Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Ido - Rossana Zago

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view post Posted on 23/8/2012, 01:43
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CITAZIONE (wyjkz31 @ 17/7/2012, 20:54) 
Il suono della sveglia, costante e determinato, risalì il padiglione auricolare, attraversò il timpano, si trasformò in impulso nervoso e, infine, tramite il nervo acustico, arrivò al mio cervello che, con altrettanta costante determinazione, si rifiutò di riconoscerlo.
Quando emersi dal torpore comatoso causato dalle libagioni della sera precedente, avevo già accumulato un discreto ritardo.
Di solito non ci metto molto a prepararmi, ma quel giorno non ero nella mia forma migliore; perciò, dopo aver ulteriormente incrementato il mio ritardo, mi scaraventai fuori di casa e volai in ufficio alla massima velocità consentita dalle mie condizioni.

L’enorme palazzo, sede della grande azienda per cui lavoro siamo al passato?, mi aspettava per inghiottirmi, triturarmi e risputarmi fuori a fine giornata.
Non mi posso stessa cosa lamentare della mia posizione: sono sopravvissuto all’ultima grande fusione per incorporazione, di cui ormai si è quasi persa memoria, riuscendo a ricavarmi una nicchia nel processo di riorganizzazione che ha invece travolto molti miei colleghi, più abili e competenti di me. Non crediate che sia stato facile: ho dovuto accettare compromessi e modifiche sostanziali al mio ruolo, ma sono ancora qui ed è già un bel risultato. tendenzialmente, non mi piace quando il narratore fa riferimento direttamente al lettore; perché devi ricordarmi di essere dietro un pc quando mi ero già trasferito nella tua azienda?
Forte di queste consolanti riflessioni, varcai la soglia e mi imbattei nel primo dei contrattempi che avrebbero caratterizzato quella giornata.
Non si trattava esattamente di un “contrattempo”: se il Capo ti convoca nel suo ufficio, senza preavviso e di prima mattina, il problema è grave, e io sapevo di quale grave problema voleva parlarmi.

Il Capo mi fissò da dietro l’ampia scrivania e, con un unico sguardo di disappunto, mi mise così in imbarazzo da costringermi a fissare le punte delle scarpe che non avevo. e perché mai scalzo??? questa ti èvenuta bene ;)
La nostra azienda ha e no, qui il cambio di tempo verbale è proprio netto. i suoi problemi, primo fra tutti una certa disaffezione del consumatore per il nostro prodotto che la sezione marketing non è ancora riuscita a contenere.
Ad ogni modo, la mia sezione è fra quelle che conseguono i migliori risultati; solo io brillo per la mia scarsa produttività.
Come mi aspettavo, il Capo si lanciò in una bella reprimenda evidenziando le mie carenze e avvalendosi di tutti quegli orribili grafici e tabelle che da qualche tempo gli piacciono tanto.
Non c’era niente da dire, il Capo, come sempre, aveva ragione, e adottai una strategia ampiamente collaudata nel corso di più di duemila anni: rimasi zitto.
La verità è che sono stanco. Stanco di avere il corpo di un fanciullo e due ali rachitiche, stanco di vedere la mia ridicola immagine sulle confezioni di cioccolatini a San Valentino, stanco di dover sottostare a un sacco di restrizioni, stanco di sentirmi sempre inadeguato. A volte penso che farei meglio a lasciar perdere tutto e andarmene, anche se questo vorrebbe dire finire nell’oblio.

«Allora, Cupido, il tuo incarico per oggi è semplice: un uomo, una donna, una freccia.»
Mi porse le schede dei due umani che avrei dovuto far innamorare, ci vedrei meglio un punto fermo o un punto e virgola, di fatto la frase termina finsi di scorrerle e annuii.
«Tieni presente che non contemplo la possibilità di un errore. Quei due devono innamorarsi e hanno bisogno di un aiuto che, purtroppo, sarai proprio tu a dovergli dare.»
«Capo?»
«Sì?»
«Se porto a termine con successo il mio compito, potrò avere un corpo adulto?»
«Ne abbiamo già parlato.»
«Sono passati secoli.»
«E ritieni che sia cambiato qualcosa da allora?»
«Cosa ne pensa di un paio di ali più grandi?»
«Fuori, Ido.»
Quando mi chiama Ido vuol dire che è di buon umore.

