Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

I mercanti dell'arte

« Older   Newer »
  Share  
Nauthiz7
icon8  view post Posted on 18/2/2012, 10:43




Cosa è arte e cosa non lo è? L’arte è un business.
Partendo da questi due spunti si potrebbero scrivere libri di riflessioni e ancora non arrivare al dunque.
Se la seconda considerazione è un dato di fatto, la prima è un dilemma irrisolto.
Chiarisco che quanto sto per scrivere è riferito all’arte moderna contemporanea, non all’Arte riconosciuta unanimemente come patrimonio inestimabile dell’umanità.
Mi chiedo spesso quali siano gli elementi propri di un’opera d’arte e ho letto saggi a riguardo per chiarirmi le idee, ma mi sono resa conto che nemmeno gli autori sono riusciti nell’impresa di definire dei parametri con cui l’uomo comune possa orientarsi (ma vedremo che questa confusione è alla base del business).
Cosa distingue un quadro con valore artistico da un semplice pannello decorativo? Cos’è il “valore artistico”? Cosa fa di un manufatto artigianale un’opera d’arte con tutti i crismi?
Non ho la minima idea di quale sia il quid che sposta l’ago della bilancia dalla mediocrità alla straordinarietà, ma so per certo una cosa: può diventare “arte” qualsiasi cosa loro investano di tale titolo.
Con loro mi riferisco ai galleristi con un certo potere e ai critici d’arte. Tutte persone colte, grandi affabulatori (in definitiva, devono vendere), con studi appropriati alle spalle, che hanno il compito di guidare il mecenate smanioso di acquistare nell’intricato e affollatissimo panorama artistico, dove l’offerta è così vasta e varia da confondere.
Ora ci si potrebbe chiedere: c’è davvero bisogno di qualcuno che ti dica cosa deve piacerti? Che quadro metterti in casa?
Sì, perché a questi livelli si parla di “investimento” e non di acquisto emozionale. Solo l’uomo semplice compra un manufatto artistico per il piacere che questo gli dà; il mecenate moderno acquista ciò che un domani varrà di più. Le quotazioni le fanno sempre loro, i mercanti dell’arte.
Bazzico a intermittenza in questo mondo e a livello amatoriale, ma posso testimoniare delle cose:
- Le recensioni si pagano
- Gli articoli sulle riviste d’arte si pagano
- Le mostre si pagano
Un’artista smette di pagare quando inizia a rendere, quando insomma l’investimento che un gallerista fa su di lui inizia a fruttare con le vendite (in media si trattengono il 20%)
Un esempio di tariffario di un critico d’arte consultabile online da chiunque:
commento critico di dieci righe: 50 €
saggio critico: 250 €
intervista con pubblicazione online 80 €
¼ di pagina su rivista specializzata, compresa impaginazione 1000 €

