Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Posts written by abaluth

view post Posted: 14/11/2012, 21:44 Vampiria - Scrittura
Grazie! :wub:
Per questo racconto mi sono liberamente ispirata alla vita di un serial killer realmente esistito.
Quando ho presentato questo racconto a un concorso però ha avuto una ben magra accoglienza: dato che il regolamento del concorso impediva l'uso di elementi soprannaturali tutti hanno detto che il racconto era troppo prevedibile...
Sono contenta che vi piaccia.
Questo però non è proprio il mio genere, infatti è l'unico racconto horror che ho scritto!
Comunque la prima versione non era così... è migliorata solo dopo i consigli di Ilaria! :D

@marco: la s l'ho tralasciata di proposito, volevo dire proprio uno sguardo che fuggiva, ma non sei il primo che me lo chiede... dovrei ripensarci?

view post Posted: 14/11/2012, 15:50 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Capito! ;)

Allora forse è meglio questo?

Cometa. Piange
lacrime scintillanti
nel cielo scuro


view post Posted: 14/11/2012, 14:28 Vampiria - Scrittura

Vampiria


L’avevano trovato vicino al cadavere.
Se ne stava accoccolato stringendosi le ginocchia con le braccia, con il viso nascosto, dondolandosi piano avanti e indietro, senza emettere alcun suono.
Lo conoscevano tutti in paese. Enzo era sempre stato un ragazzo gentile, anche se molto riservato. Lavorava nei campi dalla mattina alla sera per aiutare la famiglia. La sua pelle scurita dal sole era spesso segnata da lividi. Il padre, quasi sempre ubriaco, sfogava su di lui e sulla moglie la propria rabbia e la propria impotenza di fronte alle avversità della vita. La madre, una donna remissiva e rinsecchita, non sapeva fare altro che andare in chiesa e pregare, ma i santi non l’ascoltavano. Forse avevano troppo da fare, diceva lei.
All’inizio del novecento in quel paesino della pianura Padana la vita non era facile per nessuno.
A diciotto anni Enzo non aveva amici, non conosceva divertimenti, conosceva solo il lavoro e le botte del padre. Le altre madri del paese lo compativano. Non c’era da meravigliarsi che fosse così timido e introverso. Però sempre buono ed educato. Non mancava mai di salutare chi incontrava per strada. E se gli chiedevano un favore, per esempio di aiutarle a portare un peso troppo gravoso per loro, non rifiutava mai, le accompagnava in silenzio, reggendo il carico senza fatica.
Non era alto, e nemmeno corpulento, ma le lunghe ore di lavoro avevano forgiato muscoli sodi che guizzavano sotto la pelle scura. I riccioli neri che gli cadevano sulla faccia erano sempre sporchi e arruffati, lo sguardo fuggente, di ragazzo spaventato. Se avesse avuto una vita diversa sarebbe stato attraente, ma così, non c’era da meravigliarsi se nessuno l’aveva mai visto con una ragazza.
Gli uomini del paese si erano sorpresi di trovarlo lì, accanto al corpo della giovane.
Rosa era una figliola tranquilla, non proprio bella ma, con la freschezza dei suoi quindici anni e la dote che la sua famiglia le avrebbe fornito, poteva aspettarsi molto dalla vita.
Ora della sua grazia non restava più nulla. Non sarebbe stato possibile riconoscerla dall’ammasso sanguinolento che giaceva sul terreno. Solo i capelli biondi permettevano ancora di identificarla, seppure aggrovigliati e incrostati di fango e sangue.
Anche se di sangue in giro non ce n’era poi molto. Avrebbe dovuto essercene un lago. I vestiti le erano stati strappati e tutto il corpo presentava morsi selvaggi, che avevano asportato ampi pezzi di carne. Nessuna parte del corpo era stata risparmiata. Soprattutto il collo non esisteva quasi più. E le viscere mancavano. Avrebbe dovuto esserci un lago di sangue. Invece no. Chiunque o qualsiasi cosa fosse responsabile di quello scempio aveva bevuto e leccato il sangue della vittima fino a lasciarne pochissime tracce.
Come le volte precedenti.
Rosa non era stata l’unica a subire quella sorte.
La prima era stata una florida ragazza dai capelli corvini, sempre vestita di nero, che viveva da sola fuori dal paese e che tutti consideravano pazza. Per qualche giorno nessuno aveva notato nulla. Nessuno si era accorto della sua scomparsa, finché il suo corpo martoriato non era stato trovato in mezzo al bosco, tra gli arbusti.
