Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Soffio in una Stanza, racconto

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parenti.eva
view post Posted on 17/6/2012, 09:16





Soffio in una stanza

Geremia, un uomo sulla quarantina, venne colpito da una malattia molto grave che gli paralizzò entrambe le gambe. Malato ormai da cinque anni, passa la maggior parte del suo tempo a letto e qualche volta sulla sedia a rotelle. Era stata una persona molto attiva che trascorreva molto tempo all’aria aperta e non concepiva di stare in quello stato; non aveva più voglia di vivere, si era lasciato andare a sé stesso, senza reagire ed accettare la malattia, che Lui chiamava “la mia condanna”. Una mattina di primavera la finestra della sua stanza da letto si aprì all’improvviso, entrò una brezza frizzantina che portava con sé il profumo dei fiori. Geremia aprì gli occhi e vide che sul suo letto c’era una fatina minuscola che disse: “Buongiorno Geremia, come stai oggi?” Geremia pensava di sognare, si stropicciò gli occhi ma Lei era ancora lì, si diede un pizzicotto ma Lei era sempre lì, non se ne andava. Geremia replicò: “Chi sei? Da dove arrivi?”, “Sono la fatina del vento, mi chiamo Arnica e vengo dal bosco qui vicino”. Geremia aggiunse: “Cosa vuoi da me?”. Arnica rispose: “Nulla, mi sembra che tu abbia bisogno d’aiuto ed io sono qui per sostenerti nel tuo dolore”. “Non ho bisogno di nessun sostegno, ribadisce Geremia, con voce cupa, la mia vita ormai è condannata fra queste quattro mura e su quella carrozzina che io odio!” La fatina, che sapeva il fatto suo, iniziò a volteggiare su sé stessa così velocemente da provocare un forte vento che fece alzare Geremia dal letto, tenendolo sospeso in aria; poi uscirono tutti e due dalla finestra volando. “Ma come fai a farmi volare Arnica!?” “Con la magia, rispose piuttosto stai attento a non sbattere contro gli alberi e restami vicino!”. Era bellissimo volare tra gli alberi, vedere i prati in fiore, il risveglio degli animali dopo il lungo letargo, sentire la brezza tiepida sul viso e il sole caldo sulla pelle; era come essere in Paradiso. Ad un tratto, il cielo si oscurò ed iniziò a piovere fortissimo, il vento era indomabile. Geremia venne sballottato di qua e di là come se fosse un pezzetto di carta e dopo un bel po’ si accorse che stava nel bel mezzo di un tornado, proprio al centro del vortice, dove c’era di tutto, dai detriti agli animali. Aveva paura ma allo stesso tempo era curioso di vedere che cosa succedeva dentro alla famosa spirale. Arnica, essendo fatina del vento, lo fece cessare e di conseguenza svanì anche il tornado. Trovò Geremia a terra; spaventata corse da Lui e gli domandò se era tutto a posto. “Mi dispiace, rispose Geremia, sono stato preso alla sprovvista e non sapevo cosa fare perché ero impotente contro quella forza della natura”. Arnica si sedette un momento su un ramoscello per riprendere fiato dallo spavento. Geremia continuava a dire che stava bene che non era mai stato meglio di così e grazie a Lei aveva potuto vedere cosa succedeva dentro al fulcro del tornado. A questo punto, Arnica si sentì così in colpa che gli fece capire che era meglio fare ritorno a casa. “No! Urlò Lui, non mi riportare in quella prigione, adesso io sto bene, mi sento vivo, non voglio ritornare come prima”. Arnica a malincuore disse: “Ora stai bene perché ti ho fatto una magia, presto svanirà l’effetto e devi pensare che non puoi abbandonare la tua famiglia che ti ha curato e hanno sofferto con te”. Geremia rammaricato, ci pensò un po’ su e Le chiese di riportarlo a casa. Arnica per consolarlo gli disse: “Ricordati che io ti verrò a trovare tutti i giorni e quando arriverà l’inverno con le sue bufere di neve, io sarò vicino a te e ti farò fare dei viaggi bellissimi”. Passarono i giorni e Arnica mantenne la sua promessa, nonostante la sua costanza, Geremia visse ancora due anni e poi morì. Adesso è in Paradiso, riesce a camminare, non sente più dolore, è in pace con sé stesso e può ammirare tutto il mondo da lassù. Che fine ha fatto Arnica? Continua ad aiutare le persone in difficoltà, con una piccola differenza: le fatine rimangono nel cuore mentre il vento come arriva se ne và.

Parenti Eva, diplomata i segretaria aziendale, nata a Borgovalditaro in provincia di Parma. Spero di diventare una brava racconta storie.

