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Rapitori di Vento, Miriam Monti

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erbalucente
view post Posted on 4/6/2012, 12:27




Rapitori di Vento

Il laboratorio era spento e freddo.
Quando il professore accese la luce, Daniele ed io capimmo che tutta la curiosità che gravitava attorno al nostro insegnante di lettere era fondata. Non c’eravamo sbagliati affatto.
Mostruose gigantografie di tifoni e tornado adornavano i pochi spazi sui muri lasciati liberi dalle numerose scaffalature.
Centinaia di barattoli erano ben disposti sui ripiani. Non c’era traccia di polvere o disordine. Il Professore era un tipo preciso, lo si notava anche dalla maniera di camminare: mai un passo leggermente più lungo dell’altro, mai un improvviso acceleramento. Costante.
- Venite, siete i benvenuti! - disse cordiale.
Mosse un braccio come a spostare un sipario che si aprisse sul palcoscenico del suo regno segreto.
A bocca aperta studiammo quello scantinato pieno di boccette, ampolle, vasi e contenitori rigorosamente in vetro.
Mi avvicinai a uno scaffale e presi un barattolo. Me lo rigirai tra le mani studiandolo.
Conteneva, come tutti gli altri, un pezzo di tessuto bianco molto spesso.
L’etichetta posta all’esterno diceva: Laetamen.
- Non conosco questa parola, è inglese? - chiesi.
Vidi la testa senza nemmeno un capello del Professore voltarsi per guardarmi meglio.
- E’ latino, non lo riconosci? - mi rispose divertito.
- Meno male che no! - esclamai. L’inglese mi bastava, arrivavo giusto alla sufficienza.
- E’ un peccato che non lo insegnino più alle medie. Vuoi annusare? - chiese.
Annuii e svitai il tappo. Avvicinai il naso all’imboccatura del vasetto e inspirai con forza.
Mi ritrassi sorpreso. Era un odore acuto, pungente, acre. Non lo avrei mai potuto definire un profumo.
- Questo l’ho catturato alla fattoria. Riprova, non è difficile - mi esortò.
Riprovai, ma non riuscii a collegarlo a niente sebbene mi rendessi conto di averlo già incontrato.
- E’ letame! - esclamò divertito - Bisogna allenarsi. Ci vuole molta pratica, ma dopo sarai un abile annusatore e un buon rammentatore. Non fare quella faccia, Filippo, ogni odore ha diritto di essere contemplato! - continuò.
Daniele prese un vasetto con scritto Quercus. Annusò con decisione.
- Sa di foglia! - esclamò trionfante felice di avermi superato.
- Giusto! Beh, più o meno. E’ il profumo di quercia. Bravo. - si complimentò. - E questo chi lo riconosce? - domandò porgendoci un barattolo identificato con Nebula. Fece saltare la chiusura ermetica.
- Mah, è difficile. Potrebbe essere acqua. Ha un odore l’acqua, Prof? - domandai dubbioso.
- Certo, anche l’acqua ha un suo profumo. Però diventa un odore fastidioso, sembra muffa dopo un po’ di permanenza nei contenitori. E’ difficoltoso conservarla. Questo profumo è quello della nebbia, Pensaci, si riconosce facilmente: ha un vago sentore di inverno, di nuvola. Non credi? - mi guardò come se fossi il suo studente preferito e questo mi piacque molto. Non era un caso che nelle sue materie eccellessi. Richiuse il barattolo e lo ripose sulla scaffalatura togliendo dell’inesistente polvere dalla sommità.
Lycopersicum diceva l’iscrizione del vaso che avevo in mano in quel momento.
Annusai.
- Pizza! - sì, era pizza.
- Non proprio, è pomodoro - mi smontò.
- Come fa a rapire gli odori, Prof? - domandò il mio compagno di banco.
