Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

L'INTERVISTA DEL SECOLO, di Adriana Mura

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justadream12
icon5  view post Posted on 11/6/2012, 12:47




Era una splendida serata di primavera: dagli apparecchi televisivi di tutta la città si udiva la sigla, ben nota, del talk televisivo “Willie’s Show”. Il battage pubblicitario era stato insistente e milioni di persone incuriosite si erano sedute quella sera davanti ai teleschermi per seguire l’abituale programma del giovedì.
“Benvenuti al WILLIE’S SHOW! Questa sera, Signori e Signore, presentiamo un evento straordinario, unico nel suo genere. Tra pochi minuti intervisterò niente meno che… ”
Si fermò per fare una pausa, lasciando spazio al classico rullo di tamburi, poi proseguì: “Restate con noi, lo saprete dopo la pubblicità!”

Trascorsi poco più di sessanta secondi…

“Siete ancora lì? Non muovetevi, incollatevi al vostro divano, perché LUI è qui, aspetta solo un mio segnale.“ Fece una pausa sapiente per creare ancora un po’ di attesa. “Allora, siete pronti?”
“Sììì” rispose all'unisono la platea.
“Allora ve lo presento, senz'altri indugi, Signore e Signori, Mesdames et Messieurs, Ladies and Gentlemen, eccolo, è LUI, l’elemento più sconvolgente di questa terra, quello più imprevedibile e dispettoso… Miiisster Wiiind!”
A quelle parole le pareti dello studio cominciarono a vibrare, i lampadari sembrarono prendere vita, oscillando e tintinnando all’unisono. Gli spettatori si guardarono l’un l’altro con gli occhi sbarrati, con quella paura mista a eccitazione dipinta sui volti impalliditi.

Il presentatore, il famoso Willie Star, aveva il solito sorriso idiota stampato sulla parte inferiore della faccia - altrettanto idiota - mentre nella parte superiore gli occhi gli guizzavano illuminati da una luce vagamente sinistra.
Cominciarono a volare fogli e foulard mentre da dietro le quinte apparve un giovane uomo alto e ben piazzato, vestito di raso azzurro luccicante. Sulle spalle portava un lungo mantello nero come il buio in una notte senza stelle.
Si alzò un “Ooohhh” corale dal pubblico, seguito da un brusìo assordante: nessuno aveva mai osato intervistarlo! Nessuno l’aveva mai visto così da vicino! Mister Wind era il personaggio più desiderato, il più corteggiato da tutti i giornali e dalle emittenti televisive del mondo intero.
Lo studio vibrò in un sussulto, Mister Wind alzò la sua mano possente sopra gli astanti, facendola ruotare come si conviene a un personaggio così illustre. Appena si mosse, di nuovo, si alzò una folata di vento inquietante che s’insinuò tra il pubblico.
“Ooohhh” e giù applausi a profusione.

Le finestre basculanti distribuite lungo il soffitto, sul lato destro dello studio, tremarono più forte e improvvisamente si aprirono all’unisono con uno schianto! Le tende, rosse e amaranto, cominciarono a innalzarsi, gonfiandosi come vele portate dalla corrente in un mare agitato.

Mister Wind, cercando di muoversi il meno possibile, prese posto sulla sedia d’onore, un alto trono imbottito di velluto dorato, mentre gli inservienti cercavano di domare le tende impazzite a vortice e nel contempo tentavano, senza successo, di chiudere le finestre spalancate come bocche in attesa di cibo.
Il pubblico rumoreggiava inquieto e piuttosto atterrito.
Riprese allora la parola lo smagliante Willie Star, come se nulla fosse accaduto:
“Mister Wind, è davvero un onore averla qui nel mio show!”
Attese una risposta ma invano. Mister Wind aveva persino paura di battere ciglio, visti i risultati di poc’anzi.
“Non deve preoccuparsi. Stia tranquillo, come fosse a casa sua: questo studio è antisismico e a prova di tornado, non crollerà!”
Tutti applaudirono calorosamente, rassicurati. Non c’era una sola persona del pubblico che potesse lontanamente immaginare cosa sarebbe successo.

Nel momento topico, lo scellerato presentatore diede nuovamente la pubblicità. A quel punto gli occhi curiosi di tutti furono puntati addosso all’ospite il quale si muoveva impercettibilmente, quasi in imbarazzo, per paura di scatenare la parte incontrollabile di sé. Willie gli andò vicino e, chinandosi su di lui, parlottò a voce troppo bassa per essere udita. Improvvisamente il mantello di Mister Wind si sollevò perpendicolare sopra di loro, formando una cornice scura e minacciosa, segno evidente di una certa inquietudine.

