Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Stelle di Paolo Dapporto

« Older   Newer »
  Share  
Lupoalfa
view post Posted on 24/12/2013, 14:49




Stelle


«Ecco qua, Elena. Oggi però è l'ultima volta.»
«Questa è proprio bella.»
«Mi dispiace, ma da quando mi hanno messo in cassa integrazione non posso più permettermeli cento euro a settimana.»
«Lo sai che non sono cara. Rispetto a tante altre…»
«Non è che tu la dia proprio gratis, ma non ti preoccupare, non voglio tirare sul prezzo. Sarà un grosso sacrificio non venire più da te il martedì sera.»
«E come ti arrangerai?»
«Boh, mi arrangerò da solo.»
«Non spargere troppo la voce, altrimenti vado in cassa integrazione pure io.»

***

«Pronto Fabio, sono Elena. Ho pensato a quello che mi hai detto ieri sera.»
«Mi fai scopare gratis?»
«Ahah! Senti, tu sei il mio cliente preferito e lo farei volentieri, ma sai, la deontologia professionale non me lo consente.»
«Allora cosa vuoi?»
«Ho qualche problema anch’io, forse troviamo un punto di incontro.»
«Sono tutto orecchi.»
«I miei condomini mi hanno piantato un casino. Hanno protestato con l'amministratore per il via vai dei clienti a tutte le ore del giorno e della notte. Ma soprattutto per i rumori. Quando arrivano al punto, non tutti sono silenziosi come te. C’è chi grida, c’è chi canta, alcuni tossiscono, alcuni starnutiscono, altri scoreggiano. I vicini sentono e si lamentano. Sai, i bambini...»
«E io che posso farci?»
«Una volta mi hai detto che vivi da solo in campagna, vicino alla città. Mi è venuta un'idea pazza, ma più la scaccio, meno mi sembra pazza. L’idea è venire ad abitare da te, a casa tua. È isolata, lontana da sguardi indiscreti, l'ideale anche per i miei clienti.»
«E io che ci guadagno? Mi paghi l'affitto?»
«Ma quale affitto! Ti faccio scopare gratis tutti i martedì, anche per tutta la notte.»

***

«Che cascata di stelle, Fabio!»
«D'agosto è sempre così. Qualcuno ci ha scritto anche belle poesie. Però non sono stelle, sono piccoli meteoriti.»
«Ma che dici? Noi le abbiamo sempre chiamate stelle cadenti. Quando ero una bambina, chiudevo gli occhi ed esprimevo un desiderio. È così bello che non ho voglia di salire in camera. Stendiamoci sul prato.»
«Ok, vado su a prendere un plaid.»
«È tanto tempo, sai, che non lo faccio all'aria aperta. Da quando avevo un fidanzato, uno spiantato come te, che non aveva nemmeno la casa. Andavamo a...»
«Non raccontarmi la storia della tua vita. Tu mi conosci: se non sono concentrato, mi blocco.»
«Come sei complicato. Qui è tutto così semplice.»
«Appunto. Ora però girati!»
«Non sono mai riuscita a capire che soddisfazione ti dia questo tuo vizietto. Ma stasera no. Mi piace troppo guardare il cielo carico di stelle, quelle cadenti e quelle che restano in piedi. Mi girerò il primo martedì che piove, giuro.»
«Farò la danza della pioggia. Ora, però, basta parlare.»
«OK, datti da fare!»
«Cosa ti prende, Elena? Fingi con me?»
«Fabio... Fabio... non faccio finta... ho goduto... un orgasmo... erano più di cinque anni...»

***

«Come vanno gli affari?»
«Gli affari vanno bene. I clienti stanno aumentando, ma non ho voglia di parlarne.»
«Non ti passi per la testa di portarli sul prato, eh! Del prato sono geloso.»
«Ma li hai guardati in faccia i miei clienti? Ti sembrano da prato? Arrivano qui a occhi bassi e non vedono l'ora di entrare in camera e di chiudere la porta. All'aperto si sentirebbero nudi, nudi per davvero.»
«Meglio così. Non mi va di incontrarli sul prato e in giro per la casa.»
«Lo sai che mi è tornato il ciclo? Si era come bloccato, chissà per quale motivo. Ora è ritornato. Come prima, quando ero una ragazzina.»
«Peccato, stasera ho una voglia...»
«Non preoccuparti, è finito.»
«Bene! Sdraiati sul plaid!»
«Tu non la vedi, ma su, proprio sopra la tua testa, sta passando una stella cometa, come quella dei Re Magi. Chissà, forse indica la strada anche a me. Che dici, Fabio, bestemmio?»