- Oh, è semplice. L’unico ingrediente indispensabile è il vento. È l’alleato più prezioso. Il vento è amico e maestro. - prese a spiegare - Vedete quelle pezze all’interno delle ampolle? Sono delle semplicissime stoffe bagnate. La fibra è di cotone. Il cotone assorbe molto bene gli odori e li trattiene a lungo. Poi serve quest’attrezzo - scostò una tenda e ci mostrò una sorta di treppiede con dei ganci alle estremità dei 4 bracci posti paralleli al suolo. - Occorre bagnare per bene la pezzuola, si appende qui, vedete? Poi si espone il trespolo nella zona che ci interessa e si aspetta che il vento dell’imbrunire arrivi, spiri e sospinga i profumi verso il nostro tester impregnando il tessuto. Siamo fortunati da queste parti, il vento arriva tutte le sere. Si aspetta che il tessuto si asciughi, ma non completamente. Questo è il punto più difficoltoso. Deve restare umidiccio. Poi s’inserisce nelle ampolle. Ogni tanto, durante il periodo di “acquisizione”, il vaso va riaperto, prima per 30 minuti, il giorno dopo 10 e il terzo giorno si può sigillare - ci spiegò.
Presi un altro barattolo.
- Posso annusare il vento di “Nix”? - il Professore mi esortò con un gesto della mano aperta.
Aspirai. Un odore secco m’invase le narici e finì direttamente nello stomaco.
- Che vento è questo? - ero sconsolato, non riuscivo a riconoscerne nessuno.
- Oh, quello dovresti conoscerlo bene, è il vento della neve - era molto paziente il Professore oltre che stravagante.
- È vero! - esclamai. Lo avevo sentito così spesso in inverno e la nonna ci avvertiva sempre all’imminente arrivo della neve annusando l’aria che scendeva dalle montagne. Come avevo fatto a non capirlo?
- Ce l’ha l’odore del fuoco? - Daniele, il piromane.
- Sì ma non lo annuso spesso. Rovina l’olfatto, è troppo intenso. Alcuni profumi sono impossibili da catturare, come l’acqua che si rovina subito mentre il fuoco è così semplice che non mi entusiasma più - sembrava rattristato.
- Cos’è questo odore? - chiesi prendendo un barattolo posto in un angolo.
- Aprilo, chiudi gli occhi e annusa. Per indovinare questo ci vuole un po’ di poesia. Coraggio. - il suo tono pacato era sempre un invito a non fermarsi, ad affondare sempre le mani nel fango in cerca del segreto sommerso.
Nelle narici si diffuse un odore molto intenso, vaporoso, rotondo. Quasi stordiva. All’esterno l’etichetta diceva: Lena.
- Quello è il profumo di mia moglie, è il suo bagnoschiuma: mughetto - sorrise un po’ imbarazzato.
- Si conservano per sempre gli odori? - chiesi.
- No, purtroppo no. Ogni tanto vanno rinnovati, ricatturati. Più li annusi e più li prosciughi.
Annusammo ingordi e stupiti per tutto il pomeriggio.
Pane, sole, catrame, miele, papaveri, smog. Ogni sorta di odore trovava posto sugli scaffali del Professore.
In seguito diventammo gli assistenti del Professore, i suoi studenti, di nuovo.
Ci costruimmo un trespolo un poco traballante e passammo l’estate catturando gli odori portati dal vento che mancavano al Professore.
Eravamo diventati anche noi dei rapitori di vento. Dei catturatori di essenze, degli studiosi della vita.
Rapimmo Gloria: la più bella e profumata ragazzina mai vista.
Rapimmo lo stagno, i conigli, le aringhe, la soffitta e avemmo il piacere di vedere i nostri profumi catalogati e archiviati assieme agli altri.
Sono passati tanti anni da allora, ho perso le tracce del Professore e di Daniele, ma mi piace immaginarli col trespolo in una mano e un contenitore in vetro nell’altra nei pomeriggi ventosi, gli occhi socchiusi, pazienti a caccia di profumi nuovi, affamati di vento profumato.
 
