Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Questa notte

« Older   Newer »
  Share  
luciastefania
view post Posted on 11/10/2012, 21:38




Questa notte

“Propongo un brindisi.”
Lei si porta i capelli dietro le spalle con un gesto aggraziato della mano “Volentieri” e si allunga sul tavolino per afferrare la bottiglia di bollicine francesi “e a che cosa?”
Con quel movimento le spalline del suo vestitino nero scivolano un po’ di lato, scoprendo centimetri seducenti. Quando torno sul suo viso la trovo a sorridermi, maliziosa, col braccio ancora sollevato in attesa della mia risposta.
“A te sarebbe scontato, a noi troppo azzardato” e mi sporgo a mia volta per avvicinare i due calici “facciamo quindi a questa notte, che ha incrociato le nostre strade.”
Lei cerca qualcosa nei miei occhi e poi, convinta, riempie i bicchieri.
Approfitto di questi secondi per chiedere a me stesso quando mai mi capiterà ancora, due ore dopo aver aiutato una donna con la batteria del suv andata, di ritrovarmi disteso sul salotto di casa sua a bere un Dom Perignon accompagnato da salmone crudo.
“A questa notte allora” e mi porge lo spumante.
Faccio tintinnare i bicchieri, un po’ stordito dai riflessi del vino, da quelli del suo sorriso e da questa villa tutta vetri e punti luce.
“Può essere che questo mi stia già dando alla testa?” le chiedo agitando il bicchiere, giusto per far finta che il gioco lo stia reggendo io.
Lei ride portando la testa all’indietro e mostrandomi il suo collo sinuoso.
“E’ una delle tue avances?”
Faccio spallucce.
“Sicuramente meglio di quelle di prima, lungo la provinciale” continua lei, sorridendomi e reclinando la testa di lato.
“Sicuramente meno spudorata delle tue” vorrei dirle, ma mi limito a pensarlo.
“Vieni” fa lei sollevandosi come farebbe una piuma sospinta dal vento “prendiamoci un po’ d’aria” e si avvia verso una terrazza.
Fuori tira una leggera brezza, piacevolmente tiepida. Lei mi indica qualche pianta che sta poco più sotto, nel giardino, ma io neanche l’ascolto, rapito dalle forme che assumono le sue labbra.
“Non so ancora come ti chiami” le chiedo interrompendola.
Lei si blocca, poi sorride “Sofia.”
Mi avvicino d’un passo e lei d’improvviso corruga la fronte e si gira di scatto verso la vetrata.
“Che c’è?” faccio io.
“Non hai sentito?” bisbiglia lei.
Si affaccia sul salone.
“Veniva da di là.”
“Io non ho sentito nulla” confesso, ma le passo davanti ed entro in casa.
Le luci si spengono e piombiamo nel buio.
Sofia urla alle mie spalle e sento l’adrenalina infuocarmi. Resto immobile e tendo i sensi per captare rumori o movimenti.
Nulla.
Faccio per spostarmi ed in quello sento qualcosa fendere l’aria: qualcosa di duro mi colpisce al volto e vacillo all’indietro. Mi accuccio portandomi la mano sul naso in preda ad un dolore acuto.
Cazzo che male.
Un pezzo di legno! Mi hanno tirato addosso un soprammobile di legno.
Sento dei movimenti vicino a me.
Mi volto indietro per afferrare Sofia e scappare prima che questi ladri ci ammazzino o sequestrino, ma lei non c’è. Esco in terrazza muovendomi a carponi più veloce che posso ma non è nemmeno qui.
Dio come fa male il naso, dev’essere rotto. Ora che son stati scoperti spero che se ne vadano.
“Aiuto!”
È Sofia e il grido sembra provenire dal piano superiore.
Ma chi sono sti pazzi? Potrei saltare giù dalla terrazza, è alta solo mezzo metro sopra il giardino. Perché farmi ammazzare per una che conosco appena?
Un altro urlo ed un’altra richiesta di aiuto, seguita da un tonfo sordo.
No, non posso scappare e comunque di sicuro hanno un palo che li aspetta all’uscita.
Mi rialzo, stando aderente al muro.
Le luci del giardino mi rivelano una finestra in fondo alla lunga terrazza e mi ci fiondo subito: è spalancata, ecco da dove sono entrati. Scavalco e sono in un bagno. Mi sposto il più silenziosamente possibile e mi affaccio alla porta: dà su un corridoio alla cui fine c’è una scala che porta al primo piano. Controllo a destra e sinistra: nessuno.
Il cellulare, dove l’ho lasciato? E’ sul tavolo in soggiorno, merda.
Ma quanti saranno? Sento un liquido caldo sotto il mento: è il sangue che mi cola dal naso.
Ancora rumori dal piano superiore, ne approfitto e scivolo verso le scale. Salgo. La casa è davvero enorme… Sapessi almeno orientarmi. Giungo su di un altro corridoio sul quale affacciano quattro stanze. Sento un urlo soffocato, mi giro per individuare da dove arriva e istintivamente mi riparo il volto col braccio: dev'essere un portafoto in argento quello che mi ha colpito e che ora cade giù per le scale. Riesco a vedere una figura che rientra in una stanza.
Almeno non sono armati. Mi faccio coraggio e corro in quella direzione. Arrivato alla porta mi affaccio e subito mi ritraggo per evitare di essere colpito. Prendo fiato per entrare ma dietro di me tuona un colpo di pistola, fortissimo e terrificante in quel buio silenzio.
La gamba, mi hanno sparato alla coscia sinistra. Cado in ginocchio. E’ la fine, lo so.

