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Damasco 2051 - Kingsley Ngadiuba

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Flamer
view post Posted on 21/5/2012, 11:52




Damasco 2051



Come l'umanità fosse riuscita a raggiungere il suo apice era ancora un mistero, ma nell'anno 2027 tutte le forme di energia sfruttate erano pulite e i combustibili fossili illegali. Ogni stato, dal più piccolo al più potente, provvedeva al proprio fabbisogno energetico con risorse rinnovabili ed ecosostenibili.
Il concetto di denaro era superato, tutti producevano per il bene degli altri, sapendo che a loro volta avrebbero ottenuto qualcosa in cambio dal lavoro svolto.
La Terra era diventata un'utopia: fame, malattie, criminalità erano concetti che risedevano nelle menti dei vecchi, non veniva commesso un furto dal lontano 2019 e l'ultima grande carestia risaliva al 2015.
Il problema della fame nel mondo fu brillantemente risolto con l'impiego di colture geneticamente modificate, che riuscirono a colonizzare le terre più aspre, portando l'abbondanza in ogni Paese.
Nel 2014 la Ty-Co, un'importante azienda farmaceutica, era riuscita a produrre un farmaco in grado di curare ogni malattia esistente e lo distribuì gratuitamente su scala globale, partendo dagli stati che più ne necessitavano. Dopo una decina di mesi il numero di malati si ridusse drasticamente sino a scomparire negli anni successivi.
Terminarono le guerre, cessarono gli attentati, la politica del terrore e della tensione fu neutralizzata e con essa tutti gli eserciti, la Terra divenne un mondo diverso, un luogo di pace e prosperità.
E in questo pianeta, dove l'essere umano aveva smesso di odiarsi e uccidersi, si diede spazio alla cultura e lo studio dell'antichità divenne di vitale importanza.
Conoscere il proprio passato per poter costruire un futuro migliore era lo slogan che si udiva dalle televisioni di tutto il mondo.
I musei ottennero nuovi finanziamenti, paleoantropologi e archeologi lavoravano giorno e notte in tutto il globo, cercando nuove testimonianze del passato dell'umanità, traducendo lingue morte e rinvenendo civiltà perdute. Fu durante uno di questi scavi che vennero portate alla luce quelle che oggi chiamiamo Anfore di Eolo.
Ritrovate in uno scavo delle antiche rovine di Atene, le Anfore erano dei manufatti simili a bisacce fatte di uno strano materiale, simile alla pelle, con sfumature nere e amaranto e nomi dei venti ricamati d'oro in greco antico. Solo tre reperti erano riusciti a resistere al tempo, gli altri sedici erano stati irrimediabilmente danneggiati e la struttura del materiale sconosciuto alterata.
Per anni furono studiati e analizzati, si cercarono riferimenti in altre fonti e culture sino a quando le ricerche non condussero ad un tempio sumero nascosto sotto le rovine dell'antica Damasco.
Tutti seguirono col cuore in gola la notizia, si stava per fare la storia dell'archeologia.
Il tempio,poco più di una semplice sala, aveva l'ingresso posto sul soffitto, uno stretto canale che scendeva per duecento metri per poi allargarsi un'ampia sala.
Non c'erano glifi o bassorilievi, solo la nuda terra e un altare di granito con sopra due vasi, uno fatto di terracotta e l'altro del materiale sconosciuto.
Gli studi vennero svolti in quella camera, poteva essere pericoloso esporre all'atmosfera dei reperti così antichi, solo gli esperti potevano scendere nel tempio e per non più di qualche ora.
Aprirono per primo il vaso di terracotta, dentro c'era un papiro scritto in una lingua simile all'antico sumero, furono usate tutte le conoscenze a disposizione per ottenere una traduzione parzialmente corretta.
Dopo venti anni di studi gli archeologi riuscirono a decifrare solo le prime settanta righe dello scritto. Furono in grado di scoprire solamente di cosa fosse composto il materiale e sintetizzare il primo grammo di quello che nel futuro sarebbe stato chiamato Rete.