Edited by parenti.eva - 28/6/2012, 11:55
 
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view post Posted on 17/6/2012, 09:34
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Romina Tamerici

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Ciao! Non ho letto il racconto, ma visto che sei on-line ti segnalo che dovresti togliere i dati personali inseriti alla fine del tuo racconto e che è possibile partecipare al concorso con un unico testo (al massimo controlla nel bando). Io non amministro questa sezione, quindi non posso modificare il tuo testo per togliere i dati personali, ma ti consiglio di farlo, come già aveva fatto Abaluth per l'altro racconto. In ogni caso lo leggerò presto!
 
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view post Posted on 17/6/2012, 09:54
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Fabrizia

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Ho provveduto anche qui a togliere i dati personali (come ti ho già detto non è consigliabile renderli pubblici in questo modo).
Come ti ha ricordato Romina è possibile partecipare al concorso con un unico testo, modificabile finchè si vuole, ma comunque unico.
Nel tuo caso, visto che l'altro non era un vero e proprio racconto, se vuoi puoi sostituirlo con questo.
L'altro risulta quindi fuori concorso.


 
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pleiadi
view post Posted on 17/6/2012, 19:07




Io trovo che l'idea sia carina, ma la narrazione è un po' "arruffata", le frasi si rincorrono quasi senza pause e la punteggiatura non è efficace. Io credo che il tutto abbia bisogno di un po' di revisione, il tempo c'è, secondo me con un po' di pazienza lo puoi migliorare e renderlo più efficace. Però se hai la passione di raccontare storie coltivala, e soprattutto prendi l'abitudine di lasciar riposare i tuoi scritti per rileggerli a distanza di tempo, con gli occhi nuovi: di solito si scoprono errori e si migliora il lessico. Ciao!
 
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pleiadi
view post Posted on 17/6/2012, 19:54




Mi sembra di aver letto che invece lo puoi sostituire... sarebbe l'altro da considerare fuori concorso. Non scoraggiarti, il tuo racconto è bello così com'è, come dici tu, ma puoi renderlo ancora piu bello! Ciao Pleiadi
 
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Lupoalfa
view post Posted on 17/6/2012, 20:51




E' vero Eva. Abaluth ha scritto che puoi sostituire il primo col secondo. Che a ma è piaciuto. E' una storia bella che parla di malattie, di sofferenza e di come si possano vincere i momenti, e anche gli anni, difficili con l'aiuto delle persone e della natura che ci circonda.
La frase finale è molto bella e ben costruita:

Che fine ha fatto Arnica? Continua ad aiutare le persone in difficoltà, con una piccola differenza, le fatine rimangono nel cuore, il vento come arriva se ne va.

Vedrai quante soddisfazioni troverai nella scrittura. Ti faccio una montagna di auguri!

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
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wyjkz31
view post Posted on 17/6/2012, 21:17




Anch’io penso che la tua sia una storia carina.
Per aiutarti nella revisione ti segnalo quello che ho notato leggendo.
CITAZIONE
passa la maggior parte del suo tempo

passava
CITAZIONE
la su

lassù
Ti sei dimenticata anche qualche virgoletta nei dialoghi.
 
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lux1993
view post Posted on 18/6/2012, 15:11




Questa storia è molto meglio della precedente!
La punteggiatura però è ancora confusa: sembra che tu stia parlando e non scrivendo. Ricorda che non esistono solo le virgole ma anche i due punti e i punti e virgola. Ti consiglio anche di tagliare qualche frase troppo lunga.

Buona fortuna! :)
 
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parenti.eva
view post Posted on 19/6/2012, 17:54




Grazie a tutti per i vostri commenti sono molto contenta, vi ringrazio di cuore per le dritte che mi avete dato, siete mitici!!!!!!!
 
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marcosanti74
view post Posted on 19/6/2012, 20:03




Tra i due questo lo preferisco.
Mi è piaciuto sopratutto la semplicità e la dolcezza della scrittura che descrive eventi duri e difficili.
In poco tempo sei riuscita a tirar fuori un altra storia...sei già una racconta storie ;)
in bocca al lupo
 
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justadream12
view post Posted on 20/6/2012, 09:11




Ciao
davvero bello questo nuovo racconto! Leggero leggero parla di una malattia, di una sofferenza e di un uomo che la vive. Così come leggera porta il lettore a volare nel vortice del vento, dimenticando i problemi.
Il contenuto mi piace e -come dice Lupoalfa - la frase finale è bellissima!
Lavora sulla forma, invece, ricordando che i dialoghi in forma diretta necessitano delle virgolette e la punteggiatura è molto importante.
Inoltre cercherei di arieggiare il testo lasciando qualche spazio...

