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L'amore non bussa mai - Elena Peron

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Dorylis
view post Posted on 21/8/2012, 13:00




Scritto molto bene, mi sono addentrata con piacere nella fenomenologia dell'innamoramento, complimenti!
Forse avrei aggiunto qualche dettaglio in più sulla storia, sui due protagonisti, qualche dialogo... Così mi sembra sospeso a un livello filosofico un po' astratto!
 
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kjmon
view post Posted on 21/8/2012, 20:30




Bello, bello, bello! Un testo breve ma che dice tutto ciò che deve dire senza troppi fronzoli. Il testo è molto scorrevole anche le immagini che usi sono molto pertinenti e non appesantiscono la lettura. Ho solo un appunto da farti: toglierei quel “-o perlomeno fino a quando una malattia degenerativa glielo farà scordare-” mi sembra stoni un po' con il resto della frase. Inoltre sposterei la virgola dopo a “un maledetto giorno” così: “Le cose cambiarono solo quando un maledetto giorno, che ricorderà sempre, incontrò lui”. Per il resto...complimenti!
 
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view post Posted on 23/8/2012, 00:43
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CITAZIONE (Allison Blunt @ 15/7/2012, 18:45) 
Come in ogni vita che si rispetti, anche nella sua arrivò l'amore. Non la travolse, non l'aggredì, non la gettò a terra impossessandosi di lei. Si avvicinò da dietro a passo felpato, le diede un colpetto sulla spalla e si fermò a guardarla con l'espressione "Non sarebbe ora anche per te di amare?".
E L'amore non accetta rifiuti. Funziona proprio così. Non appena riesci finalmente a capire chi sei arrivano i sentimenti a devastarti l'identità. E lei, lei fece la cosa per cui si era allenata una vita, esplicativa: usa i due puntisemplicemente ignorò. Si nascose dietro quel muro di finto cinismo che l'aveva precariamente protetta per tutta la vita, rifiutandosi di aprire una porta che si sarebbe spalancata in ogni caso, prima o poi. E quel prima o poi sembrava essere arrivato.
Al mondo ci sono diversi tipi di persone. Quelle che aspettano di innamorarsi dell'altra metà della mela e nella frenesia dell'attesa amano chiunque, quelle che sperano in un "per sempre" e siedono in un angolo ad aspettare un miracolo, quelle che odiano l'amore e attendono che qualcuno cambi la loro idea, e quelle che semplicemente fuggono. Lei probabilmente apparteneva all'ultima categoria; ciò che non si conosce spaventa più di qualsiasi altra cosa, e non vi è cosa più incomprensibile e indefinibile dell'amore. questa frase è bruttina, sembra tirata fuori da un cioccolatino, se non ti offendi ;)Fu per questo che il suo rapporto con l'amore fu una scalata in discesa nel vuoto.
Il massimo del sentimento che avesse mai provato fino a quel momento erano Attenzione Allison, il massimo è singolaregli innamoramenti incidentali e momentanei sui mezzi pubblici, per strada, alle poste, alla cassa del supermercato. Quegli amori che ti riempiono la testa per una mezz'oretta e poi svaniscono nel nulla, rispuntano quando li incontri di nuovo e si dileguano non appena svolti l'angolo.
Le cose cambiarono solo quando, un maledetto giorno che ricorderà sempre -o perlomeno fino a quando una malattia degenerativa glielo farà scordare- incontrò lui. Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? le domande retoriche che coinvolgonodirettamente il lettore rompono l'atmosfera; sto vivendo la vita della tua protagonista e all'improvviso mi ricordi che sono dietro a un pc a leggere? Perché lo fai??? :( Gentile, buono, dolce.. Ecco, non lui. Quello della porta successiva. Quello strano e incomprensibile. Fu questo che probabilmente la attirò nella trappola del sentimento: una testa di capelli ricci e disordinati che ricopriva quell'ironia che lei aveva sempre amato ma non aveva mai incontrato fino ad allora. Ma più di tutto fu un'idea che l'attirò,di nuovo esplicativa: due punti la consapevolezza che forse aveva trovato per la prima volta nella sua giovane vita qualcuno disperso, inconsapevole e indifeso come lei. Certamente non l'avrebbe mai ammesso, si limitava a riconoscere a se stessa una vaga attrazione, eppure non riusciva a non pensare a quell'energumeno che senza alcun preavviso era arrivato a sostituire gli inutili pensieri che coltivava nella testa e le aveva letteralmente paralizzato il cervello.
Il tempo passato con lui fu certamente il più originale che avesse mai trascorso: silenziosamente adorava ogni singola parola che usciva dalla bocca di lui, elae è inutile,basta la virgola adorava ogni suo sorriso, ogni sua carezza, ogni singolo bacio, ogni abbraccio, ogni movimento che le faceva tremare il cervello e dimenticare di essere cinica e poco incline agli affetti. troppi ogni, bisogna alleggerire un po' o la lettura diventa pesantuccia
Ci mise qualche mese a riconoscere di essere innamorata, e non fu per niente facile. Probabilmente avrebbe dovuto capirlo sin da subito che era destinata a soccombere sotto il regime dei sentimenti, sin da quando il cuore le esplodeva nel petto prima di doverlo incontrare. E quel dolore allo stomaco per un po' svanì. Sembrava che finalmente quelle dannate larve si fossero decise a diventare farfalle. Il problema, quando si ama ma non si vuole amare, è che si tende a rifiutare ogni piccolo gesto che possa in qualche modo compromettere tutte le confutabili certezze della vita.di nuovo una frase che non c'entra nulla: lo pensa la protagonista, il narratore, ce lo dici tu per indottrinarci?... E così, mentre si lasciava andare tra le braccia di un amore di cui non poteva fare a meno, dentro la sua testa infuriava la terza guerra mondiale. Molti ignorano però le capacità del grande sentimento. Quando finalmente si spense quel grande, freddo e bastardo interruttore nella sua testa si accorse della verità: si era innamorata. E non si era innamorata di un tipo qualunque, si era innamorata del genere di persona che incrociandola per strada le creava nella testa migliaia di immagini su un futuro improbabile che ora sembrava farsi più nitido.
E lei un po' lo odiava. Odiava il fatto di amarlo, di non poter stare senza di lui, di passare le giornate ad aspettare la sera per poterlo vedere, ma soprattutto odiava il fatto di amare più lui che lei stessa. Semplicemente non era abituata a lasciare così tanto spazio ad altri. troppi pronomi...
Con il tempo, però, come ogni essere umano ci si abituò. Si abituò ad aver perso quell'animo gelido e insolito che aveva fatto crescere come un rovo rampicante intorno a un cuore fragile e timoroso. Con il tempo si lasciò andare, riuscì a tenerlo per mano senza sentirsi un'idiota, riuscì addirittura a credere di non smettere mai di amarlo.
Si dice che si ama davvero solamente la prima volta che ci si innamora, perché non si sa che si può sopravvivere al dolore di un addio. questa frase, invece, miè piaciuta molto, anche se permane lo stesso problema:che ci fa qui? E lei amava davvero. E lui, behvirgola. comunque, come fai anche all'inizio,perché non eviti intoto queste ripetizioni un po' francesizzanti? lui era il davvero che aveva inconsapevolmente aspettato, che aveva cacciato e allontanato in ogni modo, ma che non si era rassegnato all'addio perché l'aveva capito. Aveva capito come il distacco per lei fosse una difesa di cui non aveva realmente bisogno. Non la lasciò andare.
E lei, una notte, finalmente si rese conto che amare non significa perdere se stessi. Amare è solo il più grande capitolo della vita di ogni persona, e il capitolo più avvincente di chi l'amore l'ha rifiutato e preso a pugni per anni per poi incontrarlo davvero.