27/02/2051 Damasco 15:47, il Giorno della Svolta

Il sito archeologico era gremito di persone: sicurezza nazionale, studiosi, ricercatori, gente comune e capi di stato. Quel freddo pomeriggio le autorità avrebbero aperto davanti agli occhi del mondo il vaso fatto di Rete.
L'umanità era spaccata in due, chi pensava che sarebbe accaduto un miracolo, che la Divinità sarebbe scesa dal Cielo e avrebbe portato tutti nel suo regno, chi invece credeva fosse come nel mito di Pandora e che il vaso dovesse rimanere sigillato.
La scelta di aprirlo davanti al mondo era stata dibattuta negli ultimi dieci anni da tutti i capi di stato.
Alcuni governanti pensavano che non si dovesse nascondere nulla al popolo e che erano finiti i tempi della censura e della segretezza, altri credevano che prima di divulgare al mondo il contenuto del manufatto dovessero essere certi che non fosse pericoloso per l'umanità, ma la decisione finale spettava alla Siria.
Damasco decise di aprirlo davanti agli occhi dell'umanità.
Gli archeologi tirarono fuori delicatamente il vaso dalla valigetta metallica e lo consegnarono al presidente siriano, gli tremavano le mani dall'emozione.
Ci fu un discorso che infiammò le folle, si parlò di nuove prospettive per il futuro, di nuova conoscenza, si disse che la Divinità sarebbe discesa tra il suo gregge e avrebbe reso la Terra il suo regno, qualcuno svenne, altri piansero, ma alla fine tutti, persino gli scettici, furono concordi col pensiero del presidente e nel consenso generale il vaso fu aperto.

Damasco 16:27

La gente fuggiva disperata, ma non c'era alcun luogo sicuro da quelle cose, il vaso non doveva essere aperto, il vaso era la prigione dove gli uomini li avevano rinchiusi per tutto questo tempo e non doveva essere aperto.

Si alzò un freddo vento, sapeva di sangue e bagnato, il cielo sgombro da ogni nube si fece subito plumbeo e pesanti gocce di pioggia cominciarono a cadere copiosamente sulla città.
In pochi minuti le strade divennero torrenti, le piazze vennero invase dalle acque, il cielo pareva piangere per la sorte dell'uomo. Il tuono scosse le fondamenta di Damasco, i lampi illuminarono i volti bagnati delle persone, immobili davanti al vaso, in attesa della Divinità.
E quando i fulmini danzarono nei cieli, qualcosa uscì dal manufatto.
Erano un centinaio, grossi lupi dal manto niveo con occhi color pece, e si scagliarono violentemente contro la folla. Il primo a tingere di rosso il pelo delle bestie fu il presidente siriano, dieci creature furono su di lui, le loro zanne lacerarono la carne dell'uomo, si dissetarono col suo sangue, una furia demoniaca li animava; del presidente rimase solo una carcassa sanguinolenta.

La gente fuggiva disperata, ma non c'era alcun luogo sicuro da quelle cose, il vaso non doveva essere aperto, il vaso era la prigione dove gli uomini li avevano rinchiusi per tutto questo tempo e non doveva essere aperto.
Non c'era alcun luogo sicuro.
I lupi non solo erano veloci, ma possedevano capacità che si potevano definire soprannaturali, pareva potessero piegare il vento ai loro oscuri voleri, scomparire in esso, modificarne l'intensità e la forma.
Chi si sottraeva alle fauci grondanti di cremisi delle creature veniva assalito da potenti raffiche, taglienti come lame, e degli sciagurati rimanevano solo brandelli di carne.
Alcuni, tra i più coraggiosi , tentarono di intrappolare i demoni nel vaso, ma morirono tutti nella vana impresa di imprigionarli. I lupi conoscevano il tremendo potere di quel manufatto, avvicinarglisi significava ritornare in catene, già una volta si erano lasciati ingannare da quelle formiche che popolavano il loro mondo e non ce ne sarebbe stata una seconda.
Fu il più grosso del branco, il demone dal manto che brillava dal biancore, a distruggere l'unica speranza del genere umano, il vento fu come una frusta che frantumò in mille cocci l'antico vaso.

Damasco 16:47

Della città rimanevano solo macerie, decine di milioni di persone uccise e altrettante disperse.
I lupi, anzi i Jinn, come il papiro li chiamava, avevano appena cominciato la loro vendetta e non si sarebbero fermati sino a quando la specie uomo non fosse scomparsa dalla faccia della Terra.
I signori del vento si muovevano rapidissimi, come uragani si abbattevano sulle metropoli degli uomini lasciando dietro di loro una scia di sangue e morte. Nessun'arma sembrava ferirli, non c'era modo di difendersi dalla loro furia, chi provava a nascondersi nel sottosuolo vedeva il terreno divelto e i lupi ghermirli tra le fauci, nessun luogo sulla terra era al sicuro e in poche settimane della civiltà umana rimasero solo rovine.
Nei mesi seguenti alla Catastrofe l'uomo tornò a essere la bestia che era.

