| Sono complicato… e tu?
Il Papa Da quel giorno la mia vita cambiò completamente! “Decidi tu cosa farne di questa storia assurda, io me ne lavo le mani!” “TI ELIMINO DA FACEBOOK E DALLA MIA VITA!” E invece… Torniamo all’inizio. Era un felice giorno di aprile e gli uccellini cinguettavano nella mia testa, mentre una corriera trascinava le mie stanche membra su un sedile quasi pulito... Solita routine! Posso anche leggere, tanto non c’è nessuno a rompermi le scatole! Il tragitto è molto variegato, cemento su cemento, alla finestra il paesaggio scorre uguale. L’amica che se ne sta a casa a dormire, fortunata lei! Ed io, all’università di venerdì! A ognuno la sua croce, la mia era Latino Medievale. Apro un libro, non ricordo cos’era, forse Dostoevskij, mi mette sempre di buon umore con la sua depressione! Mi sento osservata, mannaggia! Non posso leggere se qualcuno mi fissa! “Che libro è?”, vorrà sapere… sollevo leggermente, così soddisfa la sua strana curiosità letteraria. Ancora mi fissa? Ma questo chi è? Il Papa! Quello del liceo. E' la prima volta che lo vedo in corriera! Forse è anche la prima volta che va all’università... un po’ di cultura non fa male a nessuno! Frughiamo nei ricordi... L’uomo del mistero! Buio! Vuoto totale! Vuoi vedere che di cinque anni di liceo ricordo pochissimo? Rammento solo la prima teatrale, dove era vestito da Papa. E lì a dire: “Però, che fortuna quello, non dice una battuta e perde giorni di scuola per girare il mondo in tour!” e le amiche ad annuire volenterosamente! “Si fa teatro per qualcosa!” “Si perde la versione di latino!” “E intanto benedice gli altri!” Quei cari discorsi intelligenti... “Che freddo” “Termosifone” “Ho fame” “La lezione non finisce più”... quanto mi mancano! Eravamo anime semplici allora! Tornando al tipo, passava suppongo... sapeva camminare e attraversava i corridoi a grandi passi. Avrò visto? Mah, ero troppo presa dai miei sproloqui liceali. Ora sono vecchia e saggia, ma non troppo se sto a scrivervi questo racconto! Che volete farci? Il tipo era lì, io ero lì, nello stesso liceo, un anno di differenza. Tempi di maturazione diversi, raccolti diversi! L’ho sentito in seguito... Una scena sulla scala? Dice che ho lanciato occhiate oblique... tutto, ma non mi si dia della strabica! Io salivo, lui scendeva… o lui saliva ed io scendevo. Ma nei films è sempre lei che scende, con un vestito a strascico e tacchi da capogiro! Io in felpa e scarpe da ginnastica, rovino sempre l’atmosfera. Poi se lancio occhiate oblique! Non saprei commentarmi, non mi sono vista! Almeno ho lasciato un’impronta, speriamo in positivo! Messaggio su Facebook: “Ti ho vista in corriera, mi dai il tuo numero?” Aaaahn! E’ bastato rivedermi in corriera per risvegliare certi ricordi delle scale! In effetti, anche per salire in corriera c’è un gradino… C’è una certa logica! Ed io accetto e mando il numero. E’ finita qui? Macchè! Cominciarono i messaggi minimali, le faccine e i punti di domanda. Scoprii un italiano diverso. Solite domandine di conoscenza... “Chi sei, cosa fai, perché?”, è complicato! Dici tante cose di te, ma alla fine non dici niente. Frequento l’università (ma dai!), faccio aerobica (era un periodo di demenza, ammetto!) bla, bla, bla, ho venti fratelli, tre genitori ecc… il decalogo! Tiriamo le somme: uno che fa storia non può essere stupido! Poi recita... stessi professori, amici in comune, non male! E la conoscenza va avanti, sempre sul cellulare. “Passi sempre davanti a quel bar dove sto io” “Sei amico di quello che la mia amica chiama Mr. White?” “Si chiama Freddie, veramente?” E così via... Passavo, disperata e sconvolta da una lezione e puntualmente c’era il bar. Quel bar birroso, mai piaciuto! Mi attendevano a un’altra lezione, le ragazze mi tenevano il posto. Peccato dover attraversare mezza Padova per arrivarci! E un giorno... “Ci troviamo sulla corriera?” Mi tocca aspettare un’ora, la mia passava prima... Vabbé facciamolo, glielo devo! Tutti questi messaggi per