Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Altre persone., di Gerardo D'Orrico

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gera76
view post Posted on 21/6/2012, 17:55




“E’ la tua presenza, è più forte della mia. Quelli sono parassiti se ti fai mordere ti mangiano, a presto amore, ricordi sei tu che devi ricordare? Sembra che siamo già nati a presto.”
Con un po’ di calma si spiega anche il giorno di oggi, malsano e immaturo, per sempre, scherzi o non eri in te, fuori di te per la stanza che volavi, tra un po’ il caffè, e i ricordi pieni in questa estate libera dal lavoro e dagli impegni, ricordi di chi è veramente, il sale della vita. Subito si spiega era la realtà, una necessità, non l’obbligatorietà, una realtà o cose simili, la legge che non è un pezzo di carta ma la natura, intervallo, il tempo che è passato che è incarnato, e guarda ancora oggi quanta indecisione traballata, e insicurezza, e menzogna, senza motivo e religione … si gonfia lui, ma è vuoto come un oggetto vuoto!
Eri sola con tutti, eri solitario un oggetto che parlava per non offendere, era già estate quando te ne sei andata. Hai qualche problema, o sei tu e la tua vita. Vietato, oggi è vietato dimmi cosa! Vivere liberi per vivere ammogliati, sono problemi percettivi i tuoi di non potere superare il tuo prof o il tuo sindaco, o caro assessore, tanti anni di sofferenza e non c’è nemmeno un giornale su quei fatti che sbalorditivamente non hanno un pulpito pubblico, che disturba gli occhi e la pancia. Ti rinnegherai oggi nel pomeriggio dice, mi viene da ridere, mi sa che vuole azzerare il quanto della nostra provincia che allontanandoti un po’ con la lente d’ingrandimento ti accorgi che è collegata al resto del mondo, la gradevolezza, la tua dolcezza, quello che hai veramente perché non ridi, dissero anche degli amici in passato. Con la faccia e davanti a quello merdoso, che ora è in cucina, ma poco importa, si saranno pure distratti i colleghi ma si pagano devi pensare, hai mai preso in considerazione al telefono perché si vive un troppo in basso, non ha un citofono permanete lui o un altro non ha un altro strumento di quelli che conosci tu di bene, sai, ragazzo, in modo permanente, più sotto ci sono i vermi! Non era vero è un’architettura di questioni che ti realizzano le strutture dentro e fuori di casa e questo vive in un posto sbagliato come la legge è solo quella è il mangiare che ingerirai è proprio di quel sapore perché è lui, è quindi è vero che abbiamo già preso una strada ognuno per gli affari nostri. A volte è un particolare che ti dissocia dal resto delle persone, piccole cose che ci sono nel nostro governo non registrate hai capito, che nemmeno se vai in un posto pubblico a parlarne ti sanno dire niente che però ci sono “tu lo sai” e tu lo “sai” quanto male ti hanno fatto?! Quanta luce porta il giorno di oggi alla luce del passato, chissà cosa voleva quel delinquente devi dirgli quando passa, abusi e strutti, cose sue e dettagli mancanti, non hanno capito i partecipi, i participi, saranno già andati via, senza benzina? Mah! La goccia dell’esistenza di una vita, era il motivo perché c’era davvero qualcosa tra te e me ma oggi le cose vanno veloci e si fanno dopo cara più tardi si resta in attesa fino a quando ritorna il Sole. Tra il dolore e la realtà che viene anche falsificata, infondato il tuo amico, falso di tutto e puzzolente come hai visto prima così hai cercato con la testa dirmi sai le persone ancora lavorano il bene e ci sono le persone che s’impegnano con le loro conoscenze anche per forza per farti vedere lo schifo che ti sei fidanzato prima e dopo pasto ridi e perché? Fai delle parentesi rotonde che cala la notte cupa senza luce del duemila e undici, il deriso che parola orrenda perché aprire, i pesci è diventato vietato tra due mesi! Bisogna parlare esprimere a volume sostenuto quello che gira per la testa la tua! è la giustificazione vocale e scritta che segna è solca la tua espressione del viso se non parlate apertamente e pubblicamente non rimane molto … del lato oscuro che poi stasera meravigliosamente si presenta nelle sue forme con mille parole, non capite mille linguaggi per dire la stessa cosa che non si vuole fare capire.