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wyjkz31
view post Posted on 4/6/2012, 17:07




Racconto scorrevole, suggestiva l’idea dei rapitori di vento.
Mi è piaciuto anche se nel finale avrei preferito che ci fosse qualche informazioni in più sul protagonista. Va ancora a caccia di vento? Se non lo fa più, perché? Gli manca?
Spero di aver reso l’idea.
CITAZIONE
Mostruose gigantografie di tifoni e tornado adornavano i pochi spazi sui muri lasciati liberi dalle numerose scaffalature.

E’ solo una curiosità che non cambia niente ai fini della storia: tenere mostruose gigantografie di tifoni e tornado non mi sembra in linea con il carattere del Professore e nemmeno utile per la sua attività. Perché lo fa?
 
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erbalucente
view post Posted on 4/6/2012, 20:21




CITAZIONE (wyjkz31 @ 4/6/2012, 18:07) 
Racconto scorrevole, suggestiva l’idea dei rapitori di vento.
Mi è piaciuto anche se nel finale avrei preferito che ci fosse qualche informazioni in più sul protagonista. Va ancora a caccia di vento? Se non lo fa più, perché? Gli manca?
Spero di aver reso l’idea.
CITAZIONE
Mostruose gigantografie di tifoni e tornado adornavano i pochi spazi sui muri lasciati liberi dalle numerose scaffalature.

E’ solo una curiosità che non cambia niente ai fini della storia: tenere mostruose gigantografie di tifoni e tornado non mi sembra in linea con il carattere del Professore e nemmeno utile per la sua attività. Perché lo fa?

beh, sono mostruose agli occhi del bambino che le guarda senza conoscere ancora bene il sapore
del vento che sente il professore.
Per il professore sono espressioni del suo vento, in genere amico, ma che in particolari frangenti
sa essere come il demonio. Lui, va da se, le ama tutte.
 
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view post Posted on 4/6/2012, 20:54
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Elegante, fluido,tranquillo,fabiesco.
E' stato molto gradevole leggere questo racconto.
L'idea di catturare i profumi mi fa venire in mente un film un pò inquietante Profumo con Dustin Hoffman.
Qui cattura ugualmente il profumo, ma senza commettere orrendi omicidi.
Ad esempio se fosse stato un thriller l'assassino catturava anche lui i profumi.
Si il profumo della morte.
Be, ma non e' il tuo caso.
Qui giochi gentilmente con ampolle allineate, racconti di odori semplici.
Mi e' piaciuto
 
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Flamer
view post Posted on 4/6/2012, 21:08




Fa molto Profumo di Patrick Süskind, un romanzo molto bello, come questo racconto.
 
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erbalucente
view post Posted on 4/6/2012, 21:15




Vi ringrazio, anche se, iper-critica come sono, non mi ritengo
molto soddisfatta del lavoro svolto.
Potrei migliorarlo, ci penserò.
 
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shearlong
view post Posted on 5/6/2012, 10:27




A me ricorda molto "Profumo - Storia di un assassino"
In quel film il protagonista catturava,con maniacale attenzione,ogni tipo di odore per poi farne profumi. Inizialmente si limitava agli oggetti,alle cose che lo circondavano(fiori ecc..)poi iniziò con le persone,arrivando anche ad uccidere.

A me lui mi ricorda il tuo professore,anche se il fine è diverso e anche le modalità di "cattura". Per cui la storia mi sembra un qualcosa di già visto ma il modo in cui descrivi è veramente impeccabile.
Hai uno stile scorrevole,si legge velocemente. Complimenti :)
 
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dea700
view post Posted on 6/6/2012, 07:46




Sembra un qualcosa di già visto, la scrittura è scorrevole non ci sono dubbi.
 
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justadream12
view post Posted on 7/6/2012, 16:46




Erbalucente,
il tuo racconto è molto scorrevole e piacevolissimo.
Anche a me è subito venuto in mente il profumiere di Grasse, personaggio del romanzo "Profumo" di Patrick Süskind: ho adorato questo romanzo, per giorni mi ha tenuta col fiato sospeso e appena potevo correvo a leggerlo!
Una storia sorprendente perchè anche lui, come il tuo Prof catturava gli odori e i profumi, in modo ben più mostruoso, però.

Alcune segnalazioni, non proprio errori, cose che mi risultano "stonate":

CITAZIONE
Non c’era traccia di polvere

: impossibile, non esiste un posto al mondo dove non ci sia polvere! Io non l'ho mai visto, soprattutto nei laboratori e nelle scuole! (annotazione molto personale);

CITAZIONE
Mosse un braccio come a spostare un sipario che si aprisse sul palcoscenico

: i verbi stridono nel leggere questa frase, io la cambierei (mi riferisco ad aprisse).