Non c’è nulla di male, sono condizioni chiare che se uno vuole accetta, altrimenti continua a esporre allo stand della sagra della salsiccia del suo paese.
C’è da dire che comunque la selezione viene fatta, primo perché il critico e il gallerista devono comunque mantenere un certo livello di credibilità, poi perché sono in molti a bussare alla loro porta e nella massa si trovano anche le cose di qualità per fortuna.
Questo mese partecipo a due mostre, entrambe con contributo, vi saprò dire se mi arriverà la fattura di quanto pagato o almeno una ricevuta, ma non credo.
È da un po’ che medito una certa cosa e credo proprio che la farò: invece di pagare gente per affittare (è questo il succo del discorso) un metro quadro di spazio espositivo, affitterò direttamente uno spazio da gestire a modo mio in un bel centro storico dove appendere le mie patacche luccicanti e farle vedere al mondo, perché questo era e dovrebbe essere l’arte: comunicazione! Così la gente normale con una testa pensante potrà dirmi “mi piace”, “non mi piace”, “mi emoziona” o “non lo comprerei mai!”. Non si dipinge un quadro per se stessi, ma perché si ha qualcosa da esprimere. È giusta e sacrosanta la voglia di fare vedere i propri lavori, perché altrimenti il messaggio sarebbe interrotto.
Se qualcuno (sempre loro) deve spiegarti perché devi comprare quell’opera lì, vuol dire che qualcosa non va, perché dovresti sapere da solo cosa per te è straordinario e merita il tuo sforzo economico. Se nel campo dell’arte ognuno di noi seguisse solo il proprio sentire, premiando con l’ammirazione e l’acquisto solo ciò che davvero ci colpisce e ci rapisce emotivamente, in modo estatico, allora l’arte contemporanea diventerebbe Arte e l’umanità continuerebbe a creare luoghi meravigliosi pieni di opere meravigliose come quelli che i nostri antenati ci hanno lasciato (gli Uffizi, il British Museum, il Louvre …)
Noi cosa lasceremo? Avete mai visitato un museo di arte moderna contemporanea? Il 90% delle volte che guardo una di quelle opere non la capisco. L’arte non è più comunicazione? Allora che senso (valore) ha, dato che non è neanche più esteticamente apprezzabile?
Vi lascio un paio di link interessanti.

http://affaritaliani.libero.it/culturaspet...html?refresh_ce

http://affaritaliani.libero.it/Rubriche/ca...roft010811.html

http://carlottabalena.wordpress.com/2012/0...m-hirst-a-roma/
 
Top
view post Posted on 10/1/2013, 16:00
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
6,025
Location:
Non qui

Status:


Cesare Brandi primo ministro dei beni culturali e teorico del restauro diiceva che in primo luogo bisogna riconoscere un'opera d'arte come tale sennò l'oggetto sarà solo un manufatto. Per lui l'opera d'arte è "un prodotto dell'attività umana che si manifesta in una duplice istanza:
Istanza estetica, che deriva dalla sua artisticità
Istanza storica, che la qualifica come prodotto umano nato in un certo tempo e luogo
"
Lui dice che il riconoscimento avviene nella coscienza, quindi l'opera d'arte sarà sempre un aspetto soggettivo.

Anch'io l'arte contemporanea non la capisco e sinceramente non l'apprezzo (ma forse i cinque anni di storia dell'arte approfondita non mi hanno permesso di apprezzarne il vero significato). Certo alcune opere potrebbero spiazzarci, ma i cultori non si sono spiazzati quando Manet ha messo in mostra una prostitua pure brutta dopo secoli di donne splendide? Quando Monet ha schizzato un po' di colore sulla tela e l'ha chiamata "Impressione. Sol Levante"? Quando Picasso ha messo il naso in fronte e gli occhi sui piedi delle sue figure? Quando Duchamp ha firmato un orinatoio e l'ha esposto [tanto che finita la mostra e smantellato il tutto i muratori l'hanno buttato pensando fosse un orinatoio rotto]. Dare tempo al tempo, l'arte contemporanea nei secoli non è mai stata apprezzata così tanto finquando non è diventata canonica e ha preso un altro nome, il nome di qualche corrente teorizzata da qualche critico e ha lasciato il posto a qualche altra contemporaneità.

Mi sembra il minimo pagare le recensioni, sennò apparte un'elite di famosi critici la nuova generazione come "porterebbe il pane acasa" e questo non mi sembra nemmeno un fenomeno così strano e nuovo, diversi artisti si "facevano amici" i critici perchè scrivessero recensioni buono o anche pessime su di loro, purchè si parlasse di loro!

Si dipinge un quadro per se stessi! Anche se si ha da esprimere ma esprimere a se stessi e non agli altri. Van Gogh in vita ha venduto due dipinti soltanto pur avendo il fratello mercante e ne ha dipinti un po' da appendere dentro la sua baracca, Leonardo si portava la Gioconda in giro rifiutando le proposte di acquisto.