Il mese prima era accaduto lo stesso alla giovane moglie del fabbro. Si erano sposati da poco e lui dopo l’accaduto non si era più ripreso. Era sconvolto e disperato. Non sapeva darsi pace. E aveva convinto gli altri uomini del paese a pattugliare la zona insieme a lui.
Le autorità avevano ipotizzato che si trattasse di qualche bestia selvaggia scesa in pianura per la fame o di una muta di cani rabbiosi. Avevano invitato la gente del posto a prestare la massima attenzione, ma nessuno aveva visto niente. Avevano disposto esche avvelenate nei dintorni, ma la carne letale era rimasta abbandonata per molto tempo e aveva attirato solo qualche volpe e un paio di cani dei dintorni, affamati ma inoffensivi, che erano stati trovati esanimi a poca distanza.
La gente del posto però sapeva di cosa si trattava. Poteva essere stata solo una creatura soprannaturale. Anche se da tempo ormai non erano più stati accesi roghi, le cacce alle streghe erano ancora vive nei racconti dei vecchi attorno al focolare.
Avevano provato a dirlo alle autorità ma non erano stati creduti.
Avrebbero dovuto pensarci da soli.
Così si erano organizzati in gruppi e perlustravano i campi e i boschi attorno al paese armati di paletti di legno appuntiti. Ognuno teneva legato attorno al collo un sacchetto con dell’aglio. L’aglio era stato appeso anche ad ogni porta del paese.
Speravano di sorprendere quel maledetto vampiro prima che facesse altre vittime. O quei maledetti vampiri! Magari ce n’era più di uno!
Purtroppo non c’erano riusciti.
Erano giunti troppo tardi. E avevano fatto troppo rumore. Il vampiro doveva averli sentiti ed era fuggito.
Il loro arrivo aveva salvato solo Enzo. Anche se, povero ragazzo, forse sarebbe stato meglio per lui se avessero tardato un altro po’. Il suo cervello, già minato da una vita di stenti, non aveva retto a quella terribile prova.
Le gambe e le braccia erano già state attaccate dalla mostruosa belva, che però non aveva fatto in tempo a completare la sua opera. Il sangue usciva a fiotti dalle ferite. Anche il viso, che Enzo aveva appoggiato alle ginocchia, coprendosi la testa con le braccia, era coperto di sangue.
Il medico l’aveva curato come poteva. L’aveva ricoverato nello stanzone che fungeva da ospedale del paese. Gli aveva fasciato gambe e braccia. Forse le ferite sarebbero guarite, anche se avrebbero lasciato cicatrici orribili. Ma quello che preoccupava di più il medico era lo spirito del ragazzo che sembrava irrimediabilmente compromesso.
Enzo fissava il vuoto con occhi vacui. Non parlava più. Sembrava insensibile a tutto e a tutti. Ma cosa ci si poteva aspettare dopo un’esperienza del genere?
La madre era andata a trovarlo e aveva pianto accanto al suo letto, biascicando avemaria e baciando il crocifisso. Il padre non si era nemmeno fatto vedere, troppo ubriaco per muoversi.
Le autorità avevano provato a interrogare il ragazzo ma era chiaro che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di ottenere una risposta. Quell’esperienza lo aveva distrutto. Le risposte agli interrogativi della gente sarebbero rimaste dentro di lui, dietro il suo sguardo vuoto.
E quella bestia immonda avrebbe continuato indisturbata a bere il sangue di altre vittime!
Enzo passava le sue giornate sdraiato sulla branda dell’ospedale fissando il soffitto o tenendo gli occhi chiusi, non faceva molta differenza.
Gli uomini del paese continuavano la loro inutile opera di sorveglianza attorno alle case, nei campi, nel bosco.
Sapevano che sarebbe successo ancora.
Giorni dopo infatti appena fuori dell’ospedale avevano trovato un nuovo fagotto di resti di quello che una volta era stato un corpo umano. Come le volte precedenti. Straziato. Poco sangue.
Si erano precipitati all’interno dell’ospedale. Enzo non era più nel suo letto. Tutti si erano guardati negli occhi, esprimendo un muto pensiero, che solo uno di loro aveva avuto il coraggio di formulare ad alta voce: “Il vampiro lo ha preso”.
Avevano svegliato tutti gli altri abitanti del paese e insieme avevano setacciato ogni angolo dei dintorni come forsennati, ma di Enzo non c’era traccia, e del vampiro nemmeno.
Solo qualche mese dopo Enzo sarebbe stato trovato. In una città a chilometri di distanza. E dopo altre tre vittime, dilaniate sempre allo stesso modo.
La gente del paese aveva saputo e non poteva capacitarsi.
Enzo era rinchiuso nel manicomio criminale.
Era stato colto sul fatto, con la bocca piena di carne e sangue, mentre infieriva sull’ultima sventurata.
Aveva confessato tutto.


