Versione revisionata IL POZZO DEGLI ANGELI
Scendo i gradini facendo attenzione a non inciampare.
«Sam, dove siamo?» chiedo stringendogli più forte la mano. La mia voce provoca una leggera eco.
Non appena formulo la domanda, lui accende la torcia elettrica.
«Ohhh» mormoro, strabuzzando gli occhi.
Ci fermiamo a contemplare… be’, non sono sicura di capire cosa sia esattamente.
«Il Pozzo degli Angeli» sussurra Sam, studiando la mia reazione.Rimango qualche secondo in silenzio cercando di distinguere le immagini che i miei occhi stanno vedendo con difficoltà, nella penombra, seguendo il cono di luce che la torcia di Sam traccia lenta sulle pareti.
«Sam, è incredibile, voglio dire, è un posto davvero sorprendente!» Continuo a scorrere i minuscoli mattoncini che compongono i muri umidi e rossicci; ogni tanto c’è un incavo di colore più scuro a forma di piccola abside. Per il resto l'intonaco è liscio. I gradini seguono la struttura cilindrica del pozzo, digradando a distanza regolare: più larghi verso la parte esterna, si stringono all’interno, formando spicchi di pietra consumata dal tempo.
Sam è un esperto di
Angeologia, si dedica a questi studi da qualche anno ormai e non si direbbe, guardandolo, perché ha un aspetto un po’, come dire, trasandato. Non sembra uno
studioso, insomma. Nella penombra lo scruto e vedo, nonostante la poca luce, i suoi occhi illuminarsi di entusiasmo. Lui ama condividere la sua passione per gli Angeli. Ama farlo soprattutto con me.
«Come l’hai scoperto?» chiedo per compiacerlo. Lui sorride, abbassa lo sguardo dissimulando l’imbarazzo, poi punta gli occhi dritti nei miei, scostando con un soffio il ciuffo biondo. In realtà non aspettava altro che potermi parlare di questo luogo e di portarmi qui, bendata, perché lo scoprissi senza ribellarmi.
Quando Sam si mette un’idea in testa, è difficile che se la tolga. Così come il fatto di volere me a tutti i costi. Dice che nessuno si capisce come noi due, quindi perché sprecare un così raro privilegio? Io lo adoro, adoro il suo profumo, i suoi capelli dorati, proprio come quelli delle angeliche creature che tanto ama, ma non credo di volermi impegnare, non ancora almeno…
«Non è stato facile» sorride, sposta il fascio di luce di modo che io veda meglio «gli Angeli hanno scavato questo pozzo per nascondersi, per avere una casa dove tornare quando gli uomini li rifiutano, per questo dall’esterno non si vede.»
Un lampo gli attraversa lo sguardo, i denti bianchissimi brillano, illuminando il pozzo più della torcia.
«Davvero vuoi sentire questa storia?»
«Certo! Dopo tutti i chilometri che abbiamo fatto, ti prego, raccontami!» sorrido e sento vibrare qualcosa dentro, complice della sua emozione.
«Angelo significa
Messaggero, egli porta con sé ciò che Dio ha da dirci, è puro spirito e si contrappone all’essenza materiale dell’Uomo. Inoltre, ognuno di loro ha una sua precisa personalità e si affianca alla persona che ha bisogno proprio di quella caratteristica per combattere il
Male. Gli Angeli sono pura essenza d'amore, invulnerabili, incorruttibili e privi di debolezze.»
Già pare rapito dall’argomento, non mi guarda più ora, illumina tutto intorno, rovesciando i lunghi capelli sulle spalle.
«Vedi, ogni buco scavato nella roccia è un’
abitazione dove l’Angelo si rifugia per pensare, per trovare soluzioni e cercare di infondere il pensiero giusto nel suo protetto. Gli Angeli vivono in una dimensione diversa e sono dotati di libero arbitrio, comunicano attraverso segni ed emozioni ma si mostrano solo se strettamente necessario, unicamente se questo serve per trasmettere il messaggio in modo inequivocabile: hanno mani che toccano, cuori che amano...» mi guarda e mi sorride. «Non possono obbligarci ma influenzano le nostre scelte.» Lo sguardo che mi rivolge è impacciato ma deciso.
Anch’io provo imbarazzo adesso, soprattutto perché attorno si è fatto un silenzio denso e appiccicoso come miele.
Cerco di spostare l’attenzione di Sam su un’immagine sul muro, é una scritta…
CITAZIONE
Versione originale
IL POZZO DEGLI ANGELI
Scendo i gradini facendo attenzione a non inciampare.
«Sam, dove siamo?» chiedo stringendogli più forte la mano. La mia voce provoca una leggera eco.
Come formulo la domanda, lui accende la torcia elettrica.
«Ohhh» mormoro, strabuzzando gli occhi.
Ci fermiamo a contemplare… be’, non sono sicura di capire cosa sia esattamente.
«Il Pozzo degli Angeli» sussurra Sam, studiando la mia reazione.
Rimango qualche secondo in silenzio cercando di scansionare le immagini che i miei occhi stanno vedendo con difficoltà, nella penombra, seguendo il cono di luce che la torcia di Sam traccia lenta sulle pareti.
