Versione revisionata Finalmente la lunga scalinata ci conduce sul fondo del pozzo da dove riusciamo a scorgere l’entrata dell’Antro. Daniel mi guarda, un poco distante, e mi fa segno di entrare per prima.
Gli strani sibili che hanno accompagnato la nostra discesa sono ora chiari: si tratta di lamenti senza sosta, pianti disperati e singulti soffocati a stento. Angosce indescrivibili mi colpiscono il cuore come se fossi io stessa a provarle. Non c’è nessuno eppure il dolore del mondo sembra aver trovato qui la sua casa e pare stritolarmi tra le sue spire.
Pochi istanti dopo, una donna bionda appare e cammina verso di me. Mi colpisce subito il suo fisico estremamente slanciato ed esile, sembra che sopra le ossa abbia solo la pelle, senza nessuna fibra muscolare. Il volto è di un pallore inquietante ma, nonostante la magrezza che le ha incavato le guance, mi sembra bellissima. Forse è un angelo, penso, eppure è il ritratto della morte.
«Oh, ragazzina, questo non è posto per te. Non sei una dei miei dipendenti, per così dire, vero?».
«Veramente io… Sam…» provo a spiegare.
«Oh, Sam, certo…» si ferma, fissa la piuma che stringo in mano e poi riprende «ha scelto te, dunque. Scelta molto discutibile, ma era un tipo in gamba, avrà fatto i suoi conti, povero Sam».
Intanto, però, non sembra convinta e scuote la testa, molto contrariata.
Io mi sento male: è evidente che non mi ritiene all’altezza. La paura, la confusione, la delusione e il continuo vociare dei lamenti mi logorano i nervi e qualche lacrima mi sfugge dagli occhi senza che io possa fermarla.
«Oh, ragazzina, non fare così. Io ho la soluzione perfetta per te».
«Davvero?» dico, tirando su con il naso e con tono lamentoso, come un bambino che si è appena sbucciato un ginocchio cadendo dalla bicicletta.
«Certo. Se vuoi, puoi seguirmi, sono sempre in cerca di Anime Vive. Ti condurrò da Sam e starete insieme per sempre. Che ne dici?».
Non posso credere alle mie orecchie: potrò rivedere Sam e stare con lui, tutto il resto non mi importa. Non mi interessano nemmeno le condizioni. Sto per accettare senza riserva alcuna, quando Daniel interviene, rivolgendosi alla donna: «Hey, non ti pare di esagerare?».
«Sciocco, non lo faccio forse anche per te? E poi portami rispetto!».
«Io porto rispetto a chi se lo merita e a te non devo e non dovrò mai niente. Non capisco nemmeno perché fingi di essere dalla mia parte. Lasciala stare».
«No, Daniel, sono io che voglio andare con lei!» gli grido.
«Ma non ti rendi conto che ti sta ingannando? Devo sempre dirti tutto, piccola Yang! Ricordati perché sei venuta fin qui» replica lui.
«Ma io…».
«Li senti quei lamenti? Vuoi diventare una di loro? Perché è questo che comporta la scelta che vuoi fare».
Resto in silenzio, provo a ribattere, ma non so cosa dire: Daniel mi ha salvata. Sono troppo orgogliosa per ringraziarlo, ma desisto dal mio intento: «Sono qui per l’inchiostro con cui la piuma scriverà il nome delle persone che dovrò aiutare».
«Rinunci dunque a Sam?».
Riesco a malapena ad annuire con la testa.
«Voglio solo l’inchiostro, grazie».
«Ah, ragazzina, tu e gli altri vi ostinate a chiamarlo inchiostro, comincio a non sopportarvi più».
Prende da terra un piccolo recipiente e un coltello. Senza pensarci troppo e con naturalezza si recide le vene del polso destro e raccoglie il sangue nel vaso. Io la guardo inorridita.
«Ecco il tuo inchiostro, se così ti piace definirlo» mi dice porgendomi il vaso. Poi mette due dita ossute sulla ferita per fermare il flusso di sangue e il taglio si cicatrizza all'istante senza lasciare alcun segno.
«Grazie» sussurro un po’ scioccata.
«Pensi di essere al supermercato, ragazzina? Devi guadagnarti ciò che ti ho dato e pagare il sangue con il sangue» replica, ributtandomi improvvisamente nel più cupo terrore.
CITAZIONE
Versione originale
Finalmente la lunga scalinata ci conduce sul fondo del pozzo da dove riusciamo a scorgere l’entrata dell’Antro. Daniel mi guarda, un poco distante, e mi fa segno di entrare per prima.
