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L'amore non bussa mai - Elena Peron

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Allison Blunt
view post Posted on 15/7/2012, 17:45




Come in ogni vita che si rispetti, anche nella sua arrivò l'amore. Non la travolse, non l'aggredì, non la gettò a terra impossessandosi di lei. Si avvicinò da dietro a passo felpato, le diede un colpetto sulla spalla e si fermò a guardarla con l'espressione "Non sarebbe ora anche per te di amare?".
E L'amore non accetta rifiuti. Funziona proprio così. Non appena riesci finalmente a capire chi sei arrivano i sentimenti a devastarti l'identità. E lei, lei fece la cosa per cui si era allenata una vita, semplicemente ignorò. Si nascose dietro quel muro di finto cinismo che l'aveva precariamente protetta per tutta la vita, rifiutandosi di aprire una porta che si sarebbe spalancata in ogni caso, prima o poi. E quel prima o poi sembrava essere arrivato.
Al mondo ci sono diversi tipi di persone. Quelle che aspettano di innamorarsi dell'altra metà della mela e nella frenesia dell'attesa amano chiunque, quelle che sperano in un "per sempre" e siedono in un angolo ad aspettare un miracolo, quelle che odiano l'amore e attendono che qualcuno cambi la loro idea, e quelle che semplicemente fuggono. Lei probabilmente apparteneva all'ultima categoria; ciò che non si conosce spaventa più di qualsiasi altra cosa, e non vi è cosa più incomprensibile e indefinibile dell'amore. Fu per questo che il suo rapporto con l'amore fu una scalata in discesa nel vuoto.
Il massimo del sentimento che avesse mai provato fino a quel momento erano gli innamoramenti incidentali e momentanei sui mezzi pubblici, per strada, alle poste, alla cassa del supermercato. Quegli amori che ti riempiono la testa per una mezz'oretta e poi svaniscono nel nulla, rispuntano quando li incontri di nuovo e si dileguano non appena svolti l'angolo.
Le cose cambiarono solo quando, un maledetto giorno che ricorderà sempre -o perlomeno fino a quando una malattia degenerativa glielo farà scordare- incontrò lui. Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? Gentile, buono, dolce.. Ecco, non lui. Quello della porta successiva. Quello strano e incomprensibile. Fu questo che probabilmente la attirò nella trappola del sentimento: una testa di capelli ricci e disordinati che ricopriva quell'ironia che lei aveva sempre amato ma non aveva mai incontrato fino ad allora. Ma più di tutto fu un'idea che l'attirò, la consapevolezza che forse aveva trovato per la prima volta nella sua giovane vita qualcuno disperso, inconsapevole e indifeso come lei. Certamente non l'avrebbe mai ammesso, si limitava a riconoscere a se stessa una vaga attrazione, eppure non riusciva a non pensare a quell'energumeno che senza alcun preavviso era arrivato a sostituire gli inutili pensieri che coltivava nella testa e le aveva letteralmente paralizzato il cervello.
Il tempo passato con lui fu certamente il più originale che avesse mai trascorso: silenziosamente adorava ogni singola parola che usciva dalla bocca di lui, e adorava ogni suo sorriso, ogni sua carezza, ogni singolo bacio, ogni abbraccio, ogni movimento che le faceva tremare il cervello e dimenticare di essere cinica e poco incline agli affetti.
Ci mise qualche mese a riconoscere di essere innamorata, e non fu per niente facile. Probabilmente avrebbe dovuto capirlo sin da subito che era destinata a soccombere sotto il regime dei sentimenti, sin da quando il cuore le esplodeva nel petto prima di doverlo incontrare. E quel dolore allo stomaco per un po' svanì. Sembrava che finalmente quelle dannate larve si fossero decise a diventare farfalle. Il problema, quando si ama ma non si vuole amare, è che si tende a rifiutare ogni piccolo gesto che possa in qualche modo compromettere tutte le confutabili certezze della vita. E così, mentre si lasciava andare tra le braccia di un amore di cui non poteva fare a meno, dentro la sua testa infuriava la terza guerra mondiale. Molti ignorano però le capacità del grande sentimento. Quando finalmente si spense quel grande, freddo e bastardo interruttore nella sua testa si accorse della verità: si era innamorata. E non si era innamorata di un tipo qualunque, si era innamorata del genere di persona che incrociandola per strada le creava nella testa migliaia di immagini su un futuro improbabile che ora sembrava farsi più nitido.
E lei un po' lo odiava. Odiava il fatto di amarlo, di non poter stare senza di lui, di passare le giornate ad aspettare la sera per poterlo vedere, ma soprattutto odiava il fatto di amare più lui che lei stessa. Semplicemente non era abituata a lasciare così tanto spazio ad altri.
Con il tempo, però, come ogni essere umano ci si abituò. Si abituò ad aver perso quell'animo gelido e insolito che aveva fatto crescere come un rovo rampicante intorno a un cuore fragile e timoroso. Con il tempo si lasciò andare, riuscì a tenerlo per mano senza sentirsi un'idiota, riuscì addirittura a credere di non smettere mai di amarlo.
Si dice che si ama davvero solamente la prima volta che ci si innamora, perché non si sa che si può sopravvivere al dolore di un addio. E lei amava davvero. E lui, beh lui era il davvero che aveva inconsapevolmente aspettato, che aveva cacciato e allontanato in ogni modo, ma che non si era rassegnato all'addio perché l'aveva capito. Aveva capito come il distacco per lei fosse una difesa di cui non aveva realmente bisogno. Non la lasciò andare.
E lei, una notte, finalmente si rese conto che amare non significa perdere se stessi. Amare è solo il più grande capitolo della vita di ogni persona, e il capitolo più avvincente di chi l'amore l'ha rifiutato e preso a pugni per anni per poi incontrarlo davvero.
 
