Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Bella, Liliana Tuozzo. Esterella

« Older   Newer »
  Share  
Esterella
view post Posted on 22/7/2012, 17:59




Bella

Confusa tra la gente, in una strada affollata del centro, Bella aspetta il suo uomo.
Lo conosce da una settimana appena.
Ricorda quella mattina di sette giorni prima; era sabato, si era recata in centro e aveva suonato al campanello con la scritta "Architetto Grossi".
Quando l'aveva visto non aveva potuto fare a meno di essere attratta dalla bellezza di quell'uomo. Lui parlava mostrandole schizzi e disegni, la voce profonda, la camicia aperta sul petto muscoloso, la guardava con due occhi in cui si poteva annegare e lei sembrava pronta a tuffarsi in quel mare sconosciuto.
Le aveva mostrato varie opzioni per disporre i mobili, tutte molto allettanti; sapeva essere persuasivo oltre che molto attraente.
L'intento di Bella era stato solo quello di cambiare l'arredo del suo appartamento e invece già il giorno dopo le sembrava che fosse cambiata tutta la sua vita.
Fidarsi di lui era stato naturale, chissà perché le persone di bell'aspetto ispirano sempre fiducia. Andare al bar per un caffè era stato piacevole, quell'uomo aveva una risorsa inesauribile di argomenti di conversazione.
La chiamava spesso al telefono, sempre per definire particolari del lavoro di cui aveva preso l'incarico.
Il problema è che dopo qualche giorno lei aspettava con ansia una sua telefonata che a volte non arrivava.
Ogni giorno con l'orecchio teso per sentire lo squillo del telefono; era una vera tortura.
E il sabato successivo: il loro primo appuntamento.
Si è preparata con cura, apposta per lui. Scollatura appena accentuata. Gonna al ginocchio. Calze autoreggenti sulle gambe lunghe e affusolate, trucco quanto basta.
Profumo: “Note dolci d'agosto”, molto solare.
Eccolo che arriva: camicia bianca, pantaloni neri, giacca sbottonata, sorriso smagliante.
"Ciao, Bella!"
La bacia sulla guancia. Lei si sente strizzare il cuore come un calzino bagnato.
Accidenti, come si sente felice.
Lui le sorride, la prende delicatamente per un braccio e s'incamminano.
Dopo pochi passi lui si ferma.
"Che stupido! Ho lasciato il cellulare in ufficio. Ti dispiace se saliamo un attimo. È proprio qui vicino, ricordi?".
Una scusa banale, ma che funzionava sempre, ogni volta che programmava un incontro amoroso.
Le donne innamorate non vedono neanche un burrone a due passi e questa Bella era proprio persa per lui, le luccicavano addirittura gli occhi quando lo guardava. Era persino troppo facile.
In ascensore lui fa il tenero, le accarezza i capelli.
Terzo piano.
Entrano nell'ufficio. Il cellulare è sulla scrivania, un comodo divano a pochi passi.
Lui la stringe a sé. "Ti desidero tanto…" le sussurra all'orecchio, mentre le mordicchia il lobo.
Lei tace, ma vorrebbe dire: "Anch'io".
Potrebbe essere l'amore della sua vita, lo ha intuito fin dal primo momento. Si sente sicura quando lui la guarda dritto negli occhi e la stringe tra le braccia forti, le parla con dolcezza; la sua voce è più di una musica: è una un'armonia.
I vestiti si spargono per terra, un capo dopo l'altro.
Restano nudi, come fiori senza petali. Avvinghiati sul divano, lei gli accarezza la testa mentre le mani di lui le percorrono il corpo.
"Che pelle di seta hai…".
Fanno l'amore teneramente. Piccoli brividi di piacere le sciolgono ogni pudore, diventa anche lei più audace.
Poi Bella chiude gli occhi; vuole assaporare questo momento, si sente felice.
Sì, è proprio lui che aspettavo da sempre. Non mi sono mai sentita così. È talmente bello. Il soffitto sembra ondeggiare e mi sento scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del mio uomo!, pensa estasiata.
"Cavolo, il terremoto! Rivestiti presto".
Che storia è questa? Non lo sa. Ha avuto appena il tempo di capire. Impaurita ma fiduciosa, lo segue, mentre lui la trascina, quasi, giù per le scale.
Non era il caso di prendere l'ascensore.
Dopo pochi minuti sono in strada.
Lui continua a chiamare continuamente un numero col cellulare.
Starà cercando aiuto.
Qualcuno finalmente gli risponde.
"Sono subito da te. Si sto bene anch'io… Ho avuto un contrattempo".
"Scusa Bella, ma devo correre a casa… Ti chiamo un taxi".
"Stai bene, vero?"
Da quando si è verificata la scossa, la guarda per la prima volta.
Poi le tasta entrambe le braccia, come per verificare che lei sia tutta intera.
"Chi era al telefono?"
"Mia moglie" dice lui, guardando la strada.
Il taxi arriva, lui la spinge dentro.
"Ciao, Bella".
Lei non risponde.
Addio! pensa.
Sente che una lacrima è sul punto di scendere, trova la forza di trattenerla.
"Dove la porto?"
"Via Verdi 30. Presto, per favore".
Chiude gli occhi. Li riapre quando l’auto si ferma.
Una cosa adesso sa: é tempo di cominciare a crescere.

