Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Un amore calabro - Davide Conidi

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view post Posted on 25/7/2012, 23:19
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Romina Tamerici

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Mettersi in gioco è sempre una buona cosa. Il tuo coraggio ti fa onore. E se questo è il tuo primo racconto, sei già bravo, quindi dovresti avere ancora più interesse a coltivare le tue potenzialità!
 
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Lupoalfa
view post Posted on 13/8/2012, 08:11




Caro Devil95, il tuo racconto mi è piaciuto molto. Le descrizioni particolareggiate sull'ambiente a mio avviso non sviano dal tema centrale dell'amore.
Proprio perché è innamorato, Maurizio riesce ad afferrare la bellezza che lo circonda, perché l'amore è bellezza.
Mi è piaciuta moltissimo la frase finale sull'Amore, con la A maiuscola. Amore universale per un'altra persona, per la vita, per tutto quello che ci circonda:

Era solo un bacio, ma quel bacio era il simbolo di quel nuovo rapporto appena sbocciato, la chiara dimostrazione che l’Amore regna sovrano nell’universo e che ogni sua manifestazione è veneranda e indiscutibile. Quindi si tennero a braccetto e si avviarono verso il loro tavolo.

Bravo! Complimenti

:D :D :D

 
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Devil95
view post Posted on 13/8/2012, 12:05




Grazie grazie mille! Sono contento che il messaggio ti sia arrivato chiaro e forte :D
 
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alessandra s.
view post Posted on 24/8/2012, 09:26




Bel racconto, ben strutturato e abbastanza coinvolgente. La morale alla fine forse stona un po’, nel senso che l’idea di fondo era ben chiara senza doverla ribadire in modo così didascalico. Bello ma un po’ scontato il personaggio di Gaspar, ormai è forse troppo sfruttata l’immagine del bel ragazzo spagnolo omosessuale, d’altro canto Maurizio è ben descritto e la sua angoscia e eccitazione trapassano le pagine e diventano concrete.

 
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Devil95
view post Posted on 24/8/2012, 21:17




bel giudizio grazie :) per me l'omosessualità non deve affatto essere presa alla leggera nel momento in cui ti dai il compito di difenderla dall'ignoranza e il pregiudizio. solo vent'anni fa non è stata più considerata una malattia, ma accanto ai progressi occorre tenere a mente i continui attacchi, gli insulti e il senso di emarginazione che tuttora si rivolgono a vite comuni e, spesso, ancora sulla via dell'adolescenza. il mondo deve ancora imparare il significato della parola accettazione e mi è sembrato più corretto dare al mio messaggio di libertà un tono più esplicito. la figura di Gaspar l'ho voluta apposta così scontata perché il mio Maurizio aveva bisogno di una figura semplicemente mozzafiato per attirare l'attenzione dei lettori. l'amore è bellezza e i miei amanti devono gridarlo al cielo! (eppoi adoro la Spagna!)
 
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view post Posted on 26/8/2012, 02:48
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CITAZIONE (Devil95 @ 23/7/2012, 12:36) 
UN MARE D'AMORE