Il rumore quotidiano che ti aiuta a vivere il tuo presente, la noia delle cose come i tuoi oggetti, cosa vive fuori di te, le soluzioni cambiate del tuo tempo, villani e Company, hai un potere nascosto tu, non devi ucciderlo, un processo da compiere in tutta la sua forma per pulire e sapere dove vanno gli oggetti dopo la loro trattoria che ti passa avanti agli occhi. Prego quanta costa? Il prezzo esatto di una cosa! È la tua modernità che ti compre o il vello di una pecora, un discorso da diluire, una pece da capire, la follia, le caramelle, tu un altro e come, dopo avere saltato la pancia? Ti aiuto c’è una sola strada per uscire da una stanza, un solo modo e unico per quel che ti puoi intendere nei secoli dei secoli, già presente come bene, lucente e vero, non spezzettato da raccogliere in un sacchetto. Si parla dunque di un processo delle cose e delle persone da svolgere per intero più volte per chiarire chi è quello veramente, quanto sono caro davvero il rapporto e le realtà oggettive e tu cosa, davvero, lasci al tuo popolo prima di andare via, già sono le altre persone che ti uccidono non tu personalmente. Il peso dei diversi oggetti anche se pagati a rate e le responsabilità delle persone: tuoi parenti, tuoi amici, tuoi capi assoluti che pur vivono e poi si può prendere il locomotore per andare a uscire. Quanto complicano la vita, gli esseri umani senza la giusta curanza della modernità del posto dove si trovano, il resto da usurare per capire il proprio lavoro. Così guardare gli altri incarichi, e, produrre imprimere e produrre per guardare anche il discorso economico con molta calma e realizzare con più felicità la faccia tua in un pagliaio grande come la tua città, usurare gli oggetti per trovare tutte le loro funzionalità, non spegnere mai la testa, affari e cerimonie!
Vivi un comunismo troppo ampio, calmati, come non t’interessa, lascia stare l’altra estate, ti dico è presente il tuo presente adesso non l’altra estate tu sei nel tuo presente con gli oggetti che girano dentro e fuori la casa, la tua economia. E’ adesso, ed è pronta la tua sala di lancio, di quel che voleva per dire: proprio mo t’ho trovato nel tuo interesse principale due punti se vuoi un bene, provvedo ora non l’anno prossimo, che dici? Come può arrivare il mondo del bene come una torta alle due di pomeriggio, si vede che come oggetto il presente c’è anche adesso, proprio ora per il momento e si distingue come diversità di epoca in modo che investe le persone della terra nella loro totalità, per indagine corporea completa. Dedicato alle aziende ai capi assoluti ai cantanti, agli scrittori, agli ingegneri, al Papa al capo di stato, agli abitanti di tutto il mondo, alle ragazze, agli abitanti di Castrovillari, tutto in un unico piatto in un oggetto dedicato a una sola persona anche per te stessa che devi ingerire proprio oggi, è come la caccia al tesoro, buon divertimento!
Mannaggia a te e al futuro, le tue proiezioni da ignorante, il tuo mese che non quadra, peccato alle tue emozioni clonate. Non esistono in realtà tutte queste cose, o ci sei o non ci sei, chi ti prende in giro? In realtà sono vere tutte e due allo stesso modo e quindi sono le cose reali a essere complicate e vere adesso e difficili da colpire secondo l’andare a peso di morto della tua società dal mattino alla sera, perché loro “non avevano”, soccombono di male, il male ti fa soccombere, come mai nessuno lavora tutto il materiale morto, si perde la traccia di “chi parla”? I tuoi problemi sono panini, le tue possibilità sono una proiezione delle leggi della fisica come materia, la scienza, non ci sono possibilità, l’elettricità si paga, sei andata via altrimenti eri qui è la stessa cosa dillo a quel Papa le persone pagano un prodotto non per vedere solo un seme di un’intera scatola, nell’impossibilità di muoversi? E dove vivi al di sotto dello stato hai delle vergogne nelle esecuzioni vocali? Noi lo paghiamo un bene completo già oggi, cosa sarà una linea di coscienza perpetua sì perché lui scherza poi, le vuole tutte in realtà quello che ti muore è presente