Nonostante i miei gemiti sento dei passi dietro di me. Mi ha sparato alle spalle, il maledetto. Ma non mi lascerò ammazzare così: punto un piede a terra per alzarmi ma esplode un altro colpo.
Mi schianto a terra.
Mi ha colpito alla spalla sinistra, se ancora ce l’ho. Non vedo più nulla, solo puntini rossi che danzano davanti agli occhi e dalla mia bocca non escono che rantoli soffocati.
Qualcosa si appoggia piano sulla spalla colpita, credo un piede.
“Vaff… ah!”
Non riesco a finire la parola che l’uomo mi sale sulla spalla.
“Fa male?”
Per un attimo quasi non sento più dolore: è una voce gentile a chiedermelo, femminile, è… Sofia?
Volto la testa di lato perché di più non riesco a muovermi. E’ vicina, con un piede nudo sopra di me e in mano una rivoltella che mi punta contro. Non vedo chi c’è dietro di lei, se c’è. Si abbassa e disegna un cerchio sulla mia guancia con la canna della pistola. Brucia, ma non è nulla in confronto al resto. L’immagine di lei si sfuoca mentre mi sorride. Si avvicina ancora di più e mi sussurra all’orecchio “Non morire subito, devo ancora divertirmi…” e mi lecca il lobo dell’orecchio.
“Ma…”
“Sssh… Risparmia il fiato per urlare tesoro. Vado a prendere qualche giocattolo e arrivo subito.”
Guizza via, leggera come il suo vestitino nero, e la sento a malapena scendere le scale.
Non posso crederci. Se voglio vivere devo fare qualcosa. Provo ad alzarmi ma la spalla ferita non regge, ricado e sbatto il naso. Il dolore mi provoca le vertigini. Sento il cuore che pompa nel tentativo di tenere alta la pressione del sangue, provocando solamente un’emorragia più veloce. Uso la mano e la gamba buona per trascinarmi in una stanza, forse riesco a chiudermi dentro.
“Ma che fai?”
La sua voce mi sembra all’altezza del pavimento, credo sia ferma sulle scale.
“Che sciocchino, ora ci penso io.”
Vedo sempre più buio. A destarmi è ancora la sua voce.
“Eccomi qui!” civetta felice “Così non andrai da nessuna parte”. Non riesco a girarmi ma sento qualcosa puntarsi sul piede della gamba buona e un attimo dopo rumore di ferro che batte sul ferro.
Urlo senza neanche accorgermene.
“Guarda cosa mi hai fatto fare” mi rimprovera, ma il tono è eccitato “Come farò a spiegare questo buco nel parquet?”. Si distende vicino a me, per guardarmi negli occhi.
“Dovrò chiamare un falegname” mi spiega, tenendosi il viso sollevato con un palmo “e magari se sarà gentile potrò ringraziare anche lui a modo mio” continua con voce calda.
“Non uccidermi” riesco solo a dire.
Mi sorride e mi bacia sulla fronte “Non subito. Pensa, ho acceso il camino giù, così posso scaldare i ferri e cauterizzarti le ferite. Resisti mi raccomando” E si alza.
"Non sarai mica uno di quelli che si taglia la lingua a morsi per farla finita?" mi chiede con tono distratto mentre sento che si sposta attorno a me "Perchè strappare i denti con la tenaglia è un lavoraccio e vorrei evitarlo."
I suoni dei suoi passi alle mie spalle sembrano rintocchi mortali. Si siede sopra la mia schiena, a cavalcioni. Il suo corpo caldo riscalda il mio, ormai quasi freddo.
Credo si stia accendendo una sigaretta.
Uno sbuffo.
Le sue mani si appoggiano al mio collo e cominciano a massaggiarlo.
"Sei così nervoso" e scende giù per la schiena "ti perdi tutto il piacere."
Si abbassa su di me e sento i suoi seni sulle spalle. Soffia il fumo verso di me.
"Così va meglio?" E mi spegne la sigaretta dentro l'orecchio. Cerco di colpirla con una testata ma vado a vuoto, continuo a dimenarmi per il dolore, la rabbia e la disperazione ma ottengo solo altra sofferenza.
Riappare davanti a me tenendo in mano un taglierino e un flacone di ammoniaca.
“Quale scegli?” mi chiede come se la decisione fosse tra una scarpa rossa e una nera.
“Allora?” mi sollecita impaziente.
“Le… ferite…” riesco solamente a biascicare, esausto.
“E va bene” molla tutto e scende giù, lasciandomi l'ombra del suo profumo.

