| “Le piume cadono quando gli altri le raccolgono”. Guardo Sam in cerca di una spiegazione alla frase appena letta ma mi accorgo che il suo sguardo è già altrove. E’ qui, eppure lontano anni luce. Lo fisso e l’immagine che ho di lui mi rimanda una sensazione di struggente commozione. Non è tanto la sua bellezza a colpirmi, quanto la sua assenza di materia. Il contrasto con il posto in cui ci troviamo è enorme. Sam emana una luce lattiginosa e sento che potrei perderci dentro tutti i miei umani sentimenti e goderne. I contorni della sua figura brillano come le creste delle onde al tramonto. I lineamenti perfetti e i tratti del viso sembrano dipinti. ”Sam ?” – lo chiamo. “Dimmi, sono qui”. Mi tende la mano e mi avvicino a lui. “Sam, la frase incisa sul muro, cosa significa quella frase?” Mi guarda con una dolcezza infinita e continua. “Significa, Cora, che ognuno ha un proprio karma. Secondo le leggi del Karma, l’universo mantiene sempre le regole dell’equilibrio, perciò questo concetto antico è inseparabile dalla teoria della reincarnazione. Quando qualcosa non va come dovrebbe andare e l’ingiustizia è troppo grande perché sia rimossa, allora, a volte, alcuni sono mandati su questa terra per sistemare le cose storte, per aggiustare le anime rotte o solo per portare speranza nel buio di alcuni dolori senza fondo. Sono rimandati indietro a finire quello che hanno lasciato in sospeso, una vita da vivere, un amore da concludere, una frase da finire. Ognuno ha un proprio compito e un proprio destino, Cora, qui come altrove. Noi possiamo scegliere tra diverse opzioni, possiamo decidere a chi lasciare il nostro testimone ma non possiamo sottrarci alle scelte del cuore”. Mi accarezza, trapassandomi, come solo lui sa fare. Così mi ha cercato, così mi ha trovato e cosi ha sorretto il mio dolore, quando pensavo che non ci sarebbe stato altro. Lui mi ha voluta, raggiunta, stretta dentro a un nodo che non posso sciogliere. Con o senza di lui a lui sono legata. Lo guardo dritto negli occhi, più profondi del fondo e potrei giurare di vederci il cielo intero dentro. “Sam, hai detto che alcuni sono mandati. Di chi parli, Sam, chi manda chi?”. Lo chiedo così, solo perché voglio sentire da lui la risposta che già io conosco. In cuor mio ho sempre saputo che Sam non appartiene a questo mondo. E come chi sa che le creature speciali vivono una parentesi temporanea, un differimento spazio temporale di una bellezza effimera, come chi sa che la magia di certi attimi svanisce, io so nel profondo del mio cuore che la fine è imminente. Mi prende il viso tra le mani e capisco che lui è sempre stato destinato a me. Lui è la mia metà, la parte concava che incontra la convessa, il mio punto d’origine. In lui comincio e in lui finisco, devo solo aspettare un’altra dimensione per vivere l’uno dell’altro. “Sono pronta a raccogliere le piume delle tue ali, non è vero? Tu te ne andrai ed io dovrò continuare quello che hai iniziato, non è così, Sam? Da angelo a umano, fino a quando non troverò qualcuno che saprà raccogliere nuove piume e sentirne il rumore quando cadono?” Ci abbracciamo tra le lacrime e, per poco, la luce lattiginosa ci avvolge entrambi. Mi passano davanti agli occhi tutte le albe della terra; vedo la notte che partorisce nuova luce e il mare increspato dinanzi a battere le mani augurando il bene di un sogno nuovo. Vedo la sabbia di mille spiagge, impalpabile e infinitamente piccola come me, dentro un ricamo dalla trama incomprensibile. Ha scelto questo pozzo per andarsene, richiamato in un altro dove. Forse è proprio qui che doveva accadere. Sento il rumore di un battere d’ali e quello dei pezzi della mia anima andare in frantumi.
Romina dice: Questa è la parte di Mammamimmo in anticipo rispetto alla scadenza! Lei ha al momento problemi di connessione e non può accedere al forum, ma mi ha chiesto di postare la parte per suo conto. Leggete e commentate, mi raccomando! Io lo farò appena possibile...
Edited by Romina Tamerici - 27/7/2012, 19:47
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