Edited by Esterella - 23/8/2012, 09:27
 
Top
view post Posted on 23/7/2012, 00:25
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


Questa è una purtroppo classica storia di amore da una parte e non dall’altra e di tradimento in molti sensi. "Purtroppo" non perché non mi piacciano queste storie, ma perché la vita ne è tristemente piena.
La trama non è delle più originali visto il tema del concorso, ma l’hai sviluppata bene anche grazie a uno stile molto ritmato e veloce, probabilmente dovuto alle frasi spezzate, brevi e a volte incomplete.

Ti segnalo solo alcune cose…

1. Doveva cambiare solo l'arredo del suo appartamento e invece… le sembra che sia cambiata tutta la sua vita.
Qui chi è il soggetto della frase? “Lei doveva cambiare” o “lui doveva cambiare solo l’arredo del suo [intendendo "suo di lei"] appartamento…”? C’è qualcosa che stride in questa frase anche nei tempi verbali, secondo me.

2. Lui parlava e la guardava con due occhi che potevi annegarci dentro.
Il che polivalente usato così è piuttosto substandard, anche se può essere accettato come forma di uso comune. Io farei: “Lui parlava e la guardava con due occhi così profondi che ci si poteva annegare dentro” oppure “Lui parlava e la guardava con due occhi in cui si poteva annegare”.

3. Andare al bar per un caffé, era stato piacevole

La parola “caffè” si scrive con un accento diverso. La virgola qui divide soggetto e predicato, quindi va omessa.

4. Eccolo che arriva. Camicia bianca, pantaloni neri, giacca sbottonata, sorriso smagliante.
Avrei messo un due punti al posto del punto fermo prima dell’elenco.

5. - Lui le sorride(,) la prende delicatamente per un braccio e s'incamminano.
- "Stai bene(,) vero?”

Avrei aggiunto delle virgole (le ho indicate tra parentesi).

6. Che stupido! Ho lasciato il cellulare in ufficio. Ti dispiace se saliamo un attimo. È proprio qui vicino
Lei è stata nel suo ufficio la settimana prima, quindi mi pare poco logico che lui le dica che è vicino, perché lo sa. Quindi o lo espliciti (es. “ti ricordi, vero, che è qui vicino?”) o lo eviterei.

7. Una scusa banale, ma che funzionava sempre. Ogni volta che programmava un incontro amoroso.
In genere mi piacciono le frasi spezzate. In alcuni punti però forse esageri, riducendo la forza dell'effetto che cerchi di dare al testo. Qui avrei evitato il punto per esempio.

8. " Che pelle di seta hai…"
C’è uno spazio di troppo dopo l’apertura delle virgolette.

9. “Sì, è proprio lui che aspettava da sempre. Non si era mai sentita così. È talmente bello. Il soffitto sembra ondeggiare e poi si sente scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del suo uomo”.
Perché questa frase è tra virgolette? Chi la pronuncia e rivolto a chi?

10. Una cosa adesso sa: È tempo di cominciare a crescere.
Grazie per aver usato la e accentata maiuscola! Lo fanno in pochi e mi mette allegria (è uno dei miei pallini), tuttavia dopo il due punti in questo caso avrei usato la lettera minuscola dato che non si avvia nessun discorso diretto.