Serata rovente nella caotica Pizzo Calabro. Le sette erano da poco passate e le vie principali della cittadina pullulavano di turisti stanchi e accaldati, armati di bottigliette d’acqua frizzante e di ventagli variopinti. ci sono alcune espressioni volutamente incomprensibili, come questa e altre che ti segnalo in giallo: sono poetiche, incomprensibili per porre interrogativi al lettore, cosa? Sotto il crepuscolo, nessun parcheggio libero. Questa moltitudine di gente si stava spostando di qua e di là sul lungomare, inondando la schiera di palme e le varie panchine in pietra compatta con la furia travolgente di uno tzunami tsunami alla fragola. Un gabbiano in volo sopra le loro testoline indaffarate non sarebbe stata in grado di distinguerne una dall’altra. Eppure in quel minestrone cosmopolita un ragazzo avrebbe di certo anticipi troppo senza perchéattirato la sua attenzione. Parlo di questo riferimento al lettore è evitabile un giovane pizzitano di nome Maurizio che, terminato il suo turno da cameriere in gelateria, aveva deciso di farsi una passeggiata.
Teneva indosso ma "indossava"? :) una camicetta di gusto, alquanto rosata e leggermente sbottonata, e un paio di pantaloni attillati color latte. Le buie lenti dei suoi nuovi Ray Ban celavano i begli occhioni verdi e all’orecchio destro stava brutto, qui,ilverbo stare orgoglioso un orecchino placcato. Ai piedi un paio d’infradito nere calzava. dove può averle le infradito, se non ai piedi? ;). Fin qui nulla di strano, penserete.nuovo riferimento al lettore, sempre da evitare Infatti a destare sospetti sospetti di cosa? non era l’abbigliamento, ma il suo sorriso. Un sorriso grande e ben rifinito dalle labbra sottili che Eros gli aveva da poco concesso. Amore era in lui e per lui Amore in tutto stava. Non si era mai sentito così in vita sua: un vortice di emozioni incontenibili lo stavano divorando senza mai saziarsi, ma dai loro avidi morsi gli avidi morsi del vortice? non scaturivano dolore o sofferenza, bensì gioia e magnanimità. Maurizio era sdolcinatamente felice ed innamorato.
A passi lenti e con aria pensierosa si era accorto di aver appena sorpassato l’ultima panchina. Quindi si voltò alla sua sinistra, appoggiò gli avanbracci sulla ringhiera e scrutò per un momento il breve tratto di spiaggia coricato parecchi metri al di sotto dei suoi piedi. Tra le piccole dune una lunga scia di vetri di bottiglia e di lattine accartocciate riposava al sole come un enorme serpente dalle squame luccicanti. Niente di più.sta frase non c'entra nulla Di conseguenza Maurizio alzò lo sguardo e scorse in acqua una comitiva di giovani che con immenso brio facevano un gran baccano tra uno schizzo e l’altro. Questo sì che pareva interessante. La scenetta gli stava riportando alla mente una marea di ricordi. Gli sembrava solo ieri il giorno in cui incontrò aveva incontrato la sua dolce metà.

Erano da poco suonati i rintocchi del mezzogiorno di una mattinata estremamente torrida e Maurizio si era appena concesso una piccola pausa al di fuori del suo togli aggettivi inutili bar per fumarsi in pace una sigaretta, quando improvvisamente un uomo gli si avvicinò per chiedergli indicazioni. Aveva almeno venticinque anni e una barba bruna che non passava di certo inosservata. Disse di chiamarsi Gaspar e con un forte accento spagnolo volle sapere dove si trovassero le poste. Il ragazzo gli rivelòche rivelazione :D che le poste non avrebbero riaperto i battenti se non dopo un paio d’ore, tuttavia quell’uomo gli era subito parso interessante e mosso dalla curiosità lo invitò aveva invitato ad ammazzare il tempo prendendo un gelato al fresco con lui. L’uomo misterioso accettò con piacere e i due s’incamminarono verso “Forte della Monacella”, un ristorante celebre per le ampie vedute del golfo che era solito offrire. ma che frasi complicate scrivi??? ;)
Gaspar e il suo nuovo accompagnatore si trovarono presto alle prese con delle buone granite immagino la difficoltà di trovarsi alle prese con esse :P Devi cercare di rendere tutto più semplice, non di orpellare ogni frase come se fosse una poesia! . Attaccarono conversazione con estrema facilità e vi fu subito affiatamento. Maurizio seppe così che l’uomo si era da poco allontanato da Madrid ed aveva deciso di restare per qualche tempo a Pizzo per aprire la pasticceria dei suoi sogni. La sua famiglia era rimasta sconcertata quando il loro figliolo appena laureato in Legge aveva rifiutato un impiego sicuro tra le scartoffie di un cupo studio legale della Castiglia per sfornare pasticcini e semifreddi notte e dì. I suoi non avevano idea di quanto cuore e quanta passione ci mettesse durante l’impasto di un solo biscotto, e non potendo sopportare un giorno di più la loro disapprovazione prese le sue cose e si allontanò aveva preso e si era allontanato da casa. Maurizio lo ascoltava attentamente reggendosi la testa con la mano destra e tenendo i gomiti sul tavolo; l’individuo che gli parlava di fronte non solo aveva una voce attraente e gradevole all’udito ma gli stava rivelando i suoi sogni, le sue riflessioni e i suoi desideri con tanta emozione e confidenza che gli sarebbe dispiaciuto moltissimo rendergli i saluti ed attendere un nuovo possibile incontro con lui.
Di discorsi ne stavano affrontando a bizzeffe e di risate ce ne furono tante. Pertanto nel momento in cui Gaspar si accorse che le due erano passate da un pezzo decise di rimandare i suoi impieghi all’ufficio postale per l’indomani e offrì a Maurizio il piacere di continuare lo sproloquio durante una passeggiata per il lungomare. Quanta fu per lui la gioia nel momento in cui si rese conto che quel giorno in gelateria gli competevano solo le ore mattutine di lavoro! La proposta venne quindi accolta e…