Prima di partire mi fermai a leggere le schede che mi aveva dato. Sospirai. Era la solita storia: due vite grigie e anonime, un incontro senza grandi batticuori, un’unione solida somigliante più a un rapporto di affari che alla fusione di due cuori, scarso e incompleto l’appagamento sessuale.
Lui ha un senso dell’umorismo piuttosto particolare e pensai che si fosse divertito nell’assegnarmi un incarico così deprimente.

A volte un corpo piccolino ha i suoi vantaggi: per esempio quello di riuscire a sedersi senza difficoltà anche su un lampione, purché non abbia protuberanze appuntite. E, proprio su di un bel lampione comodo, mi fermai ad aspettare i due piccioncini: le loro strade si sarebbero incrociate alla fermata dell’autobus là sotto e io avrei fatto il mio dovere.
Lui arrivò trafelato per aver accelerato il passo negli ultimi cinquecento metri; la forma fisica degli uomini moderni lascia alquanto a desiderare, fatemelo dire.
Io incoccai la freccia che avevo già preparato, una freccia insipida come l’amore che li avrebbe legati per il resto della vita.
Arrivò l’autobus e lei ne scese trascinando un pesante e ingombrante borsone che atterrò proprio sul piede destro di lui.
Io ero pronto e presi la mira. La mia freccia avrebbe trasformato uno scambio di battute irritate nell’inizio di una storia d’amore.

Porco Diavolo!
È l’unica imprecazione che posso usare per contratto, e alla lunga diventa un po’ monotona, ma quando ci vuole, ci vuole.
Perché non avevo scoccato quella maledetta freccia?
Posizione sbagliata, visuale coperta da un passante, vento contrario, tutte scuse che avrei tentato, senza successo, di rifilare al Capo.
Semplicemente non ero riuscito a condannare quei due alla vita grigia che li aspettava.
Avevo fatto una stupidaggine, niente di nuovo per me, ma ormai non potevo più tornare indietro e non avevo nessuna intenzione di cercare un altro modo per portare a termine il mio compito.
Volevo far provare a quei due un amore tanto intenso da incendiare i sensi e da regalare emozioni che non si dimenticano. Ecco quello che volevo.
Avrei disobbedito, e al Diavolo le conseguenze.

Mi misi a seguire lei.
Trascinò quel pesante borsone fino a casa e ripartì subito dopo diretta al lavoro. La scheda diceva che usciva di rado la sera, perciò, se volevo dare una scossa alla sua esistenza, il luogo di lavoro poteva essere una buona scelta. Per lei avevo in mente una passione breve e violenta e la grande azienda in cui lavorava avrebbe offerto terreno fertile per coltivarla.
Mi intrufolai nei vari uffici a curiosare. Adoro scoprire le tresche che proliferano nei luoghi di lavoro e, ancora di più, i pettegolezzi che le accompagnano. Rimasi all’interno anche durante la pausa pranzo: come noto, durante quel breve lasso di tempo fra il lavoro mattutino e quello pomeridiano, non è il solo pasto a essere consumato. E io mi gustai alcuni amplessi molto soddisfacenti, tanto da farmi quasi dimenticare il motivo per cui mi trovavo lì dentro. inutile
Fu solo nel tardo pomeriggio che trovai il mio uomo. Potrei stare a descrivere tutto quello che non era, e non era molte cose importanti per una donna, ma aveva però due qualità fondamentali: era un ottimo amante ed era invaghito della mia togli, troppi aggettivi non necessari ragazza; sarebbe stato sufficiente alimentare con misura la passione che già covava dentro di lui per farla divampare in tutta la sua forza.
Mi dedicai all’impresa con la massima diligenza e, per una buona causa, io sono in grado di compiere sforzi notevoli.
Lasciai l’edificio con la soddisfazione di aver compiuto un buon lavoro.
Vi starete chiedendo cosa feci con lei, o quando e come organizzai il loro incontro per scoccare la fatidica freccia.
In verità, non feci niente.
Lei era già pronta per un amore passionale, glielo avevo letto negli occhi, nell’andatura, nel ritmo del respiro; fidatevi della mia esperienza, so di cosa parlo. Appena il mio uomo le si fosse avvicinato, e avrebbe trovato da solo il modo, statene certi, ahimé, di nuovo questo riferimento al lettore. Non vuoi proprio lasciarmi con Ido eh, mi vuoi su questa dannata sedia :D la scintilla della passione sarebbe scoccata senza bisogno di frecce o amuleti vari.

