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Decoro

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view post Posted on 23/5/2012, 20:02
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Fabrizia

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Decoro
Rosalba Risaliti


Liuba non è come gli altri. È rumorosa e affamata, è anche un po’ rompiscatole e quando è in calore perde la testa, ma non è come gli altri, è un po’ meglio di tutti gli altri, anzi di tutte le altre.
Ha sempre fame, mamma dice che ha una fame da lupo, e del lupo ha anche il muso allungato. Se qua intorno ci fossero animali selvatici, infilerebbe il muso nelle loro tane e i piccoli finirebbero subito nella sua pancia. Peggio per i piccoli ma meglio per lei che non avrebbe bisogno di mendicare.
Quando nonno aveva la mia età bastava uscire un pochino dalla città per incontrare gli animali selvatici. Mi racconta sempre dei procioni, delle volpi, delle lepri, ma io non riesco a immaginarli perché non li ho visti mai, cioè li ho visti, ma solo in fotografia. Sono spariti, nonno dice che qualcuno se ne è andato da qualche altra parte e che qualcuno invece è morto. Mi dispiace che se ne siano andati via, ma le nostre strade sono fatte di asfalto o di cemento, sono troppo dure per scavare una tana decente. Mi dispiace anche per quelli che sono morti, ma la nostra aria è diventata malata e gli animali selvatici si sono ammalati anche loro o forse qualcuno si è salvato ed è andato a vivere in posti con l’aria buona.
I cani no, i cani sono rimasti perché a loro va bene tutto. I piccoli li fanno anche senza scavare la tana, e l’aria malata a loro gli fa un baffo, come a nonno, come a me, come a tutti noi che abitiamo da queste parti.
La mia Liuba se ne frega dell’aria malata, a lei basta pochissimo per essere felice o addirittura felicissima. E siccome gli animali selvatici che non sono morti se ne sono andati via, a riempire la sua pancia vuota ci dobbiamo pensare noi. Anzi ci devo pensare io, perché a mamma e a nonno Liuba non piace quanto a me, dicono che è noiosa e che puzza.
Secondo me non è vero che puzza, però a volte è un po’ noiosa, specialmente se ha fame. Quando nonno e mamma cucinano sulla griglia, sta sempre in mezzo ai piedi e si lecca i baffi. Aspetta che la griglia non scotti più e poi ci pensa lei a pulirla con la sua lingua rasposa. Così io faccio meno fatica, perché la faccenda di pulire i piatti e le cose di cucina tocca sempre a me. Se nonno e mamma sono lontani mi faccio aiutare da lei, gli avanzi di carne e patate finiscono tutti nella sua pancia. Nei giorni di scuola riesco sempre a trovare qualche osso tra gli avanzi della mensa. Frugo nei piatti mezzi vuoti dei miei compagni e quando trovo qualcosa di interessante lo metto in un fagottino e lo nascondo subito in cartella. La maestra dice che le cose di scuola dovrei tenerle per bene, che i miei libri puzzano, che bado troppo poco al decoro. Ma la mia cartella indecorosa per Liuba è fantastica; quando tiro fuori i cartocci di avanzi lei mangia tutto, anche la carta, e poi mi sembra che sorrida.
Da me la mia Liuba si fa fare tutto; una volta ho provato a metterle la sella, un’altra volta l’ho imbracata per farle trascinare un carrettino. Se c’è il sole la porto a fare il bagno nello stagno e ha imparato a tuffarsi. Quando è in amore però è tutto diverso, diventa selvatica, proprio come gli animali che se ne sono andati. Nonno è bravissimo a capire quando è innamorata, non è difficile, basta guardare intorno al recinto della nostra casa. Se è innamorata i suoi pretendenti la aspettano e mentre la aspettano a volte fanno la lotta. In quelle giornate un po’ speciali la chiudiamo nella baracca, ma non è facile perché lei si ribella e ha provato anche a mordermi. Quando è rinchiusa la sento piangere e lamentarsi, sembra una persona. Una volta l’ho liberata e quella sciocca è andata a mettersi vicino al recinto con la coda in aria. Per fortuna è arrivata mamma a scacciare i pretendenti con un bastone. Ha detto che la mia Liuba è indecorosa, mi è tornata in mente la maestra che dice questa stessa parola a proposito dei miei libri e della mia cartella.
Non sono proprio sicuro che sia la parola adatta, ma forse si comporta in modo indecoroso anche con i palloni. Va matta per tutto quello che rotola, quando riesce ad acchiapparne uno ci affonda dentro i suoi denti affilati. Si ferma solo dopo che lo ha ridotto a brandelli. Poi sembra stupita che non ci sia più niente per giocare.
Quando nonno ha detto che da queste parti sarebbero arrivati i calciatori più importanti di tutta l’Europa ho pensato che dopo le partite avrebbero lasciato i loro palloni sgonfi e che magari ce ne sarebbe stato uno anche per Liuba. Nonno dice che sogno troppo, i calciatori famosi sono gente raffinata e ricca che dei nostri cani indecorosi non vuole saperne. E Liuba è un cane indecoroso e noi non siamo ricchi abbastanza per tenerla in casa in una cuccia decente.
Ai cani randagi ci pensano gli addetti. Sono tante le persone che li hanno visti in giro per le città e in periferia. Sparano a tutti i cani indecorosi per liberare le strade e far sembrare che qui sia tutto bellissimo. Qualcuno mi ha detto che li catturano e poi li bruciano in un camioncino fatto apposta. Ai più fortunati toccano i bocconi avvelenati, i cani li mangiano e poi muoiono, però con la pancia piena.
Nonno ha visto una specie di cimitero per cani, è poco lontano da qui, non ci sono né fiori né croci, ma solo cani morti che puzzano, puzzano sul serio, non come la mia Liuba che ha solo un odore un po’ acuto. In quel posto sono felici solo i mosconi che mangiano il pelo sciupato dei cani morti. Nonno ha detto che dobbiamo fare qualcosa se non vogliamo che anche la nostra Liuba faccia quella brutta fine. Poi ha preso la pala e si è messo a scavare una buca vicino al recinto, proprio dove mamma andò a riprendere Liuba quella volta che era innamorata.


 
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