Ero molto curioso di leggere il tuo racconto, e non hai deluso le aspettative, almeno non molto.
Forse "risenti" dell'inesperienza, ma intanto sei qui e con un buon testo. A mio avviso, però, è poco "racconto".
Innanzi tutto, è troppo pesante. Qualche a capo in più gioverebbe molto (ma quelli non te li ho segnalati nell'editing); poi ci sono parecchie ripetizioni, non ci sono dialoghi, troppe frasi retoriche... Tutti "errorucci" da penna alle prime armi ma che col tempo ti verrà naturale sostituire ;)
Qualche problema, segnalato, di pdv. Alcune frasi sono fuori contesto, non si sa perché siano scritte, non si capisce se sono riflessioni della protagonista, chiavi di lettura del narratore, assiomi... :)
Spero di averti dato qualche spunto buono su cui lavorare. Un abbraccio e al prossimo concorso :)
 
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nunziadaquale
view post Posted on 29/8/2012, 13:59




Lo spunto è buono, si legge con rapidità e non ci sono passaggi particolarmente tortuosi. Più che un racconto però mi è sembrato un monologo, una riflessione che la protagonista fa nel suo intimo. Io aggiungerei qualche dettaglio circa l'incontro con il ragazzo, gli darei un nome e inserirei qualche flashback relativo al passato, magari con un breve dialogo, per evidenziare la tipologia della storia d'amore, in quale occasione si sono incontrati e qual'è la molla che ha fatto scattare il sentimento. Per il resto mi complimento per il tuo stile fluido e maturo.
 
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slayercetty
view post Posted on 3/9/2012, 17:34




Non lo definirei un racconto, ma è senza dubbio una bella "pagina" di riflessioni.

Belli il titolo, l'introduzione "trattatistica" e il finale "a parabola".

Lo stile è fresco e lineare, ma non manca di qualche bello sprazzo di ironia.