Avevo già perso parecchio tempo e volevo finire quel che avevo iniziato prima che il Capo mi richiamasse indietro inutile. Spesi tutta la mia energia in un concitato volo di ricerca per raggiungere lui raggiungere chi, il Capo?, ma riuscii a rintracciarlo solo quando era già tornato a casa.
Controllai la scheda: come immaginavo, anche lui usciva di rado la sera. Un bel guaio.
Dovevo elaborare una strategia e nei dintorni c’erano solo lampioni irti di punte.
Stavo cercando, con scarso successo, di trovare una sistemazione comoda su un albero là vicino, quando uscì di corsa.
Se vi ricordategrrrrr :) , non è un tipo atletico, perciò doveva avere un valido motivo per affrettarsi. Mi districai dal ruvido abbraccio dell’albero, passai le mani fra i boccoli per eliminare eventuali foglioline e rametti, e lo seguii.
Lo seguii fino alla casa dei suoi genitori e poi fino al pronto soccorso.
Se fossi stato visibile agli umani, e se avessi avuto un tesserino sanitario, mi sarei messo anch’io in fila all’accettazione: quando volo troppo a lungo o troppo velocemente finisco sempre per sentirmi male.
Mi appollaiai sul monitor che indicava il numero e la priorità dei pazienti e attesi di riprendere fiato.
Quando fui di nuovo in grado di pensare, se non ancora di muovermi, cominciai con il guardare il padre di lui. col guardare suo padre:meno lo rendi difficile, meglio è
Non serviva nemmeno avvicinarsi per capire che non si trattava di niente di grave; quel vecchietto aveva davanti ancora parecchi anni prima di arrivare all’appuntamento con la morte. Ne fui doppiamente felice: primo, perché la morte non mi è simpatica ed evito di incontrarla se appena mi riesce; secondo, perché, dopo la morte di un padre, non si è nelle condizioni di spirito adatte per lanciarsi in un’avventura amorosa.
Non pensiate che sia cinico, sono solo pragmatico.
E non pensiate
mi arrendo :( che mi sia sfuggita la tenerezza con cui lui confortava quel povero vecchio spaventato, o l’amore che traspariva dai suoi gesti e dalle sue parole; e ho anche notato di nuovo cambi di tempi verbali... non ti si segue così quanto il padre fosse orgoglioso di lui, e grato, per non essere considerato un peso, o una seccatura.
Per sviluppare questo tipo di sensibilità ci ho messo più di mille anni e ora non tornerei più indietro, siatene certi. idem come sopra.

Mi riscossi dalla contemplazione del quadretto idilliaco e cominciai a gironzolare per il pronto soccorso.
Anche gli ospedali sono luoghi adatti alla nascita di passioni amorose. Quale luogo in cui si incontrano molte persone di sesso opposto (o anche dello stesso, dipende dai gusti) non lo è?
Il pronto soccorso difficilmente è “pronto”,esplicativa: due punti i due avevano davanti lunghe ore di attesa prima di poter essere ammessi alla presenza di un medico.
Mi dedicai con paziente attenzione all’esame delle candidate al ruolo di innamorata per il mio lui, iniziando dal personale medico e paramedico. Ebbi scarsa fortuna: le migliori candidate che riuscii a trovare non avrebbero acceso che un focherello in grado di riscaldare a malapena la minestrina in brodo del nonno, mentre il fuoco che avevo in mente io doveva essere in grado di arrostire un elefante.
Chiariamo una cosa:va be' potrei suscitare in chiunque di voi un amore inestinguibile per un attaccapanni, o per i calzini appena gettati nel cesto della biancheria sporca dopo una camminata di sei ore, ma non lo faccio. E non solo perché è vietato dal mio contratto.
Mi vergogno a confessare quanti anni mi sono serviti per capire che la cosa fondamentale del mio lavoro, virgola tra soggetto e predicato:giammai!non è far innamorare a casaccio due perfetti sconosciuti, ma aiutare le persone a esprimere l’amore che è già dentro di loro.
Che sia tenero, violento, intenso, passionale, casto, bollente, che duri per l’eternità o per il breve tempo di un incontro clandestino, l’importante è non reprimerlo e viverlo senza paura e senza rimpianti.
Non sono parole mie, sono parole del Capo, che poi mi affida un incarico come quello di oggi. Non lo capirò mai.
Comunque ecco spiegato perché non potevo prendere una bella gnocca qualsiasi, metterla davanti al mio lui e scoccare la mia freccia: sarebbe stata una passione più simile all’ossessione che all’amore e non era quello che volevo; non era quello che si meritava lui.

