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Attrazione Virtuale - Nunzia D'Aquale

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nunziadaquale
view post Posted on 24/8/2012, 10:48




ATTRAZIONE VIRTUALE

Catwoman, questo era il nickname che aveva scelto per rappresentare la sua identità virtuale. Gli era sembrato adatto per descrivere la personalità che avrebbe interpretato nel mondo della blogosfera. Voleva essere accattivante, affascinante e magnetica. Le sue storie erano un mix di mistero e sensualità, di quelle che catturano l'attenzione di una certa tipologia di donne. Se avesse scelto di presentarsi con la reale identità non avrebbe riscosso il medesimo successo, ne era sicuro. L'altro valido motivo era quello di doversi difendere dall'invadenza ossessiva di sua moglie. Era sempre lì, a spiare continuamente le sue mosse. Spesso si presentava al lavoro senza avvertire, la biblioteca comunale era un luogo aperto al pubblico e non poteva certo impedirglielo! Anche nel web, lei era capace di inondargli la bacheca di facebook di messaggi particolari e foto vecchie che li ritraevano abbracciati o in atteggiamenti romantici. Commentava a sproposito qualsiasi cosa che lui pubblicasse. Era ossessivamente gelosa e quindi immaginava cosa sarebbe successo se avesse scoperto il suo blog, un' identità falsa e di sesso opposto gli avrebbe garantito una certa libertà di espressione. Si collegava soprattutto quando era a lavoro, la sua mansione gli consentiva di stare continuamente connesso. La biblioteca era frequentata da studenti e persone di una certa età, un'ambiente tranquillo e silenzioso che gli permetteva di navigare senza problemi. Scelse il nome del blog pensando al genere di racconti che avrebbe scritto: Parole sinuose gli sembrava appropriato. In poco tempo raggiunge una vasta audience, i suoi post riscuotevano successo, il pubblico femminile era il più numeroso. Si divertiva un mondo a impersonare un avatar femminile. In privato le donne gli confidavano anche i pensieri più personali e intimi, concedendogli fiducia e amicizia, cosa che con un uomo non avrebbero mai fatto. Una mattina d'estate la biblioteca era particolarmente vuota, si era sincerato che sua moglie fosse effettivamente andata in ufficio e si godeva tranquillo la navigazione. Un commento lo colpì in modo particolare:

Ciao Catwoman, mi piace il tuo modo di scrivere, mi piacciono le sensazioni che sai risvegliare nel mio animo inquieto...

Giorgio, alias Catwoman, era veramente lusingato da quel complimento. Cliccò sulla figura dell'avatar, era la foto di una donna molto avvenente, i capelli biondissimi, un primo piano sorridente. Veramente bella. Con frenesia si collegò al suo blog e ne lesse avidamente il contenuto. Erano passate diverse ore e non si accorse che era giunta l'ora di chiusura. Se ne tornò a casa distratto e pensieroso, inebriato dalle poesie sensuali di Samantah, così si chiamava la blogger che aveva cosi pervicacemente catturato il suo animo. Ci pensò per tutto il pomeriggio, la sera e la notte. Da casa non poteva collegarsi, evitava di farlo per l'invadente presenza di sua moglie. La mattina dopo si precipitò al computer. Decise di scriverle un messaggio privato:

Ciao Samantah, ti ringrazio del tuo bellissimo complimento, ho visitato il tuo blog e letto le tue meravigliose poesie, anche a me piace quello che scrivi...

Seguirono svariati giorni in cui si susseguirono commenti su commenti. Era come una droga. Giorgio era come ipnotizzato da quella figura di donna sensuale e misteriosa. Doveva avere assolutamente un contatto più diretto, doveva conoscerla. Ma come? Impossibile svelare la sua vera identità, Samantah avrebbe potuto sentirsi presa in giro e tutto poteva finire nel peggiore dei modi.
Pensò dunque di creare un nuovo avatar, questa volta assumendo le sembianze di un personaggio maschile: ora sarebbe stato Leo. Aprì un secondo blog, ma cosa scrivere? Doveva per forza creare una personalità diversa, scrivere in un genere differente, altrimenti si sarebbe scoperto. Iniziò a consultare alcuni volumi di poesia, in biblioteca ne aveva una serie pressoché infinita. Scopiazzava versi a destra e a manca. Confezionava poesie, in modo da rendersi interessante agli occhi di Samantah. Ma questo piano non ebbe l'effetto sperato. La donna rispondeva educata e fredda ai suoi commenti. Provò ad inviarle un messaggio privato al quale naturalmente lei non rispose. Giorgio fu preso dallo sconforto. Non rimase che un'unica alternativa. Dopo averci pensato notte e giorno prese una decisione: ritornò alla sua precedente identità e le inviò un messaggio privato.