Il programma stava ricominciando e tutti si protesero in avanti, per sentire meglio. Il silenzio fu rotto dalla voce squillante di Willie: “Bentornati con noi, cari telespettatori, bando alle ciance e cominciamo l’intervista all’ospite più sorprendente dell’intera stagione televisiva, con tutto il rispetto per gli altri. Mister Wind è pronto?”
Star prese posto vicino al trono dell’ospite e, con il consueto sorriso idiota, cominciò a parlare:
“Non pensa mai, Mister Wind, di essere un po’, come dire… eccessivo?”.
“È la mia natura, sono nato per portare scompiglio, il Creato ha bisogno di me: sposto le nuvole, nasco dallo scontro di masse d’aria, sollecito la pioggia, come posso essere tranquillo? Lei sa quanto sia importante l’acqua per tutti? “
“Certo che lo so, ma lasci che le domande le faccia io, amico!”
Mister Wind sembrò leggermente contrariato.
“Lei è protagonista di disastri, tifoni, catastrofi nel mondo intero…” lo sollecitò Star.
“A differenza di ciò che spesso si crede, non è sempre colpa mia. La mia natura è violenta e istintiva ma a volte seguo semplicemente l’andamento delle cose.”
“Ma certo! Adesso le catastrofi sono necessarie…”
“Non dico questo!” Alle parole di Mister Wind un nuovo alito di vento si levò, un po’ più forte di prima: le signore in prima fila si ritrovarono le sottane sopra le ginocchia e si affrettarono a tirarle giù, tenendole ferme con le mani, emettendo gridolini d’imbarazzo.
“Non sempre sono io che modifico le situazioni naturali, ma voi uomini! Credete davvero che sia un fatto solo di elementi? A volte, un’azione umana scellerata può avere conseguenze imprevedibili.”
Il presentatore, a quelle parole, balzò in piedi, piccato: “Mister Wind, stia ben attento a cosa dice, lei si rende conto, no?”
“Sono pienamente convinto delle mie parole.” in quello stesso istante un turbinio fece nuovamente levare le tende e le finestre, chiuse a fatica poco prima, si riaprirono con un impeto mai visto.
“Lei quindi ritiene l’Uomo responsabile di tutti i disastri che avvengono negli ultimi tempi?”
“Be’, per secoli la Natura ha dovuto sopportare angherie di tutti i generi da parte degli uomini, l’uso improprio degli elementi naturali, la produzione di gas nocivi e di veleni hanno inciso pesantemente sull’equilibrio originario… Pensate solamente ai gas di scarico degli aeroplani e alle masse d’aria che bolidi del genere possono spostare! In natura a ogni azione corrisponde una reazione, questa è fisica spicciola!”

Il corpo di Mister Wind iniziò a perdere contorni, ondeggiando. La sua forma umana cominciò a sgranarsi come un’immagine digitale disturbata. La platea diventò ingestibile. Il brusìo prese corpo vigorosamente, s’innalzò sempre più sordo e martellante fino a trasformarsi in urla. Mister Wind si stava dissolvendo, le mani e i piedi enormi si tramutavano, a tratti, in una specie di sciame d’insetti trasparenti.

Willie Star aveva perso il suo aplomb e si muoveva impacciato sulla scena, correndo da destra a sinistra e viceversa.
“State calmi… tranquilli, non succederà…” I fatti lo smentirono subito. Stava già succedendo quello che nessuno dei partecipanti avrebbe mai sognato di vedere con i suoi occhi, una scena degna dei più grandi maestri di fantascienza: il Vento, o quello che era stato Mister Wind insomma, era diventato un vero e proprio nugolo di particelle infinitesimali che si muoveva vigoroso, disegnando improbabili forme di materia frammentata.

Ormai più nessuno era seduto al suo posto, al grido di “Oh, mio Dio!” il pubblico si era disperso per tutto lo studio, cercando una via d’uscita: gente che si lanciava verso le quinte fino allora inviolate; chi si arrampicava sulle scale a pioli abbandonate dai tecnici per raggiungere le finestre. Tutti strepitavano, soprattutto le donne, con le voci stridule, mentre si divincolavano dai mariti che le richiamavano alla calma. Una bolgia.
Mister Wind, o ciò che di lui era rimasto, vagava indisturbato portando il suo sciame azzurrino a passeggio per l’ampio locale messo a soqquadro.