Come potrete immaginare, tornai alla sala d’aspetto piuttosto abbacchiato: il tempo ormai stringeva e dovevo inventarmi qualcosa.
Non ebbi però bisogno di spremermi a fondo le meningi, perché il nostro lui aveva iniziato a conversare con una donna che, a un primo esame, prometteva bene.
I maschietti evitino di lasciar correre la fantasia immaginando nei più minuti dettagli la bella gnocca citata prima.dai Rossana... <_<
Io mi riferivo più a una compatibilità caratteriale, all’essere pronti e disponibili ad avere una intensa e passionale storia d’amore; e all’essere una bella gnocca, cosa che non guasta mai.
Per le femminucce presenti dirò che, nonostante una propensione alla sedentarietà, anche lui non è male dal lato fisico: ha spalle ampie, fianchi stretti, un bel culetto rotondo, e altre cose di sicuro interesse che si possono solo intuire sotto i vestiti; poi ci sono occhi, mani, bocca, eccetera, ma sono solo dettagli.
Mi concentrai su di lei.
Perfetta.
Avrebbero fatto fuochi d’artificio insieme, se solo fossero riusciti a vincere la timidezza.
Ero preoccupato: anche la ragazza stava accompagnando un familiare e il loro turno sarebbe arrivato fra poco; non ci sarebbe stato tempo a sufficienza perché approfondissero la conoscenza, o perché io riuscissi a infondergli una maggiore fiducia in se stessi.
Frugai nella faretra alla ricerca della freccia adatta. Mi serviva solo qualcosa che li rendesse più intraprendenti, ogni altro tipo di intervento sarebbe stato deleterio. Trovai quello che cercavo, o almeno sperai che fosse così, perché non ero proprio sicuro al cento per cento dell’effetto di quella freccia. A essere sincero, in quel momento mi sarebbe proprio servito un aiutino da parte del Capo, ma, vista la mia situazione, pensai che fosse inappropriato chiederlo.
Per la seconda volta quel giorno incoccai la freccia, presi la mira e… riuscii a fermarmi appena in tempo per evitare di colpire l’uomo con il pigiama a righe che mi era comparso davanti.
Porco Diavolo!
Tutta la sala d’aspetto era scossa da un’agitazione spiegabile solo con la presenza della morte a fianco dell’uomo appena arrivato in barella.
Come sua abitudine lei non si curò dei vivi, rispose con un cenno impercettibile al mio saluto di circostanza e dedicò tutta la sua attenzione a quel poveretto; solo quando furono inghiottiti dagli ambulatori, nella sala d’aspetto ritornò la calma.
Per la terza volta quel giorno, incoccai la freccia, presi la mira e, finalmente, scoccai il mio dardo che, al termine di una traiettoria pressoché perfetta, trafisse il cuore dei miei due protetti.
Solo quando fui certo che l’effetto fosse quello desiderato, lasciai andare un lungo sospiro di soddisfazione.
Il primo che oserà fare una battutina su “Agenzia anima gemella Cupido” o simili, si ritroverà innamorato perdutamente dei propri calzini. Siete avvisati. bah...

