| Era alto più di due metri, aveva gli occhi color rosso sangue, in testa al posto dei capelli aveva tre enormi punte bianche, da cui spruzzava immense quantità di ghiaccio per congelare tutto ciò che lo circondava, sulle dita aveva lunghe unghie nere da cui lanciava delle frecce, dalla bocca da cui spuntavano canini giganteschi sputava lame taglienti. Aveva già ferito la mia amica Danielle e congelato il mio amico Trevor, ed ora era arrivato il mio turno. Mi scagliò le lame, goffamente riuscii a schivarle ma una mi colpì di striscio il braccio, ricordo il terribile bruciore del ferro sulla mia carne. Tirò le frecce, un paio le evitai, però le restanti, veloci come saette, mi inchiodarono al suolo. Cercai di alzarmi con tutte le mie forze ma invano, la potenza di quelle armi soprannaturali era nettamente superiore alla mia energia di ragazza di sedici anni. Ormai era la fine: il mostro si stava preparando a darmi il colpo di grazia. Se mio nonno fosse stato ancora in vita avrebbe usato il leggendario potere del vento e lo avrebbe sconfitto. Questo straordinario potere consisteva nel raccogliere tutta l'aria nelle mani e lanciarla addosso all'avversario. Tante volte egli aveva lottato contro creature del male ed aveva sempre avuto la meglio. Ma il mese scorso questo vigliacco disumano lo colpì alle spalle e lo uccise. Io non ero capace di usare quel potere, il mio antenato aveva cercato di insegnarmi come controllarlo, ma appena il vento arrivava si ribellava ai miei ordini e mi faceva volare lontano. Il suo ricordo, l'ingiusta fine che gli aveva riservato il destino mi diedero la forza di reagire. L'essere disgustoso spruzzò il ghiaccio, mi spinsi verso l'alto con tutta la forza, mi si strappò la maglietta, riuscii a liberarmi dalle frecce e la scia congelata sfiorò la mia guancia facendomi venire la pelle d'oca, ma fortunatamente non mi centrò. Estrassi una freccia da terra, gliela scagliai ma la creatura alzò il grosso braccio d'acciaio e la fece rimbalzare. Era talmente forte che la spezzò. Gli tirai una manciata di pietre per colpirgli gli occhi, ma prima che raggiunsero le orbite rosse, egli le bloccò con una grande mano e le trasformò in polvere che venne spazzata via dal vento. Quella dolce brezza mi accarezzò il viso, come una mano che si posa delicatamente su un frutto non ancora maturo. Afferrai un bastone e glielo scaraventai addosso, ma per lui quel pezzo di legno che per me era pesantissimo, era un sottile ramoscello che prese al volo e spezzò. Ero disperata non sapevo cosa fare, quel mostro terrificante, che aveva sporcato con la sua presenza il nostro bel pianeta era imbattibile. Iniziò ad avanzare verso di me per impedirmi di diventare adulta, nonostante il suo possente fisico era velocissimo e in un istante arrivò davanti a me. Con una mano mi afferrò, l'enorme unghia nera mi comprimeva il torace bloccandomi il respiro. Con l'altra si preparò all'attacco, a cancellarmi dal mondo. Chiusi gli occhi e attesi la mia fine, quando improvvisamente si alzò un vento fortissimo, e la voce dello spirito di mio nonno mi disse "Diana usa il potere del vento abbi fiducia in te stessa" "Ci proverò n-nonno". La creatura mi lasciò andare, quella corrente era insostenibile persino per la sua grossa stazza. A fatica mi alzai, spalancai le mani, non appena l'aria fredda me le avvolse, le chiusi in due pugni.Ma il vento mi sbattè a terra. Intanto il mostro stava di nuovo avanzando verso di me. Mi alzai e ripetei il procedimento, ma questa volta caddi all'indietro. picchiai la testa e svenni. Mi apparvero Danielle e Trevor, lei voleva diventare una veterinaria e lui voleva diventare uno scrittore. Anche mio nonno aveva tanti progetti e questo flagello dell'umanità gli aveva impedito di realizzarli, non poteva fare la stessa cosa ai miei amici. Mi svegliai, sentii l'alito pesante di quell'essere sopra di me, era davanti ai miei piedi, non potevo alzarmi, dovevo controllare il vento da sdraiata. Aprii le mani, strinsi i pugni, l'aria cercò di trascinarmi via, resistetti, guardai i miei poveri amici, pensai a mio nonno, e con un incredibile energia alzai i pugni,e tutto il vento si radunò intorno alle mie mani. Il mostro mi lanciò il ghiaccio, ma quella potente aria glielo rimandò indietro congelandogli un piede, gridò con tutto il fiato che possedeva nella gola disumana. Era giunto il momento di fargliela pagare. Stesi le braccia e il vento investì il mostro, lo fece girare su se stesso molte volte e con il suo immenso potere lo disintegrò.Finalmente avevo sconfitto il male. Gli anni passarono, e quelle malvagie creature non apparvero più sulla terra, così tutti vivemmo in pace e in serenità, ma io non potevo dimenticare, infatti ogni volta che un filo d'aria passava sul mio viso ormai segnato dal tempo, nella mia testa si materializzava il ricordo del fantastico, leggendario potere del vento.
Edited by franciverni - 25/6/2012, 23:34
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