Ciao Samantah, ho notato che siamo molto in sintonia, che ne diresti se scrivessimo qualcosa insieme?

Ciao Catwoman, hai perfettamente ragione, siamo molto simili e penso che ne verrebbe fuori una bella collaborazione.

Questa fu l'immediata risposta della donna. L'uomo prese a scrivere una bozza di racconto, ora il contatto più intimo e diretto era stato stabilito, si trattava di passare alla seconda parte del piano. Ci aveva pensato e ripensato, non era possibile evitare di rivelare la propria vera identità, ma lo avrebbe fatto nella maniera più immediata, non le avrebbe dato la possibilità di negarsi ad un approccio. Prese coraggio e le inviò l'ennesimo messaggio.

Ciao Samantah, vorrei discutere con te del nostro progetto, ma in modo da conoscerci ancora meglio. Che ne dici di incontrarci su Skype?

Ecco, aveva cliccato su invia, oramai il messaggio era partito, doveva rischiare, ora non gli rimaneva che attendere. Aveva provveduto a organizzare il tutto. Due giorni a settimana sua moglie andava a giocare a burraco con le sue amiche, quindi avrebbe avuto la possibilità di connettersi da casa senza problemi. L'attesa lo rendeva cupo e nervoso. Samantah era scomparsa. Erano due giorni che aveva inviato il messaggio ma non aveva ricevuto risposta. Il suo ultimo post risaliva a una settimana prima. Forse aveva scoperto la sua vera identità. Forse era partita. Forse era malata. La sua mente si perdeva in mille congetture. Domande che non trovavano riscontro. Finalmente cinque giorni dopo arrivò la risposta affermativa di Samantah che si scusava per il ritardo dovuto ad un impegno di lavoro. Giorgio era al settimo cielo, ma al tempo stesso angosciato e timoroso. Si chiedeva che tipo di reazione avrebbe avuto la donna. Ma oramai era troppo tardi e il suo desiderio di vederla era troppo impellente.
Le rispose comunicandole il suo nickname su Skype, la data e l'orario in cui avrebbe potuto connettersi con calma per parlare del progetto. Quella notte fu insonne, si assicurò che sua moglie non avesse rimandato la partita. Lei in quei giorni gli fece strane domande, disse che lo vedeva stranito e irrequieto. Giorgio le propinò varie motivazioni, poi inventò una scusa circa un presunto malessere dovuto allo stress.
Quel momento era arrivato. Il fatidico giorno della resa dei conti era una realtà. L'uomo sedette davanti al computer all'ora prefissata per l'incontro. Il cuore aveva il battito alterato, lo stomaco contratto gli lanciava segnali. Le mani tremavano mentre si collegava digitando la password di Skype. Attese, immobile davanti al video, la chiamata della donna. Improvvisamente la suoneria lo scosse da quel torpore. L'icona della chiamata lampeggiava. Una frazione di secondo, tanto durò la sua incertezza. Rispondi. Un'immagine comparve sul monitor. Giorgio rimase impietrito. La bocca aperta, nell'atto di proferire parole che non uscivano. Dall'altro capo stessa situazione. I due uomini si guardavano allibiti. La faccia barbuta di un signore di una certa età campeggiava sullo schermo, in basso il quadrato con l'immagine di sé stesso, con gli occhi vitrei e l'espressione di chi ha appena ricevuto una coltellata al cuore.
Catwman alias Giorgio e Renato alias Samantah si osservarono in silenzio per cinque interminabili minuti. Poi la comunicazione si chiuse bruscamente.