Chi chiede consulenze per l'acquisto di opere magari vuole essere lungimirante e non per forza vanesio e farsi bello con gli amici. Ciò che non è compreso oggi domani potrà essere un successo. Ha senso possedere l'immagine di Marylin ripetuta quattro volte e colorata? O un barattolo di salsa? Vallo a dire a Andy Warhol...
 
Web  Top
Nauthiz7
view post Posted on 11/1/2013, 16:59




CITAZIONE
Mi sembra il minimo pagare le recensioni, sennò apparte un'elite di famosi critici la nuova generazione come "porterebbe il pane acasa" e questo non mi sembra nemmeno un fenomeno così strano e nuovo, diversi artisti si "facevano amici" i critici perchè scrivessero recensioni buono o anche pessime su di loro, purchè si parlasse di loro!

Su questo non sono d'accordo. Se pago un critico divento suo cliente, e quindi la recensione non potrà che essere positiva e il contenuto "pilotato". Allora che valore può avere? Con i libri ad esempio non succede così, gli editori inviano le copie omaggio a chi fa le recensioni e questo è perfettamente libero di parlarne come meglio crede su giornali/blog/forum/siti, anche con articoli "scomodi". Mi è capitato così di recensire, nel mio piccolo, esordienti italiani pubblicati da micro case editrici come, prossimamente, successi della Mondadori. Molto democratico, specialmente se si pensa che il passaparola, grazie al web, è un veicolo formidabile di pubblicità veritiera. Spesso acquisto i libri dopo aver letto le recensioni degli altri lettori, oppure, come di recente, scarto quelli che la pubblicità dell'editore mi aveva fatto credere essere capolavori ma che su ibs avevano la media dell'1 come voto di chi li aveva già letti. Mai fidarsi dei giudizi di chi guadagna sul prodotto.
 
Top
bettaraku
view post Posted on 11/1/2013, 17:33




L'arte ha smesso da un secolo di essere vista come rappresentazione di una realtà esteriore, in occidente. Si è passati all'osservazione interiore, a buttare fuori, indipendentemente dalle tecniche, dagli stili, correnti...( di pari passo al lavoro di Froid, alla musica...) Per noi ad esempio gli espressionisti "fanno parte di una visione certa e consolidata", ma pensate che sberla agli occhi di chi li ha visti per prima L'arte rifiuta di identificare il lavoro dell'artista con la produzione di un qualsiasi oggetto più o meno importante come qualità estetica e ritiene che l'essenza stessa dell'oper sia invece nell'idea, nel concetto.
Altro è tutto ciò che come satelliti roteano attorno all'arte ( bei soggetti?! delle vere prime donne ...critici, saltimbanchi e compagnia cantando. Figure di piccola statura che sanno di essere preziosi...per qualche vanesio di turno) Fai benissimo Nauthiz7 a prendere le redini in mano. Di veri mecenati...ne esistono ben pochi il resto è ciarpame. La grinta non ti manca e poi il contatto con il pubblico riserva sempre piacevoli sorprese. C'è voglia di capire!
 
Top
Nauthiz7
view post Posted on 20/2/2013, 23:23




Grazie Betta :wub:
per questioni di tempo e altri impegni ho dovuto mettere da parte la pittura, ma prima o poi riprederò in mano i pennelli artist1
 
Top
view post Posted on 10/3/2015, 16:33
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
15,257

Status:


Le recensioni non si pagano, si conquistano sul campo con dedizione e sudore.
Quanto all'arte contemporanea non c'è nulla da comprendere...essa è.
Questo non significa né amarla, né tanto meno detestarla, occorre solo leggerla con gli occhi di un bambino, cosi come ha cercato di fare Picasso.

Saluti, passato per caso ho letto questa interessantissima discussione.
marco
 
Top
5 replies since 18/2/2012, 10:43   344 views
  Share