Arrivai alla sede a notte fonda, sognando solo di rifugiarmi fra le lenzuola del mio letto e dormire per i successivi mille anni.
Ma il Capo non avrebbe aspettato tanto per parlarmi.
Aprii la porta del suo ufficio con comprensibile riluttanza ed entrai in punta di piedi; in quel momento il mio piccolo corpo mi sembrava anche troppo grande.
Mi aspettava Lei.
Mi piace quando si mostra come Lei, mi sento più a mio agio, più libero di esprimermi.
Quella sera non osai nemmeno guardarla, deludere Lei è molto più doloroso che deludere Lui.
Non spettava e me avviare la conversazione e Lei prolungò quel silenzio pesante per un tempo infinito prima di rivolgermi la parola.
«Speravo che tornassi prima.»
«Ero un po’ stanco e la strada dalla terra a qui è lunga.»
«Stai chiedendomi un paio di ali più grandi?»
«Nossignora, non le merito.»
«Non hai portato a termine il tuo compito?»
«Ha visto anche Lei quello che ho fatto.»
«Sì, l’ho visto. Ricordami qual era il comando.»
«Un uomo, una donna e una freccia, e i due umani dovevano innamorarsi.»
«Direi che ci sei riuscito. Allora per quale motivo sei così in imbarazzo?»

Adesso sì che La guardo. Mi sorride mostrando le fossette. Non capirò mai il suo senso dell’umorismo.

«Avrebbe anche potuto essere più chiara.»
«Volevo lasciarti il piacere di disobbedirmi. Non dirmi che non ti sei divertito.»
Sto per rispondere che non mi sono divertito per niente, ma a Lei non si può mentire.
«Lasciamo perdere. Piuttosto, se ho portato a termine il mio compito, cosa ne direbbe di valutare l’ipotesi di regalarmi un corpo adulto?»
«Ne abbiamo già parlato questa mattina.»
«E un paio di ali più grandi?»
«Fuori, Ido.»
«Sissignora.»



Ahimé quanto sono combattuto.
L'idea mi è piaciuta davvero tanto: hai celato bene fino al punto giusto l'identità del protagonista, hai creato una trama interessante che non si può non divorare, il personaggio è caratterizzato bene, e poi una storia solo di amore senza tradimenti! Che sollievo :)
Però, però... Come l'hai scritto proprio non mi piace. Per niente. Nell'editing un po' alla buona ti ho fatto capire il perché: troppi e continui riferimenti al lettore, troppi salti verbali veramente da rivedere...
Mi dispiace. Credo che con qualche aggiustatina potrebbe diventare il racconto più bello in gara. Il tempo c'è, quindi se ti va di ascoltare i miei consigli agisci ;)
Peccato, perché se hai convinto l'amico Lupoalfa con un personaggio fantasioso, significa proprio che ti è venuta un'ottima idea... :)
 
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wyjkz31
view post Posted on 23/8/2012, 22:45




@alessandra s. @nunziadaquale
Grazie per il bel commento.

@vivonic

Prima di tutto grazie per il commento e per l’aiuto. Almeno questa volta non consideri il racconto proprio irrecuperabile!

Sei l’unico ad aver detto che i riferimenti al lettore ti hanno dato fastidio (a parte alessandra s. che però non li boccia completamente) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri. Perciò lancio l’appello: se qualcuno ha voglia di darmi il suo parere è il benvenuto (basta anche un mi piace, non mi piace, indifferente).
Tento di dare una spiegazione del perché di tutti quei riferimenti al lettore: la storia dovrebbe essere letta con un po’ di distacco che è poi lo stesso motivo per cui ho fatto sedere Ido sui lampioni (o in un altro posto in alto) e mai a fianco dei due innamorati. Inoltre il riferimento al lettore fa un po’ commedia d’altri tempi e, trattandosi di un protagonista che ha una certa età, mi pareva ci stesse bene.

“ricerca per raggiungere lui" - raggiungere chi, il Capo? -
Visto che ai due innamorati non ho voluto dare un nome, quel “lui” nelle intenzioni stava al posto di un Leopoldo o di un qualsiasi altro nome proprio. Dici che non si capisce proprio?

Tempi verbali
Una cosa del genere era venuta fuori con Abaluth nel precedente concorso. Anche questa volta chiedo lumi ma se non hai voglia/tempo di rispondere non c’è problema.
Nel racconto ho messo al presente tutto quello che non è passato (scusa non ho resistito!), cioè tutto quello che non finisce con la fine del racconto: lui continuerà a lavorare nella sua azienda, il non lamentarsi della propria posizione vale anche per l’immediato futuro, i problemi della sua azienda rimangono e via discorrendo. In attesa di dare un’occhiata ai libri di grammatica di mio figlio (così almeno qualcuno li avrà aperti), c’è qualcosa di sbagliato nell’usare il presente in questo modo o è perché leggendo ti ha fatto rimescolare lo stomaco come l’onda lunga del mare?