poter godere di un istante insieme! Censuriamo l’incontro, è stato tanto allegro e divertente che ci siamo risentiti a luglio! Un Leone! Oggi compie gli anni il Papa, meglio che faccia gli auguri, va là! E’ luglio, è caldo, manca poco alla mia vacanza francese! Fantastico! Lo cerco in chat, non risponde... Madonna, è rimasto traumatizzato da quella volta! Dieci minuti dopo: “Scusa non ero in chat, mi cercavi?” “Auguri!” E intanto mi sentivo un’idiota... Dirà, ma che vuole questa? Ringraziò e ricominciarono le faccine e i punti di domanda. Andava a raccogliere pere. Andavo al mare. Buon per noi! E si riprende... Ogni giorno messaggi a tutto spiano! “Buonanotte e sogni d’oro. Baci.” Uuuh, che intimità! Rispondiamo per le rime, vediamo a cosa porta questo! “ Ci troviamo?”, faccio io. Forse ora che ci conosciamo di più, le cose sono meno imbarazzanti. Ho pure detto che gli offrivo una birra non so con quale perifrasi storica... forse c’entravano i comunisti! Sembra che gli faccia piacere… Oook, d’accordo, vada per questo incontro birroso (bleah, birra!) La sera prima “Devo aiutare un amico a scaricare il furgone ecc…”, ci siamo raffreddati eh? Massì, con questo caldo, un po’ di freddo non può che far bene, tanto non mi sembra poi così convinto! Uno in meno! Ho un altro vuoto di memoria, non ricordo bene l’occasione per cui ci siamo risentiti... Facebook? Si chiacchiera virtualmente. “Ma non hai niente da fare oggi?” Ok, ok, levo il disturbo! Vado a studiare, chi non mi vuole non mi merita... E sono stata pure gentile! Ormai il nostro rapporto era sempre più astioso. Ogni vittoria era una sconfitta dell’altro, si andava avanti a trincee, colpo su colpo. Non si capiva se fosse amore o amor proprio. Eravamo sul chi vive, non mi aspettavo più niente da quel tipo, volevo solo che si dichiarasse o andasse fuori dai piedi per sempre! Quella situazione un po’ altalenante… era logorante questo sì! Ma… Arrivò un invito a uscire. Stavolta da lui, da Camillo. Stranissimo, pensavo, che abbia voglia di qualcosa di più? Proviamo! Finimmo in cima al colle, in un’enoteca sperduta. La serata procedeva a tastoni, il discorso faticava ad avviarsi.. Si parlò di calcio! Ecco un argomento interessante! Quasi tirammo un sospiro di sollievo... A un certo punto entrò un amico di Camillo. E lui freddo. Si vergogna di me? Sapevo che le cose erano delicate, ma non sapevo fino a che punto. I giorni dell’ira Da quella volta discese un silenzio di tomba per un periodo relativamente breve (se paragonato all’infinità dell’universo, certo!). Fra chi? Fra noi due? Certo, intanto avevo un terzo incomodo che mi assillava. Si erano dati il cambio! Non potevo più uscire in compagnia che mi venivano offerte cene, cinema, ecc… Successe incredibilmente quella volta un fortuito scontro al cinema... Io e l’altro, lui e un altro. La sua però era una coppia più bella! Che teneri insieme. Lo fermai, scappava l’infingardo! Gli chiesi del cinema, finché correva per la sala. Mi rispose affrettando ancora più il passo, ma mollai la presa. In fin della fine, se andava a vedere Barbie con l’amico del cuoricino cosa mi cambiava? Niente! Anzi, a me Barbie nemmeno piaceva! Mi sono raccolta nei miei cappotti e me ne sono andata per i fatti miei. Con l’altro! Mi sono divertita molto, non ho pensato niente, ho fumato canne... (questa no!) e il mio programma prevedeva di continuare così fino alla fine dei tempi. Invece no. Tornò l’uomo complicato, Mr. Camillo. Si fece risentire, non so con quale scusa, forse riguardava i coleotteri giganti che scorazzavano per il mio giardino. Li voleva studiare. Ah però! A parte gli scherzi, con una malefica ventata di ottimismo, riprendemmo i rapporti di prima. Mi aveva cancellato dai suoi amici da Facebook.. Uno strano modo di dimostrare simpatia e ricominciare! Ma io ho rotto le scatole, mi ci voleva il motivo di tale esclusione. Ero un’appestata o che? Oddio, sono stata eliminata! Ma eliminami che ti elimino, non sapeva cosa lo