Uso tutte le mie forze per rimanere cosciente, eppure a svegliarmi è l’ustione alla spalla che mi fa sobbalzare.
“Fermo” mi cantilena come fossi un bambino. L'aria è già satura dell'odore di carne bruciata.
“Sofia” riesco a bisbigliare.
“Dimmi.”
“Mi spiace… ma credo di … non farcela” riprendo fiato “posso chiederti…”
Tintinnano i ferri sul pavimento,si precipita accanto a me e mi fissa.
“Girami… e baciami.”
Sembra un po’ delusa. Dopo un po’ la sento fasciarmi la gamba, togliermi quello che mi aveva conficcato nel piede e bendarmi anche quest’ultimo.
Infila le mani sotto di me e con un sforzo mi fa ruotare prima sul fianco e poi sulla schiena.
Studia il mio volto, o meglio quella maschera di dolore che ne ha preso il posto.
“Pensavo di giocare un po’ di più, ho sbagliato a spararti due volte”
“Baciami… poi fammi quello… che vuoi”
S’illumina.
“Potrei cucirti le labbra! Se poi rompi i punti urlando ti bacerò ancora”
Deglutisco e chiudo gli occhi. Sento i suoi capelli soffici sul mio collo e sul mio viso, e finalmente le sue labbra fresche poggiarsi sulle mie.

Libero il braccio buono, che tenevo sotto la gamba, e con tutta la forza che mi è rimasta sferro un colpo in direzione della mia faccia, sperando di colpirle il collo. Sento il taglierino che stringo nella mano entrare nella sua carne con rumore secco e liquido al tempo stesso.
Apro gli occhi e mi ritrovo nei suoi, spalancati e immobili. Credo che l’uno sarà l’ultima immagine dell’altra. Entrambi andati incontro alla morte alla ricerca di un sottoprodotto dell’amore.

Edited by luciastefania - 19/10/2012, 00:06
 
Top
Atropos
view post Posted on 12/10/2012, 00:58




,,,scrivo il mio commento per primo così poi ti puoi dedicare con più interesse agli altri,,,mi dispiace un po per il finale, avrei continuato per ore a leggere "la danza di seduzioni " dei due, come per ore avrei continuato a leggere le torture di lei su di lui,,,per cui se il racconto è avvincente e il tuo lo è di sicuro, non ci si deve preoccupare della lunghezza, mai!,,,
,,,non so perchè ma Sofia mi ha rapito il cuore, o meglio,mi ha letteralmente conquistato,,,eppure il sadomaso non fa parte di me,,,forse rispecchia la DONNA per eccellenza,,,quella che per ottenere quello che vuole tortura a morte l uomo,,,
 
Top
davide2283
view post Posted on 12/10/2012, 08:59




Nel complesso il tuo racconto mi è piaciuto. Adoro questi psicopatici a piede libero, soprattutto se sono belle ragazze dall'aria innocente.
Mi è piaciuta anche la forma espositiva, al presente in prima persona. Tuttavia c'è qualche sbavatura che mi sono permesso di evidenziarti, e che poi deciderai se modificare o no. Ti ho evidenziato questi punti perchè credo fermamente che il tuo sia un buon racconto e che con qualche accorgimento possa migliorare ulteriormente. Insomma, il materiale c'è.
CITAZIONE
“A te sarebbe scontato, a noi troppo azzardato” e mi sporgo a mia volta per avvicinare i due calici “facciamo quindi a questa notte, che ha incrociato le nostre strade.”

