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O Children - Marco Santi

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marcosanti74
view post Posted on 21/5/2012, 20:51




***Ho scritto questo racconto ascoltando O'Children di Nick Cave. Per chi volesse leggere il racconto ascoltando il brano, lo potrà fare cliccando sul link inserito al posto della mia firma. Grazie mille***




Il soffio del vento mi scuote la testa.
Svenuto in strada non so da quanto, cerco di alzarmi. Ho il corpo indolenzito e i vestiti sporchi di terra, una fitta di dolore a una gamba mi fa stringere i denti.
Il vento continua a crescere d’intensità trascinando con sé sempre più terra che pian piano si deposita plasmando ogni cosa con forme nuove, più morbide; mi tappo la bocca con un braccio per non respirarla e cerco una via d’uscita.
Il rantolare degli oggetti, il fischio del vento e la notte fonda non mi aiutano a capire dove mi trovo e cosa sta succedendo.
Il vento aumenta la sua forza e io faccio sempre più fatica a muovermi. Non molto distante dal punto in cui sono intravedo un gruppo di luci fioche che si agitano, poi una forte raffica le spegne lasciandone solo una superstite.
Sono colpito da un oggetto portato dal vento, solo un lieve taglio al petto e uno strappo sulla camicia, guardo di nuovo la luce e scelgo di andare in quella direzione.
Respiro a fatica, deglutisco e sputo sperando di togliermi dalla gola il fastidioso sapore della terra.
Uso lo strappo della camicia per ricavarne uno straccio che metto a protezione della bocca.
Sotto di me è diventato tutto più soffice, sembra di essere su una spiaggia, la forma delle mie scarpe marca il territorio.
Sono quasi arrivato alla luce, la riconosco: è del lampione che ho sotto casa, infilo la mano nella tasca per cercare le chiavi, la terra è entrata anche lì ma riesco comunque a prenderle.
Apro la porta e faccio le scale a due a due e inciampo colpendo il ginocchio destro sul bordo dello scalino, il dolore mi fa ricordare che da bambino avevo sbattuto sullo stesso punto, quanto piansi allora.
Chiudo la porta lasciandomi alle spalle il rumore del vento che fischia senza sosta.
Sono salvo!
Tutto in casa è ancora tranquillo e tutto è come l’avevo lasciato prima di uscire, musica in sottofondo che sta ancora andando, Nick Cave con la sua “O Children”, la tavola apparecchiata e alcune luci sono accese, non le spengo se so che rientrerò a breve.
Il vento inizia a farsi sentire scuotendo ripetutamente le finestre. “Guarda che sto per entrare” sembra dirmi.
I vetri esterni sono imbrattati da un velo di terra.
Mi avvicino e apro un’anta. Il soffio di vento che entra chiude la porta della camera da letto.
Il cielo è nero, nessuna stella a fargli luce, nessuna nuvola a ricoprire il suo manto, il cielo è nero come l’abisso.
Pulisco il vetro della parte esterna e poi richiudo in fretta la finestra.
In cerca di una risposta, getto lo sguardo un po’ ovunque lì fuori, ma purtroppo a parte il flusso continuo del vento e la terra che continua a depositarsi e che oramai ha raggiunto e superato il marciapiede, non riesco a vedere nulla.
Prendo il cellulare e provo a chiamare i miei genitori, ma nessuno dei due mi risponde.
Accendo la televisione ma tutti i canali sono a sabbia.
È arrivata la fine del mondo, non ci sto capendo nulla.
Riprovo a chiamarli ma purtroppo l’esito è sempre lo stesso: non mi rispondono.
Decido nel frattempo di farmi una doccia.
Che giornata! Esco dalla doccia, indosso l’accappatoio e con la manica tolgo la patina di vapore dallo specchio e disinfetto la ferita sul petto.
Sento uno scoppio violento provenire dal salone.
La terra ha raggiunto la finestra che purtroppo non ha retto.
L'onda marrone viene verso di me minacciosa, non so cosa fare, provo a scappare dal portone, ma è bloccato, dalla fessura della chiave scorre un piccolo fiume di sabbia.
Annunciata da un boato, un’onda di terra entra dalla finestra e mi travolge sbattendomi in terra.

Mentre soffoco, stringo forte l'Amore e congedo il Dolore con un sorriso.
Saluto me stesso sfiorando la ferita sul petto.

Il mio cielo è marrone come la terra.

Edited by marcosanti74 - 27/6/2012, 16:02
 
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Flamer
view post Posted on 21/5/2012, 21:50




Mi ha lasciato senza parole.
Che storia! Che finale!
 
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marcosanti74
view post Posted on 21/5/2012, 21:52




Grazie Flamer, sono contento che ti sia piaciuta :D
 
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theMarchHare
view post Posted on 21/5/2012, 23:41




"Il cielo è nero, nessuna stella a fargli luce, nessuna nuvola a ricoprire il suo manto, il cielo è nero come l’abisso", la mia frase preferita qui, la ripetizione ci sta a pennello per sottolineare l'idea, per mostrare al lettore che ORA SON CAVOLI :)

Grande storia breve, racconta con molta tranquillità ed in modo pittoresco e ricco di immagini una fine bella tragica, a quel che ho capito. "Il mio cielo è marrone come la terra", poi, è una frase che nella sua apparente semplicità racchiude la descrizione completa del finale del racconto...questo mi piace molto, del tuo stile di scrittura :) Dire le cose senza dirle significa davvero molto.
 