Ho un’ultima domanda:
"E non pensiate (mi arrendo) che mi sia sfuggita la tenerezza con cui lui confortava quel povero vecchio spaventato, o l’amore che traspariva dai suoi gesti e dalle sue parole; e ho anche notato (di nuovo cambi di tempi verbali... non ti si segue così) "
Qua invece non ho proprio capito come dovrei modificare

Edited by wyjkz31 - 26/8/2012, 16:29
 
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view post Posted on 23/8/2012, 22:57
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Romina Tamerici

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CITAZIONE
Sei l’unico ad aver detto che i riferimenti al lettore ti hanno dato fastidio (a parte alessandra s. che però non li boccia completamente) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri.

Se lanci un appello, poi c'è il rischi che io risponda! Ah! Dunque... io prima usavo molto spesso i riferimenti al lettore. Con il tempo ho capito che ci sono testi in cui è utile farlo e altri in cui non lo è e adesso mi limito un po', anche se nei romanzi soprattutto non posso quasi farne a meno. Li metto però in punti "strategici", cioè non nella parti di narrazione, per non allontanare il lettore dal personaggio, ma in punti più riflessivi o di ragionamento, quasi a voler interpellare chi legge. Fare un discorso generale però secondo me è impossibile. Bisogna giudicare caso per caso. Nel tuo racconto, in effetti, forse alcuni si potevano togliere senza troppo danno. In molti casi sono proprio interventi esterni che non coinvolgono il lettore nella vicenda, ma lo interpellano come lettore (es. se vi ricordate). Poi, vedi tu, magari non toglierli tutti, ma valuta se toglierne qualcuno.
E poi aspetta che altri rispondano all'appello!
 
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wyjkz31
view post Posted on 24/8/2012, 21:08




Ho lanciato l'appello proprio sperando che qualcuno rispondesse e sono contenta che tu mi abbia risposto (a dire il vero ci contavo proprio). Per togliere qualche riferimento al lettore non ci sono particolari problemi, ma non credo che li toglierò tutti: per adesso sono ancora abbastanza convinta che siano in "tono" con la storia.
 
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view post Posted on 24/8/2012, 23:10
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Romina Tamerici

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E io approvo in pieno!
 
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view post Posted on 26/8/2012, 00:37
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CITAZIONE (wyjkz31 @ 23/8/2012, 23:45) 
@vivonic

Prima di tutto grazie per il commento e per l’aiuto. Almeno questa volta non lo consideri proprio irrecuperabile!