Anno 50 d.C.

L'uomo sapendo di non poter sconfiggere il nemico decise di ritirarsi nei meandri della Terra, nei luoghi dove il vento non giungeva e i Jinn non guardavano, si crearono così centinaia comunità, molte furono trovate e massacrate, altre si salvarono e cominciarono a popolare il sottosuolo.
Nelle grotte sotterranee nei pressi di Tokyo si trovava una delle più grandi comunità umane, almeno mille anime, il settanta percento erano giapponesi, il restante trenta un misto di americani e europei. C'erano scienziati, militari, ingegneri, banchieri, ex-politici, ma anche semplici insegnanti che svolgevano il compito più difficile di tutti: quello di ricordare alla nuove generazioni che cosa ci fosse sulla superficie prima della Catastrofe.
Tra i membri della comunità, c'erano alcuni archeologi e scienziati che avevano lavorato a Project Eolo e non avevano mai interrotto le loro ricerche, qualcuno di loro aveva letto il contenuto del papiro, scoprendo le sostanze che componevano la Rete.
Le migliori menti giapponesi cominciarono a lavorare vetro e petrolio, per intrappolare la forza del vento, e sangue, per attirare i Jinn in trappola.
Fecero una moltitudine di esperimenti, provarono prima col sangue bovino, ma non reagiva nel modo corretto, passarono a quello ovino, suino, catturarono diverse specie animali e provarono anche col loro, ma nulla. Alla fine decisero di testare il sangue umano e, con loro grande dispiacere, i risultati furono ottimi.
I test continuarono, Project Eolo sembrava andare a gonfie vele sino a quando non si scoprì che per fabbricare una semplice bisaccia serviva il sangue di almeno cento persone.
Si pensò di organizzare centri di raccolta, fare dei prelievi giornalieri per poter ottenere la quantità necessaria, ma i righi tradotti spiegavano che solo la morte avrebbe donato potere alla linfa dell'uomo.
Poiché è solo la Portatrice dell'Eterna Pace l'unica a poter imbrigliare la furia del vento recitavano le antiche scritture.
Le speranze dell'umanità vennero di nuovo infrante, nessuno avrebbe permesso a cento umani di sacrificarsi per qualcosa che forse poteva non funzionare e così per anni Eolo fu accantonato, ma non dimenticato.

Anno 67 d.C.

La comunità di Tokyo era cresciuta, dopo diciassette anni il numero delle persone si era triplicato, ma non tutti potevano rimanere all'interno delle grotte, non c'era abbastanza spazio, pochi uomini in più e la segretezza del luogo sarebbe stata compromessa per sempre.
La decisione del consiglio fu unanime: duecentoventuno anime dovevano abbandonare le caverne e cercare riparo da un'altra parte.
Furono scelti a caso, tra tutti i membri della comunità, indipendentemente dal ceto sociale. Cento giapponesi, trentasette statunitensi, quattordici francesi, undici italiani e cinquantanove indiani vennero estratti.
Uomini, donne e bambini che accettarono la decisione senza lamentarsi e a testa alta imboccarono la strada che portava in superficie, sapendo di salvare col loro sacrificio migliaia di persone. Nessuno più li rivide.
Nell'atmosfera di lutto, gli scienziati di Eolo videro la soluzione al loro problema, tutti sapevano che quei poveri disgraziati sarebbero sopravvissuti solo qualche giorno prima di divenire prede dei Jinn, ma cento di loro non avrebbero condiviso la stessa sorte.
Raggiunsero il gruppo poco prima che arrivasse al portellone d'uscita e chiesero cento volontari per creare le Anfore, spiegando che il sacrificio avrebbe permesso a tutti di uscire dal sottosuolo e riprendersi la superficie.
Finito il discorso, i condannati proseguirono il loro viaggio verso il patibolo, ma erano un centinaio in meno, solo i giapponesi si erano lasciati convincere dalle parole degli scienziati e dalla luce che brillava nei loro occhi.
Dopo anni nascosti nel sottosuolo senza un'arma per potersi difendere, Eolo riuscì a creare la prima Anfora, ma sapeva che il test finale doveva essere compiuto su un vero Jinn.
Un mese dopo una squadra di giapponesi uscì con l'unica Anfora, rimasero in contatto con il sottosuolo per un paio di giorni, poi di loro non si seppe nulla.
Un anno dopo la comunità era scomparsa e al suo posto era sorta la prima città: Nuova Tokyo.