Complimenti! Mi unisco agli altri invitandoti a sostituire il vecchio racconto con questo e in bocca al lupo!!
 
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view post Posted on 20/6/2012, 13:44
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CITAZIONE (parenti.eva @ 17/6/2012, 10:16) 
Purtroppo Geremia, un uomo sulla quarantina, venne colpito da una malattia molto grave che gli paralizzò entrambe le gambe. Malato ormai da cinque anni, passa stai usando il passato remoto, dopo continui con l'imperfetto, ATTENZIONE :)la maggior parte del suo tempo a letto e qualche volta sulla sedia a rotelle. Era una persona molto attiva che passava HAI USATO IL VERBO PASSARE POCO PRIMA molto tempo all’aria aperta e non concepiva di stare in quello stato,punto fermo o punto e virgola: cambi periodo infatti non aveva più la voglia di vivere, esplicativa: servono i due punti si lasciò andare a se stesso, senza reagire ed accettare la malattia, che lui chiamavaspazio ”la mia condanna”. Una mattina di primavera, la finestra della stanza da letto, mai virgola tra soggetto e predicato si aprì all’improvviso, entrò una brezza frizzantina che portava con sé il profumo dei fiori. Geremia aprì gli occhi e vide che sul letto c’era una fatina molto piccola che disse:spazio ”Buongiorno Geremia, come stai oggi?”spazio Geremia pensava di sognare punto e virgola o punto fermo allora si stropicciò gli occhi ma lei era ancora lì, punto fermo o punto e virgola altrimenti il soggetto è lei si diede un pizzicotto ma lei era sempre lì, non se ne andava. Allora le disse:spazio ”Chi sei? Da dove arrivi?”, perché chiudi le virgolette se sta ancora parlando lei? io sono la fatina del vento, mi chiamo Arnica e vengo dal bosco qui vicino. Geremia disse:”Che cosa vuoi da me?, virgolette Nulla rispose Arnica, mi sembra che tu abbia bisogno d’aiuto ed io sono qui per aiutarti. Non ho bi-sogno di nessun aiuto anche questo tra virgolette disse Geremia con voce cupa, la mia vita ormai è condannata fra queste quattro mura e su quella carrozzina che io odio! La fatina, che sapeva il fatto suo, iniziò a girare su se stessa così velocemente da provocare un forte vento che riuscì a far alzare Geremia dal letto, tenendolo sospeso nell’aria, qui starebbe meglio un punto e virgola poi uscirono tutti e due dalla finestra volando. Ma come fai a farmi volare Arnica!? tutte queste frasi vanno sempre tra virgolette Con la magia rispose, piuttosto stai attento a non sbattere contro gli alberi e restami vicino! Era bellissimo volare tra gli alberi, vedere i prati in fiore, il risveglio degli animali dopo il lungo letargo, sentire la brezza tiepida sul viso, sentire il sole caldo sulla pelle, due punti o punto era come essere in Paradiso. Ma puoi togliere il ma, non è avversativa a un tratto, il cielo si oscurò e iniziò a piovere fortissimo, il vento era indomabile, punto Geremia venne sballottato di qua e di là come se fosse un pezzo di carta e dopo un bel po’ si accorse che stava nel bel mezzo di un tornado, proprio al centro dell’imbuto, dove c’era di tutto, dai detriti agli animali, punto aveva paura ma allo stesso tempo era contento di vedere che cosa succedeva dentro al famoso imbuto del tornado. Arnicavirgola essendo fatina del vento, lo fece cessare e di conseguenza sparì anche il tornado, punto trovò Geremia a terra, punto e virgola o punto spaventata corse da lui e gli chiese se era tutto a posto. virgolette Mi dispiace disse Geremia, mi ha preso alla sprovvista e non sapevo cosa fare, perché ero impotente contro quella forza della natura. Arnica si sedette un momento su un ramoscello per prendere fiato dallo spavento. Geremia continuava a dire che stava bene, non era mai stato meglio di così e grazie a lei aveva potuto vedere cosa succedeva dentro al vortice. A questo punto, Arnica si sentì così in colpa che disse a Geremia:spazio ”Forse è meglio se ti riporto a casa”. virgolette No! Disse lui, non mi riportare in quella maledetta stanza, io adesso sto bene, mi sento vivo, non voglio ritornare come prima. Arnica a malincuore disse:spazio ”Ora stai bene perché ti ho fatto un sortilegio, presto svanirà l’effetto e poi devi pensare che non puoi abbandonare i tuoi famigliari,esplicativa: due punti loro ti vogliono bene. Anche se tu non potrai camminare, io verrò a trovarti tutti i giorni e quando arriverà l’inverno con le sue bufere di neve, io sarò qui e ti farò fare dei viaggi bellissimi, parola di fatina. Geremia rammaricato, non serve la virgolaci pensò un po’ su, poi disse:spazio ”Hai ragione, non posso abbandonare chi mi ha curato sino adesso ed ha sofferto con me, portami a casa per favore”. I due rientrarono a casa, Arnica rimise a letto Geremia e se ne andò via. Passarono i giorni e Arnica mantenne la sua promessa, ma nonostante la sua costanza, Geremia visse ancora per due anni e poi morì. Adesso è in Paradiso, riesce a camminare, non sente più dolore, è in pace con se stesso e può ammirare tutto il mondo da la su. Che fine ha fatto Arnica? Continua ad aiutare le persone in difficoltà, con una piccola differenza,due punti le fatine rimangono nel cuore, il vento come arriva se ne va.