BAM! Maurizio si voltò, spinto da uno scatto improvviso, e grattandosi la testa trattenne il fastidio di quel fortuito incidente per ricevere le scuse dai soliti marmocchietti impegnati col loro pallone. Egli sbatteva più volte le palpebre, come se per un istante si fosse dimenticato dove si trovasse e cosa facesse lì. Poi ritornò in sé e si avviò verso il breve percorso scavato sulla bassa scogliera. Visto da una certa distanza esso trionfava nella sua solitudine; lungo e spedito come la lingua di un gigante assetato, il tratto petroso incorporava in sé l’essenza del coraggio, essendo l’unico elemento terrestre costantemente in lotta con le arcane forze marine. Maurizio adorava il misto di sensazioni suscitato da quel temerario defilé, specialmente se in compagnia del suo amato Gaspar. Davanti a lui un unico e solo percorso in linea retta. Sotto i suoi piedi, le varie pozzanghere specchiavano l’immensità celeste.
Alla fine egliok un egli, ma due così vicini e così non necessari... :wacko: tagliò il traguardo: comodamente appoggiato alla ringhiera, il giovane venne subito travolto dall’incredibile energia del vento, ma non si lasciò impressionare a lungo e spinse lo sguardo verso i confini dell’orizzonte, ove ormai la torcia solare aveva quasi compiuto il suo ennesimo tuffo. Il cielo senza nuvole era ancora intriso di infiniti bagliori scarlatti. Quindi gli occhi precipitarono più in basso e contemplarono il lungo schieramento di frangiflutti tendente verso meridione. La grandezza non sorprendeva ma meravigliava molto lo scontro che essi gestivano contro le onde del mare; l’elemento più fluido si agitava furioso e scagliava tutto sé stesso contro ogni rilievo a lui avverso, volta dopo volta, sempre più accanitamente. E sebbene tale voracità li inglobasse senza sosta, quei massi minuti rimanevano lì, fissi alla loro postazione, senza esitare e senza un minimo di cedimento. L’eterna contesa filosofica tra Essere e Divenire non avrebbe potuto accogliere manifestazione più adeguata di essa. E di certo neanche più coinvolgente, considerati i continui spruzzi che ne scaturivano. Stare dove ora stava Maurizio significava l’onnipotenza. Significava il potere assoluto. Significava essere il capo indiscusso tra gli déi immortali. E non solo, visto che da secoli l’umanità ha sempre collegato la voce suadente del mare con le più vive e profonde riflessioni di sé. Non appena giunse nel suo tempio privato del pensiero, infatti, ci volle poco a fargli ripescare altri ricordi.