***

«Ti è piaciuta la cena che ti ho preparato?»
«Ottima! Non ti facevo così brava in cucina.»
«Mi è sempre piaciuto sfornellare coi dolci e con gli arrosti. Mia nonna mi diceva: se prepari una cosa buona, ti senti buona dentro. Ho imparato tante cose da lei.»
«Io ho cominciato a risistemare la casa. Piano piano, con tutto il tempo libero che ho. Oggi ho riparato il tavolo di cucina che aveva una gamba zoppa e non stava mai fermo. Nella ditta dove lavoravo, facevo il falegname. Ero un bravo artigiano, ma con la crisi...»
«Dopo tanti anni vissuti in una camera, sola dentro i miei pensieri, a casa tua mi sento… ecco, mi sento in pace con me stessa.»
«Lo sai, Elena, che mi è venuta la voglia di lavorare il campo accanto al prato. Cosa ne dici di un orto con pomodori rossi, zucchine, piselli e peperoni?»
«Dico che faresti bene ora che la famiglia sta crescendo...»
«Eh?»
«Sono incinta, Fabio! Avremo un bambino.»
«Ma...»
«Shhh, zitto. Adesso facciamo l'amore!»

Edited by Lupoalfa - 28/1/2014, 17:06
 
Top
gioberta
view post Posted on 25/12/2013, 10:04




Ben arrivato, Paolo con il tuo racconto che all'inizio, in verità, mi pareva più fatto di lucciole che di stelle. Poi piano piano la matassa si è dipanata e le stelle sono uscite fuori. Il protagonista ha il chiodo fisso e, fortunatamente per lui , anche uno stipendio inizialmente alto per essere un semplice artigiano (400/500 euro al mese da poter spendere "extra" è un affitto per uno studente universitario). La povera Elena soddisfa ogni sua voglia, su, giù, avanti, dietro, e sembra soddisfatta anche per il giro di clienti in aumento. Proprio una vincente accoppiata. Forse troppo. Mi chiedo se lo stipendio di cassaintegrato basterà poi alla novella famigliola o se, lei, dopo il lieto evento, continuerà come prima, anche perché non mi pare che Fabio ne soffra più di tanto.
Tanti auguri per il concorso e per l'anno nuovo
essen sei pronto per il banchetto natalizio?

Edited by gioberta - 25/12/2013, 11:33
 
Top
Lavella
view post Posted on 26/12/2013, 12:03




In effetti ognuno può immaginarsi il finale che vuole. Mentre Gioberta si immagina un proseguimento dell'impresa familiare, io preferisco immaginare una famigliola di campagna che coltiva pomodori su quel prato su cui cadono le stelle! Racconto simpatico ma non il mio preferito. In genere mi piaci di più!
 
Top
LorLuc
view post Posted on 31/12/2013, 17:01




Piacevole e intrigante.
Con un pizzico di attualità, che non guasta mai.
Anche se, personalmente, non riesco a immaginarmi la famigliola contadina...
 
Top
jwdr1996
view post Posted on 31/12/2013, 18:12




Ciao Lupo.
Se ricordo bene, un tuo precdente racconto s' intitolava Troia, ma lì tutto era in chiave epica e si parlava della città resa celebre dal cavallo acheo...
Qui ritroviamo un'altra Elena, in una storia dal finale aperto sul quale ciascuno può fantasticare esercitando la propria propensione/avversione al lietofine.
Sul piano tecnico il racconto rappresenta un notevole tentativo di "tutto dialogato": una scelta non semplice per chi scrive, ma che rende piacevole l'approccio a chi legge.
Mi sono molto divertito, ti auguro un 2014 pieno di felicità :D
Bruno

Edited by jwdr1996 - 5/1/2014, 20:59
 
Top
Lupoalfa
view post Posted on 31/12/2013, 19:13




Grazie a tutti per i vostri commenti. Vi auguro un magnifico 2014
:D :D :D
 
Top
wyjkz31
view post Posted on 5/1/2014, 18:39




100 euro per quanto, un’oretta di lavoro a farla lunga. A lavorare un paio d’ore al giorno per cinque giorni a settimana si guadagnano la bellezza di 4000 euro al mese esentasse. Lo sapevo che avevo sbagliato mestiere!

Seriamente.

