| Non voglio aprire gli occhi e spalancarli sul dolore. «Sam» mormoro, ma so di essere sola. Non sento più il calore delle sue braccia, né il suo respiro dolce sul viso. La sua assenza è un lutto dell’anima. Ho paura e, per la prima volta in vita mia, mi sento persa. Non mi ha dato il tempo di capire, di trattenerlo, di dirgli il milione di cose che custodivo nel cuore, solo per lui. Per noi. Che ne sarà di me ora, che cosa si aspetta dalla creatura insignificante che sono? Perché proprio io? mi chiedo. Se resto ferma qui, non lo saprò mai. Allora apro gli occhi. Li alzo al cielo per non far cadere l'ultima delle centinaia di lacrime che li hanno arrossati, gonfiati, torturati e infine abbandonati doloranti. Il Pozzo è illuminato dalla torcia di Sam, lasciata a terra. La sfioro con le dita, facendomi del male al pensiero che lì, poco prima, l’ha toccata lui; poi la vedo e un sospiro mi si spezza in gola: c’è una piuma accanto ai miei piedi e so che è sua. La raccolgo con riverenza. Il tremore delle mie mani è una pallida imitazione del tumulto del cuore che sembra squassarmi il petto. È così grande e candida. La rigiro davanti agli occhi e un caleidoscopio di colori si proietta tutto intorno. È la cosa più bella che abbia mai visto. Un rumore di passi mi fa sussultare. C'è qualcuno laggiù; lo sento salire i gradini, fino a quando riesco a intravedere un tenue bagliore. Penso a come scappare quando lui mi si staglia davanti, intento a digitare sul suo cellulare. È un ragazzo alto, vestito all'ultima moda. I capelli neri gli nascondono il viso ancora chino, ma posso indovinare che la sua avvenenza non passa inosservata, ed è inquietante. «Ciao» mi saluta con tono annoiato, alzando il viso. Ha uno sguardo che mi trapassa l'anima. Due occhi verdi che annichiliscono. «Poteva andarmi peggio» lo sento dire mentre mi valuta. «Chi sei?» chiedo impaurita. Lui accenna un sorriso che non coinvolge gli occhi. «Sono Daniel, il tuo nuovo compagno di avventura. Il tuo Yin, mia piccola Yang. Ora che Sam ti ha passato il testimone, tu ed io saremo inseparabili. Contenta?» Mi strizza l'occhio, come se la cosa dovesse mandarmi in visibilio. «Non capisco» ammetto, più confusa che mai. Il mio Yin sbuffa scocciato. «Ero il socio di Sam, mettiamola così. Certi lavori si fanno in coppia, sono le regole. Sveglia, bella! Se Sam è un angelo, io sono… sì, proprio quello, l'opposto. Vedi di fartelo andare bene perché abbiamo molto lavoro da fare.» Mi stringo la piuma al petto. Dalla paura mi si sono rizzati i peli sulle braccia. «Che lavoro?» balbetto. «Tu salverai, consolerai, illuminerai e altre inezie del genere. Io annienterò, confonderò, mentirò e devasterò. Sarà divertente. Per ogni azione che tu compirai, io ne farò una di segno opposto. È l'Equilibrio. Non temere, i primi tempi ci andrò piano, non voglio strafare.» Sono ammutolita. «Domande?» mi chiede, dedicandosi di nuovo al suo smartphone. «Non voglio» sussurro. I suoi occhi si piantano nei miei. «Vuoi gettare il dono che Sam ti ha fatto?» sbotta con tono severo. «Se rifiutassi, che cosa accadrebbe?» chiedo con un filo di voce. Lui mi viene più vicino. Io indietreggio. «Al mondo ci sarebbero un angelo in meno e un demone libero. Un vero guaio, amica mia.» «Non saprei da che parte iniziare» biascico. «Sarà la piuma a dirti chi avrà bisogno di te. Lo scriverà ogni notte, ma per farlo ha bisogno del suo inchiostro, che si trova laggiù, nell’Antro delle Anime Perdute.» Guardiamo entrambi verso la fine del Pozzo. Non si vede nulla, ma mi pare di udire dei sibili attenuati. Sono raccapriccianti. «Non sarà piacevole Cora, ma ti starò accanto, stai tranquilla» mi rassicura Daniel. «Perché?» chiedo stupita. Lui fa spallucce, ma il suo sguardo è grave. «Lo devo a Sam. Allora, che cosa hai deciso?»
Edited by Nauthiz7 - 3/8/2012, 09:12
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