Questo è tutto. Benvenuta nel forum e in questo concorso. Ho dimenticato di farti una premessa su quanto io sia pignola, ma credo che a questo punto te ne sia accorta da sola. In bocca al lupo!
 
Web Contacts  Top
pleiadi
view post Posted on 23/7/2012, 10:22




In queste storie la domanda che mi faccio sempre è: in questa storia, chi è tradito? La moglie, che non compare se non alla fine, o la protagonista, che non si pone neppure una domanda prima di finire a letto con uno sconosciuto?
Perciò, bene il finale – è tempo di crescere- , un po’ meno bene -addio-, che sa un po’ di melodrammatico e che, secondo me, implica un distacco da qualcosa di duraturo, non di così effimero.
Molto efficace invece la scena della “seduzione”, descritta con leggerezza. Ciao!
 
Top
Devil95
view post Posted on 23/7/2012, 12:15




la storia sapeva di fasullo sin dall'inizio (quindi un bene): va bene che una persona può piacere in pochi giorni, ma sperare in un miracolo NO! azzeccatissima la frase finale (raccoglie il 100% del racconto) :) non vorrei sembrare pignolo ma c'è un paio di """ di troppo (si è proprio lui che bla bla bla): anche se fosse un pensiero di lei non credo occorrano...
 
Top
Esterella
view post Posted on 23/7/2012, 18:47




@ Romina un grazie di cuore per la pazienza e la pignoleria con cui hai letto il mio racconto. La passione per la scrittura e la mia incontrollabile impulsività mi porta a non vedere errori che potrei evitare facilmente. Per cui farò tesoro anzitutto dei tuoi preziosi consigli.
Io ho difficoltà a scrivere racconti a tema, ma visto il concorso e ricordandomi di avere in un cassetto un vecchio racconto che ci calzava a pennello ho deciso di partecipare. Ho trovato anche un bell'ambiente, per cui partecipo con piacere.

@ pleiadi. grazie del commento. Qui è evidente che sia la moglie sia l'ingenua ragazza sono state entrambe tradite da lui.
La parola addio non voleva essere melodrammatica, ma indicare una chiusura definitiva e non solo con l'uomo che credeva di amare, ma anche con quella sua ingenuità disarmante che l'aveva portata a fidarsi, per lei non era qualcosa di effimero, stupidamente ci credeva davvero.
@ Devil. Sei molto giovane e nella vita non si può mai dire quando un'esperienza può essere un diversivo o altro. Io potrei essere tua madre e posso dirti che a volte proprio da storie che sembrano passeggere nascono rapporti seri e duraturi. Grazie del commento riguarderò anche le2"""di troppo. Appena posso leggo il tuo racconto.
 
Top
wyjkz31
view post Posted on 23/7/2012, 19:33




Probabilmente la tua protagonista ha battuto un record: una storia che comincia e finisce nel giro qualche manciata di minuti. Hai raccontato la storia come una serie di flash, come se volessi fare economia di parole; devo dire che mi ha fatto uno strano effetto ma mi è piaciuto, come anche il racconto nel suo complesso.
CITAZIONE
Fidarsi di lui era stato naturale. Andare al bar per un caffé, era stato piacevole. Aspettare ogni giorno una sua telefonata… una tortura

Rendi bene l’idea, ma mi hai ricordato la pubblicità di una carta di credito (che fra l’altro trovo riuscitissima), e l’idea del richiamo a uno spot pubblicitario non mi entusiasma (parere personale, ovviamente).
CITAZIONE
Il soffitto sembra ondeggiare e poi si sente scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del suo uomo”.
"Cavolo, il terremoto! Rivestiti presto".

Questa parte mi piace molto di più.
 
Top
view post Posted on 23/7/2012, 20:45
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


@Romina: Sono lieta che la mia pignoleria sia stata utile. Se parteciperai ad altri concorsi in questo forum, è molto facile che mi incontrerai ancora!
 
Web Contacts  Top
Esterella
view post Posted on 24/7/2012, 18:34




CITAZIONE (wyjkz31 @ 23/7/2012, 20:33)
Probabilmente la tua protagonista ha battuto un record: una storia che comincia e finisce nel giro qualche manciata di minuti. Hai raccontato la storia come una serie di flash, come se volessi fare economia di parole; devo dire che mi ha fatto uno strano effetto ma mi è piaciuto, come anche il racconto nel suo complesso.