Edited by nunziadaquale - 27/8/2012, 10:45
 
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Devil95
view post Posted on 24/8/2012, 12:16




ahahahah non avrei potuto scegliere altro finale! racconto moderno, conciso e non per questo poco elaborato. giorgio è ben analizzato ma ho poco intravisto le sue motivazioni per tradire. hai scritto male "suoneria" nella parte conclusiva. l'uso dei computer rende tutto più grigio e freddo, ma, onestamente, la realtà sta diventando proprio questa e non vale la pena nasconderla. brava!
 
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Apollonia Lupinacci
view post Posted on 24/8/2012, 14:55




Chi è senza peccato scagli la prima pietra...
Dopo aver letto il tuo commento sul mio racconto, già stavo recitando il mio mea culpa per aver scritto un racconto ironico, scanzonato e senza particolari elementi drammatici, quando guarda caso leggo il tuo e ritrovo gli stessi identici elementi. Forse ti sei ricreduta sul fatto che l'ironia al giorno d'oggi è meglio del pianto?
Comunque non posso che farti i miei complimenti, visto che il genere mi è congeniale. Probabilmente anche per questo avevo già intuito la fine del tuo racconto a metà lettura; ma devo ammettere che in certe cose ho il dono della chiaroveggenza.
 
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Esterella
view post Posted on 24/8/2012, 16:13




Racconto giovane, scattante, ben condotto. Letto d'un fiato e veramente piaciuto senza ma e senza se. Brava allora. Piaciuto il finale, chissà perchè ero convinta che dall'altra parte ci fosse la moglie. :lol: :lol: :lol: ;)
Follie del web.
 
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nunziadaquale
view post Posted on 24/8/2012, 19:52




Devil95. Sono contenta che hai gradito l'argomento, sai ho fatto uno studio approfondito sui social network che sono stati oggetto della mia tesi. Ho avuto modo di approfondire l'argomento degli avatar e dei profili fake (falsi) e a volte le motivazioni che inducono le persone a nascondersi dietro un avatar, anche di genere diverso dal proprio, non sono così superficiali come si pensa. Provvedo alla correzione che mi hai indicato. Ho cambiato completamente genere, forse è sicuramente meno noioso del precedente racconto avevo postato!

Apollonia. Touchèe! E' vero mi sono resa anch'io colpevole di aver utilizzato il genere ironico e scansonato...ma che vuoi fare, dopo la precedente esperienza ho capito che il melodramma forse non è molto gradito...comunque, vorrei sottolineare che ogni tematica richiede un registro diverso, ogni genere ha un suo linguaggio, in questo caso il tema del racconto non si prestava ad un linguaggio introspettivo e di analisi. Quello precedente invece ruotava propria sulla psicologia dei personaggi. In questo caso ho voluto mettere in risalto la storia comica e amara al tempo stesso, che come dicevo a Devil95, è un episodio comune nel mondo del web. Anch'io cme te mi rovino spesso la lettura dei libri e i film al cinema, puntualmente riesco ad immaginarne l'epilogo e certamente anche se è soddisfacente per certi versi, dall'altro ti toglie il gusto di arrivare fino in fondo! ;-)

Esterella. Meno male che ricevo anche il tuo consenso, con il raccnto precedente mi sono sentita veramente non all'altezza dei vostri scritti. Ora va meglio!
 
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view post Posted on 25/8/2012, 00:03
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Romina Tamerici

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Non avevo letto il tuo precedente racconto (poi ritirato) quindi non mi metterò a fare paragoni. Questo è il racconto in gara e questo io commenterò, ovviamente. Anch’io avevo intuito il finale già ben prima dell’epilogo, ma sono una strega, quindi…
Il testo è scorrevole e ben ritmato. Ironico, ma non troppo. Forse un po’ scontato, ma mi è piaciuta l’attenzione dedicata ai social network e agli avatar & Co. In questo, non ho davvero nulla da ridire.

Ti faccio alcune segnalazioni. Sono poche, perché il tuo stile mi sembra buono. Forse solo la punteggiatura è un po’ incerta.

1. Era ossessivamente gelosa e quindi immaginava cosa sarebbe successo se avesse scoperto il suo blog, un' identità falsa e di sesso opposto gli avrebbe garantito una certa libertà di espressione.
Dopo l’apostrofo non ci va mai uno spazio. Inoltre modificherei la frase: “Sua moglie era ossessivamente gelosa e quindi Giorgio sapeva che lei non avrebbe mai dovuto sapere nulla del suo blog. Per questo scelse un'identità falsa e di sesso opposto che gli avrebbe garantito la tranquillità di non essere scoperto”. O una cosa di questo tipo… io l’ho buttata lì!

