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| Provo. Ne avrei un altro, ma non so se posso. Le loro dita sporche e appesantite dal solfato di calcio, i tratti eterei, i colori intensi. Le loro mani che affondando nel grigio terreno del sagrato della chiesa, attira i passanti. E’ una mattinata gelida, ma loro, i pittori folli, sono chini sulle opere. Li vedi attratti anch’essi nell’infinito del proprio lavoro. Alcuni portano segni di arcobaleno su vecchi palto’. Una donna e’ portatrice di [...] anelli color del sole. Un tocco sul lato destro della mia persona, mi distoglie da queste piccole differenze. Mi giro. Un uomo a passo veloce mi ha urtato involontariamente e ora si dilegua nella folla. L'occhio mi cade su una macchia di color ocra, lasciata da quel fulmine, sul mio giaccone. Ritorno ai miei colori ed ai miei pittori. Passeggio ed ammiro. Ammiro e passeggio la monocromia di quello spazio e la tonalità di un riflesso. Sublime. Mi siedo anch'io su quell'asfalto, che palpita di sopravvivenza. “ Ciao”. “ Ciao, posso stare qui?” Chiedo ad un ragazzo con un berretto stopposo calato fino alle tempie. Romina dice... @Solenebbia: Visto che Nauthiz7 aveva ragione e il tuo incipit era troppo lungo, ho lasciato soli 400 caratteri esatti! Il resto l'ho inserito in uno spoiler, perché mi dispiaceva cancellarlo. @ Just: Ignora la seconda parte se scegli questo incipit!Edited by Romina Tamerici - 17/7/2012, 13:05
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