L’intero pomeriggio trascorso con Gaspar era stata il pomeriggio è maschile un’esperienza unica, un momento di pura magia in cui tutto aveva sparso piacere. Non era riuscito ancora a credere che in circa sei ore fosse riuscito a legarsi così profondamente con a un estraneo. E venne posseduto dalla sorpresa quando, al momento del congedo, gli venne proposto di vedersi a mezzanotte sulla spiaggia. Per quanto l’idea gli fosse risultata invitante, Maurizio non era del tutto persuaso ad accettare anche quella proposta. Eppure la giornata era stata veramente eccitante e, soprattutto, il solo constatare l’impossibilità di poter ricevere il medesimo invito da un individuo comparabile a Gaspar lo bombardò di dubbi. Infine dovette arrendersi ai desideri del suo cuore e gli confermò il nuovo ap-puntamento. Maurizio stava provando fin troppo per quell’uomo e per tutta la sera non aveva fatto altro che pensare e ripensare a ogni sua piccola frase pronunciata durante la loro uscita assieme. I suoi occhi fissi su di lui. Ogni singolo dettaglio avrebbe potuto dare l’impressione di esser stato corteggiato e l’ultimo invito quasi lo avrebbe confermato. E se invece fosse stato tutto un malinteso? Magari Gaspar aveva esagerato con la cortesia nel tentativo di farsi nuove amicizie. O magari no. Magari le avances c’erano state eccome. Ah quanti pensieri stavano trottando all’impazzata nella sua mente! E il suo cuore quanto batteva forte! Maurizio di uomini “adatti” alle sue esigenze ne aveva conosciuti solo durante le sue pazze nottate a Reggio Calabria e un paio di volte a Cosenza. Tuttavia quelle erano solo delle avventure. Erano tanto per vivere un’occasione, pensava. Ma adesso? Adesso come doveva comportarsi? Che fare?
La mezzanotte era scoccata e quando il ragazzo arrivò al luogo d’incontro notò che il suo probabile cavaliere era già seduto sulla sabbia, zitto zitto, a contemplare lo scorcio di mondo di fronte a lui. Una falce argentata tra le stelle. Il suo grande riflesso ansimante sulle acque scure. Qualche fanale scintillava confuso nel lontano orizzonte. Maurizio non aveva l’intenzione di interromperlo e nel frattempo colse l’occasione per dargli un’occhiata: di quel gioiello di Spagna era visibile solo la sagoma nera. I suoi lunghi capelli bruni e riccioluti frusciavano nell’aria con fierezza. Era raccolto a venerare il mare con serietà ed ammirazione, immobile e abbracciato alle sue ginocchia. Addosso teneva una camicetta cobalto in jeans a maniche corte che tremolava per la brezza marina. Più di questo non era riuscito a scorgere, così si decise a chiamarlo. Gaspar si voltò e il sorriso gli si stampò subito in volto. Quindi si alzò e si avvicinò a passi lenti verso Maurizio. Il buio della notte non era statail buio affatto capace di alzare i suoi veli oscuri su un corpo simile. La veste era sbottonata e aveva lasciato le forme dei grandi pettorali in balia delle ingorde fauci degli occhi indagatori del ragazzo. Le spalle forti che non finivano mai. Le braccia robuste. Gli addominali scolpiti. Sotto, i suoi bermuda violacei in perfetto stile hawaiano coprivano gli atletici tricipiti non oltre le ginocchia. Tutte queste qualità fisiche erano già note allo scapolo, ma non avrebbe mai potuto immaginarle così folgoranti sotto l’atmosfera di quella notte. Era davvero bello, e qualunque cosa fosse accaduta più avanti non se lo sarebbe lasciato scappare per nulla al mondo.
Gaspar si era fermato ed era col viso a cinque centimetri da quello di Maurizio. Le luci della cittadina splendevano su di loro come d’incanto; probabilmente Apollo stava assistendo Maurizio concedendogli la possibilità di specchiarsi nei grandi occhioni color cacao di Gaspar. Quindi ampliò la visuale al suo intero volto. I lineamenti marcati. Il naso larghino e con le narici aperte caricava forse il viso, ma era perfettamente accompagnato dalla tenera barbetta. Le labbra carnose e vive. Insomma, era perfetto. Il quadretto era stato completato in bellezza nel momento in cui lui abbassò aveva abbassato lievemente il collo per avvicinarsi all’ orecchio destro del pizzitano e sussurrargli le seguenti appassionate parole:
- “Sono felice che tu sia qui con me, stanotte.”
A quel punto aveva allungato le sue grandi mani da muratore sulle spalle di Maurizio e le stava tenendo aveva tenute ben strette. Si avvicinò ancora, strofinando quasi la punta del naso contro il suo, per guardarlo dolcemente fino a riesumarne l’anima e strappargliela via. Quindi mosse le labbra e lo baciò. Mai Maurizio avrebbe potuto credere a un simile passo, neanche se glielo avessero predetto con la sfera di cristallo. Ne era stato pietrificato. Scosso. Un fulmine lo aveva trapassato da cima a fondo e per un istante non ci fu stata risposta alcuna da parte sua. Ma poi il cuore riprese a battere, si diede una svegliata e contraccambiò il sentimento con vigore. Gli stava piacendo da impazzire ed ora che il tutto era cominciato non avrebbe di certo voluto che si concludesse in fretta. Pertanto allungò la sua mano sinistra per accarezzare i capelli di Gaspar e tenerselo ancora più vicino. Minuti così intensi avevano una carica inarrestabile e sembravano durare più dell’eternità. Il bacio stava accendendo un fuoco dentro di loro, la presenza dell’uno stava assalendo i pensieri dell’altro. Poco dopo Gaspar abbassò le mani con l’intento di spogliare il suo amante dall’ingombro della maglietta, ma bastò che lo sfiorasse appena per spingere l’altro a buttarlo sulla sabbia e quindi procedere in quell’atto rovente di amore puro. Eros si era ormai impossessato delle loro volontà e solo l’indomani avrebbe saputo placare i loro desideri carnali.
Quando Maurizio si risvegliò all’alba e se lo ritrovò accanto a dormire beato, si buttò una mano sulla fronte, si rituffò a terra e non poté far altro che sorridere, sorridere in quella rara maniera che stava a significare solo una cosa: era felice. Felice! E una lacrima di gioia, poco prima di morire tra le braccia della soffice rena di Libia, lo stava confermando con poetica tenerezza.

