Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Lorenzo e Sofia - Caterina Russo

« Older   Newer »
  Share  
caterina.russo
view post Posted on 10/8/2012, 16:05




Quel grillo che ogni notte intonava il suo stridio, sicuro nel buio nascondiglio fra i cespugli, pure lui quella notte era ammutolito.
Si dorme poco in un accampamento: i soldati lo avevano dovuto imparare in fretta. Eppure i più tendevano a rifugiarsi nelle tende appena potevano, forse per l'illusione di essere al sicuro.
Attorno al fuoco un gruppo di temerari, quelli convinti di poter non dormire mai e riuscire comunque ad affrontare il nemico.
Quelli con la sete di avventura, con la smania di vincere.
Quattro uomini con la guerra negli occhi e nel sangue.
“Freddo stasera eh?” solito argomento per rompere il ghiaccio.
Un topo più in là, ansimante, correva verso la tana ma non riuscì a raggiungerla; una civetta, più veloce, lo teneva già tra le sue grinfie affamate.
“Ci fosse una donna a scaldarmi, saprei come ringraziarla” una sonora risata nel silenzio di quella notte guerrigliera.
Nessun boccale di vino, nessuna prelibatezza da cuocere sul fuoco. Solo le spade a far compagnia e gli scudi a dare conforto.
“Darei mille ducati per un buon prosciutto!”
L'acquolina in bocca era sempre più presente man mano che passavano i giorni lontani da casa.
Casa...questo il pensiero fisso, il desiderio più grande.
Tornare a casa significava aver vinto o perso la guerra e chi poteva dire quale preferiva delle due?
“Mah! Chissà quando finirà questa guerra”
“Dicono che gli ambasciatori siano riusciti a trovare un accordo”
“Ma non lo firmeranno mai, almeno finché non avremo conquistato metà delle loro città!” e di nuovo giù a ridere...
Un altro soldato, timidamente, si avvicinò al gruppo. Più piccolo di statura e più segnato dalla guerra.
“Capitano, è arrivata la missiva che stavate aspettando.”
“Ah bene, grazie ragazzo” e alzandosi “Signori, buona continuazione. Il dovere mi chiama!”
Gli altri accennarono il saluto militare ma senza impegnarsi troppo: l'ora tarda annulla i gradi.

Finalmente solo nella propria tenda, il capitano, libero della divisa, poté abbandonare la dura maschera da militare che era costretto a usare per farsi rispettare dai suoi sottordine.
Non si fidava di nessuno e quella maschera era l'unica difesa; non poteva certo rivelarsi semplicemente un uomo innamorato.
Quell'apparenza gli aveva salvato la vita già migliaia di volte.
Si lasciò cadere sulla branda da campo per poter godere di quei momenti in cui era veramente se stesso.
Distese la pergamena e con la mente fu altrove.

<<
Firenze, 6 agosto 1459

Mio amato Lorenzo,
ho ricevuto stamane la Vostra ultima missiva nella quale mi annunciate il Vostro ritorno imminente.
Ebbene quale gioia più grande potevate darmi se non questa?
La lontananza è ancora più dura da sopportare dei sotterfugi ai quali siamo costretti per incontrarci.
Ma niente mi potrà scoraggiare dall'amarVi, neppure la minaccia del mio nobile marito.
Egli è sempre più sospettoso; mi spia, lo so.
Non oso sottrarmi ai miei doveri di moglie, sarebbe una prova certa del mio amore per Voi. Ma è così doloroso sottomettermi ai suoi violenti piaceri.
Ieri ho sentito Vostro figlio muoversi dentro di me. Tra poche settimane non potrò più nasconderlo perciò Vi prego, mio signore, portatemi via, ovunque.
Non ho paura di vivere in clandestinità, in povertà.
Ho solo timore per questa creatura che già vive e che non potrà avere un futuro legittimo, solo questo mi spaventa.
Ma ormai vive e dovrà accettare me come madre e Voi come padre.
Fate in fretta, mio amato!
Ho paura per la sua vita.

Sempre Vostra
Sofia
>>

Lorenzo sospirò rumorosamente mentre si grattava la testa sperando che questo attivasse le idee.
Ci aveva pensato e ripensato ma nessun piano era sicuro come avrebbe sperato.
Le sue conoscenze altolocate erano troppo vicine al Conte e quindi il rischio di venire scoperti era troppo grande; per cui doveva fare tutto da solo o forse pagare un mercenario.
Già... poteva essere un'idea.

