theMarchHare |
|
| Ciao Patrizia, il tuo racconto parla molto e profondamente. Mi pare che sia una mescolanza tra un dramma che vivono tantissime persone nella società contemporanea e un incubo improvviso; solo che più che "Vanni era bravo ma non abbastanza" io direi proprio che magari era anche abbastanza bravo, ma che ormai questo è spesso quasi irrilevante per arrivare al successo. Successo che poi per Vanni e per la maggior parte delle persone significa semplicemente poter vivere di quel che si ama. Quando poi Vanni torna a casa io più che il gesto estremo in sè vedo una metafora, la metafora dell'insuccesso e del proiettare sulla realtà le proprie paure. Quello che è nella nostra testa può trasformare il mondo reale in un paesaggio da incubo. Il peso fallimento ha reso Vanni più debole e attaccabile da parte dei genitori. O almeno io l'ho letto così, un po' in chiave allegorica.
|
| |