Metterei un punto dopo calici, e poi direi: Brindiamo quindi a questa notte, che ha fatto incrociare le nostre strade.
CITAZIONE
tutta vetri e punti luce.


L'espressione punti luce in quella situazione verrebbe in mente solo ad un elettricista. Magari lo è, vista la dimestichezza con le batterie dei suv, però mi fa cadere un po' il romanticismo.
CITAZIONE
“Vieni” fa lei sollevandosi come farebbe una piuma sospinta dal vento “prendiamoci un po’ d’aria” e si avvia verso una terrazza.

Modificherei in: ]“Vieni” fa lei, sollevandosi come farebbe una piuma sospinta dal vento e avviandosi verso la terrazza. “Prendiamoci un po’ d’aria”.
CITAZIONE
muovendomi a carponi

A carponi mi pare che sia quando si è in ginocchio e si cammina tipo cane a quattro zampe. Forse tu intendevi a tentoni?
CITAZIONE
Spero, ora che son stati scoperti, che se ne vadano.

L'inciso rallenta molto la lettura. Modificherei così: Spero che se ne vadano, ora che sono stati scoperti.
CITAZIONE
È Sofia e sembra provenire dal piano superiore.

Aggiungerei: È Sofia e il grido sembra provenire dal piano superiore.
CITAZIONE
è sopraelevata solo di mezzo metro sopra il giardino

Anche qui, troppo tecnico questo sopraelevata.
CITAZIONE
è un portafoto in argento quello che mi ha colpito

Vada per il legno, ma che al buio abbia riconosciuto pure l'argento mi pare un po' eccessivo. Lo metterei sotto forma di ipotesi (potrebbe essere un portafoto).
CITAZIONE
“Come farò a spiegare questo buco nel parquet?”

Spiegare a chi?
CITAZIONE
alla ricerca di un sottoprodotto dell’amore.

Vedi punto luce e sopraelevata.

Come considerazione generale, a me poi non piacciono i puntini di sospensione, quindi li userei solo se strettamente necessario. Comunque lì sono gusti, alcuni ne fanno abbondante uso.
Molto buono l'uso del paragrafo e dell'a capo.
Ciao!
 
Top
view post Posted on 12/10/2012, 18:43
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
862

Status:


Ciao, grazie per aver presentato il tuo racconto :)
Ti ricordo che devi indicare il tuo nome completo (non sarà proprio Lucia di nome e Stefania di cognome? :D ) o, se non vuoi renderlo pubblico, comunicarmelo per email o messaggio privato.


 
Top
wyjkz31
view post Posted on 12/10/2012, 19:15




Mi è piaciuto davvero molto. Un bel crescendo di brividi dall’inizio alla fine e una storia ben condotta con lo stratagemma di lui per farsi liberare e il taglierino recuperato da terra. Il tuo racconto è fra quelli che ho apprezzato di più.


Ti segnalo un paio di sviste
CITAZIONE
La sua voce di sembra all’altezza

“Quale scegli?” mi chiede cosa se la decisione fosse

Non credo che i punti luce siano tipici del linguaggio degli elettricisti: se devi arredare casa familiarizzi abbastanza velocemente con i punti luce.
 
Top
luciastefania
view post Posted on 12/10/2012, 22:08




CITAZIONE (Atropos @ 12/10/2012, 01:58) 
,,,scrivo il mio commento per primo così poi ti puoi dedicare con più interesse agli altri,,,mi dispiace un po per il finale, avrei continuato per ore a leggere "la danza di seduzioni " dei due, come per ore avrei continuato a leggere le torture di lei su di lui,,,per cui se il racconto è avvincente e il tuo lo è di sicuro, non ci si deve preoccupare della lunghezza, mai!,,,
,,,non so perchè ma Sofia mi ha rapito il cuore, o meglio,mi ha letteralmente conquistato,,,eppure il sadomaso non fa parte di me,,,forse rispecchia la DONNA per eccellenza,,,quella che per ottenere quello che vuole tortura a morte l uomo,,,