Perso nelle sue riflessioni non si accorse che nell'accampamento c'erano strani movimenti finché sentì le trombe suonare a morte.
Corse fuori dalla sua tenda con un pugnale stretto nella mano sinistra, la prima arma che aveva trovato.
Eppure i soldati non sembravano prepararsi alla battaglia, tenevano le facce a terra e le mani congiunte quasi in una preghiera silenziosa.
Poi vide il ragazzo che gli aveva portato la lettera che teneva in mano quello che sembrava un documento importante, una comunicazione importante.
“Ragazzo!” attirò la sua attenzione col suo vocione imponente “Cosa diavolo sta succedendo?”
“Mio signore” abbassò lo sguardo come se sapesse più di quanto aveva appena letto “ecco giungono notizie funeste da Firenze”
Il capitano lo afferrò per il braccio in preda al panico “E allora parla!!”
“Sì, ecco, mio signore. La Contessa Sofia è morta” fece una pausa forzata da un singhiozzo incontrollato “avvelenata, signore.”
Il ragazzo continuò a parlare; si credeva fosse stato il nemico, che forse aveva un infiltrato a palazzo, che magari aveva pagato un mercenario.
Ma il capitano non lo ascoltava già più perché lui sapeva che no, non era stato il nemico ma il Conte!
Aveva atteso troppo a lungo e i sospetti di quel marito/padrone erano divenuti certezza.
Tutti lo sapevano capace di qualsiasi violenza ma uccidere la propria moglie era un fatto grave seppur motivato da un tradimento.
Lorenzo non poteva sopportare un affronto del genere, non poteva tenere a freno la rabbia che lo aveva assalito ogni volta che pensava la sua amata sotto quelle braccia brute.
E allora "vendetta" fu la prima parola che gli venne in mente e subito dopo "figlio".
Quel figlio di cui nessuno sapeva nulla e che adesso era solo carne putrida e morta insieme alla giovane madre.
Vendetta, sì! ... e dopo?
Che senso aveva più tutto?
Tornare, vivere, combattere.
Per chi? Per quale scopo?
Le lacrime, la frustrazione, l'uomo innamorato infine vennero fuori senza controllo.
Era inutile continuare a fingere se non aveva più nessuno per cui lottare.
Si diresse quindi verso il fiume vicino, con il pugnale ancora stretto in mano.
L'acqua sembrava scorrere più veloce o era solo un'illusione della sua mente?
Distrattamente, lo sguardo fisso sull'acqua, si inginocchiò.
E puntandosi il pugnale al petto disse a voce alta, rivolto alla luna:
“Sofia arrivo.”

...dal diario del Conte:
<<
Firenze, 27 agosto 1459

E' fatta!
Dopo mesi di umiliazione finalmente il traditore ha avuto ciò che meritava.
E io finalmente avrò la moglie che merito.
Il piano ha funzionato alla perfezione: il finto comunicato di morte ha messo fine alla vita di quel bastardo e non ho avuto bisogno di sporcarmi le mani.
Adesso rimane solo da sistemare il problema del figlio non mio, ho già la soluzione. Basterà somministrare alla gravida adultera qualche infiorescenza di tanaceto così il “tutto” verrà espulso naturalmente, nemmeno lei sospetterà un mio intervento.
Certo dovrò astenermi dal toccarla per qualche giorno ma è solo un piccolo sacrificio per un grande risultato.
>>

Edited by caterina.russo - 7/9/2012, 21:47
 
Top
Devil95
view post Posted on 10/8/2012, 19:38




una storia toccante, concisa e appagante. guerra e amore in un climax catastrofico: molto apprezzabile. occorre però precisare che dopo la virgola va sempre lasciato uno spazio e che nella maggior parte dei casi prima della congiunzione non vanno mai virgole. in alcuni tratti manca il punto e in altri la maiuscola. queste correzioni sono davvero una barzelletta ma in questo modo renderesti il tuo racconto decisamente più bello di quanto non lo sia già (il finale è speciale)

la prima frase non mi convince proprio. io la renderei: quel grillo che ogni notte intonava il suo stridio, quel grillo al sicuro nel buio del suo nascondiglio tra i cespugli, quella notte si era ammutolito.
IN LUPI ORE, Caterina :)
 
Top
caterina.russo
view post Posted on 10/8/2012, 20:23




grazie!!!
pensare che il finale mi sembrava un pò banale e scontato e invece...
correggo subito le piccole imperfezioni,l'ho scritto in fretta seguendo le idee che scorrevano,un punto può scappare.
grazie davvero
 
Top
view post Posted on 10/8/2012, 23:56
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


Benvenuta nel forum e complimenti per il racconto. La storia non è male, secondo me, forse potevi sviluppare di più alcuni passaggi, però c’è un bel ritmo.