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view post Posted on 15/7/2012, 18:06
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Fabrizia

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Ciao Allison, grazie per aver presentato il tuo racconto!
Avrai visto nel bando che ogni autore deve indicare il suo vero nome nel titolo della discussione.
Se preferisci, invece di renderlo pubblico, me lo puoi comunicare per email o messaggio privato.
Se il tuo racconto dovesse essere scelto potrai decidere di usare il nickname anche per la pubblicazione nell'ebook.


 
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view post Posted on 15/7/2012, 18:23
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Fabrizia

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Ho modificato il titolo come mi hai chiesto.
Ciao, spero ti divertirai partecipando al concorso :)


 
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pleiadi
view post Posted on 16/7/2012, 23:02




Il testo è davvero piacevole, un piccolo trattato sull'amore come forza devastante e positiva. Belle immagini, e qualche sottile ironia che avvolge il personaggio mentre lo accompagna alla "capitolazione" finale, che in amore è la più bella delle vittorie, resa efficacemente dall'ossimoro <una scalata in discesa>. Lo stile è personale, gradevole, corretto, con qualche spigolosità che credo derivi dalla giovane età di chi scrive. Perciò, a maggior ragione, brava!
 
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view post Posted on 18/7/2012, 22:09
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Una approfondita e particolare spiegazione sull'argomento dell'amore.
Racconti gli atteggiamenti e le evoluzioni, quando le giovani donne lo incontrano.

Scorre e si legge con curiosità
 
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wyjkz31
view post Posted on 19/7/2012, 20:55




Per età e per carattere sono un po’ distante dai batticuori e dai tentennamenti del primo amore, quindi non mi ha entusiasmato (ma questo è un problema mio, non tuo); però l’ho letto volentieri, sono arrivata alla fine senza fatica e alcuni passaggi mi sono veramente piaciuti molto.