«Sam, è incredibile, voglio dire, è un posto davvero sorprendente!» continuo a scorrere i minuscoli mattoncini che compongono i muri umidi e rossicci; ogni tanto c’è un incavo di colore più scuro, piccole absidi che si rincorrono per poi lasciare il passo a un intonaco liscio. I gradini seguono la struttura cilindrica del pozzo, digradando a distanza regolare, più larghi verso la parte esterna, si stringono all’interno, formando spicchi di pietra consumata dal tempo.
Sam è un esperto di Angeologia, si dedica a questi studi da qualche anno ormai e non si direbbe, guardandolo, perché ha un aspetto un po’, come dire, trasandato. Non sembra uno “studioso”, insomma. Nella penombra lo scruto e vedo, nonostante la poca luce, i suoi occhi illuminarsi di entusiasmo. Lui ama condividere la sua passione per gli Angeli. Ama farlo soprattutto con me.
«Come l’hai scoperto?» chiedo per compiacerlo. Lui sorride, abbassa lo sguardo dissimulando l’imbarazzo, poi punta gli occhi dritti nei miei, scostando con un soffio il ciuffo biondo. In realtà non aspettava altro che potermi parlare di quel luogo e di portarmi qui, bendata, perché lo scoprissi senza ribellarmi.
Sam: quando si mette un’idea in testa, è difficile che se la tolga. Così come il fatto di volere me a tutti i costi. Dice che nessuno si capisce come noi due, perché sprecare un così raro privilegio? Io lo adoro, adoro il suo profumo, i suoi capelli dorati, proprio come le angeliche creature che tanto ama, ma non credo di volermi impegnare, non ancora almeno…
«Non è stato facile» sorride, sposta il fascio di luce di modo che io veda meglio «gli Angeli hanno scavato questo pozzo per nascondersi, per avere una casa dove tornare quando gli uomini li rifiutano, per questo dall’esterno non si vede. »
Un lampo gli attraversa lo sguardo, i denti bianchissimi brillano, illuminando il pozzo più della torcia.
«Davvero vuoi sentire questa storia? »
«Certo! Dopo tutti i chilometri che abbiamo fatto, ti prego, raccontami!» sorrido e sento vibrare qualcosa dentro, complice della sua emozione.
«Angelo significa “Messaggero”, egli porta con sé ciò che Dio ha da dirci, è puro spirito e si contrappone all’essenza materiale dell’Uomo. Inoltre, ognuno di loro ha una sua precisa personalità e si affianca alla persona che ha bisogno proprio di quella caratteristica per combattere il “male”. Gli Angeli sono pura essenza d'amore, invulnerabili, incorruttibili e privi di debolezze. »
Già pare rapito dall’argomento, non mi guarda più ora, illumina tutto intorno, rovesciando i lunghi capelli sulle spalle.
«Vedi, ogni buco scavato nella roccia è un’“abitazione” dove l’Angelo si rifugia per pensare, per trovare soluzioni e cercare di infondere il pensiero giusto nel suo protetto. Gli Angeli vivono in una dimensione diversa e sono dotati di libero arbitrio, comunicano attraverso segni ed emozioni ma si mostrano solo se strettamente necessario, unicamente se questo serve per trasmettere il messaggio in modo inequivocabile: hanno mani che toccano, cuori che amano... » mi guarda e mi sorride «Non possono obbligarci ma influenzano le nostre scelte. » Lo sguardo che mi rivolge è impacciato ma deciso.
Anch’io provo imbarazzo adesso, soprattutto perché attorno si è fatto un silenzio denso e appiccicoso come miele.
Cerco di spostare l’attenzione di Sam su un’immagine sul muro, é una scritta…
Indicazione delle modifiche apportate[Romina --> @Justadream12: Parte opzionale, non è necessario completarla o scrivere proprio tutto. Se però fai delle modifiche sostanziali, quelle indicale sempre, per favore. Grazie!]
MODIFICHE:
1."distinguere" al posto di "scansionare" ;
2.«Sam, è incredibile, voglio dire, è un posto davvero sorprendente!» Continuo (Maiuscola);
3. ...gradini seguono la struttura cilindrica del pozzo, digradando a distanza regolare: (due punti)
4. ...che potermi parlare di questo luogo e di portarmi qui (questo invece di quel)
5. proprio come quelli delle angeliche creature (invece che "come le");
6."dall'esterno non si vede" (Tolto spazio dopo il punto finale).
7. mi guarda e mi sorride. (messo punto).
8. Angeologia // studioso // Messaggero // abitazione // Male: messo tutto formattato uguale
9. Sam: quando si mette un’idea in testa, è difficile che se la tolga.==> diventa: “Quando Sam si mette un’idea in testa, è difficile che se la tolga”.
10. Dice che nessuno si capisce come noi due, perché sprecare un così raro privilegio? ==> diventa: Dice che nessuno si capisce come noi due, quindi perché sprecare un così raro privilegio?
11.un’ “abitazione” : tolto lo spazio
12. ricontrollo di tutti gli spazi superflui
13. questa frase cambia: "ogni tanto c’è un incavo di colore più scuro a forma di piccola abside. Per il resto l'intonaco è liscio." (forse la ricambio!)
Edited by justadream12 - 26/7/2012, 13:53