Non ci sono particolari inesattezze, il testo è assai scorrevole e grammaticalmente ben strutturato.

Nei precedenti commenti si fa riferimento ad una tua possibile giovane età: non so quanti anni tu abbia, ma posso dirti che sei brava.

Piccola nota: l'aggettivo "energumeno" usato in quel contesto, non piace molto neanche a me. ^_^

Detto questo, ti segnalo qualche "imperfezione" da me riscontrata e, già che ci sono, ti consiglio anche io di "spezzare" un po' la narrazione: il susseguirsi di tante rflessioni "definitive" senza gli a capo, rende un po' ostica l'assimilazione dei vari concetti da te esposti (esposti bene, per carità!)

Nelle piccole correzioni che ho fatto, ti ho segnato, così per farti un paio di esempi, dove potresti andare a capo per rendere i passaggi più incisivi:

QUOTE
E L l'amore non accetta rifiuti.

QUOTE
Funziona proprio così. a capo
Non appena riesci finalmente a capire chi sei (metterei una virgola qui) arrivano i sentimenti a devastarti l'identità. a capo
E lei, lei fece la cosa per cui si era allenata una vita, (toglierei la virgola, metterei i due punti)semplicemente ignorò. a capo
Si nascose dietro quel muro di finto cinismo che l'aveva precariamente protetta per tutta la vita, rifiutandosi di aprire una porta che si sarebbe spalancata in ogni caso, prima o poi. a capo
E quel prima o poi sembrava essere arrivato.

QUOTE
Lei probabilmente apparteneva all'ultima categoria. (toglierei il punto e virgola e metterei un punto fermo, andrei anche a capo)
Ciò che non si conosce spaventa più di qualsiasi altra cosa, (toglierei la virgola) e non vi è cosa più incomprensibile e indefinibile dell'amore. a capo
Fu per questo che il suo rapporto con l'amore fu una scalata in discesa nel vuoto.

Bell'ossimoro alla fine! :P

QUOTE
Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? (andrei a capo) Gentile, buono, dolce... a capo
Ecco, non lui. a capo
Quello della porta successiva. a capo
Quello strano e incomprensibile.… una testa di capelli ricci e disordinati che ricopriva quell'ironia che lei aveva sempre amato, ma non aveva mai incontrato fino ad allora.

Bella la metafora della "porta successiva", by the way ;) ...

QUOTE
Ci mise qualche mese a riconoscere di essere innamorata, e non fu per niente facile. a capo
Probabilmente avrebbe dovuto capirlo sin da subito che era destinata a soccombere sotto il regime dei sentimenti. (toglierei la virgola, metterei un punto fermo e andrei a capo)
S
in da quando il cuore le esplodeva nel petto prima di doverlo incontrare.

I seguenti, sono i miei due periodi preferiti:

QUOTE
Al mondo ci sono diversi tipi di persone. Quelle che aspettano di innamorarsi dell'altra metà della mela e nella frenesia dell'attesa amano chiunque, quelle che sperano in un "per sempre" e siedono in un angolo ad aspettare un miracolo, quelle che odiano l'amore e attendono che qualcuno cambi la loro idea, e quelle che semplicemente fuggono.

---

Con il tempo, però, come ogni essere umano ci si abituò. (qui andrei a capo)
Si abituò ad aver perso quell'animo gelido e insolito che aveva fatto crescere come un rovo rampicante intorno a un cuore fragile e timoroso. (a capo anche qui)
Con il tempo si lasciò andare, riuscì a tenerlo per mano senza sentirsi un'idiota, (Qui metterei un punto fermo e andrei a capo per dare maggiore risalto al "pensiero" successivo)
Riuscì addirittura a credere di non smettere mai di amarlo.

Ovviamente, sono gusti... :)

in bocca al lupo per il concorso e ancora complimenti per il pezzo :wub: ...







 
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Linda2012
view post Posted on 4/9/2012, 06:44




Il racconto è scritto molto bene, e l'analisi della protagonista è davvero realistica - forse avrei movimentato un pò l'intreccio con qualche dialogo tra i due - anche perchè lui spicca molto poco, lei è l'eroina del tuo racconto ed è una persona vera, complimenti!
 
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marcosanti74
view post Posted on 10/9/2012, 19:38




Ciao Allison,
ammetto che tale lucidità di sentimenti è difficile trovarla in una ragazza giovane come te....io pensavo ancora alle figurine alla tua età:D
Mi è piaciuto molto, sintetico e scorrevole.
Trovo che il tuo stile sia molto efficace e, sopratutto, lo scrivo di nuovo, hai scattato con maturità la fotografia di questo amore.
Un punto mi ha fatto anche molto divertire
CITAZIONE
Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? Gentile, buono, dolce.. Ecco, non lui. Quello della porta successiva.

Complimenti e in bocca al lupo
 
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21 replies since 15/7/2012, 17:45   552 views
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