2. La biblioteca era frequentata per la maggior parte da studenti e persone di una certa età, un ambiente tranquillo e silenzioso che gli permetteva di navigare senza problemi.
“La biblioteca era frequentata soprattutto da studenti e persone di una certa età. Per questo era un ambiente tranquillo e silenzioso dove poteva navigare senza problemi”.

3. Scelse il nome del blog pensando al genere di racconti che avrebbe scritto(: ) "Parole sinuose" gli sembrava appropriato.
Aggiungerei i due punti.

4. - ad impersonare
- ad organizzare
- ad un

Toglierei un po’ di “d” eufoniche.

5. Cliccò sulla figura dell'avatar/,/ (: ) era la foto di una donna molto avvenente, i capelli biondissimi, un primo piano sorridente.
Toglierei la virgola tra le barrette e inserirei i due punti.

6. Quando metti un messaggio della chat o via mail, io lo scrivere in corsivo nel racconto!

7. Burrago
Che cosa è? Intendi “burraco” oppure si tratta di altro?

8. L'attesa snervante lo rendeva cupo e nervoso.
Ripetizione etimologica tra “snervante” e “nervoso”.

9. Forse ha scoperto la sua vera identità...forse era partita...forse era malata.
I puntini di sospensione devono essere separati dalla parola che li segue. Qui comunque li eviterei e mettere dei punti fermi per rendere più forte la scena.

10. un unica alternativa
Manca l’apostrofo!

11. Ciao Catwoma,
Errore di battitura o scelta stilistica?

12. Giorgio le propinò varie scuse, poi inventò una scusa circa un presunto malessere dovuto allo stress.
Ripetizione di “scuse/scusa”.

13. Quel giorno era arrivato, il fatidico giorno della resa dei conti era una realtà.
Non userei la virgola, ma un punto fermo o un due punti.

14. Renato alias Samantah e Catwman alias Giorgio
Metterei i termini in ordine, quindi “Renato alias Samantah e Giorgio alias Catwman” o volevi tentare un chiasmo?

Questo è tutto, comunque niente male!
 
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wyjkz31
view post Posted on 25/8/2012, 20:20




Mi è piaciuto come hai condotto la storia. Hai ben descritto i motivi che hanno spinto Giorgio a creare Catwoman e il suo invaghimento per Samantah. Purtroppo non sono riuscita ad apprezzare il finale perché lo avevo intuito già dalle prime righe e questo mi ha un po’ rovinato la lettura.
Io toglierei le ultime due righe: credo che la storia parli già da sola. Si tratta però solo di gusto personale.

Ti segnalo un paio di sviste che ho notato
soprattuto quando era a lavoro
Lei in quei giorni le fece strane domande
Gli?
 
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alessandra s.
view post Posted on 26/8/2012, 16:18




Il racconto e' scritto abbastanza bene e l'idea è molto curiosa...bello lo smascheramento finale, Giorgio ha avuto la giusta punizione!!! Il personaggio accennato della moglie e` forse troppo stereotipato: donna isterica, gelosa e invadente; pero' dato che ricopre solo un ruolo di contorno e' un'osservazione trascurabile... Bello il fatto che hai messo come filo comune la scrittura! Infine, come ho gia' detto per un altro racconto, non mi piace la morale alla fine... troppo moraleggiante...a mio avviso era meglio concluderlo con: "Poi la comunicazione si chiuse bruscamente."
sarebbe stato piu' di impatto...
 