view post Posted: 14/11/2012, 14:09 Il narratore - Scrittura creativa
Il narratore può essere in prima persona quando parla della sua morte?
Secondo me solo se il protagonista è un fantasma o c'è qualche altro espediente letterario che lo permette, altrimenti direi che è una scelta sbagliata del punto di vista, un inganno per il lettore.
L'abbiamo osservato in qualche racconto proposto a Brividi, ma mi è capitato di notare questo problema anche in un libro che ho letto recentemente, "La ballerina di Baghdad" di Gemma Pasqual i Escrivà: nelle ultime pagine la ragazzina che ha descritto la sua vita racconta in poche righe lo scoppio di una bomba che la uccide, a me è sembrato davvero un imbroglio!


view post Posted: 14/11/2012, 13:47 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Ma... un haiku deve spiegare esattamente di cosa parla o va bene anche se l'oggetto deve essere indicato a parte?

Per esempio andrebbe bene questo riguardo a una cometa?

Piange lacrime
fiammeggianti di sogni
nel cielo scuro


view post Posted: 14/11/2012, 12:53 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Troppo buona! :wub:

(Bibina non pensare di conquistare punti per il concorso Brividi in questo modo :D )


view post Posted: 14/11/2012, 12:46 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Bene, sono contenta, è il mio primo haiku :D


view post Posted: 14/11/2012, 12:30 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Accidenti alla sinalefe! :blink:

Va meglio così?

Il cielo nero
balenio di fulmini
rombo di tuono

view post Posted: 14/11/2012, 09:18 Haiku - aperto a tutti! - Scrittura
Ci provo anch'io...

Il cielo nero
fulmini e saette
rombo di tuono


view post Posted: 13/11/2012, 22:52 Preferenze - Concorso letterario Brividi
CITAZIONE (piero sardo viscuglia @ 13/11/2012, 22:20) 
domanda: ma gli esclusi possono cmq dare la loro preferenza?

Il regolamento non lo vieta ^_^


view post Posted: 13/11/2012, 21:28 Bando del concorso di illustrazione L'usignolo e la rosa - Concorso di illustrazione L'usignolo e la rosa
Magari non qui... e non i tutorial ma i link ai tutorial...?
Se hai intenzione di farlo davvero dimmelo che apro una sezione apposita ;)


view post Posted: 13/11/2012, 21:21 Preferenze - Concorso letterario Brividi
Piero così te le vai a cercare! :D

Grazie a tutti, lo spettacolo è finito (almeno spero!) ^_^


view post Posted: 13/11/2012, 20:48 Preferenze - Concorso letterario Brividi
Davide, ho detto basta con le polemiche <_<

Ora, tutti buoni per favore! ;)


845 replies since 13/2/2012