:o: :o: :wub: :wub: :P
che cos'altro devo aggiungere!
mi ha deliziato scrivere questo racconto, anche se inizialmente avevo pensato a qualcosa di più originale, in fondo il tema è far veniri i brividi dalla paura, mica ci deve essere per forza morte, sangue e torture. Alla fine però ho optato per qualcosa di più commerciale, QUANDO sarò famosissima potrò permettermi altro! :lol:
 
Top
Lily White
view post Posted on 12/10/2012, 22:21




Ciao lucia.
I due problemi che ho riscontrato sono stati il fatto che quando si spengono le luci e Sofia scompare si intuisce quasi subito che sia lei la pazzoide di turno. In seguito avrei voluto più torture. Penso proprio che con più scene di torture il racconto avrebbe avuto una marcia in più. Comunque è scritto bene!La parte iniziale del flirt soprattutto è molto ben descritta. Carino.
 
Top
luciastefania
view post Posted on 12/10/2012, 22:47




@ lilly
grazie per la tua opinione, in parte la condivido. Ti spiego: inizialmente avevo reso più complessa la parte in cui Sofia orchestra un'ipotetica rapina, ma mi sembrava di difficile comprensione poi, rischiando quindi di rovinare il resto. Sinceramente mi aspettavo che qualcuno mi chiedesse "ma chi ha spento le luci allora?" e invece no! vi ho sottovalutati tutti, scusatemi! forse siete tutti ex agenti del ris :D

anche per le torture mi sarei dilungata volentieri di più ma già il racconto era lungo e poi temevo fossero troppo gratuite ed "inutili" ai fini della trama
ciao!

CITAZIONE (wyjkz31 @ 12/10/2012, 20:15) 
Mi è piaciuto davvero molto. Un bel crescendo di brividi dall’inizio alla fine e una storia ben condotta con lo stratagemma di lui per farsi liberare e il taglierino recuperato da terra. Il tuo racconto è fra quelli che ho apprezzato di più.


Ti segnalo un paio di sviste
CITAZIONE
La sua voce di sembra all’altezza

“Quale scegli?” mi chiede cosa se la decisione fosse

Non credo che i punti luce siano tipici del linguaggio degli elettricisti: se devi arredare casa familiarizzi abbastanza velocemente con i punti luce.

GRAZIE! svista corretta!

@ davide IL PALLOSO!!
SCHERZO DAVIDE, apprezzo molto la tua professionalità ed il minimo che possa fare è risponderti punto per punto.
- calici. Ho lasciato così, è più scorrevole e a me trasmette l'idea di questo botta e risposta continuo
-punti luci. non è poi così tecnico e suona meglio di "faretti" come avevo pensato in prima battuta
-piuma sospinta ecc.. la tua forma è migliore ma può creare confusione, sembra che sia la metafora a uscire dalla terrazza e non lei
-carponi. si intendevo a quattro zampe. dal buio ti è arrivata una mina in faccia, credo sia istintivo accucciarsi
-inciso che rallenta. Hai ragione, corretto
-Sofia e grido, corretto
-sopraelevata, corretto
-legno - portafoto, giusta osservazione. mi immaginavo il bagliore ma questo effettivamente non preclude possa essere qualcos'altro
-buco nel parquet. Dato che Sofia ammazza come secondo lavoro, le capiterà prima o poi di ricevere qualche visita dalle forze armate ed un buco del genere potrebbe suscitare facili sospetti
-sottoprodotto dell'amore. Ti dirò la verità: è uno dei passaggi che preferisco. In fondo i 2 protagonisti non è che siano delle figure poi così positive. Lei muore per una forma di depravazione che scaturisce dal fisiologico bisogno di amore/attenzioni che tutti hanno, lui per aver cercato del sesso facile. Insomma per qualcosa che s'imparenta alla lontana con l'amore.
Il termine sottoprodotto stona volutamente coi toni brillanti e se vogliamo "glamour & fashion" della prima parte del racconto, diciamo per dare anche una tiratina di orecchi a certe vetrine dietro le quali si nascondono per primi proprio i soggetti più torbidi.

ops, scusate!

discorso puntini di sospensione concordo con te, ma qui sentivo che ci volevano
grazie ancora davide, buona fortuna!
 