Solo nella parte dove descrivi lui mi sembri un pochino indecisa
Inizi con
CITAZIONE
Quello strano e incomprensibile

poi continui con
CITAZIONE
Ma più di tutto fu un'idea che l'attirò, la consapevolezza che forse aveva trovato per la prima volta nella sua giovane vita qualcuno disperso, inconsapevole e indifeso come lei

Mi sembra che:
- o lei ha solo “l’idea” che lui sia “disperso…” e mi va bene con quell’incomprensibile;
- oppure ha una “consapevolezza” e allora lui non è incomprensibile.
Poche righe più avanti lo descrivi come “quell'energumeno” e di nuovo mi cozza con la descrizione di “disperso…”
 
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OneWingedOvo
view post Posted on 19/7/2012, 22:35




Complimenti, un testo scorrevole e leggero, ironico, luminoso.
Francamente mi aspettavo qualcosa di molto più grezzo, e ne sono rimasto piacevolmente stupito!
Mi hanno fatto storcere un po' il naso alcuni tentativi che chiamerei "umoristici" (primo tra tutti: -o perlomeno fino a quando una malattia degenerativa glielo farà scordare-) secondo me un po' venuti male. Più che la battuta facile, a un testo del genere - secondo me - si sposa meglio del bel sarcasmo. Ma è solo una mia opinione, non contarla.
Anch'io sono rimasto un attimo dubbioso su "quell'energumeno", come wyjkz!

In generale, ottimo lavoro :)
 
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view post Posted on 19/7/2012, 23:38
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Romina Tamerici

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Per prima cosa ti do il benvenuto su Abaluth e nei concorsi, visto che non l’ho fatto nella tua pagina di presentazione. Devo dire che sei molto brava. Non che io partissi prevenuta per via dell’età (ho cominciato a partecipare a concorsi quando ero molto più piccola di te e anche ora non molti anni ci separano).

Il testo è un po’ troppo sdolcinato per i miei gusti, ma non è colpa tua. C’è un intero filone di letteratura che parla di amore con questi toni, quindi non preoccuparti.

A livello tecnico…

1. Anche a me non è piaciuto il termine “energumeno”.

2. E lui, beh lui era il davvero che aveva inconsapevolmente aspettato, che aveva cacciato e allontanato in ogni modo, ma che non si era rassegnato all'addio perché l'aveva capito.
Forse qui manca qualcosa o è solo una mia impressione? Quel “il davvero” non mi torna.

3. Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? Gentile, buono, dolce..
Doppio punto finale da sostituire o con un punto fermo o con i puntini di sospensione che sono sempre tre.

La mia frase preferita:
CITAZIONE
Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? Gentile, buono, dolce.. Ecco, non lui. Quello della porta successiva.

Comunque è un buon testo: fluido e lineare. Spero che tu ti diverta partecipando a questo concorso.
 
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Devil95
view post Posted on 22/7/2012, 18:19




SPLENDIDO RACCONTO!!! già le prime righe preannunciano una lettura sobria e riflessiva. ma l'ironia? esuberante! "il ragazzo della porta successiva"??? ma come ti è venuta in mente!? mi sei piaciuta molto. al testo non manca proprio nulla: le riflessioni della protagonista sull'amore sono il fulcro della narrazione e a quelle non le si può dir nulla di male, perciò: ottimo!
 
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Esterella
view post Posted on 24/7/2012, 17:01




Niente male come racconto, cara Allison,visto la tua giovane età prometti molto bene. ti dico alcune cose solo nella speranza di poterti essere utile. Se pure scritto bene il racconto ha l'aria di essere un trattato sull'innamoramento, anche se presenta degli spunti molto belli. Prova a inserire nel racconto qualche dialogo, magari relativo all'incontro con lui, renderebbe più viva la partecipazione del lettore al racconto.

CITAZIONE (Allison Blunt @ 15/7/2012, 18:45)
Come in ogni vita che si rispetti, anche nella sua arrivò l'amore. Non la travolse, non l'aggredì, non la gettò a terra impossessandosi di lei. Si avvicinò da dietro a passo felpato, le diede un colpetto sulla spalla e si fermò a guardarla con l'espressione "Non sarebbe ora anche per te di amare?".

Molto bello l'inizio e molto reale.