Il cielo si era oscurato ormai. Maurizio mise una mano nella tasca, ne ricavò il cellulare e lo portò davanti agli occhi. Le otto passate. Gli dispiaceva lasciare il suo luogo favorito ma doveva saper muoversi con saggezza: chi avrebbe preparato la cena se non lui? Gaspar? L’ultima volta che si era affidato alle sue abilità in cucina si erano ritrovati a ordinare due capricciose alle dieci di sera. Incredibile: riusciva a soddisfare i gusti più bizzarri dei suoi clienti in pasticceria e non era in grado di friggere un uovo!? La questione lo incoraggiava a rincasare, ma alla fine privilegiò il caro vecchio mare nostrano. Per Maurizio, la cornice dei suoi momenti più appassionati.
La notte non era scesa affatto ma il buio era già padrona indiscussa del luogo. Sotto i suoi piedi non più una distesa azzurrina, ma una grande colata di cemento irrequieto. Il ritmo del suo spumeggiante fragore con la scogliera valeva più di ogni terapia anti-stress. Le acque giocavano nascoste nelle tenebre. Lo chiamava-no, lo incitavano, lo consolavano. Ma non si facevano più vedere. Non occorreva la loro presenza ma la loro esistenza. Era sufficiente la sola certezza che loro fossero lì ad ascoltare tutti i pensieri di questo mondo. La voce del mare è persuasione, è l’incantesimo di Madre Natura che seduce gli uomini e li migliora. L’odore di salsedine giova alla salute. Sfidare a nuoto le sue onde fortifica le membra. Ascoltare i suoi infiniti richiami spinge alla conoscenza. Il mare è necessità. La sua presenza è vita per noi. E Maurizio, ogni volta come quella sera ormai passata, arrivava a quella sacrosanta conclusione e se ne rallegrava sempre.
Pertanto volle dare un ultimo saluto al suo affezionato benefattore, quando giunse la foschia più cupa. Blackout totale. Due grandi mani lo trattenevano in quello stato di cecità, poi una voce si alzò:
- “Indovina chi sono?”
Maurizio si girò e si ritrovò di fronte il suo tenace boyfriend. Grande e forzuto, col sorriso stampato in faccia.
- “Ore fa ho prenotato per due qui al Forte per le otto e mezza. Sarà una romantica cenetta a lume di candela, solo io e te. Ho fatto bene, amor de mi vida?”
Gli aveva fatto una sorpresa. Un’altra. Gaspar era davvero l’uomo della sua vita, non c’era alcun dubbio. Niente avrebbe osteggiato la sua felicità. Niente gli avrebbe potuto portare via un amore così vero e passionale. E aveva già deciso che non avrebbe sprecato alcuna occasione per stare assieme a lui e goderselo più che mai. Così lo abbracciò, poi lo fissò sorridente negli occhi e infine lo baciò. Un bacio, di certo non intenso quanto il primo. Di certo non sarebbe stato l’ultimo. Era solo un bacio, ma quel bacio era il simbolo di quel nuovo rapporto appena sbocciato, la chiara dimostrazione che l’Amore regna sovrano nell’universo e che ogni sua manifestazione è veneranda e indiscutibile. Quindi si tennero a braccetto e si avviarono verso il loro tavolo.