Sei l’unico ad aver detto che i riferimenti al lettore ti hanno dato fastidio (a parte alessandra s. che però non li boccia completamente) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri. Perciò lancio l’appello: se qualcuno ha voglia di darmi il suo parere è il benvenuto (basta anche un mi piace, non mi piace, indifferente).
Tento di dare una spiegazione del perché di tutti quei riferimenti al lettore: la storia dovrebbe essere letta con un po’ di distacco che è poi lo stesso motivo per cui ho fatto sedere Ido sui lampioni (o in un altro posto in alto) e mai a fianco dei due innamorati. Inoltre il riferimento al lettore fa un po’ commedia d’altri tempi e, trattandosi di un protagonista che ha una certa età, mi pareva ci stesse bene.
Forse la soluzione sta proprio in mezzo, come suggerisce Romina. A me non piacciono in generale e, in un racconto così breve, li ricevo come proprio un volermi a tutti i costi ricordare che sono seduto al pc e non insieme ai tuoi personaggi, come ti ho scritto nel commento precedente ;)
“ricerca per raggiungere lui" - raggiungere chi, il Capo? -
Visto che ai due innamorati non ho voluto dare un nome, quel “lui” nelle intenzioni stava al posto di un Leopoldo o di un qualsiasi altro nome proprio. Dici che non si capisce proprio?
Si capisce bene. Considera che alcuni appunti li ho cancellati alla luce della rivelazione :) Questo l'ho lasciato perché, ahimé, grammaticalmente c'è quel dannato Capo ultimo personaggio a cui ti riferisci. Suggerimento en passant: e se Lui e Lei li scrivessi con la maiuscola?...
Tempi verbali
Una cosa del genere era venuta fuori con Abaluth nel precedente concorso. Anche questa volta chiedo lumi ma se non hai voglia/tempo di rispondere non c’è problema.
Nel racconto ho messo al presente tutto quello che non è passato (scusa non ho resistito!), cioè tutto quello che non finisce con la fine del racconto: lui continuerà a lavorare nella sua azienda, il non lamentarsi della propria posizione vale anche per l’immediato futuro, i problemi della sua azienda rimangono e via discorrendo. In attesa di dare un’occhiata ai libri di grammatica di mio figlio (così almeno qualcuno li avrà aperti), c’è qualcosa di sbagliato nell’usare il presente in questo modo o è perché leggendo ti ha fatto rimescolare lo stomaco come l’onda lunga del mare?
Quando posso rendermi utile a qualcuno, ho tutto il tempo del mondo; la voglia ce l'ho sempre :D
Il problema è che, durante la narrazione, il lettore percepisce cambi di tempo inspiegabili. Io capisco il tuo intento, e in linea generale potrebbe anche starci, ma non in questo modo; ovvero: in paragrafi separati, su un doppio piano narrativo, non all'interno dello stesso periodo...
Cosa ti ha detto Abaluth, in proposito?



L'ultima tua domanda merita risposta a parte.
Il fatto è proprio come il lettore possa accusare il colpo dei tuoi cambi di tempo: provieni da un passato remoto e mi passi a un passato prossimo.
E allora, che c'è di male? Nulla, mi sono rincCENSURA :D Però, tanto per dire qualcosa a mia discolpa, credo sia che il tutto suona male... Ne fui, non pensate, ho notato...
Mi perdo :(
 
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Dorylis
view post Posted on 26/8/2012, 10:58




Il racconto più originale tra quelli che ho letto finora, complimenti per come hai sviluppato il tema :)
Un Cupido moderno, che può ancora esistere!
Forse non ho apprezzato (gusto mio) il fatto che sia un po' pasticcione, ma è bello vedere come abbia le idee chiare su come debba essere un Amore con la A maiuscola.
Per il resto mi sembra scritto bene!
 
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wyjkz31
view post Posted on 26/8/2012, 15:28




@Dorylis
Grazie per il bel commento.

@vivonic
CITAZIONE
Forse la soluzione sta proprio in mezzo, come suggerisce Romina. A me non piacciono in generale e, in un racconto così breve, li ricevo come proprio un volermi a tutti i costi ricordare che sono seduto al pc e non insieme ai tuoi personaggi, come ti ho scritto nel commento precedente ;)

Il mio era solo un tentativo di spiegazione non un tentativo di convincerti. L’effetto che ti fanno i riferimenti al lettore credo entri nel campo delle valutazioni soggettive , di cui comunque bisogna tenere conto, ragione per cui ho lanciato l’appello.
CITAZIONE
ricerca per raggiungere lui" - raggiungere chi, il Capo? -
Visto che ai due innamorati non ho voluto dare un nome, quel “lui” nelle intenzioni stava al posto di un Leopoldo o di un qualsiasi altro nome proprio. Dici che non si capisce proprio?
Si capisce bene. Considera che alcuni appunti li ho cancellati alla luce della rivelazione :) Questo l'ho lasciato perché, ahimé,
grammaticalmente c'è quel dannato Capo ultimo personaggio a cui ti riferisci. Suggerimento en passant: e se Lui e Lei li scrivessi con la maiuscola?...

Ci avevo pensato anch’io ma ho scartato l'idea perchè avevo già un Capo e una Lei. Avevo anche pensato di sostituire quel “lui” con “il ragazzo" ma preferivo mantenere "lui" per uniformità.
Tempi verbali
CITAZIONE
Il problema è che, durante la narrazione, il lettore percepisce cambi di tempo inspiegabili. Io capisco il tuo intento, e in linea generale potrebbe anche starci, ma non in questo modo; ovvero: in paragrafi separati, su un doppio piano narrativo, non all'interno dello stesso periodo...
Cosa ti ha detto Abaluth, in proposito?

