Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

La guerra di Luciano

« Older   Newer »
  Share  
theMarchHare
view post Posted on 25/4/2015, 20:00




Bellissimo. Non so se il galateo dei concorsi lo consenta, ma ti dico fin da subito che questo è il mio racconto preferito in gara. Sei molto abile con le parole, tanto da poter lavorare su uno stile particolare che tiene sveglia l'attenzione, svelando poco a poco e soprattutto raccontando tramite le azioni piuttosto che tramite i pensieri dei personaggi. Le varie parti del racconto confluiscono insieme armoniosamente come altrettanti flashback in un film, sono molto "visive".
Brava davvero!
 
Top
gioberta
view post Posted on 25/4/2015, 21:26




blushblushblush Mi hai fatto arrossire, cara Lepre Marzolina!! Grazie per le tue parole.
 
Top
theMarchHare
view post Posted on 26/4/2015, 13:11




C:
 
Top
view post Posted on 18/5/2015, 15:29
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
3,029

Status:


https://abaluth.forumfree.it/?t=70796519

“Murlis 17 marzo 1941
Caro Luciano,
ieri ti abbiamo spedito il terzo pacco con salame, marmellata, carne, fiammiferi, cartine e sapone. Speriamo che ti arrivi. Il tempo continua a essere bello, ora stiamo lavorando il giardino e l’orto. Tutti lavorano, comprese le api, che fino a pochi giorni fa erano rimaste inoperose. In campagna stiamo ultimando la potatura delle viti, lunedì cominceremo a trapiantare le pansè, i narcisi sono in fiore…
Affettuosi saluti da me, Augusto e Maddalena. Un bacio,
Maria”

Il Caporal Maggiore Luciano Costantini finì di scrivere sul coperchio della gavetta, mentre i colpi di artiglieria continuavano a fischiare sopra l’accampamento. Era così da giorni, anche di notte, e il fracasso tra i monti rendeva il riposo impossibile. “L’importante è che non ci sparino addosso” pensava, e come lui tutti gli altri, compagni del III reggimento artiglieria alpina, divisione Julia, che una guerra sventurata aveva spinto sui monti d’Albania a combattere i Greci. Adesso erano fermi in attesa di ordini e le ferite del corpo cominciavano lentamente a guarire. Consegnò la cartolina alla staffetta, quindi si arrotolò l’ennesima sigaretta, sperando di placare i morsi della fame. “Alla prossima licenza mi mangio un pollo bello grasso” pensò, “ non come sti fioi de cani de polastri albanesi che xe magri e de poco sapori.” Però le gallette erano buone, anche se dure come sassi; sarà stata la fame.
«Ragazzi, c’è d’andare in pattuglia sul monte Golico. Chi viene con me?»
Il tenente Ruggero Ruani era un bell’uomo, alto e ben piantato, con un ciuffo ribelle che gli copriva la fronte spaziosa. La divisa invece era lurida e logora, come quella di chiunque altro.
«Allora, chi viene?» Lo chiese con serenità, come se li invitasse al cinematografo.
«Vengo io, signor tenente» rispose Luciano, e dopo di lui altri cinque. Partirono la sera stessa, carichi di zaini, e Luciano, che era radiotelegrafista, si posizionò subito dietro il tenente.

“Murlis 27 marzo 1941
Figlio mio caro,
da quello che capisco devi trovarti in una postazione dove la corrispondenza non può raggiungerti. Ti ho scritto più volte, l’ultima tua cartolina è del 3 marzo, poi basta. Il Signore ti benedica e ti protegga da ogni pericolo, il Signore è grande e speriamo ci darà questa grazia. …
Baci dalla tua mamma”

A quota 1615 il drappello finalmente si fermò. «Montate l’artiglieria, e voi due, Angeloni e Ceccarini, fate il primo turno di guardia. Cambio ogni ora. Cercate di riposare, domani sarà dura» disse il tenente, e andò a scavarsi un riparo nel ghiaccio, sopra uno strapiombo di roccia. C’era adesso un silenzio innaturale, come se i Greci, asserragliati a un centinaio di metri più in alto, fossero in ascolto. Nonostante il freddo che gli spezzava le dita, Luciano sistemò la radio e inviò al campo base il primo fonogramma: “Fa un freddo cane ma tutto bene.” Quindi montò la tenda e provò a riposare per quel che poteva. Si sentiva talmente stanco che avrebbe dormito su sassi appuntiti, come un fachiro. La mente però vagava e lo teneva sveglio più del freddo e del vento che ululava tra i massi.

«Cosa credi? Che ti dia un bacio solo perché sei in partenza per il fronte?»
«Ti prego, Lisa, solo uno, uno soltanto.»
L’attirò a sé e la ragazza finse di divincolarsi. Allora lui la tenne stretta con le sue braccia robuste da agricoltore e, alla fine, lei si arrese.
Fu un lungo bacio, pieno di passione.

Il mattino dopo li sorprese una tempesta di neve e ghiaccio. Era così fitta che non si vedeva a un passo dal naso. Le tende, gonfiate dal vento, sembravano piccole mongolfiere in procinto di staccarsi dal suolo.

