Purtroppo Geremia, un uomo sulla quarantina, venne colpito da una malattia molto grave che gli paralizzò entrambe le gambe. Malato ormai da cinque anni,
passa stai usando il passato remoto, dopo continui con l'imperfetto, ATTENZIONE la maggior parte del suo tempo a letto e qualche volta sulla sedia a rotelle. Era una persona molto attiva che
passava HAI USATO IL VERBO PASSARE POCO PRIMA molto tempo all’aria aperta e non concepiva di stare in quello stato,
punto fermo o punto e virgola: cambi periodo infatti non aveva più la voglia di vivere,
esplicativa: servono i due punti si lasciò andare a se stesso, senza reagire e
d accettare la malattia, che lui chiamava
spazio ”la mia condanna”. Una mattina di primavera, la finestra della stanza da letto,
mai virgola tra soggetto e predicato si aprì all’improvviso, entrò una brezza frizzantina che portava con sé il profumo dei fiori. Geremia aprì gli occhi e vide che sul letto c’era una fatina molto piccola che disse:
spazio ”Buongiorno Geremia, come stai oggi?”
spazio Geremia pensava di sognare
punto e virgola o punto fermo allora si stropicciò gli occhi ma lei era ancora lì,
punto fermo o punto e virgola altrimenti il soggetto è lei si diede un pizzicotto ma lei era sempre lì, non se ne andava. Allora le disse:
spazio ”Chi sei? Da dove arrivi?”,
perché chiudi le virgolette se sta ancora parlando lei? io sono la fatina del vento, mi chiamo Arnica e vengo dal bosco qui vicino. Geremia disse:”Che cosa vuoi da me?,
virgolette Nulla rispose Arnica, mi sembra che tu abbia bisogno d’aiuto ed io sono qui per aiutarti. Non ho bi
-sogno di nessun aiuto
anche questo tra virgolette disse Geremia con voce cupa, la mia vita ormai è condannata fra queste quattro mura e su quella carrozzina che io odio! La fatina, che sapeva il fatto suo, iniziò a girare su se stessa così velocemente da provocare un forte vento che riuscì a far alzare Geremia dal letto, tenendolo sospeso nell’aria,
qui starebbe meglio un punto e virgola poi uscirono tutti e due dalla finestra volando. Ma come fai a farmi volare Arnica!?
tutte queste frasi vanno sempre tra virgolette Con la magia rispose, piuttosto stai attento a non sbattere contro gli alberi e restami vicino! Era bellissimo volare tra gli alberi, vedere i prati in fiore, il risveglio degli animali dopo il lungo letargo, sentire la brezza tiepida sul viso, sentire il sole caldo sulla pelle,
due punti o punto era come essere in Paradiso. Ma
puoi togliere il ma, non è avversativa a un tratto, il cielo si oscurò e iniziò a piovere fortissimo, il vento era indomabile,
punto Geremia venne sballottato di qua e di là come se fosse un pezzo di carta e dopo un bel po’ si accorse che stava nel bel mezzo di un tornado, proprio al centro dell’imbuto, dove c’era di tutto, dai detriti agli animali,
punto aveva paura ma allo stesso tempo era contento di vedere che cosa succedeva dentro al famoso imbuto del tornado. Arnica
virgola essendo fatina del vento, lo fece cessare e di conseguenza sparì anche il tornado,
punto trovò Geremia a terra,
punto e virgola o punto spaventata corse da lui e gli chiese se era tutto a posto.
virgolette Mi dispiace disse Geremia, mi ha preso alla sprovvista e non sapevo cosa fare, perché ero impotente contro quella forza della natura. Arnica si sedette un momento su un ramoscello per prendere fiato dallo spavento. Geremia continuava a dire che stava bene, non era mai stato meglio di così e grazie a lei aveva potuto vedere cosa succedeva dentro al vortice. A questo punto, Arnica si sentì così in colpa che disse a Geremia:
spazio ”Forse è meglio se ti riporto a casa”.
virgolette No! Disse lui, non mi riportare in quella maledetta stanza, io adesso sto bene, mi sento vivo, non voglio ritornare come prima. Arnica a malincuore disse:
spazio ”Ora stai bene perché ti ho fatto un sortilegio, presto svanirà l’effetto e poi devi pensare che non puoi abbandonare i tuoi famigliari,
esplicativa: due punti loro ti vogliono bene. Anche se tu non potrai camminare, io verrò a trovarti tutti i giorni e quando arriverà l’inverno con le sue bufere di neve, io sarò qui e ti farò fare dei viaggi bellissimi, parola di fatina. Geremia rammaricato,
non serve la virgolaci pensò un po’ su, poi disse:
spazio ”Hai ragione, non posso abbandonare chi mi ha curato sino adesso e
d ha sofferto con me, portami a casa per favore”. I due rientrarono a casa, Arnica rimise a letto
Geremia e se ne andò via. Passarono i giorni e Arnica mantenne la sua promessa, ma nonostante la sua costanza, Geremia visse ancora per due anni e poi morì. Adesso è in Paradiso, riesce a camminare, non sente più dolore, è in pace con se stesso e può ammirare tutto il mondo da
la su. Che fine ha fatto Arnica? Continua ad aiutare le persone in difficoltà, con una piccola differenza,
due punti le fatine rimangono nel cuore, il vento come arriva se ne va.
Parenti Eva, diplomata i segretaria aziendale, nata a Borgovalditaro in provincia di Parma. Spero di diventare una brava racconta storie.