Sì volevo una storia rapida ma che nello stesso tempo non fosse stata vissuta invano
.

CITAZIONE
Fidarsi di lui era stato naturale. Andare al bar per un caffé, era stato piacevole. Aspettare ogni giorno una sua telefonata… una tortura

Rendi bene l’idea, ma mi hai ricordato la pubblicità di una carta di credito (che fra l’altro trovo riuscitissima), e l’idea del richiamo a uno spot pubblicitario non mi entusiasma (parere personale, ovviamente).

Hai ragione però non l'ho fatto di proposito era per rendere gli eventi al foto flash.

CITAZIONE
Il soffitto sembra ondeggiare e poi si sente scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del suo uomo”.
"Cavolo, il terremoto! Rivestiti presto".

Questa parte mi piace molto di più.

GRazie del commento. :D
 
Top
Esterella
view post Posted on 24/7/2012, 19:25




CITAZIONE (Romina Tamerici @ 23/7/2012, 21:45)
@Romina: Sono lieta che la mia pignoleria sia stata utile. Se parteciperai ad altri concorsi in questo forum, è molto facile che mi incontrerai ancora!

Può darsi Romina l'entusiasmo non mi manca, il resto un po' meno, vedremo... Sai non ho potuto resistere alla tentazione di fare alcune modifiche al racconto e sarei molto, curiosa di sentire un tuo parere, spero non ti secchi. Ciao :D .
 
Top
view post Posted on 24/7/2012, 21:44
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


Ciao! Ho letto la nuova versione e mi sembra che tu abbia aggiustato le cose che non funzionavano.
Ho trovato altre cose da segnalarti, forse mi erano sfuggite nella versione precedente oppure sono comparse in questa nuova versione.

1. Lui parlava mostrandole schizzi e disegni, la voce profonda(,) la camicia aperta sul petto muscoloso e la guardava con due occhi in cui si poteva annegare e lei sembrava pronta a tuffarsi in quel mare sconosciuto.
Aggiungerei la virgola messa tra parentesi.

2. L' intento

C’è uno spazio di troppo.

3. Solo che dopo qualche giorno lei aspetta con ansia a sua telefonata che a volte non arrivava.
Ci sono un po’ di problemi con i tempi. Soprattutto in questa frase che io riscriverei così: “Il problema è che dopo qualche giorno lei aspettava già con ansia una sua telefonata che a volte non arrivava”.

4. arriva:camicia
Manca uno spazio.

5. Sente che lui è proprio quello giusto, lo ha capito dal primo momento. Si sente sicura
Ripetizione di “sente”.

6. Sì, è proprio lui che aspettava da sempre. Non si era mai sentita così. È talmente bello. Il soffitto sembra ondeggiare e poi si sente scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del suo uomo, pensa estasiata
Questa frase non può essere il pensiero della protagonista, perché è in terza persona, quindi non dovresti metterlo in corsivo, oppure scriverlo in prima persona.

7. Impaurita, ma fiduciosa
C’è una virgola di troppo tra gli aggettivi.

Comunque il testo è migliorato molto con questa stesura, almeno secondo me. Ciao!
 
Web Contacts  Top
Esterella
view post Posted on 25/7/2012, 08:42




CITAZIONE (Romina Tamerici @ 24/7/2012, 22:44)
Ciao! Ho letto la nuova versione e mi sembra che tu abbia aggiustato le cose che non funzionavano.
Ho trovato altre cose da segnalarti, forse mi erano sfuggite nella versione precedente oppure sono comparse in questa nuova versione.

1. Lui parlava mostrandole schizzi e disegni, la voce profonda(,) la camicia aperta sul petto muscoloso e la guardava con due occhi in cui si poteva annegare e lei sembrava pronta a tuffarsi in quel mare sconosciuto.
Aggiungerei la virgola messa tra parentesi.

2. L' intento

C’è uno spazio di troppo.

3. Solo che dopo qualche giorno lei aspetta con ansia a sua telefonata che a volte non arrivava.
Ci sono un po’ di problemi con i tempi. Soprattutto in questa frase che io riscriverei così: “Il problema è che dopo qualche giorno lei aspettava già con ansia una sua telefonata che a volte non arrivava”.

4. arriva:camicia
Manca uno spazio.