Dato che non mi conosci premetto che sono un po’ pignola, quindi non prendertela se ora faccio alcune riflessioni sul tuo testo.

1. Un topo più in la
“Là” in questo caso è avverbio di luogo e va accentato.

2. - Vendetta si!
- Si, ecco.

“Sì” usato come affermazione va accentato. Io avrei anche messo una virgola prima del “sì”.

3. un idea
Manca l’apostrofo.

4. un'aquila, più veloce, lo teneva già tra le sue grinfie affamate.

La scena si svolge di notte e in prossimità dei soldati, quindi userei un rapace notturno (per esempio un gufo o una civetta) e non un’aquila.

5. - scaldarmi,saprei
- Vi prego,mio signore,portatemi via,
- Fate in fretta,mio amato...ho paura
- Si,ecco,
- Tornare,vivere,combattere.

Come ti hanno già segnalato, devi mettere uno spazio dopo le virgole.

6. - Casa...questo
- doveva fare tutto da solo...o forse pagare un mercenario.
- Già...poteva essere un idea
- un documento importante...una comunicazione importante.
- mio signore...la Contessa
- nemico...ma il Conte
- Vendetta si! ...e dopo?

Usi tantissimi punti di sospensione. Ricordati che dopo i punti di sospensione ci vuole uno spazio che non hai mai messo. Inoltre, in molti di questi casi potresti evitarli tranquillamente con una congiunzione più appropriata.

7. Tornare a casa significava aver vinto o perso la guerra e uno di loro non sapeva quale preferiva delle due cose.
Questa frase non è molto chiara, secondo me. Chi non sa cosa preferisce? Oppure è “ognuno di loro”?

8. Le sue conoscenze altolocate erano troppo vicini al Conte e quindi il rischio di venire scoperti era troppo grande;

Errore di concordanza: “vicine” e non “vicini”. C’è poi una ripetizione della parola “troppo”.

9. mercenario Ma il capitano
Manca un punto, suppongo. Comunque io toglierei la maiuscola e metterei una virgola.

10. E allora vendetta fu la prima parola che gli venne in mente e subito dopo figlio...
Io metterei in corsivo o tra virgolette le parole, per rendere più chiaro il discorso.

Ok, ho finito. Non lasciarti spaventare dalle mie segnalazioni. Come vedrai nel forum faccio sempre così. Mi rendo conto che sei giovane e quindi puoi migliorare tanto. Cerca di prendere le mie pignolerie come uno stimolo e non come una mera critica, perché questo è il mio intento.
In bocca al lupo per il concorso!
 
Web Contacts  Top
caterina.russo
view post Posted on 11/8/2012, 14:43




ti ringrazio Romina per i tuoi preziosi consigli.
io sono qui per imparare,è la prima volta che condivido qualcosa di mio ed è importante sapere dove sbaglio per migliorarmi quindi non posso fare altro che ringraziarti. :rolleyes:
correggo subito
 
Top
view post Posted on 11/8/2012, 16:30
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


Questo è lo spirito giusto e ti fa onore. Molti si sentono subito attaccati e partono con gli insulti. Con la tua voglia di imparare farai strada, vedrai!
 
Web Contacts  Top
wyjkz31
view post Posted on 11/8/2012, 19:54




L’accampamento, la guerra, l’amore clandestino, la tragedia finale, tutti ben delineati anche se solo in poche righe (lo considero un pregio, non un difetto). Mi è piaciuto molto.

Ti segnalo alcune cose che ho notato.

Un topo più in la,ansimante,correva verso la tana ma non riuscì a raggiungerla; un'aquila,più veloce,lo teneva già tra le sue grinfie affamate.
Perché al passato? Mi sembrerebbe più logico mantenere il presente.

fosse stato il nemico,che forse aveva un infiltrato a palazzo,o che magari avevano pagato un mercenario
Aveva pagato

lo sguardo fissò sull'acqua
scriverei "fisso", a meno che tu non voglia dire che Lorenzo fissò lo sguardo sull'acqua.
 