CITAZIONE
Me lo rigirai tra le mani studiandolo.

e
CITAZIONE
All’esterno l’etichetta diceva: Lena.

qui, secondo me mancano delle virgole...

CITAZIONE
Non lo avrei mai potuto definire un profumo

: io avrei preferito non avrei mai potuto definirlo (gusto personale, non è sbagliato);

CITAZIONE
identificato con Nebula

Nebula è il nome e come gli altri andrebbe scritto nello stesso modo, no?

Comunque, nonostante la somiglianza con il romanzo, a me è piaciuto perchè è molto fresco e ingegnoso. Il Prof poi è adorabile!

Vedi tu, non sono certo io a doverti dire cosa fare: se vuoi prendi in considerazione le mie note, altrimenti lascia così. La storia è tanto simpatica che può funzionare, Buona fortuna
Ciao
 
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erbalucente
view post Posted on 7/6/2012, 17:05




Ti ringrazio dell'apprezzamento.
Probabilmente non hai torto riguardo le tue annotazioni. Il problema è che
non sono affatto convinta che sia un bel racconto e l'ho postato soprattutto
per sentire dei pareri.
Oltretutto, le somiglianze che avete trovato mi disturbano parecchio (considera che
non ho letto Profumo e le altre storie suggerite, ma lo farò) e, forse,
questo racconto mi sta diventando anche antipatico.
Ciao.
Credo sia possibile, no? Si amano e si odiano le proprie creature.
 
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marcosanti74
view post Posted on 8/6/2012, 07:58




Mi piace molto e inoltre scivola giù come un bicchiere d'acqua.
L'unico appunto che mi permetto di fare è su Daniele, come personaggio lo sento poco partecipe, mi sfugge il suo ruolo nel racconto, forse non l'avrei inserito.
Complimenti e in bocca al lupo
 
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justadream12
view post Posted on 8/6/2012, 09:20




@ erbalucente, no ti prego, non reagire così!
CITAZIONE
Il problema è che non sono affatto convinta che sia un bel racconto

il bello di questo "concorso" è proprio che nel confrontarsi ci possiamo migliorare!!! Non essere insicura perchè il racconto è davvero carino e scorrevole e non è facile ottenere questi due risultati.

CITAZIONE
Oltretutto, le somiglianze che avete trovato mi disturbano parecchio (considera che non ho letto Profumo e le altre storie suggerite, ma lo farò) e, forse,questo racconto mi sta diventando anche antipatico.

Ti consiglio vivamente di leggere il romanzo "IL PROFUMO" visto che non l'hai letto! Oppure puoi vedere il film che lo rispecchia abbastanza.
Mi sento di dirti che non devi desistere! NEVER GIVE UP!
Vai avanti, se ti va ascolta i suggerimenti, altrimenti vai per la tua strada: tu sai perchè hai scritto quel che hai scritto!
Ma una cosa devi farla: prendi i nostri commenti solo dal lato positivo, quello che ti spinge a migliorare. Sapessi quante volte mi hanno massacrato! Ma io amo scrivere e continuerò a farlo, stai sicura.
Coraggio e buona fortuna.
 
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erbalucente
view post Posted on 8/6/2012, 09:34




Ti ringrazio per le parole, che condivido appieno.
Scrivo da secoli, ormai e so che il mio racconto non è buono
proprio perché ho scritto cose migliori.
Il confronto è una cosa a cui non si può rinunciare e non lo faccio.
Mi piace, ma serve anche a decidere che davvero una storia non va.
Questo non significa che getterò la spugna. Continuerò a scrivere.
Significa solo che questo racconto finirà nel cassetto più scomodo da raggiungere che ho a disposizione.
Succede anche a voi, no?
 
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justadream12
view post Posted on 8/6/2012, 10:20




Come vuoi tu, Erbalucente.
 
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Robbie1967
view post Posted on 10/6/2012, 21:26




Il racconto mi è piaciuto, scorre molto bene, la narrazione è fluida e l'argomento è molto originale.
Forse anche troppo fluida.... Cioè mi sembra che il racconto sia un pò troppo piatto, mi sembra che manchi qualcosa, uno spunto d'emozione, un finale a sorpresa.

Ma, ovviamente, è solo la mia idea da lettore ....

R.
 
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24 replies since 4/6/2012, 12:27   311 views
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