attendeva. E giungemmo alla settimana dell’inizio della fine. La terribile settimana. Il Dies Irae. Con stranissimo accordo giungemmo a trovarci un’altra sera. Io mi ero lasciata scappare di essere in giro con un’ amica, lui pure... Si dovette vederci, altrimenti sembrava che ci evitassimo come, non so, il ciccione e la bilancia (premetto di non essere io la cicciona, anzi penso di essere “normale”, con qualche leggera venatura muscolare). Cavolo, ho dimenticato la descrizione fisica! Ma che racconto è senza di quella? La volete? Faccio prima la mia o la sua? La mia? Ok, giusto, in effetti sembro io quella più affidabile... Pure fisicamente! Sono IDENTICA a Megan Fox. E’ una rivelazione, lo so, ora tutti vorranno conoscermi. No, no, non posso essere identica a quella rifattona. Era per spiegarvi come Camillo avrebbe voluto che fossi. Che gusti, bleah! Io sono un ibrido in tutti i sensi. Né mora né bionda, semplicemente castana, con occhi castani, pelliccia castana. Ahimè, ho un sorriso che tutti definiscono bello e un’espressione dolce (a volte ingannevole). Spesso mi capita che i ragazzi mi fermino per strada. Tantissimi. “Eri tu ieri sera al locale?” “Sììììììì” (e intanto svenivo al pensiero che bellocci della madonna me lo chiedessero) “Ci presenti la tua amica, quella che era con te?” E mi cadevano puntualmente le braccia. Cosa vuoi farci? Le amiche sono belle, io sono simpatica, che fregatura! Però posso vantarmi della mia verve, non mi ha mai tradito finora! Mi viene spesso riconosciuta. E’ una cosa mia e me la tengo! Che altro ci sarebbe? Ah, sono sempre un ibrido. Non sono completamente né un’intellettuale, né una sportiva. Potrei passare ore a leggere libroni avvincenti, a sognare “Guerra e pace” allo stesso modo con cui posso “prendere” con il mio consueto stile una palla. Non ho ancora trovato la giusta definizione da applicarmi. Quando la scoprirò, ve lo dirò. Se potessi, sarei tennista, almeno per conoscere Nadal... Aaaah, gli spagnoli! Passiamo a lui. Era un maschio (non si sa mai, con i transessuali che girano!) caucasico, capelli neri e barba caprina. Lunghi o corti non ve lo so dire, dato che in questi mesi che l’ho conosciuto, è passato da “foresta incolta” a “prato rasato”. Fisicamente? Corre dietro a una palla, esalta i piedi (solo il calcio è uno sport da uomini, il resto non conta), arbitra, salta in lungo per il fosso. E’ un campagnolo, pace all’anima sua, giovane marmotta e lunatico. Teatrante. Storico. E poi, boh! Incontrai di nuovo l’esemplare maschile sopradescritto e mi parlò per un’ora dei suoi ambulamenti teatrali. Non mi sono affatto annoiata, ma di certo ho capito l’importanza di parlare di LUI. Lui ha fatto, lui ha detto... un grande uomo! Qui bisogna vezzeggiare questo ego! Morale della favola: è stata una bella serata. Stranamente pure lui sembrava entusiasta, mi ha ricercata la sera stessa appena ho varcato la soglia di casa. Sorriso a trentadue denti pienamente visibile in chat. Ok, bene! Ne sono contenta pure io! Continuammo a sentirci, l’indomani sarebbe venuto alla mia facoltà. Va bene, dimmi dove sei, cosa fai, se vuoi che ci troviamo... L’indomani dovevo trovarmi con la bella compagnia universitaria. Che gente simpatica! Non la cambierei per nulla al mondo. Ma nonostante questa bella compagnia, ero sulle spine. Nessuna notizia per tutto il giorno! Mah, quanta voglia di vedermi! La sera si fece sentire come se niente fosse. Mi arrabbiai. Forse non sapete come mi arrabbio, ma io esplodo, soprattutto dopo una giornata a controllare il cellulare. Non pretendevo mica che venisse (del resto mi sarebbe dispiaciuto un po’ lasciare le ragazze poiché ci stavamo divertendo) ma solo che avvisasse. Ah, questo uomo del mistero! Mai che si sappia dove vada o cosa faccia! Si è beccato in faccia il treno della mia ira, ma almeno sono riuscita a estorcergli delle scuse. Vittoria mia! Calma piatta. Continuavamo a sentirci, addirittura arrivando a certe battute sconce. Ero in vasca, mi