Parenti Eva, diplomata i segretaria aziendale, nata a Borgovalditaro in provincia di Parma. Spero di diventare una brava racconta storie.

Cara Eva, ho provato a segnalarti qualcosa ma, come puoi vedere, "qualcosa" è un eufemismo.
Io non me la sento di farti i complimenti poiché penso che sarebbero controproducenti. C'è tanto da lavorare se vuoi che i tuoi racconti si possano leggere piacevolmente e con coinvolgimento. Devi stare attenta al tempo verbale che usi, innanzitutto. Poi la punteggiatura: adoperi solo delle virgole, creando frasi composte da diversi periodi, e questo non agevola la lettura, anzi la rende realmente ostica.
Sulla storia in sé non dirò granché. Di sicuro non mi ha entusiasmato, con delle frasi che ho trovato molto stereotipate dall'inizio alla fine, però non deve piacere a vivonic ciò che scrivi (e poi a molti è piaciuto, quindi vuol dire che qualcosa sai comunicare).
Io ti suggerisco solo di scrivere molto, di rivedere bene quello che hai prodotto e di stare attenta a queste piccolezze che hanno la capacità di rendere un racconto poco digeribile. Al contrario, un ottimo uso della punteggiatura non aiuta a rendere un racconto bello. Scrivere è un'impresa ardua, e già averci la passione è molto, ma non basta!
In bocca al lupo per tutto :)
 
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view post Posted on 21/6/2012, 22:25
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Anch'io ho letto il tuo racconto.
Hai toccato i sentimenti, hai fatto volare un invalido.
Non posso dirti della punteggiatura perchè io sono la prima che deve imparare.
Però una cosa ti posso dire.
In questo racconto avrei inserito più dialoghi.
Dovresti inserire più pathos.
Fai reagire Geremia con dello stupore quando la fatina l'ho fa volare.
Fai piangere Geremia quando la fatina le parla della famiglia.
Vabbè, ma questo è il tuo racconto, scusa per l'impertinenza.
In bocca al lupo :D
 
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view post Posted on 23/6/2012, 12:44
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Romina Tamerici

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Indubbiamente questo racconto è migliore del primo, almeno per me. Sono contenta che Abaluth ti abbia concesso di fare uno scambio e, se fossi in te, ne approfitterei.
Il testo è semplice. Il tema interessante e molto coinvolgente, almeno per me. Forse affrontato un po’ troppo con leggerezza, ma di certo non senza sensibilità.
Come ti hanno già segnalato ci sono segni di interpunzione da sistemare e/o fuoriposto e/o mancanti, ma questo avviene in tutti i testi del mondo. Io nei miei cambio le virgole anche cinquanta volte e le correggo anche sui libri che leggo di autori famosi. È una cosa molto soggettiva, ma delle regole ci sono ed è bene seguirle. In alcuni punti non hai indicato con le virgolette il discorso diretto oppure le ha spaziate in modo sbagliato, ma questo è un dettaglio formale.
C’è una ripetizione (bel po’ […] bel mezzo).
Comunque secondo me rivedendo la punteggiatura sarai già a metà dell’opera e poi come ti hanno già segnalato, cerca di mostrare di più e dire meno. Se invece vuoi lasciare tutto com’è, fai pure.
 
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Flamer
view post Posted on 23/6/2012, 15:11




M ricorda in parte le storie irlandese, semplici nel contenuto e forti nel significato e per questo mi piace molto il tuo racconto.
Non voglio ripetere quello che hanno detto gli altri, quindi ti faccio tutti gli auguri possibili.
 
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20 replies since 17/6/2012, 09:16   233 views
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