“Murlis 5 aprile 1941
Caro Luciano,
siamo ancora tutti in attesa di tue notizie. Ogni giorno, quando sentiamo il bollettino delle forze armate, abbiamo il cuore sospeso, specialmente quando nominano l’artiglieria. Tutte le volte che entro in tinello e vedo la tua bella fotografia da alpino ti mando un bacio e prego il Signore di farti tornare sano e salvo…
Baci e saluti affettuosi,
mamma”

Improvvisamente l’inferno.
Centinaia di scoppi e lampi e fuoco di artiglieria, di mortai che sparavano e andavano a segno, da una parte e dall’altra. Ancora nel buio della notte, tra le sferzate gelide della tempesta, si continuava a combattere. Dal campo base si sgranavano i nastri delle mitraglie per aiutarli. E ognuno ci metteva il cuore.

«Quando torno ti sposo» le disse, mentre la mano si faceva intrepida tra le vesti di lei.
«Gli uomini sono tutti bugiardi, fanno promesse che non possono mantenere.» Lei rise e, ripiegando la testa all’indietro, lasciò il collo bianchissimo esposto alla raffica dei suoi baci.

La mattina del giorno seguente, la neve non era più bianca ma nera per gli scoppi, nera e gialla, come se ci fosse stato un attacco di gas. E rossa. Il tenente era stato ferito di striscio, gli altri, a parte Luciano, erano tutti morti.
«Che facciamo, signor tenente?»
«Chiediamo rinforzi. Trasmetti, prima che questi cani ricominciano.»
Il vento adesso soffiava forte e gli occhi azzurri di Luciano presero a lacrimare.
“Ore 10,20 - Urgentissimo Alt Attaccati forze prep…”
“Ripetere Alt Trasmissione interrotta Alt”
“Ripetere Alt Trasmissione interrotta Alt”

La signorina Lisa Garin accolse il cappellano militare con contegno.
«Si pensa a un colpo di mortaio. Centrato in pieno. Ecco perché il corpo non è stato più trovato.» Si interruppe e accettò di buon grado il caffè che veniva servito. «Invece il corpo del tenente lo hanno trovato. Seminudo ma intero. Quei selvaggi lo hanno spogliato di ogni cosa. Per disprezzo.»
«E la famiglia come ha accolto la notizia?»
«Mah, che vuole che le dica? La mamma, poverina, non si rassegna. Si è convinta che sia stato fatto prigioniero. Non ha voluto neanche vedere il Podestà.»
Finì di bere il caffè. «Meno male che ha altri figli.»
«Forse un poco di speranza c’è.»
Il cappellano allargò le braccia. «Non si faccia illusioni. Un mortaio è caduto nel suo ricovero e di certo l’ha ammazzato.»
Lisa non riuscì più a trattenere le lacrime.

“Bari, 13 aprile 39
Giunto felicemente a Bari dopo 43 ore di treno, mica poche. Ripartirò da qui domani notte o sabato notte. Vi manderò l’indirizzo. Saluti a tutti.
Luciano”
 
Top
gioberta
view post Posted on 18/5/2015, 21:31




Va bene. Ho notato che hai separato le parti per rendere la lettura più semplice. Ok, ci avevo pensato anch'io ma poi avevo deciso di lasciare le parti unite. Era un po' una sfida col lettore. Comunque va bene anche così. wink1
 
Top
view post Posted on 18/5/2015, 21:39
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
3,029

Status:


la lettura mi era sembrata un po' difficoltosa ma immaginavo che lo avessi fatto apposta e se preferisci tolgo le separazioni, dimmi tu...
 
Top
gioberta
view post Posted on 19/5/2015, 05:49




nei commenti ho notato una certa difficoltà. lascia così, agevoliamo la lettura. Grazie :D
 
Top
view post Posted on 19/5/2015, 12:55
Avatar

Fabrizia

Group:
Administrator
Posts:
3,029

Status:


:)
 
Top
view post Posted on 5/2/2017, 11:17
Avatar

Da una porta segreta la trasparenza delle stelle.

Group:
Member
Posts:
19,086

Status:


Sono tanti piccoli flash pieni di vita e sentimenti, la separazione delle varie parti rende tutto più ordinato. Mi è piaciuto molto, soprattutto mi ha colpito moltissimo l'uso della parola "raffica" accostato a "baci", come se quei baci fossero una specie di preludio, oppure un palesarsi della forza dell'amore che è più potente e vuole mostare più forza delle raffiche di guerra. Complimenti!
 
Top
Lavella
view post Posted on 10/2/2017, 07:32




Sì Kira anche io avevo avuto questa impressione ma tu hai reso l'idea come io non avrei saputo fare. Complimenti!
 
Top
view post Posted on 10/2/2017, 12:29
Avatar

Da una porta segreta la trasparenza delle stelle.

Group:
Member
Posts:
19,086

Status:


Capita più spesso che mi incarto con le parole, ma qualche volta riesco ad esprimermi avvicinandomi maggiormente a quello che vorrei. Grazie!
 
Top
25 replies since 15/4/2015, 06:40   242 views
  Share