Ma più di tutto fu un'idea che l'attirò, la consapevolezza che forse aveva trovato per la prima volta nella sua giovane vita qualcuno disperso, inconsapevole e indifeso come lei. ( Non capisco a chi si riferisce a lui o a lei?)Certamente non l'avrebbe mai ammesso, si limitava a riconoscere a se stessa una vaga attrazione, eppure non riusciva a non pensare a quell'energumeno che senza alcun preavviso era arrivato a sostituire gli inutili pensieri che coltivava nella testa e le aveva letteralmente paralizzato il cervello.

Il tempo passato con lui fu certamente il più originale che avesse mai trascorso: silenziosamente adorava ogni singola parola che usciva dalla bocca di lui, e adorava ogni suo sorriso, ogni sua carezza, ogni singolo bacio, ogni abbraccio, ogni movimento che le faceva tremare il cervello e dimenticare di essere cinica e poco incline agli affetti.

Molto bello questo pezzo.

E lei, una notte, finalmente si rese conto che amare non significa perdere se stessi. Amare è solo il più grande capitolo della vita di ogni persona, e il capitolo più avvincente di chi l'amore l'ha rifiutato e preso a pugni per anni per poi incontrarlo davvero.

Buono anche il finale, in bocca al lupo.
 
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Diana Ecilef
view post Posted on 26/7/2012, 21:56




Un racconto scorrevole, non ho avuto nessun intoppo mentre leggevo però non mi ha preso molto. Io proverei a concentrarmi di più sul come si è innamorata e sul perché sia successo invece tu dici solo che non si può scappare dall'amore. Non so, mi sembra che manchi qualcosa che attiri e intrappoli il lettore nella storia.
Mi è piaciuta molto invece l'immagine del ragazzo della porta successiva!
 
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Apollonia Lupinacci
view post Posted on 29/7/2012, 13:29




L'incipit mi è piaciuto molto, ma toglierei la domanda, che mi sembra c'entri poco con lo stile usato, concludendo la frase in un altro modo. Per il resto una buona prova, considerando la tua giovane età. Ti consiglio, tuttavia, di lasciare che siano le vicende e i personaggi della storia a far emergere la tua visione della vita. Sfronderei, dunque, le parti in cui fai riflessioni dirette sul senso dell'amore.

Edited by Apollonia Lupinacci - 8/8/2012, 15:02
 
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Lupoalfa
view post Posted on 7/8/2012, 07:25




In questo scritto (mi è difficile chiamarlo racconto) ci leggo buone potenzialità. Scritto bene, denota ricchezza e profondità di sentimenti. La prima parte l'ho trovata troppo didascalica, mi è sembrata quasi un trattato sull'amore. Meglio la seconda parte, dove il testo prende quasi la forma del racconto, nel senso che ci ho trovato un abbozzo di storia con quel giovane "energumeno". Anch'io cambierei questa parola!
In bocca al lupo! :) :) :)
 
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caterina.russo
view post Posted on 14/8/2012, 00:06




Dove gli altri hanno visto un trattato sull'amore io ho piacevolmente letto un perfetto ritratto di questa donna.
Mi sembra di conoscerla,come fosse una vecchia amica.
Scrivi molto bene,senza troppe metafore che io non sopporto e con un pizzico di ironia che condisce il tutto.
L'idea della porta successiva è geniale!!

L'unico appunto,se posso,è su di lui.
L'hai descritto troppo poco.

Complimenti davvero
 
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alessandra s.
view post Posted on 19/8/2012, 16:43




That’s Amore! Con la A maiuscola. Questo è il tipico racconto in cui non accade nulla ma del quale rileggeresti ogni riga e in ogni riga trovi un pezzo di te. È breve, diretto e conciso. È un racconto dei sentimenti e mi è piaciuto tantissimo. Anche se scritto in terza persona è uno sfogo “personale”, non c’è distacco tra il lettore e la protagonista. Mi sono piaciute anche alcune espressioni utilizzate, per esempio:

Avete presente il tipico ragazzo della porta accanto? Gentile, buono, dolce.. Ecco, non lui. Quello della porta successiva.

È bella perché scardina con eleganza un topos senza incappare in un altro.
Complimenti!
 
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21 replies since 15/7/2012, 17:45   552 views
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