| Il traghetto partì e a Ervin si fermò il cuore. Erano dieci anni che non saliva sul quel mezzo, da quando lo prese per venire in Italia e cominciare una nuova vita, lasciando Albana, il suo unico amore, in Albania.
Il loro era stato un amore a prima vista, ma era impossibile, avevano origini diverse, lei proveniva da una famiglia benestante e rispettosa, mentre lui era povero ed era il figlio di un assassino, e non sarebbe mai stato accettato dai genitori di Albana. Così per un anno i due giovani si incontrarono di nascosto correndo tutti i rischi, perchè non avrebbero mai rinunciato a stare insieme, a entrare nel loro meraviglioso mondo in cui nessun altro era ammesso. Ervin ricordava ancora la morbidezza dei suoi capelli, il sapore delle sue labbra, i suoi occhi che brillavano come stelle e gli trasmettevano tutto l’amore che ella sentiva per lui, e l’immensa felicità che provava quando Albana gli sussurrava “ti amo”.
Non tutte le favole, però hanno un lieto fine, e la loro culminò in un incubo. Un giorno il padre, sospettoso delle numerose uscite della figlia, la seguì e li trovò insieme. Scoppiò il putiferio. Subito l’uomo si avventò su Ervin e lo riempì di botte e insulti. Al ragazzo non importava niente del dolore fisico, la crudeltà peggiore per lui era vedere la sua amata che piangeva mentre assisteva inerme all’ingiusta scena. Però la tortura più terribile per i due innamorati fu essere divisi. Il padre trascinò la figlia in macchina, e senza pietà partì, al momento della partenza alla povera Albana venne una fitta al cuore, era come se qualcuno lo strappasse a metà, e la stessa cosa successe a Ervin, che non si arrese e non la voleva perdere. Molte volte andò sotto casa della ragazza, ma ella era barricata dentro e, se qualcuno della famiglia lo vedeva, gli tirava addosso delle pietre. Il poveretto non poteva più vivere così, il suo giovane cuore infranto non poteva battere rinunciando alla sua unica ragione di vita, così decise di lasciare per sempre l’Albania e di trasferirsi in Italia, dove cercò di dimenticare Albana, trovò un lavoro e si fidanzò persino con una ragazza, Tiziana, che un mese avrebbe sposato.
Ma circa una settimana prima in un bar, Ervin, venne a sapere da un conoscente che Albana aveva avuto un incidente stradale mentre andava a ritirare l’ abito da sposa che le sarebbe servito la settimana seguente, quando si sarebbe sposata con il fidanzato, ed era finita in coma.
Così come i fiori che sbocciano ogni primavera, l’ amore per Albana rifiorì nel suo cuore.
Si dimenticò di tutto, delle botte che aveva preso, della sua nuova vita piena di soddisfazioni, persino di Tiziana, il suo unico pensiero era lei, Albana.
Il traghetto stava attraversando l’immenso mare, che per dieci anni aveva tenuto lontani i due innamorati. Più procedeva verso l’Albania, più Ervin veniva avvolto da una immensa energia che lo avrebbe portato a fare qualsiasi cosa pur di salvare il suo amore. Era come se il traghetto fosse una soffice nuvola bianca, che lo stava trasportando in paradiso per riportare un angelo sulla terra. Arrivò in ospedale e trovò tutta la famiglia di Albana davanti alla sua stanza, e il fidanzato era dentro. Quando lo videro, dopo lo stupore iniziale, cominciarono a infierire contro di lui, ma Ervin non ci fece nemmeno caso, si sedette sul letto della ragazza e le prese la mano. Il ragazzo di Albana e alcuni parenti cercarono di separarli, ma non ci riuscirono la forza del loro amore era più forte dell’ odio di tutti messo insieme. Ervin le parlò, le bisbigliò le frasi romantiche che si dicevano dieci anni prima e le ripetè tante volte “ti amo”. Intanto arrivarono i medici e la polizia e tentarono di portare via il giovane innamorato. Improvvisamente