e un dettaglio come il futuro che pensi adesso, la realtà si magnetizza, perché è cara, perché il male si ferma alle nove e c’è tutta la giornata da vivere? Non t’immagini quanto sei importante e non hai il pensiero di una persona equidistante corretta, le rate, il tempo e gli interessi di persone oblique, ti dico un trucco, la verità non si sposta mai molto dalla sua luce di oggetto reale e figura dalle tue azioni e dai tuoi desideri che si producono per ora e dopo, così per avere due occhi! Scomparsa e scomparsi da non credere, quanto in bassi soci economicamente vivi realmente avendo pure pagato ed essi pagano, adesso ti calmi se è tuo diritto avere il tuo bene? Difendi i tuoi diritti, che non esisti più, come mai il tuo mondo prosegue nel fango? In pieno centro di nord e di sud cosa è venuto la peste o il fascismo nel duemila e undici, chi vuoi che se freghi della tua borsetta oggi, c’è il negozio delle borsette ci sono altre persone che ne hanno altre!
Ti spiego le persone che fanno dei rinnovamenti sociali alle tue città, sono poche e quelli sono tutti falsi che volevano essere loro noi, guarda il gruppo di persone di prima voleva che quello falso parlasse all’altezza del mio cervello assieme a me, come sono quelle persone tu, lo sai? Ripeto, sono poche le persone che possono apportare delle modifiche! Perché tu vivi secondo la tua architettura pagata per un po’ di tempo, ridi, come mai sono tutti zombi? I tuoi occhi che piangono ehm che cambiano. “Te lo avevo detto” ecco guarda si avvicinano, ciò nonostante sono tuoi vicini da venti anni, è un affare di economia alla fine e non voleva saperne nessuno, sembra ma oggi è, dico è, un altro giorno guarda cosa fanno tutti, dunque non è giusto quello che dici. Ora se ne vuoi fare ad esempio una scheda per tutti gli altri giorni bisogna vedere bene, quindi non è un rapporto singolo, è una cosa che prosegue nel tempo se anche così è oggi e poi lunedì, si deve fare qualcosa di strano nei giorni nostri. Tu lascia che il ragazzo soffra senza amore e poi e poi cara Italia svegliati, è così non si può allenare diversamente, non si sopporta dimenticare i giorni precedenti, come gli anni precedenti. Attenti bisogna lavorare, te lo ricordi perché è stato l’anno scorso o due o tre e più è oggi assomiglia l’emozione che si voleva a una da dichiarare perché se oggi è così, è una cosa ma se anche lunedì. E’ in quel modo non va bene come stai facendo qualche cosa di fisico inteso come materia, vedi quelle persone non ne sapevano nulla e sono in quella strana piazza a parlare ma tu ti riferivi a me a un altro qua vicino. E’ sono leggere queste cose ma possono essere molto gravi nel tempo ed economicamente che ti ha tolto in piacere del bene? E’ quindi il mondo è cambiato e le persone devono dirlo anche pubblicamente perché se è cambiato il mondo, non si può più nulla al rispetto devi capire che gli oggetti finiscono con te o senza di te. Se c’eri, è andata in un modo altrimenti in procedimento diverso ma se queste cose che discuti proseguono nel tempo, devi capire cosa t’interessa veramente e invece no … tu come l’universo, tu nell’universo, l’universo al posto tuo lo stesso. Ora sei tu che sei libera, ora bisogna dare delle profondità alle economie delle cose e delle persone, chi sono, quanti sono, dove andranno più tardi chi paga, attenta a chi paga, così va la vita, un crostino oggi, un panino domani, un bacio.
In principio era la notte, perché ridi la seconda delle cose, poi silenzi e macerie, niente, solo il buio della notte, che sta arrivando senza il quoziente giusto per la patria e la tua presenza garantita al limone, sei falsi o sei vero sembri di gomma un caro di persone dal sesso femminile si alza, cosa hai nell’occhio di seguito quanti chili di merda hai addosso e quello che mestiere fa, ora dividetevi e andate a dormire. Chissà cosa succederà il mese di settembre dai su, con la vita, un po’ di “colore”, a questo bianco infinito, continua il vento a ingrossare la faccia, perché secondo te quello che si è presentato con il suo prodotto artistico al pubblico aveva la soluzione? La soluzione è libera, pubblica e accecante come i soldi, dunque onnisciente, acqua da bere. Hai altre soluzioni, sì la pace, la calma e la sosta.