Top
view post Posted on 13/10/2012, 11:41

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,732

Status:


Ciao. Benvenuta. Il tuo racconto mi ha ricordato un oò quello di Marco: zompo zompo. Naturalmente il suo è in versione rock ed il tuo narrato
con altrettanto ritmo. Ognuno alla sua maniera. Sofia è un nome affascinante e misteriso. Mi piace. Anche il ritmo è incalzante. Volendo essere pignoli, non è proprio il massimo il punto in cui tu dici che "lei trotterella via". Per una donna così fatale e seducente, trotterellare non è forse il termine giusto. E, ovviamente una pignoleria. ma il tuo racconto merita. E' bello. è crudo E i due amanti maledetti si sono dati la morte reciprocamente perchè il loro non era assolutamente amore. C'è anche una morale, intesa come insegnamente o giusto coronamento come finale.
In bocca al lupo!
Pat
 
Top
view post Posted on 13/10/2012, 13:30
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
862

Status:


Ok, ricevuto! ;)


 
Top
luciastefania
view post Posted on 13/10/2012, 20:01




CITAZIONE (patrizia benetti @ 13/10/2012, 12:41) 
Ciao. Benvenuta. Il tuo racconto mi ha ricordato un oò quello di Marco: zompo zompo. Naturalmente il suo è in versione rock ed il tuo narrato
con altrettanto ritmo. Ognuno alla sua maniera. Sofia è un nome affascinante e misteriso. Mi piace. Anche il ritmo è incalzante. Volendo essere pignoli, non è proprio il massimo il punto in cui tu dici che "lei trotterella via". Per una donna così fatale e seducente, trotterellare non è forse il termine giusto. E, ovviamente una pignoleria. ma il tuo racconto merita. E' bello. è crudo E i due amanti maledetti si sono dati la morte reciprocamente perchè il loro non era assolutamente amore. C'è anche una morale, intesa come insegnamente o giusto coronamento come finale.
In bocca al lupo!
Pat

ciao Patrizia, grazie mille!
la tua è una osservazione corretta, vedrò di trovare un termine che mantenga inalterato lo stile di Sofia ma che comunque dia l'idea della leggerezza con cui gioca col dolore altrui.
Hai notato anche tu la somiglianza con il ZOMPA, infatti nella mia presentazione facevo presente che mi dovevo sbrigare con la revisione del racconto perchè ne avevo letti di simili e non volevo passare per la copiona!
un bacio!
 
Top
sparmio
view post Posted on 14/10/2012, 00:48




ciao e benvenuta!
il tuo racconto è così realistico. oserei dire che rappresenta la paura di tutti coloro che vanno ad un cosìdetto appuntamento al buio, che a quanto pare va di moda negli ultimi tempi. Due perfetti sconosciuti che, per puro caso, s'incontrano, si piaciono, si desiderano, ma allo stesso tempo si studiano cercando di prevedere uno le mosse dell'altra. Molto azzeccato come tema. Complimenti!

In bocca al lupo!
 
Top
luciastefania
view post Posted on 14/10/2012, 18:34




@ sparmio
grazie anche a te, addirittura neanche un richiamo da farmi?
buona fortuna a te
 
Top
justadream12
view post Posted on 14/10/2012, 19:49




Luciastefania,
fantastico! nel senso di stupendo! (fantastico sembra di fantasia...)
Ti faccio i miei complimenti per aver saputo tanto bene descrivere il punto di vista di lui. E la ragazza, veramente diabolica, quanto sensuale.
La fine mi è piaciuta molto e non avrei proprio fatto succedere nulla di diverso.
Ottima anche la narrazione, veloce, snella e con qualche parola particolare. Mi piace pensare ai "punti luce" perchè non sono un'elettricista! Non ho rilevato errori o sbavature.

Buona fortuna per il concorso. J12

A proposito di appuntamento al buio, volete leggere il mio?
E' nella sezione SCRITTURA, quando avrete finito i commenti qui, che già sono tanti.
 
Top
luciastefania
view post Posted on 14/10/2012, 21:37




:wub:
Grazie just, di cuore! Mi state dando un supporto morale non da poco. Questa è una piccola isola felice.
Comunque vada qui adesso o altrove domani almeno qualcosa di piccolino e carino sono riuscita a fare
buona notte
 
Top
47 replies since 11/10/2012, 21:38   548 views
  Share