Top
caterina.russo
view post Posted on 11/8/2012, 20:12




grazie wyjkz31 per le tue ulteriori segnalazioni.
l'accento sul fissò è solo un errore di distrazione ;)
 
Top
francesca vernazza
view post Posted on 14/8/2012, 10:56




è molto bello questo racconto!
 
Top
Lupoalfa
view post Posted on 14/8/2012, 19:14




Cara Caterina, il tuo è proprio un bel racconto: amore e guerra che si toccano, non solo in senso metaforico. C'è una guerra anche per l'amore di una donna, una guerra in cui Lorenzo, Sofia e il loro bambino escono sconfitti.
Manca un cenno al periodo in cui si svolge il racconto, ma non è un difetto, anzi così la storia appare più universale. Ma Firenze, perché proprio Firenze?
Forse non dovrei chiedertelo ma sei anche tu fiorentina come me?
Complimenti e in bocca al lupo.
:) :) :)
 
Top
caterina.russo
view post Posted on 15/8/2012, 16:09




Ti ringrazio Lupo,questi apprezzamenti mi commuovono quasi :rolleyes:
No non sono fiorentina ma Firenze nel rinascimento era in pieno splendore e io ho una grande passione per il rinascimento...anche per Firenze!
Non mi piaceva dare una vera descrizione del periodo,ma inserendo nella lettera una data ben precisa ho preferito che ognuno immaginasse l'ambientazione personalmente.
Grazie ancora
 
Top
nunziadaquale
view post Posted on 17/8/2012, 08:54




Ciao Caterina, mi è piaciuto il tuo racconto, si tratta di un'ambientazione molto suggestiva, l'unica cosa da rilevare è l'approfondimento psicologico dei personaggi. Sicuramente non c'è molto spazio per le descrizioni particolareggiate, ma io avrei accennato a qualche indizio sul carattere dei due protagonisti e sulla loro storia clandestina, dietro un tradimento c'è sempre una miriade di motivazioni, era solo da capire cosa ha spinto la donna già impegnata fra le braccia di un altro uomo. Il resto, relativo alle indicazioni ortografiche e grammaticali è stato già ampiamente scandagliato, sono osservazioni giuste e puntuali.
Brava!
 
Top
alessandra s.
view post Posted on 19/8/2012, 09:40




Sono costretta ad ammettere che la storia non mi ha coinvolto particolarmente né per quanto riguarda la trama né per lo stile utilizzato, forse ha inciso anche la suo eccessiva brevità. A mio modesto parere avresti potuto svilupparla su più battute per fare in modo che il lettore si affezionasse a Lorenzo e Sofia, sentendosi emotivamente coinvolto nella loro vicenda amorosa fino al culmine col finale tragico. Anche l’idea, per quanto positiva, mi sembra un po’ scontata, forse sarebbe stato più interessante seguire i desideri di vendetta di Lorenzo… un attacco al Conte o uno scatto d’ira nei confronti del messaggero… un qualcosa che rendesse il personaggio più umano e meno eroe classico. Ovviamente prendi pure con le pinze ogni mia parola e ti ribadisco che forse l’idea, sviluppata in altro modo, avrebbe potuto suscitare molto più interesse.
 
Top
Esterella
view post Posted on 20/8/2012, 11:18




A me è piaciuto moltissimo, per le immagini che riesci a creare, l'accampamento, i soldati, la nostalgia di casa.
Mi piace il modo in cui scrivi e questo racconto l'ho gustato davvero. Corrette le cose che ti hanno segnalato è proprio un buon lavoro.
Solo un'inezia.

“Mah! Chissà quando finirà sta guerra”.
Forse avrei lasciato questa guerra, ma questo è gusto personale. :wub:
 
Top
Apollonia Lupinacci
view post Posted on 21/8/2012, 16:07




Il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo. Con pochi tocchi impressionistici hai delineato una bella storia d'amore e di guerra. Unica pecca: il finale, un po' troppo shakespeariano. Pensa e ripensa, mi è sovvenuta quest'idea, per dargli un tocco più imprevedibile: Lorenzo si suicida, il messaggero lo comunica al Conte, che tutto contento spia dalla porta Sofia, la quale accarezza fiduciosa la pancia e attende ignara l'arrivo del suo amato. Fammi sapere cosa ne pensi.
 
Top
36 replies since 10/8/2012, 16:05   790 views
  Share