a Ervin il cuore balzò in petto, ebbe un giramento di testa e sentì che Albana gli stringeva la mano, e che con l’altra ella si stava toccando la parte dove si trovava il cuore, e vide che piano piano stava aprendo gli occhi. La prima parola che Albana pronunciò fu il suo nome “Ervin” e lui scoppiò in un pianto di felicità, la sua amata era di nuovo lì, insieme a lui, e nessuno gliel’avrebbe più portata via. Purtroppo però due poliziotti, dopo tanti tentativi, riuscirono a sollevarlo e a trascinarlo via ,le grida disperate dei due ragazzi echeggiarono per tutto l’ ospedale. Una volta fuori i due rappresentanti della legge, fecero salire il poveretto in macchina e gli dissero: “Ora andiamo in caserma a fare due chiacchere”. Durante il tragitto per Ervin pensò “ Devo fare qualcosa, questa volta non rinuncerò come un vigliacco alla mia ragione di vita”. Senza farsi notare posò una mano sulla maniglia della portiera. Fece un respiro profondo “tre” pensò, la macchina si fermò per dare la precedenza, non era ancora il momento giusto. Ervin strinse la presa “due”, l’auto si bloccò di nuovo, questa volta per il semaforo rosso. Scattò il verde, il conducente accelerò , il giovane innamorato guardò fuori “uno”. Il poliziotto rallentò per rispettare il limite dei quaranta. Ervin tirò la maniglia “ora” spinse la portiera e si buttò fuori dalla macchina. . I due poliziotti si misero a strillare e mentre stavano facendo retromarcia per “riacciuffare” quello che per loro era un criminale che meritava l’ergastolo, sbatterono contro un taxi. Il ragazzo si rialzò e nonostante le ferite si mise a correre verso l’ospedale, verso il suo angelo. Entrò e tutti i medici cercarono di fermarlo, ma con la forza dell’ amore Ervin riuscì ad affrontarli. Arrivò davanti alla stanza della sua amata e Bernard, il padre della ragazza, lo bloccò e gli sbraitò: “Vattene ,devi stare lontano da mia figlia sei solo spazzatura!!!!” “Questa volta non me ne andrò senza Albana, io l’amoooo”. L’uomo lo spinse e lo minacciò: “Sei pazzo, lei è fidanzata con un altro, e ti disprezza, non sei al suo livello ora sparisci, altrimenti ti darò una lezione peggiore di quella che ti ho dato dieci anni fa!!!” . Ervin strinse i pugni e li puntò verso Bernard urlando :”Anche sua figlia mi ama e vuole stare con me mi lasci passare o sarò io a darle una lezione questa volta!!!!”.Aron, il fidanzato di Albana, uscì dalla stanza e gridò al giovane innamorato: “Non ti avvicinare alla mia ragazza!!!”. Stava per tirargli un pugno in faccia, ma Ervin si abbassò e colpì il rivale nello stomaco. Il padre della giovane gli si avventò contro ringhiando: “Maledetto bastardo!!”. Ervin con tutta la forza che possedeva lo spinse e lo fece cadere per terra. Intanto Aron si rialzò, e tirò un calcio al giovane innamorato che perse l’equilibrio, stava per tirargliene un altro quando improvvisamente Albana uscì dalla camera ed esclamò: ”Basta Aron ti prego!”. Si gettò su Ervin che giaceva a terra dolorante. “Ma Albana cosa dici? Cosa te ne importa di questo qui è solo un delinquente!”. La ragazza si mise a piangere: “Non è un delinquente, è l ‘amore della mia vita, in questi anni ho sempre pensato a lui ma credevo che mi avesse dimenticata e invece non è così, a te Aron ti voglio bene, ma non ti amo, io amo Ervin e voglio stare con lui!!!”. Il fidanzato stava per tirarle una sberla ma Ervin, si rimise in piedi, glielo impedì e disse :”Anche io ti amo Albana e voglio stare con te”. La prese in braccio e la portò via, “ Dove andiamo adesso amore mio?” gli chiese ella “ Non lo so, ma l’importante è che siamo insieme vita mia” rispose egli e la baciò.
Edited by francesca vernazza - 30/8/2012, 22:53
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