wyjkz31 |
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| L’idea di raccontare la storia alternando i due protagonisti mi è piaciuta molto. Bello anche il crescendo di gelosia di lui e l’incidente stradale. Il racconto, però, è molto lungo e non mi ha coinvolto in maniera particolare. Forse togliere o ridimensionare qualche passaggio potrebbe migliorare la leggibilità (così rientri anche nel numero di massimo battute).
Nell’alternare la narrazione ho l’impressione che tu abbia fatto un po’ di confusione. Parlando di lui dici. “Nella stanza regnava il disordine più completo…” e poi prosegui dicendo “Durante la sua assenza, si era introdotta in casa, senza avvisare e si era portata via le sue cose. Il cassetto della biancheria era vuoto. Le creme, che erano ordinatamente allineate sul comò erano scomparse.” Più avanti, però, descrivi Laura che torna a casa a riprendere la biancheria e le creme.
Quando descrivi Laura che va al lavoro, seguita da Enrico, dici: “Si fermò davanti alle porte chiuse e citofonò per farsi aprire. Suo marito l’osservava da lontano. Era deluso. Non era quello che si aspettava.” Poi prosegui descrivendo lui che si apposta per sorvegliarla. E subito dopo riprendi: “Richiuse il portone, (Laura?) dietro alle sue spalle, sperando di poter lasciare dietro di sé anche tutte le inquietudini e i pensieri tristi dell’ennesima tormentata notte. Quell’aria frizzantina del primo mattino la risvegliò dal suo torpore, un altro giorno di lavoro pesante l’aspettava al varco. Laura s’incamminò lentamente verso la sua meta, ora che si era stabilita con sua madre era molto più semplice raggiungere il suo ufficio, niente treno, niente metro, e soprattutto niente affollamento, file e ritardi. Abitare in città ha certamente i suoi vantaggi, anche se, la sua casa le mancava. Raggiunse l’edificio all’angolo della piazza. Suonò il campanello.” Ma non era già arrivata al lavoro?
Ti segnalo anche alcune altre cose che ho notato. “Sono quasi dieci che” (anni?) “Sono tanti anni che stavano insieme” erano tanti… “riesciva” riusciva “pò (di?)tempo” “Laura tornava alla sua vera casa e pensò a sua madre, alla faccia che avrebbe fatto vedendomi” vedendola “No, devo aspettare che esce” esca
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