L’amplificazione vocale, le costruzioni strette dove nascondersi con la ragazza che già da dieci minuti almeno resta assieme a te, dove si trova il fantasma nascosto tra le parole, i vestiti o altre faccende del mese scorso, ha un teso arco per uccidere il “…”. Non è niente è la struttura della città, dove ti trovi da costruire stasera come sempre ecco, ecco come sempre digli al suggeritore di turno che si presentava tre ore fa sei zombi, cresci economicamente! Tutti uguali gli esseri umani fino alla cintura e oltre, è una struttura la giornata, sembra ma non si può fuggire con il pensiero oltre gli orari e le fermate, sempre, in sempre fino alla fine delle costruzioni per fisarmonica presente. Perché accoltellati alla pancia in fondo, in fondo è sera chi se frega il lavoro comincia lunedì liberiamoci un po’ la mente di tutte quelle palificazioni istruttive per vedere con più colore le persone dalle guance rosee o pallide assieme alle belle magliette e camice con le auto e gli altri oggetti che potrebbero avere un altro senso, libero, libertà pagata. Tempo non discorde al lavoro, benvenuto nella tua regione del mondo, vede cosa vive nel giorno presente. Che belle mura possiede la tua casa! Sono altre persone a volte drasticamente il bene, sono altri inserimenti nelle vicinanze e non, le persone che incontrerai alla fermata del pullman. Le persone che incontri camminando per la strada le realtà matematiche che realizzano il prodotto che doveva essere già tuo che vola verso tu dove eri prima. Non correre che non ci arriva nessuno dove arrivi oggi tu, non c’è speranza, dove la mente non dorme, non c’è sorta di uscita dalla forza che costruisce per quel punto di necessità che imperante si muove e per causa più grande della maggiore devi operare, è minuscolo il punto che conduce, un calcolo, un oggetto reale presente come gli altri. Un altro non presente nel catalogo ma stranamente, cioè se lo cerci c’è, ladri e assassini, deve essere pubblicato, è una questione di areazione ed economia, se tutti sanno On, se tutti pagano Off, se tutti hanno un governo di comandamenti e di distruzioni di pazzia, (JA). Non ti rassegni immaginare cosa può un giornale, un telegiornale con un articolo o una trasmissione vera su una realtà che i singoli hanno senza spiegazioni, dice le persone hanno tutte tu sei uno, così … buon pomeriggio!
Verbo femminile moderno: “Calmati”, sì, la donna bene oggi, sì, tu sai in quel piccolo cerume che ti è rimasto dopo essere uscito da casa. G. E’ stato meglio arrotolare gomitoli di lana a casa, volevi dirmi qualcosa, così in alto tendeva quel garbo che non era questione dell’oggi, la vita più su, la natura come arte e legge, perché ridi? Guardi la simbiosi tra quello che voleva e quello che faceva il tuo vicino che poi ha spedito il suo cane a sbranarti! Una città un mondo! Che ore sono, ridi che è presto, in maniera somma: “Perché mai nessuno ha fatto quel lavoro?” ora vive il giorno che si presenta, comprati una maschera e non fare più niente altrimenti ti troverai nel passato, ecco premi quel bottone e respira. Acqua alta, acqua bassa! Acqua da bere, hai fatto la ricarica al telefono, bravo, bravo come memore lei, ricordi tutte le cose che hai da fare oggi, il mare d’inverno, l’inferno e paradiso, ti manca dei soldi, non hai capito, ho non ha sopraggiunto, devi lavorare, devi lavorare il tuo lavoro, quel gran capo del mio compagno, quel competente genio del mio amico. L’amicizia cos’è? Incredibile quest’anno duemila e undici, basta la parola! Interno cinquanta quattro serve la benzina! Quel giorno di domenica non lavorava nessuno, così nacque l’idea dei giorni sì e dei dì no, caro bene, ti pensavi … niente, l’interdetto, cosa è vietato, dopo di tutto è domenica, finiscono le ferie nonostante sia un dio, vado a lavorare perché nessuno si raccomanda a Dio. Il bene sei tu, tu che lavori, il giorno cade quando la sua luce si spegne, torniamo, guarda, dalle vacanze è ricominciamo, senti, quello che è già finito, quanto di fuori resti senza di me? Un bacio, ciao.
 
