Premetto che io adoro le storie epiche di angeli, specialmente quelle che li inseriscono in un contesto "terrestre" e li dipingono con caratteristiche mortali
(si veda a questo proposito il telefilm Supernatural)
Ma andiamo dritti al punto: la tua storia mi è piaciuta molto, sei stata brava!
I dialoghi sono scorrevoli e realistici e lo stile è quasi impeccabile.
Michele è così concreto nella sua bellezza che pare salti fuori dalle pagine...
Non ti faccio polemiche sui nomi, ma in effetti è vero: sono nomi di archangeli (tra l'altro Michele è il mio archangelo preferito!
) avresti potuto scegliere dei nomi di cherubini come ti è stato consigliato.
Ma consideriamola pure una sorta di licenza poetica...
Devo dire che ci sono delle frasi bellissime all'interno della narrazione, sia dal punto di vista stilistico che da quello del significato, te ne cito alcune:
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... e quando il cielo si incupiva l’aria gelata graffiava come lame d’argento sulla mia pelle delicata.
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Chi c’è?” domandai. La paura mi avvolse come un manto ghiacciato.
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Era davvero come se riuscissi a vederla. Un ammasso di luce bianca. Volteggiava tutt’attorno al suo corpo, lo avvolgeva come l’abbraccio caldo e delicato di una madre premurosa.
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La vita ti mostra la luce solo per il gusto di privartene quando ne hai realmente bisogno.
Triste ma vero!
Ho notato una piccola imperfezione, te la riporto:
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ma ogni particolare di quell’immagine si era impressa nella mia memoria come un disegno indelebile di perfezione.
Visto che il verbo "imprimere" è riferito al sostantivo "particolare" dovrebbe essere al maschile.
Concludo facendoti i miei complimenti!