L’ultima immagine televisiva, nel trambusto generale, fu il faccione idiota di Willie Star che agitava forsennatamente le braccia gridando “Pubblicità, pubblicità!” gli occhi fuori dalle orbite e, finalmente, col sorriso idiota trasfigurato in una smorfia di amara sconfitta. Il suo più grande scoop percorreva una china inesorabile trasformandosi nel suo più illustre fiasco e probabilmente nella fine della sua carriera di presentatore…

Mentre le luci della ribalta per lui si spegnevano, cominciava il suo più grande incubo e tutto per colpa del Vento, lo stesso che s’innalzava in un cono di rabbia furiosa e si allontanava sibilando.

Edited by justadream12 - 19/6/2012, 14:20
 
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lux1993
view post Posted on 11/6/2012, 19:44




Ciao! Il tuo racconto è scritto in uno stile molto rapido e vivace, chiaro e diretto, che proietta in avanti il lettore. E' impossibile annoiarsi! :)
Forse però avrei preferito un contesto un po' più definito (mi riferisco all'ambientazione e al background dei personaggi).
Per quanto riguarda la punteggiatura, io ci avrei messo meno puntini di sospensione e punti esclamativi, ma nel complesso ho trovato la lettura scorrevole e piacevole.

...Quindi se ho ben capito la tua è un'apologia al vento? :)




 
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justadream12
view post Posted on 11/6/2012, 22:30




Grazie lux1993 per il tuo commento.
Lo so: i puntini di sospensione sono il mio cruccio. Ti prometto che rivedrò il racconto entro il termine e cercherò di toglierne qualcuno, già l'ho fatto in parte. Questo per dirti che hai ragione.
Per quanto riguarda i "!": in alcuni casi sono necessari per dare più enfasi, in altri forse dovrei toglierli, e anche questo aspetto sarà rivisto (sono un po' "di coccio").

Comunque c'è molto di positivo nel non annoiarsi. Punto a favore. :D
Il contesto: intendi dire l'ambientazione? L'ho lasciata volutamente tratteggiata per dare più risalto al personaggio principale (il Vento, of course) e per far capire solo il luogo dove si svolgeva la storia.
Accetto di buon grado anche qui il tuo appunto, d'altronde siamo qui per dire ognuno la sua!

Apologia, apologia. :unsure: Non ci avevo pensato, però potrebbe sembrare. In fondo il vento a me sta molto simpatico, quando non fa disastri.
Ciao e grazie ancora per gli spunti di riflessione.
 
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Lupoalfa
view post Posted on 12/6/2012, 07:23




Ciao Justadream12, finalmente ti sei buttata nella mischia! Il tuo racconto mi è piaciuto, più di quello che avevi mandato al concorso precedente.
Ti confesso che a me non piacciono molto i racconti troppo fantasiosi, che sfiorano la fantascienza, ma questo è solo un mio sentire del tutto personale. Tant'è che in questo tuo racconto il personaggio che più mi ha colpito è il mitico Willie Star, il presentatore che crede, o si illude, di avere tutto sotto controllo, senza pensare che basta poco, anche un soffio di vento, per far crollare tutto.
Visto così, come l'ho visto io, il tuo racconto è ben ancorato nel reale.
Mi piace molto il tuo stile.
In bocca al lupo per il concorso.
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
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justadream12
view post Posted on 12/6/2012, 08:41




Ciao Lupoalfa
temevo molto il tuo giudizio, devo essere sincera! Sono contenta che questo ti sia piaciuto più dell'altro racconto.
Però, come al solito, sei andato oltre le apparenze: hai notato che c'è una "morale", una grande metafora, anche se raccontata in modo fantasioso.
Certo ho immaginato molto ma -come sempre - la realtà si affaccia con la sua piccolezza! Il mitico Willie che pensa di poter fare tutto (la mania di onnipotenza) perchè è famoso; il Vento che dimostra quanto la sua forza possa contrapporsi agli umani e alla loro presunzione; un po' di senso di colpa per la consapevolezza che la Natura soffre dell'intervento a volte scellerato dell'Umano.
Anche nella vita basta poco per far andare tutto all'aria, in questi giorni lo vediamo in tutti i TG, ma la fantasia aiuta ad esorcizzare i nostri mali. Io ci ho provato, con molta umiltà, mi sono buttata nella mischia!
Ti ringrazio per le belle parole e ti faccio ugualmente un grande in bocca al LUPO!!
 