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view post Posted on 21/6/2012, 21:50
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Fabrizia

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Bello scherzo! :P
Che programma hai usato?


 
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pleiadi
view post Posted on 21/6/2012, 22:55




Io davvero non l'ho capito. Sei troppo moderno!
 
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justadream12
view post Posted on 22/6/2012, 14:45




Scusatemi tutti io non riesco a leggerlo! Forse ha ragione pleiadi, troppa avanguardia!
Va be'...
 
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wyjkz31
view post Posted on 22/6/2012, 21:33




Propendo anch'io per lo scherzo.
 
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pleiadi
view post Posted on 22/6/2012, 21:53




Io ho provato a rileggerlo. Anche se fossero frasi tirate a sorte e messe lì per caso, l'esperimento comunque comunica qualcosa. Un forte disagio nel comunicare? o una presa in giro nei confronti di chi ci prova? un tentativo di satira nei confronti di donne, politica, fede e chi più ne ha più ne metta? la volontà di destrutturare un testo come certi artisti fanno con le immagini? Sarebbe interessante che l'autore svelasse gli obiettivi di questa sua composizione, che tutto è tranne che banale. Se anche fosse uno scherzo, l'impresa non deve essere stata facile, deve aver comportato tempo, fatica, impegno e originalità.
Gera 76, per favore, spiegaci qualcosa, io sono curiosa !
 
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Lupoalfa
view post Posted on 23/6/2012, 06:56




Io ci ho provato a leggerlo, te l'assicuro, e ho fatto molta fatica. Non sono capace (all'altezza) di commentarlo.
 
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view post Posted on 23/6/2012, 12:00
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Romina Tamerici

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Quando ho cominciato pensavo a un flusso di coscienza e cercavo di capire dove portasse. Mi sa che però il flusso mi ha travolta. Se ci fosse qualche onomatopea e su trattasse di un testo più tendente al poetico direi che sarebbe un testo alla Marinetti. Non è un complimento, però, perché io non sopporto Marinetti e i suoi testi sconclusionati! Comunque, se la tua era voglia di comunicare l'incapacità di comunicare, allora la tua è metaletteratura e va stimata nel suo tentativo di destrutturare tutto ciò che è arte? Boh, non lo so. Ho provato a fare correzioni, a trovare un filo al discorso, ma temo di averlo cercato invano. Spero che tu ci faccia sapere qualcosa, perché per ora mi sembra solo di star commentando un testo ottenuto random. Perdona la mia incapacità di arrivare al tuo livello e carpire i segreti di questo tipo di letteratura. Puoi sempre allearti con Marinetti, contro di me.
 
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view post Posted on 23/6/2012, 15:41
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Pensavo al flusso di coscienza anch'io. Difatti volevo dirti che, non essendo tu James Joyce e non conoscendo noi un bel nulla della tua produzione, forse non avresti dovuto osare tanto, anche perché non so quanti arriverebbero alla fine (e già qualche commento lo dimostra).
Alla fine, però, ho notato la mancanza assoluta di qualsiasi riferimento al vento. Se c'è, l'ho persa, e non intendo di sicuro rileggerlo.
Il commento, tranquillo e sereno, di Abaluth, invece mi ha lasciato inebetito.
Se il tuo è uno "scherzo", non solo non fa ridere ma è anche di pessimo gusto nei confronti di chi non solo scrive, ma si impegna a leggere e dare un suggerimento, un parere o quel che sia sul lavoro altrui, impiegando il proprio tempo e le proprie capacità.
Non voglio nemmeno prenderla in considerazione, quest'ipotesi. Preferisco pensare che, come gli altri che hanno finora commentato, non ho capito una cippa.
Spero vivamente in un tuo riscontro.
 
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gera76
view post Posted on 23/6/2012, 17:48




Sono delle pagine del mio diario che scrivo mensilmente, oggetto quindi di mie riflessioni ancora da rivedere meglio per quanto riguarda lo stile.
Descrizioni sulla realtà odierna come un quadro da attaccare su un muro per ricordare il nostro giorno presente.
Mi ha fatto piacere avere delle vostre impressioni.
Grazie,
tanti saluti
Gerardo.
 