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view post Posted on 27/8/2012, 01:14
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CITAZIONE (nunziadaquale @ 24/8/2012, 11:48) 
ATTRAZIONE VIRTUALE

Catwoman, questo era il nickname che aveva scelto per rappresentare la sua identità virtuale. Gli era sembrato adatto per descrivere la personalità che avrebbe interpretato nel mondo della blogosfera. Voleva essere accattivante, affascinante e magnetica. Le sue storie erano un mix di mistero e sensualità, di quelle che catturano l'attenzione di una certa tipologia di donne. Se avesse scelto di presentarsi con la reale identità non avrebbe riscosso il medesimo successo, ne era sicuro. L'altro valido motivo era quello di doversi difendere dall'invadenza ossessiva di sua moglie. Era sempre lì, a spiare continuamente le sue mosse. Spesso si presentava al lavoro senza avvertire, la biblioteca comunale era un luogo aperto al pubblico e non poteva certo impedirglielo! Anche nel web, lei era capace di inondargli la bacheca di facebook di messaggi particolari e foto vecchie che li ritraevano abbracciati o in atteggiamenti romantici. Commentava a sproposito qualsiasi cosa che lui pubblicasse. Era ossessivamente gelosa e quindi immaginava cosa sarebbe successo se avesse scoperto il suo blog, un' identità falsa e di sesso opposto gli avrebbe garantito una certa libertà di espressione. Si collegava soprattutto quando era a lavoro, la sua mansione gli consentiva di stare continuamente connesso. La biblioteca era frequentata da studenti e persone di una certa età, un'ambiente tranquillo e silenzioso che gli permetteva di navigare senza problemi. Scelse il nome del blog pensando al genere di racconti che avrebbe scritto: Parole sinuose gli sembrava appropriato. In poco tempo raggiunge una vasta audience, i suoi post riscuotevano successo, il pubblico femminile era il più numeroso. Si divertiva un mondo a impersonare un avatar femminile. In privato le donne gli confidavano anche i pensieri più personali e intimi, concedendogli fiducia e amicizia, cosa che con un uomo non avrebbero mai fatto. Una mattina d'estate la biblioteca era particolarmente vuota, si era sincerato che sua moglie fosse effettivamente andata in ufficio e si godeva tranquillo la navigazione. Un commento lo colpì in modo particolare:

Ciao Catwoman, mi piace il tuo modo di scrivere, mi piacciono le sensazioni che sai risvegliare nel mio animo inquieto...

Giorgio, alias Catwoman, era veramente lusingato da quel complimento. Cliccò sulla figura dell'avatar, era la foto di una donna molto avvenente, i capelli biondissimi, un primo piano sorridente. Veramente bella. Con frenesia si collegò al suo blog e ne lesse avidamente il contenuto. Erano passate diverse ore e non si accorse che era giunta l'ora di chiusura. Se ne tornò a casa distratto e pensieroso, inebriato dalle poesie sensuali di Samantah, così si chiamava la blogger che aveva cosi pervicacemente catturato il suo animo. Ci pensò per tutto il pomeriggio, la sera e la notte. Da casa non poteva collegarsi, evitava di farlo per l'invadente presenza di sua moglie. La mattina dopo si precipitò al computer. Decise di scriverle un messaggio privato:

Ciao Samantah, ti ringrazio del tuo bellissimo complimento, ho visitato il tuo blog e letto le tue meravigliose poesie, anche a me piace quello che scrivi...

Seguirono svariati giorni in cui si susseguirono commenti su commenti. Era come una droga. Giorgio era come ipnotizzato da quella figura di donna sensuale e misteriosa. Doveva avere assolutamente un contatto più diretto, doveva conoscerla. Ma come? Impossibile svelare la sua vera identità, Samantah avrebbe potuto sentirsi presa in giro e tutto poteva finire nel peggiore dei modi.
Pensò dunque di creare un nuovo avatar, questa volta assumendo le sembianze di un personaggio maschile, due punti ora sarebbe stato Leo, punto aprì un secondo blog. virgola Ma cosa scrivere?questo periodo lo sistemerei così,altrimenti è illeggibile... Doveva per forza creare una personalità diversa, scrivere in un genere differente, altrimenti si sarebbe scoperto. Iniziò a consultare alcuni volumi di poesia, intervengo qui, ma in generale potresti spesso intervenire con due punti o punto e virgola, usi troppo le virgole... in biblioteca ne aveva una serie pressoché infinita. Scopiazzava versi a destra e a manca. Confezionava poesie, in modo da rendersi interessante agli occhi di Samantah. Ma questo piano non ebbe l'effetto sperato. La donna rispondeva educata e fredda ai suoi commenti. Provò ad inviarle un messaggio privato al quale naturalmente lei non rispose. Giorgio fu preso dallo sconforto. Non rimase che un'unica alternativa. Dopo averci pensato notte e giorno prese una decisioneesplicativa, quindi due punti ritornò alla sua precedente identità e le inviò un messaggio privato: anche qui, come sopra, potresti anche terminare con un punto, visto che poi lasci una riga vuota sia prima sia dopo il messaggio.