In quel caso si trattava di paragrafi separati e lei avrebbe preferito modificare comunque.
Al momento mi sento piuttosto confusa perchè continuo a pensare che i cambi di tempo siano logici. Se avessi letto e non scritto questo racconto, al primo cambio di tempo che mi hai segnalato
CITAZIONE
L’enorme palazzo, sede della grande azienda per cui lavoro "siamo al passato?", mi aspettava per inghiottirmi, triturarmi e risputarmi fuori a fine giornata.

trovando scritto "lavoravo" avrei pensato che a un certo punto avesse cambiato lavoro.
 
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view post Posted on 26/8/2012, 19:06
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Fabrizia

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Visto che mi avete tirato in mezzo riguardo alla questione dei tempi verbali, direi che qui non vedo problemi per l'uso del tempo presente/passato.

L'unica frase che mi pare stoni è questa:

CITAZIONE
Per le femminucce presenti dirò che, nonostante una propensione alla sedentarietà, anche lui non è male dal lato fisico: ha spalle ampie, fianchi stretti, un bel culetto rotondo, e altre cose di sicuro interesse che si possono solo intuire sotto i vestiti; poi ci sono occhi, mani, bocca, eccetera, ma sono solo dettagli.

che scriverei così:

Per le femminucce presenti dirò che, nonostante una propensione alla sedentarietà, anche lui non era male dal lato fisico: aveva spalle ampie, fianchi stretti, un bel culetto rotondo, e altre cose di sicuro interesse che si potevano solo intuire sotto i vestiti; poi c'erano occhi, mani, bocca, eccetera, ma questi sono solo dettagli.


 
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wyjkz31
view post Posted on 26/8/2012, 20:55




@Abaluth
Spero che non ti sia dispiaciuto che ti abbia citato nella mia risposta. Non avevo pensato che così facendo ti avrei coinvolta nella discussione.
Ti ringrazio per l'intervento e anche per il suggerimento.
 
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view post Posted on 26/8/2012, 21:43
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Fabrizia

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@wyjkz31: Tranquilla! sempre a disposizione :)


 
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kjmon
view post Posted on 1/9/2012, 13:28




Davvero bello il tuo racconto. Uno stile scorrevole che si legge con grande piacere. Ho apprezzato soprattutto il tono ironico dello scritto, davvero azzeccato!
L'unica cosa che non mi è piaciuta, proprio a dover trovare qualcosa, è la frase:

Il primo che oserà fare una battutina su “Agenzia anima gemella Cupido” o simili, si ritroverà innamorato perdutamente dei propri calzini. Siete avvisati.

L'ho trovato un po' fuori luogo, ma è solo una mia opinione...rimane comunque un bel racconto!

Complimenti!!
 
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caterina.russo
view post Posted on 2/9/2012, 21:09




Brava brava brava!!!
Non ho ancora letto tutti i racconti ma finora questo è il mio preferito!
Originale,ironico,sorprendente.
Non trovo davvero nessuna pecca e mi piace molto che il protagonista si riferisca a noi lettori: ci coinvolge maggiormente, almeno con me ha funzionato.
Adoro le commedie romantiche e concordo con chi ha detto che sarebbe un'ottima sceneggiatura.
 
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wyjkz31
view post Posted on 3/9/2012, 20:13




@Kjmon
Grazie per il bel commento. La frase che mi hai segnalato a quanto pare divide i lettori perchè a qualcuno invece è piaciuta. Nelle intenzioni voleva essere una specie di riflessione autoironica di Ido sul suo ruolo un po' da "comare".
Si potrebbe anche togliere senza influire sul senso del racconto, ma se non avrò altre segnalazioni credo la manterrò.

@caterina.russo
Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. Grazie anche per il parere sui riferimenti al lettore (in effetti nella versione che hai letto tu ce ne sono meno che nell'originale).
 
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Linda2012
view post Posted on 4/9/2012, 07:12




Il racconto è simpaticissimo e scritto davvero bene, coinvolgente! L'idea poi è originale, mi è piaciuto davvero tanto!
 
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39 replies since 17/7/2012, 19:54   417 views
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