Gli strani sibili che hanno accompagnato la nostra discesa sono ora chiari: si tratta di lamenti senza sosta, pianti disperati e singulti soffocati a stento. Angosce indescrivibili mi colpiscono il cuore come se fossi io stessa a provarle. Non c’è nessuno eppure il dolore del mondo sembra aver trovato qui la sua casa e pare stritolarmi tra le sue spire.
Pochi istanti dopo, una donna bionda appare e cammina verso di me. Mi colpisce subito il suo fisco estremamente slanciato ed esile, sembra che sopra le ossa abbia solo la pelle, senza nessuna fibra muscolare. Il volto è di un pallore inquietante ma, nonostante la magrezza che le ha incavato le guance, mi sembra bellissima. Forse è un angelo, penso, eppure è il ritratto della morte.
«Oh, ragazzina, questo non è posto per te. Non sei una dei miei dipendenti, per così dire, vero?».
«Veramente io… Sam…» provo a spiegare.
«Oh, Sam, certo…» si ferma, fissa la piuma che stringo in mano e poi riprende «ha scelto te, dunque. Scelta molto discutibile, ma era un tipo in gamba, avrà fatto i suoi conti, povero Sam».
Intanto, però, non sembrava convinta e scuoteva la testa, molto contrariata.
Io mi sento male: è evidente che non mi ritiene all’altezza. La paura, la confusione, la delusione e il continuo vociare dei lamenti mi logorano i nervi e qualche lacrima sfugge dai miei occhi senza che io possa fermarla.
«Oh, ragazzina, non fare così. Io ho la soluzione perfetta per te».
«Davvero?» dico, tirando su con il naso e con tono lamentoso, come un bambino che si è appena sbucciato un ginocchio cadendo dalla bicicletta.
«Certo. Se vuoi, puoi seguirmi, sono sempre in cerca di Anime Vive. Ti condurrò da Sam e starete insieme per sempre. Che ne dici?».
Non posso credere alle mie orecchie: posso rivedere Sam e stare con lui, tutto il resto non mi importa. Non mi interessano nemmeno le condizioni. Sto per accettare senza riserva alcuna, quando Daniel interviene, rivolgendosi alla donna: «Hey, non ti pare di esagerare?».
«Sciocco, non lo faccio forse anche per te? E poi portami rispetto!».
«Io porto rispetto a chi se lo merita e a te non devo e non dovrò mai niente. Non capisco nemmeno perché fingi di essere dalla mia parte. Lasciala stare».
«No, Daniel, sono io che voglio andare con lei!» gli grido.
«Ma non ti rendi conto che ti sta ingannando? Devo sempre dirti tutto, piccola Yang! Ricordati perché sei venuta fin qui» replica lui,
«Ma io…».
«Li senti quei lamenti? Vuoi diventare una di loro? Perché è questo che comporta la scelta che vuoi fare».
Resto in silenzio, provo a ribattere, ma non so cosa dire: Daniel mi ha salvata. Sono troppo orgogliosa per ringraziarlo, ma desisto dal mio intento: «Sono qui per l’inchiostro con cui la piuma scriverà il nome delle persone che dovrò aiutare».
«Rinunci dunque a Sam?».
Riesco a malapena ad annuire con la testa.
«Voglio solo l’inchiostro, grazie».
«Ah, ragazzina, tu e gli altri vi ostinate a chiamarlo inchiostro, comincio a non sopportarvi più».
Prende da terra un piccolo recipiente e un coltello. Senza pensarci troppo e con naturalezza si recide le vene del polso destro e raccoglie il sangue nel vaso. Io la guardo inorridita.
«Ecco il tuo inchiostro, se così ti piace definirlo» mi dice porgendomi il vaso. Poi mette due dita ossute sulla ferita per fermare il flusso di sangue e il taglio si cicatrizza immediatamente senza lasciare alcun segno.
«Grazie» sussurro un po’ scioccata.
«Pensi di essere al supermercato, ragazzina? Devi guadagnarti ciò che ti ho dato e pagare il sangue con il sangue» replica, ributtandomi improvvisamente nel più cupo terrore.
Indicazioni delle modifiche apportate -
Non posso credere alle mie orecchie: posso rivedere Sam -->
potrò-
Ricordati perché sei venuta fin qui» replica lui, --> .- Mi colpisce subito il suo
fisco --> fisico
- Intanto, però, non
sembrava convinta e scuoteva la testa, molto contrariata.--> sembra convinta e scuote
- Qualche lacrima
sfugge dai miei occhi --> mi sfugge dagli occhi
- Il taglio si cicatrizza
immediatamente --> all’istante.
Suggerimenti di modifiche possibili su cui riflettere -
«Davvero?» dico, tirando su con il naso e con tono lamentoso, come un bambino che si è appena sbucciato un ginocchio cadendo dalla bicicletta. --> frase troppo infantile?
Edited by Romina Tamerici - 13/8/2012, 13:09