Atropos |
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| alcuni keijryu,,,
L'onda mi alza a guardare le stelle, che la rosea rete, a una a una cattura e spegne. Nell'aurora riflessa in mare il sole disegna il tuo profilo.
Su questi aghi di pino dove il ricordo tu si posa, quando il vento scuotendoli li alza, non li sento pungere ̶ forse i più bei pensieri di noi.
Questa notte nevica: il candido e freddo mantello, cade, felpato il suo passo, colma la stanza di ricordi ̶ senza una piega le lenzuola.
Leggera neve bianca tra un fiocco e quello successivo nello spazio di un attimo, la stanza vuota si riempie di freschi ricordi passati.
Corro scalzo e libero... l'erba mi accarezza la pelle tra le dita la rugiada che il tiepido sole albeggiando non riesce ad asciugare
Quante belle maschere perfino la neve di ieri ha smarrito la sua faccia: in quei mucchi di coriandoli e nei lieti pupazzi di neve.
Te ne andavi via piano come la luna di stanotte divorata dalle nubi, ma la stessa notte ti vela senza spegnere la tua luce.
Stamani è calmo il mare; al calore del nostro abbraccio la fredda alba si riscalda ̶ rimaniamo li ad aspettare che il sole estingui il suo debito.
Passero sulla strada: non so perché ma lo trovai morto, il ramo di te non parla... che fu vecchiaia o per amore? E anch'io di nero ti dipingo.
Caro amico ricordo quando la gara cominciammo eri un giovane virgulto la tua ombra ora: supera i bambù... trascorrero l'inverno da te.
Naufrago solitario nel vento il canto di sirene ma la regina di tutte: velata da scogli di nubi mi riperderò al plenilunio.
Cresciuti senza vento odo i vostri rami fragili sfiorarmi, verdi virgulti. Vento di ieri narra la storia agli uomini di oggi e domani.
Nuvole all'orizzonte corrono e coprono il rubino e nel ticchettio del pluvio i cuori dei merli coi nostri: fanno a gara del più veloce.
Chiamatemi re rospo possiedo abiti ricamati coi baci di farfalle e odo lontano il canto di cicale che il mio scettro renderà muto.
Dall'alto eramo osservi grande poeta che non scendi tra noi, hai percorso strade d'uomo e sentieri in fitti boschi per sentirti vuoto e libero.
E così ho deciso: lascerò qui le mie poesie non un vessillo dorato ma al desio del bacio del sole che neve o ghiaccio dissolverà.
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