Anno 99 d.C.

Ci stiamo avviando nel primo secolo dopo la Catastrofe, le notizie che arrivano dal mondo non sono per niente rassicuranti: i Jinn sono diventati miliardi, si sono riappropriati del loro pianeta.
L'uomo adesso ha un nuovo nemico: l'uomo.
La guerra è tornata, ma gli ordini sono nuovi: i soldati devono difendere a costo della vita i rari pozzi petroliferi e devono rapire il maggior numero di civili nemici.
In questa era il sangue è la risorsa più importante, è col sangue che governi riescono a imprigionare i Jinn e il sangue non può essere sprecato in inutili massacri.
E mentre noi ci uccidiamo a vicenda i Signori del Vento ci osservano divertiti.

Edited by Flamer - 9/7/2012, 15:27
 
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theMarchHare
view post Posted on 21/5/2012, 12:18




Questa storia è bellissima!!! Creativa e spaventosa, un racconto di pura fantasia (spero :P ). Inventare mondi e scenari fantastici secondo me è la cosa più divertente nello scrivere. E, per mio gusto personale, anche nel leggere. Quindi ovviamente con questa storia hai catturato la mia attenzione, ma di certo anche lettori non amanti del genere resterebbero colpiti.
Tra l'altro scrivi molto bene, mi piace il tuo stile. Solo un paio di cose forse dovresti rivedere, in nome della fluidità e della chiarezza, magari rileggendo la storia tra un paio di giorni ti salteranno all'occhio.
Insomma complimenti e buona fortuna!
 
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Flamer
view post Posted on 21/5/2012, 12:38




Grazie mille! So che è da rileggere, ma io ho il brutto vizio di considerare pronte tutte le mie creature :)
Ho letto il tuo racconto e mi è piaciuto tantissimo, tantissimi complimenti!
Anche secondo me creare un mondo è la cosa più bella dello scrivere, io tendenzialmente scrivo fantasy vecchio stile, ma sta volta mi sono voluto cimentare con qualcosa di diverso.
Grazie ancora! :)
 
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marcosanti74
view post Posted on 21/5/2012, 21:42




Complimenti!!! Mi è piaciuto tantissimo, la fantasia vola e vola per tutto il racconto. Sono d'accordo con theMarchHare, inventare mondi è la cosa più divertente.
Bella storia complimenti di nuovo.
 
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theMarchHare
view post Posted on 21/5/2012, 23:34




Mio buon Flamer, sono felice di incontrare su questo forum un altro amante del fantasy...sono curiosa di leggere le storie che tirerai fuori in futuro, allora!
 
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view post Posted on 22/5/2012, 22:20
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Fantastico.
L'uomo non può che essere il distruttore di se stesso.
La curiosità e la globalizzazione ha fatto si che tutti potessero vedere il contenuto del vaso.
Ma peggior errore non fu mai fatto.
Distruzioni carestie altri mondi.
Sei veramente bravo ad inventare storie fantastiche come questa.
Non mi ero mai avvicinata a questo mondo
Ti dirò.
Mi piace.
 
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Flamer
view post Posted on 22/5/2012, 22:57




Grazie per le splendide parole.
Purtroppo siamo noi uomini i nostri peggiori nemici e con questo racconto volevo esprimere il concetto.
 
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dea700
view post Posted on 23/5/2012, 00:14




è vero siamo noi uomini i peggiori nemici di noi stessi distruggiamo tutti, un bel fantasy che fa volare con la mente ^_^
 
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shearlong
view post Posted on 24/5/2012, 22:20




Nel leggere il tuo racconto,notando la perizia con la quale descrivi alcune cose(in riferimento all'archeologia) posso dedurre che tu abbia fatto studi classici e che abbia continuato su quella direzione(archeologo).
Magari mi sbaglio,ma sei troppo dettagliato in certe cose...e poi hai toccato un argomento che io adoro.
Dunque,venendo alla storia,debbo dire di aver letto con estremo piacere quanto da te scritto.
La storia è intrigante e l'intreccio passato,presente e futuro è gestito in maniera assai brillante. Lo stile con cui scrivi,mi permetto di dire abbastanza aulico,crea una spaccatura con l'ambiente futuristico in cui hai ambientato la storia e questo si amalgama alla grande.