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view post Posted on 23/6/2012, 19:22
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E che c'entrano col vento? :o:
 
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pleiadi
view post Posted on 23/6/2012, 21:47




ho riletto ancora una volta il tuo testo, alla luce (finalmente!) di quello che hai scritto. Il diario è un testo talmente personale, che ci si può permettere di saltare passaggi logici, abbinare sensazioni che sono chiare solo a chi scrive.. Ci sono momenti molto interessanti, di lucidità, di rabbia, di tenerezza.
Però, nel momento in cui questo testo viene dato in lettura, tutti quei passaggi non sono possibili per chi legge. Allora il testo appare dissociato, sintatticamente scorretto, poco comprensibile.
Io, se posso, vorrei darti un consiglio: prendine un piccolo brano alla volta, e cerca di riempire quei "buchi" che mancano tra un'osservazione ed un'altra. L'originalità del tuo pensiero resta, e non è da poco, ma almeno comunichi pensieri e sensazioni con codici riconoscibili, che sono le frasi, la sintassi, la punteggiatura. Mi piacerebbe davvero che tu provassi, perchè, lo ripeto, il tuo testo ha caratteristiche di originalità che andrebbero coltivate e incanalate in una corretta comunicazione. Credo che anche per te sarebbe utile, perchè ad una rilettura dopo tanto tempo ciò che non dici potresti non riuscire a ricostruirlo tu stesso, Certo, per questo concorso manca il vento... ma questo credo sia il problema minore. La cosa importante è che tu riesca a dare ordine ai tuoi pensieri e ai concetti che esprimi, per condividerli con chi, come noi, ha il picere di leggere e di dare consigli. E scusa se l'ho fatta troppo lunga, ma ci tenevo a spiegarmi bene, spero di esserci riuscita. Ciao Pleiadi
 
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lux1993
view post Posted on 24/6/2012, 13:21




Ciao gera76
non so se il tuo sia l'effetto voluto, ma del tuo racconto non si capisce niente! Non si tratta di una semplice accozzaglia di pensieri, spesso i pensieri stessi sono frammentati e si riferiscono ad eventi talmente soggettivi che ad un lettore esterno è impossibile comprenderli.
però apprezzo il tuo coraggio nel mettere a nudo la tua anima: non tutti saremmo disposti a far leggere una pagina del nostro diario! Anche la tecnica del flusso di coscienza mi piace molto, ma tu l'hai portata a livelli troppo estremi perché qualcuno che non sia tu stesso riesca a darci un senso. Io ad esempio non sono riuscita nemmeno ad arrivare alla fine: che senso avrebbe avuto? Non ci ho capito niente!
Tuttavia, alcuni dei frammenti del testo sembrano interessanti: nonostante l'illogicità dell'insieme sei riuscito a comunicare rabbia e insoddisfazione. E comunicare qualcosa è l'obiettivo più importante di ogni forma d'arte, inclusa la scrittura. Perciò, sei sulla buona strada! le idee non ti mancano e neanche il fegato di esprimerle.


Per questo ti consiglio di seguire i suggerimenti di pleiadi, aggiustando la tua pagina di diario in modo da permetterci di entrare nella tua testa.
Mi raccomando...non dimenticarti del vento! :)
 
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marcosanti74
view post Posted on 24/6/2012, 15:30




L'ho letto tutto e devo dire che non è stato facile. :D
Ho provato a rileggerlo a salti, avanti e indietro "a Chiazze" a "Spot" come se cercassi parole nel diario. E debbo dire che ho letto degli scorci davvero Forti e suggestivi.
Tuttavia credo sia importante dare un senso e un percorso al racconto.
Ma sta a te deciderlo, stravolgere e riadattare questo tipo di racconto/pensieri non credo sia facile.
 
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gera76
view post Posted on 24/6/2012, 16:55




Grazie per i consigli, rivedrò la parte stilistica che vi ripeto è quasi da prima stesura e sotto forma personale e diaristica.
Magari più in là vi farò avere un altra versione della composizione.

Tanti saluti,
Gerardo.
 
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20 replies since 21/6/2012, 17:55   168 views
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