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marcosanti74
view post Posted on 22/5/2012, 09:16




Grazie theMarchHare. Hai colto nel segno, è quello che voglio in questo momento, avere una scrittura tranquilla e scorrevole ma sopratutto breve :D
Grazie ancora a presto.
 
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view post Posted on 22/5/2012, 22:25
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La sabbia il vento la terra il cielo
Hai estrapolato dal niente e raccontato una parte della natura con estrema bravura e semplicità.
Da quella terra non ti porterà via nessuno.
In quella terra ci rimarrai per sempre
E qualcuno un giorno poserà un fiore, dicendo " Qui un giorno c'era una grande casa, annientata da un pugno di terra.
 
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dea700
view post Posted on 23/5/2012, 00:23




Sena parole, il finale è come una morale, si bello davvero
 
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marcosanti74
view post Posted on 23/5/2012, 17:53




Grazie @solenebbia, Grazie dea700. Il finale certo non è allegro ma spero di essere riuscito a comunicare uno stato d'animo.
Grazie ancora
 
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shearlong
view post Posted on 24/5/2012, 22:54




Breve e diretto. Nel leggerti ho avuto come l'impressione che tu stessi raccontando un'esperienza che è stata traumatica che ti ha colpito già una volta. L'ho notato con il riproporre un dolore già sentito da piccolo e che ora si ripete.
Un dolore che ti ha lasciato un segno nel cuore(nel racconto è una cicatrice sul petto). il finale la dice tutta.
Mi hai comunicato tanto e credo sia il primo obiettivo di chi vuol scrivere..bravo!
 
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marcosanti74
view post Posted on 25/5/2012, 22:24




@Shearlong grazie mille, la frase finale credo sia la spiegazione di tutto, quindi hai ragione sul commento postato.
La fatica che noi tutti facciamo per restare in piedi su questo mondo non è calcolabile ed è ingiustificata.
La facilità con la quale poi dimentichiamo le cose belle, ricordando solo quelle brutte, questo è un altra "qualità" dell'essere umano.:)
Grazie mille Shearlong
 
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shearlong
view post Posted on 25/5/2012, 23:00




Ma di nulla,anzi grazie a te per aver condiviso quello che hai dentro con noi nella speranza tu ti senta un pò più libero ;)
 
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justadream12
view post Posted on 27/5/2012, 21:20




Marcosanti74 mi hai fatto tremare di paura!
Come contrastare una tale furia degli elementi? La fine è inesorabile.
Hai raccontato la tragedia dell'impotenza del protagonista senza commenti lamentosi ma limitandoti a dire i fatti essenziali, con una scrittura senza fronzoli. Questo è l'aspetto che mi ha colpito di più.
Fino a quando tutto ha avuto fine...

CITAZIONE
Tutto quello che di doloroso e di bello ci accade ci dà la forza, la consapevolezza e l’esperienza per andare avanti, fin quando tutto avrà una fine.
Il mio cielo è marrone come la terra.

Non mi sembra di aver rilevato errori, forse in qualche tratto la punteggiatura... ma alla fine hai voluto scriverlo così, perché modificarlo?
Complimenti e buona fortuna.
 
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marcosanti74
view post Posted on 2/6/2012, 10:53




Grazie justadream12, hai ragione, ogni questione per me deve essere risolta senza fronzoli.
Tuttavia non disprezzo leggere descrizioni minuziose, ma quando scrivo preferisco farlo senza molti fronzoli.
Grazie ancora
 
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wyjkz31
view post Posted on 3/6/2012, 15:53




Il tuo racconto ha un bel ritmo, mi è piaciuto.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa è la penultima frase “Tutto quello … ecc..”, non mi sembra che sia una logica conclusione alla storia che la precede o forse dovrebbe essere formulata in maniera diversa. Pare che io sia l’unica a pensarla in questo modo fra quelli che hanno risposto, quindi probabilmente colpa mia che non ho capito.
 
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erbalucente
view post Posted on 4/6/2012, 12:43




L'idea c'è e mi piace.
Mi hai trasmesso l'angoscia e quel taglio sul petto, che ho atteso invano
tu mi spiegassi, alla fine mi è piaciuto.
Il protagonista vive giornalmente una lotta continua per la sopravvivenza e quel taglio, che non
lo scompone minimamente, fa capire che ci si può abituare a qualunque cosa ci accada.
Bella o brutta. Certo, siamo giunti all'epilogo, comunque.
Qui terra e sabbia stanno avendo il sopravvento e la rassegnazione del protagonista,
non stona affatto. Gli elementi vincono.
 
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37 replies since 21/5/2012, 20:51   606 views
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