Ciao Samantah, ho notato che siamo molto in sintonia, che ne diresti se scrivessimo qualcosa insieme?

Ciao Catwoman, hai perfettamente ragione, siamo molto simili e penso che ne verrebbe fuori una bella collaborazione.

Questa fu l'immediata risposta della donna. L'uomo prese a scrivere una bozza di racconto, punto e virgolao punto ora il contatto più intimo e diretto era stato stabilito, si trattava di passare alla seconda parte del piano. Ci aveva pensato e ripensato, non era possibile evitare di rivelare la propria vera identità, ma lo avrebbe fatto nella maniera più immediata, non le avrebbe dato la possibilità di negarsi ad un approccio. Prese coraggio e le inviò l'ennesimo messaggio:

Ciao Samantah, vorrei discutere con te del nostro progetto, ma in modo da conoscerci ancora meglio. Che ne dici di incontrarci su Skype?

Ecco, aveva cliccato su invia, due punti qui...oramai il messaggio era partito, ... o qui doveva rischiare, ora non gli rimaneva che attendere. Aveva provveduto a organizzare il tutto. Due giorni a settimana sua moglie andava a giocare a burraco con le suetogli sto possessivo amiche, quindi avrebbe avuto la possibilità di connettersi da casa senza problemi. L'attesa lo rendeva cupo e nervoso. Samantah era scomparsa. Erano due giorni che aveva inviato il messaggio ma non aveva ricevuto risposta. Il suo ultimo post risaliva a una settimana prima. Forse haaveva scoperto la sua vera identità. Forse era partita. Forse era malata. La sua mente si perdeva in mille congetture. Domande che non trovavano riscontro. Finalmente cinque giorni dopo incisiva arrivò la risposta affermativa di Samantah che si scusava per il ritardo dovuto ad un impegno di lavoro. Giorgio era al settimo cielo, ma al tempo stesso angosciato e timoroso. Si chiedeva che tipo di reazione avrebbe avuto la donna. Ma oramai era troppo tardi e il suo desiderio di vederla era troppo impellente.
Le rispose comunicandole il suo nickname su Skype, la data e l'orario in cui avrebbe potuto connettersi con calma per parlare del progetto. Quella notte fu insonne, si assicurò che sua moglie non avesse rimandato la partita. Lei in quei giorni gli fece strane domande, disse che lo vedeva stranito e irrequieto. Giorgio le propinò varie motivazioni, poi inventò una scusa circa un presunto malessere dovuto allo stress.
Quel giorno era arrivato, il fatidico giorno della resa dei conti era una realtà. L'uomo sedette davanti al computer all'ora prefissata per l'incontro. Il cuore aveva il battito alterato, lo stomaco contratto gli lanciava segnali. Le mani tremavano mentre si collegava digitando la password di Skype. Attese, immobile davanti al video, la chiamata della donna. Improvvisamente la suoneria lo scosse da quel torpore. L'icona della chiamata lampeggiava. Una frazione di secondo, tanto durò la sua incertezza. Rispondi. Un'immagine comparve sul monitor. Giorgio rimase impietrito. La bocca aperta, nell'atto di proferire parole che non uscivano. Dall'altro capo stessa situazione. I due uomini si guardavano allibiti. La faccia barbuta di un signore di una certa età campeggiava sullo schermo, in basso il quadrato con l'immagine di sé stesso, con gli occhi vitrei e l'espressione di chi ha appena ricevuto una coltellata al cuore.
Catwman alias Giorgio e Renato alias Samantah si osservarono in silenzio per cinque interminabili minuti. Poi la comunicazione si chiuse bruscamente.
L'Attrazione Virtuale può essere pericolosa: non sai mai chi potrebbe nascondersi dall'altra parte del monitor!ecco, io questa frase moraleggiante la toglierei e lo farei finire con "bruscamente"...