Un racconto in cui non ci sono pensieri complicati, dubbi amletici. È tutto molto semplice e leggero, divertente a tratti, soprattutto all’inizio, che non è sinonimo di banale o superficiale, anzi, tutto in contrario.
Insomma, mi è piaciuto molto.
 
Top
Lupoalfa
view post Posted on 5/1/2014, 18:54




Hai fatto bene i conti, non sarebbe male come stipendio mensile.

Seriamente.

Ho voluto fare un esercizio di stile: racconto con soli dialoghi. Mi diverto molto quando provo qualcosa di nuovo.
Chissà che un giorno provi a fare un racconto di fantascienza!
Grazie.
 
Top
Enzochescrive
view post Posted on 7/1/2014, 20:18




Paolo,
che storia!
Hai per lo più "giocato" sul discorso diretto, esaltando (meglio, secondo me) così solo due figure Elena e Fabio. Tutto ha un ruolo complementare... sei in gamba!
 
Top
francescadelogu77
view post Posted on 8/1/2014, 09:59




Un'altra prostituta (sto leggendo i racconti in ordine casuale e il primo è stato quello di Rossana, questo è il secondo) che s'illumina come una fucina ardente, non una meteora però, semmai un fuoco che brucia con lentezza e omogeneità, una fiamma regolata con precisione chirurgica per una cottura ottimale.Qui la sessualità viene rielevata, il ruolo della femmina restituito alla sua umanità e completezza. In questo senso la metafora dell'orto mi appare davvero appropriata. Un bellissimo e divertente duetto, volo di farfalle che hai incorniciato in semplici dialoghi, e che si apre alla fine come una rosa dai colori delicati. Complimenti :)
 
Top
view post Posted on 12/1/2014, 15:51
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,248
Location:
Marche

Status:


Ciao Paolo. Secondo me la tua storia, apparentemente semplice, ne disegna in realtà una complessa. Lui ha/aveva un lavoro, ma vive da solo in una casa all'estrema periferia della città, trascurata all'esterno e all'interno, specchio della sua vita vuota che lo costringe a comperare l'amore a caro prezzo; lei si guadagna la vita con il mestiere più vecchio del mondo, costretta ad accettare gente di tutte le risme, bruti. Le due solitudini di incrociano, si intersecano, si illuminano fiocamente a vicenda, poi piano piano sboccia il calore che non avevano mai provato.
Sinceramente mi sembra che tu abbia calcato un po' troppo la mano con la gravidanza, con una "resurrezione" a stretto giro di posta. Trovo che sarebbe stata sufficiente una convivenza che gradatamente avrebbe potuto migliorare entrambi.
Comunque la storia che proponi mi è piaciuta molto.
 
Contacts  Top
Lupoalfa
view post Posted on 12/1/2014, 19:32




Grazie a tutti!
@Bucaneve: la gravidanza doveva essere l'epilogo. Solo la nascita di un bambino può riscattare delle vite. Forse hai ragione nel senso che ci sono arrivato troppo presto, anche se si poteva percepire: la stella cometa, il mestiere di Fabio...
Non è escluso che un giorno lo riprenda in mano.
 
Top
caterina.russo
view post Posted on 14/1/2014, 20:41




Ciao Paolo!
Dei tuoi racconti questo non è il mio preferito ma, devo essere sincera, sono ammirata dal tuo desiderio di sperimentare nuovi stili!
Lo vorrei fare anch'io se solo fossi più coraggiosa...
Credo che a livello strutturale l'esperimento sia riuscito ma la storia è un po' carente per i miei gusti.
E se nel finale anziché una gravidanza ci fossero semplicemente due vecchietti che hanno passato giorno dopo giorno la loro vita insieme?
Complimenti e in bocca al lupo!
 
Top
Lupoalfa
view post Posted on 14/1/2014, 22:44




Ciao Caterina! Questo racconto è stato un esercizio di stile, un esperimento. Non so se sia stato un esperimento riuscito, ma io mi sono divertito a scriverlo.
Grazie!
 
Top
cinnilla
view post Posted on 15/1/2014, 01:42




Ciao! Un racconto con solo dialoghi...bello! E' semplice e scorrevole e la trama incuriosisce anche se in parte
la si poteva immaginare. In effetti sono d'accordo con Bucaneve per quanto riguarda il finale: personalmente lo avrei trovato
più realistico senza il lieto evento, ma se più che realistico avevi intenzione fosse in tema con il periodo natalizio...allora ci sta.
 
Top
32 replies since 24/12/2013, 14:49   379 views
  Share