile usare dei sinonimi, e ne avevo pensati anche molti, ma poi alla fine ho optato per questa ripetizione forse un pò psicopatica come il protagonista...Grazie per averlo letto e commentato
 
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Temagiu1516
view post Posted on 25/10/2012, 20:43




Per tutti gli scrittori che hanno letto e commentato il mio racconto. Innanzi tutto grazie per averlo letto ed apprezzato, davvero, non speravo in così tanti commenti e tutto sommato positivi. Ho notato che per molti non è stata chiara la sequenza temporale degli avvenimenti. Inoltre qualcuno non ha ben capito quello che il protagonista immagina di fare e quello che fa realmente. Sto prendendo in seria considerazione l'eventualità di apportare qualche modifica (ma non a quest'ora e dopo una giornata di lavoro!). Nel frattempo però voglio spiegare come sono andati in realtà i fatti. Lui sta pianificando di uccidere il ciccione e lo smilzo e già immagina di essere fuori casa e di raggiungere il locale. Nel frattempo ha un flashback e ricorda l'uccisione della donna. Dopodichè torna col pensiero al presente e va realmente ad uccidere i simpatici avventori del locale. Tutto chiaro? In pratica il protagonista si era per un attimo abbandonato ai ricordi...E questo conferma che anche gli assassini hanno un'anima...Grazie ancora, amici scrittori.
 
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bibina74
view post Posted on 25/10/2012, 20:53




Ciao Tema,
si capisce che la parte della donna l'ha fatta ma quella del ciccione no. Cioè mentre pensa a cosa fare del ciccione(1° pensiero) ripensa a quello che ha già fatto con la donna (2° pensiero)... ecco il perchè del pensiero dentro il pensiero.
Ma forse tutti qs pensieri un pò confondono!!!
Credo che il suggerimento di Davide sia buono ma se fai modifiche non stravolgere tutto perchè il racconto è già molto bello e sarebbe un peccato variare troppo, poi scrivi bene e la storia funziona anche così.
Brava.
 
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davide2283
view post Posted on 25/10/2012, 21:51




Io avevo capito che lui immagina di uccidere il ciccione, e dopo averlo ucciso immagina di mettersi a ricordare l'omicidio della donna...e la cosa mi piaceva! Basterebbe mettere in corsivo la parte del ricordo della donna e diventerebbe tutto più chiaro! Oppure cambiare i tempi. Tipo:

Era una meravigliosa mattinata autunnale, una donna aveva attratto la mia attenzione. Eccetera...
 
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