Prima frase che ti scrivo: dato questo racconto, mi dispiace non aver letto l'altro! Provvederò!
Veniamo a noi. Mi è piaciuto molto: questo lo ritengo un tentativo riuscitissimo di scrivere una storia per così dire "moderna". Come Esterella, ero convinto che dall'altro lato potesse esserci la moglie, ma più che altro speravo non fosse così :D
Non ho molto altro da dirti se non che ti prego di modificare quel finale: quella frase finale ti piace proprio? Non solo il solo a invocare il finale dopo "bruscamente"... :D
Complimenti!
 
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nunziadaquale
view post Posted on 27/8/2012, 09:54




Ok, ho apportato tutte le modifiche che mi avete suggerito. Ho tolto, visto che mi è stato chiesto ripetutamente, il finale troppo "moralizzante". La mia voleva essere solo una battuta ironica, nulla di più. Però, visto che non è gradito, ho tolto la frase finale. Alcuni errori sono sviste di digitazione, altre imprecisioni sono dovute alla fretta maledetta, questo raccconto l'ho scritto in un paio d'ore e per la fretta di pubblicarlo non l'ho riguardato a sufficienza (grave errore). Però avevo paura di non riuscire poi a fare le modifiche. Grazie per i suggerimenti, che hanno sicuramente migliorato l'insieme!
 
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marcosanti74
view post Posted on 27/8/2012, 21:18




CITAZIONE
Catwman alias Giorgio e Renato alias Samantah si osservarono in silenzio per cinque interminabili minuti. Poi la comunicazione si chiuse bruscamente.

Questa scena mi fa tanto ridere!!! Che facce da ebeti.:D
La storia mi è piaciuta molto, va in crescendo con i giusti passi.
A differenza degli altri io non mi ero fatto nessun idea sul finale, forse perché troppo preso dalle gesta di Giorgio che fa di tutto per portarsi a casa il risultato.:D
Storia attualissima che tu hai concluso con un bel monito per tutti quelli che vivono i Social con dei profili fake.

Complimenti!!! In bocca al lupo
In bocca al lupo
 
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Lupoalfa
view post Posted on 28/8/2012, 17:48




Il tuo racconto è spassoso, divertente e scritto bene. Mi è piaciuto molto. Ti segnalo solo "un'ambiente" con un apostrofo che ti è sfuggito.
Non è che anche tu hai fatto come Giorgio e in realtà sei un uomo?
Sto scherzando, Nunzia. Complimenti davvero!
:) :) :)
 
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Diana Ecilef
view post Posted on 29/8/2012, 15:54




Mi è piaciuto il tuo racconto perché parla di una tematica molto attuale. Anch'io, come altri, mi aspettavo che dall'altra parte ci fosse la moglie ma per fortuna la mia idea è stata smentita con un finale esilarante e inaspettato!
Brava e buona fortuna!
 
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nunziadaquale
view post Posted on 30/8/2012, 07:38




...cari amici vi ringrazio per il vostro apprezzamento. Inoltre, visto che è stato sollevato un dubbio, vorrei precisare che non sono transgender...che sono DONNA a tutti gli effetti! ;-))

Scherzi a parte, vorrei aggiungere solo una considerazione personale. Ho letto tutti i commenti dei racconti, ho notato che ci sono persone che stilano analitiche liste di errori, imprecisione e via dicendo. Io purtroppo sono una frana nel lavoro di editing e quindi non sono in grado di affrontare una disamina di questo genere, mi limito a esporre le sensazioni e le emozioni che il racconto mi ispira, prescindendo da un giudizio prettamente tecnico, anche perchè dopo il passaggio di Romina e Vivonic è praticamente inutile e ripetitivo ripetere le stesse cose! Anzi, sto cercando qualcuno che si offra di editare il libro che sto scrivendo, mi farebbe una grande cortesia!
 
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view post Posted on 30/8/2012, 09:22
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Romina Tamerici

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CITAZIONE
dopo il passaggio di Romina e Vivonic è praticamente inutile e ripetitivo ripetere le stesse cose

Eh... pignola per vocazione, cosa posso farci? Diciamo che due come noi bastano nel forum, dai... E poi comunque tu fai dei commenti piuttosto articolati. Secondo me, stai facendo un ottimo lavoro.
 
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22 replies since 24/8/2012, 10:48   374 views
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