Debbo dirti che mi aspettavo un finale a favore delle comunità,ma leggere quello tuo mi ha piacevolmente sorpreso. Ti rinnovo i complimenti,sei in gamba!
 
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Flamer
view post Posted on 26/5/2012, 08:07




Grazie mille per le splendide parole.
Mi dispiace vanificare la tua deduzione, ma ho fatto un istituto tecnico, però ho la passione per la storia antica, e ora sto studiando geologia.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto, se non sbaglio anche questo è uno devi doveri dello scrittore: emozionare il lettore.
 
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shearlong
view post Posted on 26/5/2012, 10:53




Abbiamo fatto gli stessi studi e abbiamo le stesse passioni,andremo d'accordo XD
 
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Lupoalfa
view post Posted on 31/5/2012, 18:54




Non c'è dubbio che il racconto sia molto bello. Mi è piaciuto molto, anche se, te lo confesso, io non amo molto i racconti di fantascienza. Mi tengo più sul reale, anche se ogni tanto piace anche a me scantonare nel soprannaturale. Ho notato molti spunti interessanti, come quello sui giapponesi che si sacrificano. Volevi fare un complimento a quel popolo, oppure...
A te solo complimenti!
 
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Flamer
view post Posted on 1/6/2012, 08:55




@shearlong spero proprio di sì :D

@Lupoalfa eh sì, mi hai scoperto. Mi stanno simpatici i giapponesi, il loro modo di affrontare le situazioni e la loro incrollabile forza di volontà.
 
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justadream12
view post Posted on 4/6/2012, 08:41




Flamer, chapeau! Sicuramente sai un sacco di cose sull'argomento! Complimenti...

Tuttavia, il racconto così infarcito di fatti, a me è sembrato difficile da leggere. Non è una critica ma una mia impressione, un gusto personale.
Mi sono saltate all'occhio alcune imperfezioni e qualche segno di punteggiatura mancante. La costruzione delle frasi è qualche volta confusa, forse i periodi lunghi.
Naturalmente è il tuo stile e io ti sto solo dando la mia opinione.

Solo qualche esempio perchè altri partecipanti già ti hanno detto ...

CITAZIONE
soddisfava il proprio fabbisogno

: mi suona male, soddisfava ...?

CITAZIONE
il vaso era la prigione dove gli uomini li avevano rinchiusi per tutto questo tempo

: li chi? a mio parere non è chiaro.
CITAZIONE
I signori del vento si muoveva rapidissimi,

: evidente svista, verbo non coniugato

E pensare che dopo questa frase:
CITAZIONE
Terminarono le guerre, cessarono gli attentati, la politica del terrore e della tensione fu neutralizzata e con essa tutti gli eserciti del mondo; la Terra divenne un mondo diverso, un mondo di pace e prosperità.E in questo pianeta, dove l'essere umano aveva smesso di odiarsi e uccidersi, si diede spazio alla cultura e lo studio dell'antichità divenne di vitale importanza.

avevo sperato in una nuova Utopia!!!
Invece dopo è successo di tutto. Mi è sembrato un film di quelli catastrofali, che non prediligo perchè troppo difficili e se perdi una sola parola non ci capisci più niente!
Una menzione speciale per i Giapponesi!
Complimenti per la vivida immaginazione, hai un futuro - In bocca al Jinn!!
 
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wyjkz31
view post Posted on 4/6/2012, 15:35




Mi è piaciuto il tuo racconto per l’impostazione come cronaca e soprattuto per l’inesorabile progressione verso la violenza fra gli uomini: si parte con un sacrificio volontario e si finisce con una caccia al sangue.
Quello che proprio non mi convince è l’inizio. All’anno 2027 mancano 15 anni e in questo periodo una completa rivoluzione del modo di vivere non mi sembra credibile nemmeno se ci prova la fata turchina. Per il mio gusto ci aggiungerei volentieri almeno cinquant’anni, meglio cento. Hai scelto questa collocazione temporale per inserire il project Eolo? Mi pare di avere sentito parlare di una cosa del genere.
C’è un’altra cosa che mi sono chiesta leggendo e che poi sono andata a verificare. Facendo un po’ di conti una donazione di sangue fatta dalle tremila persone della comunità di Tokio sarebbe stata più che sufficiente a consentire la fabbricazione della prima anfora, allora perché chiedere il sacrificio di vite umane?
 
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28 replies since 21/5/2012, 11:52   294 views
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