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pleiadi
view post Posted on 12/6/2012, 09:04




Coinvolgente, rapido, buon lessico, forse solo un po' troppo lungo, ma davvero molto bello.
 
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justadream12
view post Posted on 12/6/2012, 09:30




Grazie Pleiadi!
E' davvero lungo? Ho fatto di tutto per non dilungarmi ma forse non è stato abbastanza!
I complimenti fanno piacere
Buona giornata.
 
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view post Posted on 12/6/2012, 12:07
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Romina Tamerici

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Ed eccomi qui! Non vedevo l’ora di leggere il tuo racconto. Secondo me hai portato avanti una bella idea, originale e curiosa e con tanto di morale (che a me fa sempre piacere trovare in un racconto!). Il testo non presenta errori grammaticali o sintattici significativi, almeno non ne ho notati.

1. Ti segnalo solo alcune imprecisioni nel modo di scrivere la punteggiatura (per ogni caso, ti ho fatto solo un esempio, ma si ripetono nel testo).

- Benvenuti al WILLIE’S SHOW!Questa sera, // sconfitta.Il suo
Dopo il punto esclamativo (così come dopo punto di domanda, virgola, punto fermo, …) ci va uno spazio. Quindi:
“Benvenuti al WILLIE’S SHOW! Questa sera, // sconfitta. Il suo

- siete prontiiii ?”
Lo spazio non va prima…
siete prontiiii?”

- Tra pochi minuti intervisterò niente meno che… (rullo di tamburi)… Tornate con noi dopo la pubblicità!
Non mi convincono molto le parentesi all’interno del discorso diretto, per dire qualcosa che sta fuori, io proverei con le linette:
Tra pochi minuti intervisterò niente meno che… – rullo di tamburi – Tornate con noi dopo la pubblicità!
Ma nemmeno così mi convince, forse espliciterei, per accentuare l'attesa.
“Tra pochi minuti intervisterò niente meno che…”
Si fermò per fare una pausa, lasciando spazio a un frenetico rullo di tamburi, poi proseguì:
“Restate con noi e lo saprete dopo la pubblicità!”

(Ho cambiato anche il verbo tornate con restate, perché si presume che uno non faccia zapping durante in attesa di un programma così atteso).

- un mio segnale. “ f
Le virgolette devono essere attaccate al punto o precederlo, in base al modello che utilizzi, ma non essere staccate. Dopo il punto ci vuole da lettera maiuscola.

- presentatore …

I puntini di sospensione devono essere attaccati alla parola che seguono.

Questo per quanto riguarda la punteggiatura.

2. Per le ripetizioni di vocali:
siete prontiiii ?”
“SSSSiiiiiiii”

Rendono l’idea però alla lunga sono un po’ pesanti. Secondo me dovresti limitarla e usare sempre lo stesso numero di lettere, io opterei per il tre, che è il numero magico dei caratteri ripetuti…
siete prontiii?”
“SSSììì”
(qui mancava anche l’accento).

3. Le metafore… tu usi delle bellissime metafore:
es. spalancate come bocche in attesa di cibo.
Davvero belle, non mi convince però:
nero come la notte
Secondo me, puoi trovarne una più originale.

4. Lessico…
più desiderato, il più corteggiato da tutti i giornali e dalle emittenti televisive del mondo intero.
Sostituirei “corteggiato” con “adulato”.

5. Infine, non mi convince questa frase:
“A differenza di quanto si creda, non è sempre colpa mia.
Io farei:
“A differenza di ciò che spesso si crede, non sempre è colpa mia.


Questo è tutto… ovviamente sono solo mie opinioni e tu sei libera di fare ciò che vuoi, però so che ti piace confrontarti e dunque ecco il mio parere. Queste piccolezze non sminuiscono di certo il tuo racconto che, come ho già detto è originale e interessante. A presto e in bocca al lupo per il concorso.
 