arrivavano messaggi “pericolosi”. Questo quando mi vede mi salta addosso! Dovevamo vederci l’indomani, a mezzanotte (guai se fate il paragone con Cenerentola!), io venivo da una serata pizza-film a casa di un’amica, lui dal buio dato che non si sa mai cosa faccia. Sarà andato a uccidere altre ragazze, ora toccava a me. Ci siamo trovati a metà strada, i primi minuti bene, tutto come il solito! Non mi è saltato addosso, anzi... sapeste! Ha visto delle ragazze ed è diventato rosso. Prima. E’ ammutolito completamente poi. “Gente che mi ha fatto star male, da evitare!” "Ok, vogliamo parlarne? Magari posso aiutare!" “No, no, sono cose mie!” Nessun problema, parliamo pure di altro! O meglio parlai d’altro, dato che mi stavo facendo una conversazione da sola. Domanda, monosillabo, domanda, monosillabo. Intanto era nervoso, si vedeva benissimo. Uffa, ma chi me l’ha fatto fare di venire? E intanto ero io quella che si stava innervosendo. Non so chi ci abbia visto, quanta felicità dobbiamo avergli trasmesso! Fine della serata. Per fortuna, stavo esaurendo gli argomenti! Gli dico: “Guarda che se non avevi voglia di uscire, bastava che me lo dicessi!” “Scusa se ho rovinato la serata, cose mie!” Vabbè, è andata così! Arrivo a casa, messaggino “Mi sono veramente divertito stasera, buonanotte a presto!”. Mi sono sentita presa in giro. Ci ho pensato, ma niente da fare, sono esplosa. Succede, mi dispiace! Gli ho detto che si comportava da bambino, ci mancava il broncio ed eravamo a posto! Se ogni volta che ce l’ho con qualcuno, mi comportassi così, probabilmente mi resterebbero ben pochi amici. Ho fatto la cavolata di arrabbiarmi un po’ troppo (il mio mantra è di restare sempre carina e coccolosa), ma proprio non ce l’ho fatta a trattenermi! Il giorno dopo mi era già passata, ma intanto il danno l’avevo fatto. Speriamo che almeno si scusi! “Hai delle reazioni inutili e dannose, non capisco il perché” Ecco, nemmeno ha capito perché mi sono arrabbiata. Perfetto! Ero un po’ risentita (in privato), ma abbiamo continuato a chattare/scrivere ecc... Non sapevo che il giorno dopo mi sarei arrabbiata ancora di più! I links, la mia maledizione! Finché usciva con me continuava a pubblicare certi links offensivi verso le donne. Sapevo che era una gara stupida fra amici, ma certe cose fanno perfino dubitare della sanità mentale delle persone. E intervenne perfino una professoressa, l’Inquisizione. Un po’ ci stavo male, vuoi vedere che non poteva evitare? Anche chi sapeva che ci frequentavamo (non so come si sia sparsa la voce in giro, ma poco importa) e leggeva certe cose mi avrebbe presa per scema. E intanto volavano certi commenti su quanto “deficienti” fossero quei ragazzi a pubblicare quei links. Non potevo restare indifferente, mio malgrado ero coinvolta. Il giorno che scrisse un commento volgare intervenni. Gli chiesi se poteva smettere, altrimenti non sarei più uscita con lui! Pensavo a mio papà, se solo l’avesse saputo, mi avrebbe come minimo uccisa. Volete sapere com’è finita? L’ho eliminato da Facebook perché sosteneva di non aver fatto nulla di male. Una reazione esagerata, lo so, ma che vuoi farci! Io sono o bianca o nera, non amo il grigio! Se n’è accorto... una lista di punti dove elencava le ragioni della mia “bambineria”, mi facevo le seghe mentali, di tutto e di più. Ed io me ne sono fregata altamente! Ormai era un capitolo chiuso della mia vita! Ah, che liberazione! Finalmente potevo essere serena e felice! Today you die Ero in chat a parlare con un’amica, quando all’improvviso mi compare un grande amico di Camillo, Bruno. Lo conosco da tempo e mi fa piacere sentirlo, anche se sono rimasta un po’ sorpresa del fatto che mi avesse cercato. Parliamo del più e del meno... “Ma secondo te Camillo è uno stupido? Sii pure sincera!” Non saprei giudicarlo in effetti... non è uno stupido, ma a volte si comporta come tale. Comunque siamo in buoni rapporti! Perché me lo chiedi? “Dovresti dargli una seconda occasione, non fa altro che