http://video.repubblica.it/cronaca/gay-l-a...e/101921/100302



Caro Davide, aspettavo da tempo il tuo racconto ma ho proceduto in ordine di ricezione.
Come noterai, t'ho fatto la bandiera dell'arcobaleno nel tuo racconto, ma guai a buttarsi giù.
Al momento, così com'è, il tuo racconto lo definirei tendenzialmente illeggibile. Frasi poetiche che ti fanno chiedere: "Ma che voleva di'???", d eufoniche a profusione, parecchi errori di concordanza verbale, verbi al plurale e soggetti al singolare e viceversa, maschili e femminili intrecciati... Mamma mia Davide caro!
E poi... poi c'è un uso quasi perfetto della punteggiatura, come a gridare forte: "Vengo dal Liceo!". C'è una capacità descrittiva degna di Proust (ma se tu non sei Marcel, figurati i tuoi lettori...). C'è la voglia di raccontare una storia che, per troppi problemi, stenta a uscire e si perde nella retorica, ma che urla dalle tue dita.
Allora: ascoltiamo i consigli di Esterella, Romina e tutti gli altri, e mettiamoci a sfoltire. Leggo che è il tuo primo racconto: vale già mille punti. Però, come sai, a un concorso non ci sono attenuanti. Hai ancora qualche giorno per eliminare TUTTE LE FRASI IN GIALLO (ihihih) e correggere gli errori che il tuo nuovo amico vivonic ti ha segnalato in rosso, e un mega in bocca al lupo non solo per questo concorso ;)

Off-topic: ma ti sei accorto che i nostri due racconti parlano della stessa tematica? Volendo, con un po' di disillusione e pessimismo, potrebbero essere complementari :P
 
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Devil95
view post Posted on 26/8/2012, 15:03




Carissimo vivonic, il tuo giudizio era il più atteso :) di questo bell'arcobaleno so solo dirti che mi ha messo molta allegria (specialmente quando per rivelare le frasi in giallo mi è toccato selezionarle: tante risate!) delle concordanze me ne vergogno molto, ma a una cosa vorrei risponderti: i "pastini" sono dolcetti tipicamente MADE IN SPAIN :P insomma provvederò (grazie mille per il tempo che hai dovuto impiegare per questa ottima analisi!)
P.S. il tuo GRIGIO racconto l'ho apprezzato anche per questo ahah :D
 
