| Caro Vivonic, è davvero difficile darti torto… Se i nostri testi fossero stati inviati ad un concorso in cartaceo, con tanto di giuria ecc ecc, certamente alcuni sarebbero stati immediatamente scartati non perché belli o brutti (valutazione soggettiva), ma semplicemente perché o fuori tema, o palesemente scorretti nella grammatica, nella sintassi, nella comunicazione (valutazione oggettiva). Io ho davvero ammirato molto il lavoro che tu hai fatto di revisione dei testi, cosa che io per esempio non mi sono sentita di fare (qualche volta ho pensato: e qui da dove si comincia?). Però, mi sono detta, questo è un concorso particolare: tutti siamo concorrenti e tutti siamo giurati. Dialoghiamo tra di noi, e quello che leggiamo non è più soltanto un foglio da cestinare o salvare, ma ci costringe a parlare con tutte le persone concorrenti. Persone, appunto. E qui si delinea quello che ciascuno di noi è: con i testi e con i commenti. L’intreccio diventa davvero complesso, ma, come ha detto anche tu, da quello che scriviamo emerge di noi un aspetto della personalità che ci caratterizza e ci fa accettare o rifiutare, come succede nella vita di tutti i giorni. Personalmente ho apprezzato la tua schiettezza, perché mirata all’obiettivo, competente (e paziente!) nei suggerimenti, mai scorretta nei giudizi personali, che è lecito esprimere. Qualcuno non ha apprezzato? Pazienza. Nel puzzle che da questo quadro emerge su ciascuno di noi ci sta anche la sua posizione di risentimento, ci sta tutto. Sarà difficile spiegare a qualcuno che scrivere è comunicare, e che per definizione deve tener conto degli altri? Non credo, lo imparerà a sue spese, e un “gioco” come quello di questo concorso aiuta: a proseguire, o a cambiare strada. Alla tua età avrei potuto sottoscrivere tutto quello che dici parola per parola. Oggi , con l’esperienza che mi deriva dagli anni, non posso non tener conto che dietro ogni gesto, ogni tentativo, ogni passo c’è una storia personale, un bisogno, qualche volta un problema. Senza rinunciare alla schiettezza, provo ad individuare il positivo e ad incanalare la persona verso quello. Alla fine, anche in questo microcosmo c’è di tutto, e da tutti si impara. Ciao!
|