pensare a te! E’ una persona lunatica e strana, ma è un bravo ragazzo, forse un po’ troppo chiuso!” Sinceramente a quel punto non sapevo più cosa rispondere, ero in grande imbarazzo. Il suo amico diceva il vero? Aveva veramente bisogno di più tempo per conoscersi? Certe “situazioni” sono solo state sintomo di timidezza? Ah, quante domande senza risposta! Anno nuovo, vita nuova Torno dalla montagna, eccolo che mi aspetta in chat. Sembra diverso, sembra veramente cambiato! Mi chiede cosa ho fatto, come sto (prima non l’aveva quasi mai fatto), mi parla della sua vita, della sua ex, della sua famiglia. Non si era mai aperto così tanto lui che era stato sempre l’uomo del mistero! Ormai eravamo veramente in ottimi rapporti, ci sentivamo tutti i giorni, ma… c’è sempre un ma. I giorni passavano e continuava a non invitarmi a uscire. Era da più di due mesi che non lo facevamo e non capisco cosa aspettasse. Un giorno casualmente con una distorta perifrasi ho cercato di farglielo capire, ma lui mi diceva sempre che non sapevo cogliere il momento, che le cose andavano bene così. Per me conoscersi è anche frequentarsi di persona, lo faccio anche con amici, non necessariamente solo con “probabili pretendenti”. Mah, ormai non sapevo più che pensare, intanto passavano i giorni. Era un rapporto fin troppo strano il nostro! Mi sono un po’ scoraggiata e ho lasciato perdere, si vede che non c’era abbastanza interesse. A me non pesava lasciare “cadere” tutta la faccenda, ma preferivo solo l’onestà, se non se la sentiva di andare avanti bastava che me lo dicesse e amici come prima! Così ero un po’ bloccata, e questa situazione m’innervosiva un po’. Il caso volle che un giorno mi confidassi con mia sorella, ma non sapevo che era una spia in incognito e che a mia insaputa cercasse l’uomo del mistero. Vi riporto la loro conversazione: “Ciao, ma che combini con mia sorella? Hai intenzione di fare sul serio o no? Se non hai le idee chiare lasciala andare per la sua strada, che volendo di pretendenti ne ha fin troppi!” “Ciao, tua sorella è una testona e non ha mai pazienza, si arrabbia per un nonnulla! E riguardo all’uscire, sistemerò prima o poi questo inconveniente!” “Inconveniente? Uscire con mia sorella sarebbe un inconveniente? Guarda che non sei obbligato a farlo, e nemmeno lei vorrebbe che tu ti sentissi costretto!” “Faccio un po’ fatica ad affrontarla dopo tutto quello che è successo. Inoltre lei scrive molto bene, è intelligente, delle volte penso che sia troppo per me, non riuscirei a starle dietro!” “Non dico che le cose possano funzionare, ma se non provi a uscirci insieme non lo saprai mai!” “Adesso vedremo.. Intanto grazie per il consiglio!” E passavano i giorni. Ormai ci sentivamo pochissimo, non perché avessimo litigato, ma perché io ormai sentivo che era una cosa che non avrebbe mai potuto funzionare. In lui avrei cercato altre cose e così lui con me, semplicemente eravamo troppo diversi. La mia vita di tutti i giorni scorreva che era un piacere, continuavo a conoscere ragazzi, a uscire con le amiche. E’ brutto da dire, ma non mi mancava! Se ci teneva veramente a me, avrebbe potuto comportarsi in maniera diversa. Pazienza, la vita va avanti! Era passato un bel po’ di tempo, fra poco era di nuovo Capodanno, quando un giorno mi arriva un messaggio con scritto “Sono un deficiente, scusami! Se sono ancora in tempo ti va di uscire?” “Perché adesso dopo tutto questo tempo?” “Sono uscito con altre ragazze, ma non riuscivo a dimenticarti, ci ho provato! Scommetto che ormai sarai impegnata con qualcun altro... in tal caso scusami se ti ho disturbato, volevo solo fartelo sapere!” Adesso me l’hai detto... ma perché non volevi uscire con me ai tempi andati? “Era grande timidezza la mia... temevo sempre di fare brutta figura e intanto speravo che mi conoscessi meglio! Invece così ti ho persa, vero?” “Usciamo?” “NO.” E mi trovai un altro figo.
Edited by Dorylis - 22/8/2012, 15:33
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