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view post Posted on 26/8/2012, 16:31
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CITAZIONE (Devil95 @ 26/8/2012, 16:03) 
Carissimo vivonic, il tuo giudizio era il più atteso :) di questo bell'arcobaleno so solo dirti che mi ha messo molta allegria (specialmente quando per rivelare le frasi in giallo mi è toccato selezionarle: tante risate!) delle concordanze me ne vergogno molto, ma a una cosa vorrei risponderti: i "pastini" sono dolcetti tipicamente MADE IN SPAIN :P insomma provvederò (grazie mille per il tempo che hai dovuto impiegare per questa ottima analisi!)
P.S. il tuo GRIGIO racconto l'ho apprezzato anche per questo ahah :D

Be', a me ha messo allegria la tua risposta: siamo pari :)
Sui pastini avevo il dubbio, infatti. Anche se non ho capito che diavoleria di dolcetti siano: come si chiamano in spagnolo? Mi sai che hai qualche legame con sta nazione, non so... :D
Il mio tempo è ben speso: non ne ho dubbi, quando ricevo una risposta del genere! Diventa una soddisfazione anche per me!
 
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Devil95
view post Posted on 26/8/2012, 16:42




per quanto riguarda la spagna...sì, la gente potrebbe fare due più due (!!!). mi è difficile credere che qualcuno possa non trovare utile il tuo impegno (insomma: ingrati!)
P.S. ora come ora di quei pastini mi ricordo solo il gusto!
 
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view post Posted on 26/8/2012, 16:43
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CITAZIONE (Devil95 @ 26/8/2012, 17:42) 
per quanto riguarda la spagna...sì, la gente potrebbe fare due più due (!!!). mi è difficile credere che qualcuno possa non trovare utile il tuo impegno (insomma: ingrati!)
P.S. ora come ora di quei pastini mi ricordo solo il gusto!

Succede. Romina ne sa qualcosa... :wub:
 
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view post Posted on 26/8/2012, 20:31
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Romina Tamerici

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Eh già... va be', si va avanti e si sopravvive. Essere pignoli paga raramente, ma quando paga è una grande soddisfazione!
 
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nunziadaquale
view post Posted on 31/8/2012, 08:50




La tematica certo non è facile da trattare, io forse non saprei gestire scene erotiche di persone dello stesso sesso, devo dire che tu lo hai fatto con discrezione e tatto. Lo stile risente di frasi un pò stereotipate, specialmente nella descrizione, forse a volte troppo lunga, dell'ambiente e dei paesaggi in cui si muovono i due protagonisti. Questo credo sia tipico di scrive da poco tempo, si tende cioè ad assimilare inconsapevolmente frasi già lette. Nel complesso direi che è un buon racconto, le imperfezioni principali ti sono già state ampiamente illustrate dai due maestri dell'editing...
 
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Devil95
view post Posted on 31/8/2012, 09:37




Ad essere sincero ho notato che descrivere scene erotiche è abbastanza "stimolante" per uno scrittore. più l'argomento è delicato e più impegno va messo nell'esporlo. un mese fa o giù di lì ho riaffrontato la stessa situazione in un horror che ho scritto per un altro concorso: è stata quella situazione a darmi soddisfazione mentre scrivevo...
grazie mille per il commento :)
 
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Dorylis
view post Posted on 3/9/2012, 13:56




Mi piace la naturalezza dell'innamoramento, mi piace il suo inserirsi in una cornice mozzafiato: un po' meno l'avvicendarsi di figure così belle, pare quasi uno stereotipo. Hai trovato una tematica originale e la storia è bella, il protagonista è perfettamente consapevole di quello che sta accadendo in lui ma forse avrei dedicato più spazio alla paura di un'avventura solamente, in maniera tale che può urlare con gioia alla fine la sua felicità.
Bravo :)
 
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Devil95
view post Posted on 3/9/2012, 15:49




Thank you so much, Dorylis :)
 
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41 replies since 23/7/2012, 11:36   473 views
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