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justadream12
view post Posted on 12/6/2012, 12:25




Romina carissima!
Ancora una volta ti ringrazio per la premura e l'attenzione che spendi nel commentare i racconti.
Tu penserai: "J12 sei proprio cocciuta!" e mi riferisco agli spazi dopo la punteggiatura, i puntini ecc. Ti assicuro che l'ho letto mille volte prima di postarlo, ogni volta facevo delle rettifiche, alla fine mi si mischiavano gli occhi e - come vedi - ho combinato comunque un macello! devo rivedere un po' di cose perchè penso che tu abbia ragione.
Per quanto riguarda i consigli penso che ne seguirò qualcuno, mentre per qualcun altro magari manterrò la mia posizione.
Sei gentilissima e come sempre preziosa.
E' già una conquista che io non abbia fatto errori di grammatica e che tu mi abbia gratificato con il tuo giudizio positivo. Crepi il povero LUPO!
 
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view post Posted on 12/6/2012, 12:37
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Romina Tamerici

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Sono contenta di essere stata utile. La punteggiatura è una brutta bestia.

CITAZIONE
"Per quanto riguarda i consigli penso che ne seguirò qualcuno, mentre per qualcun altro magari manterrò la mia posizione."

E ci mancherebbe! Non è che devi darmi retta per forza! E poi chi sono io? Praticamente nessuno! Quindi, sono solo suggerimenti, come ho scritto.

Sei stata brava, il resto è poco importante. Grazie a presto!
 
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justadream12
view post Posted on 12/6/2012, 12:50




Certo che non sono obbligata ma, in alcuni casi, ti riconosco una certa maestria!
Adesso sto correggendo gli spazi e spero di non dimenticarne alcuno!
CITAZIONE
4. Lessico…
più desiderato, il più corteggiato da tutti i giornali e dalle emittenti televisive del mondo intero.
Sostituirei “corteggiato” con “adulato”.

"corteggiato" mi piace di più, si usa in questi casi, credo: è più figurativo!
CITAZIONE
Davvero belle, non mi convince però:
nero come la notte
Secondo me, puoi trovarne una più originale.

Sto anche pensando alla metafora del colore nero...uhm... vediamo... Ci devo riflettere!

Con simpatia, J12
 
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wyjkz31
view post Posted on 12/6/2012, 16:37




Mi è piaciuto, hai uno stile immaginifico. C’è la storia e ci sono i personaggi, e non è poco, ma è stata proprio l’impressione di “vedere” quello che leggevo la cosa che mi ha colpita di più del tuo racconto.
Ti segnalo tre cosette che ho notato.
CITAZIONE
Monsieurs

se non ricordo male il plurare è Messieurs.
CITAZIONE
il famoso Willie Star, aveva il solito sorriso idiota stampato sulla parte inferiore della sua faccia

Io toglieri il sua.
CITAZIONE
illustre fiasco

è un accostamento strano.
 
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macchiavelli3
view post Posted on 12/6/2012, 17:14




Mi piace moltissimo l'idea, ma, come detto in un commento a un altro racconto, c'è da lavorare sul come è esposta..
L'inizio è quasi traumatico, doloroso..un gettare il lettore nella scena in modo violento...il lettore va a mio parere adagiato, fatto abituare alla scena..buttandolo così lo si disorienta, gli si rende difficile la comprensione di ciò che ha attorno..secondo me avresti dovuto indugiare un attimo di più sull'introduzione al pezzo (capisco comunque che, dovendo stare nelle 20.000, magari qualcosina hai tagliato).
Comunque apprezzabile...scrittura piacevole, ben legata.
Qualche errorino qua e là, ma davvero, con un po' di applicazione secondo me sei a ottimi livelli ^^
Buona giornata
 
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justadream12
view post Posted on 12/6/2012, 21:32




@Wyjkz31
wow sono proprio contenta del tuo commento! Hai ragione: Messieurs!!! Il Francese si sta affievolendo con gli anni!
Illustre fiasco mi piace proprio per l'accostamento, qualcosa di simile all'ossimoro (il famoso ghiaccio bollente!)...

@machiavelli3
ok accetto la tua critica. A mia discolpa dico solo che tutti conoscono un talk show, com'è l'ambiente, come sono i presentatori... indugiare sull'introduzione mi toglieva spazio all'azione!
Gli errori purtroppo, anche se rivedi il testo cento volte, capitano. Spero di migliorare, già sto modificando alcune parti, soprattutto la punteggiatura, con il vostro aiuto.
Grazie per i complimenti e

in bocca al lupo a entrambi!
 
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macchiavelli3
view post Posted on 12/6/2012, 23:12




crepi :D ^^
 
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51 replies since 11/6/2012, 12:47   396 views
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