5. Sente che lui è proprio quello giusto, lo ha capito dal primo momento. Si sente sicura
Ripetizione di “sente”.

6. Sì, è proprio lui che aspettava da sempre. Non si era mai sentita così. È talmente bello. Il soffitto sembra ondeggiare e poi si sente scuotere come se il pavimento si muovesse, sussultasse. Che potenza, l'amore del suo uomo, pensa estasiata
Questa frase non può essere il pensiero della protagonista, perché è in terza persona, quindi non dovresti metterlo in corsivo, oppure scriverlo in prima persona.

7. Impaurita, ma fiduciosa
C’è una virgola di troppo tra gli aggettivi.

Comunque il testo è migliorato molto con questa stesura, almeno secondo me. Ciao!

Beh, sarà chiaro adesso che sono una gran pasticciona e quando correggo aggiungo altri errori. Tu sei bravissima, quando posti il tuo racconto? Ho rivisto qualcosa, spero di non aver fatto altri casini. :wub:
 
Top
view post Posted on 25/7/2012, 12:37
Avatar

Romina Tamerici

Group:
Member
Posts:
4,128

Status:


Io sono pignola e basta! Non preoccuparti, qualche errore sfugge sempre.

Non so quando posterò il racconto. Ho scritto già diverse versioni dello stesso testo, ma devo aspettare un po' per revisionarlo come si deve prima di sottoporvelo. E in questo lasso di tempo potrei cambiare idea e scrivere un testo completamente diverso. Si vedrà... comunque, salvo imprevisti, parteciperò!
 
Web Contacts  Top
Apollonia Lupinacci
view post Posted on 25/7/2012, 15:12




Questo racconto mi è piaciuto molto. In particolare rappresenta una mia convinzione: la donna in amore ci mette troppo cervello e fantasia; appena conosce uno, già si vede sposata e con figli. L'uomo (fortunatamente non tutti), invece, ragiona spesso con un organo posto nelle parti basse non deputato a questo compito. Comunque mi è piaciuto molto l'espediente del terremoto come elemento di rottura e il modo in cui è congegnata tutta la storia. Brava!
 
Top
view post Posted on 25/7/2012, 22:09
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
405

Status:


Classico racconto " rosa".
PEccato che il personaggio maschile non abbia nome.
Probabilmente l'avrai fatto appositamente per far risaltare maggiormente la st.....ine machile.
Se posso ho trovato:
----" Ti desidero tanto"----- C'e' lo spazio.
----Stai bene vero?----- Le virgolette che hai usato all'inizio -Stai- sono diverse da tutte le altre.
;) ;) ;)
 
Top
Esterella
view post Posted on 26/7/2012, 11:23




CITAZIONE (Apollonia Lupinacci @ 25/7/2012, 16:12)
Questo racconto mi è piaciuto molto. In particolare rappresenta una mia convinzione: la donna in amore ci mette troppo cervello e fantasia; appena conosce uno, già si vede sposata e con figli. L'uomo (fortunatamente non tutti), invece, ragiona spesso con un organo posto nelle parti basse non deputato a questo compito. Comunque mi è piaciuto molto l'espediente del terremoto come elemento di rottura e il modo in cui è congegnata tutta la storia. Brava!

Troppo buona Apollonia. in genere non scrivo storie di questo tipo,diciamo che un po' ho attinto dalla realtà, sembra strano ma storie così succedono, spero sia arrivata anche un po' di ironia. Appena posso leggo il tuo racconto. :D

CITAZIONE (solenebbia @ 25/7/2012, 23:09)
Classico racconto " rosa".
PEccato che il personaggio maschile non abbia nome.
Probabilmente l'avrai fatto appositamente per far risaltare maggiormente la st.....ine machile.
Se posso ho trovato:
----" Ti desidero tanto"----- C'e' lo spazio.
----Stai bene vero?----- Le virgolette che hai usato all'inizio -Stai- sono diverse da tutte le altre.
;) ;) ;)

Non so se definirlo "rosa" questo racconto, ma se lo dici tu mi fido. Il nome di lui come hai ben detto non era importante, personaggi così non lo meritano.
Ho fatto confusione perchè ogni tanto correggo e allora poi nel testo cambiano le virgolette. Grazie per le tue osservazioni. ;)
 
Top
29 replies since 22/7/2012, 17:59   312 views
  Share