Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Le Pagine di Charles - Erika Marzano

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view post Posted on 2/4/2013, 11:07
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Lily White
view post Posted on 5/4/2013, 22:24




Ciao quiet!
Mi è piaciuto molto il tuo racconto. Amo le storie di genio e follia e in più se si parla di Carrol... :wub: Inoltre sono fresca del corso di science fiction e quindi l'ho apprezzato ancora di più. Brava!
 
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view post Posted on 5/4/2013, 22:29
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CITAZIONE (Lily White @ 5/4/2013, 23:24) 
Ciao quiet!
Mi è piaciuto molto il tuo racconto. Amo le storie di genio e follia e in più se si parla di Carrol... :wub: Inoltre sono fresca del corso di science fiction e quindi l'ho apprezzato ancora di più. Brava!

Grazie mille :) :wub:
 
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view post Posted on 20/4/2013, 11:54
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view post Posted on 25/4/2013, 21:55
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Fabrizia

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A destra e a manca va
di qua, di su, di giù, di là


Ogni notte la bambina tornava a tormentarlo nei suoi sogni… o meglio nei suoi incubi. Si tirò su madido di sudore, alternava brividi di gelo a vampate di calore. Gli mancava il respiro e aveva le vertigini, tanto che dovette aggrapparsi a una delle colonnine del letto a baldacchino per non cadere. A fatica decise di scendere, la camicia da notte gli si era appiccicata addosso. I piedi nudi poggiarono sul morbido tappeto.
Pur essendo notte fonda la luce della luna filtrava dalla finestra con la tenda non completamente tirata; passando davanti al grande specchio al lato sinistro del suo letto intravide la sua immagine: occhiaie, i capelli scuri scompigliati e umidi incollati alla fronte piena di rughe.
“Charles, hai bisogno di una bella dormita!” pensò tra sé e sé.
Procedendo lentamente e a tentoni per la fatica raggiunse la scrivania in legno di quercia elegantemente cesellata e sprofondò nella morbida sedia imbottita. Inspirò ed espirò più volte a occhi chiusi, rivedendo nella sua mente le scene che quella notte lo avevano perseguitato. Deciso afferrò il calamaio, la penna e il suo quadernetto rilegato in pelle di daino, intinse la punta nell’inchiostro e scrisse su una pagina vuota.
Inghiottito nel suono delle mie urla
Può cessare la mia paura delle notti silenziose?
Oh come sogno l’agognato sonno profondo
Inspirò ed espirò nuovamente appoggiando la penna.
Si era calmato.
«Questo mondo fa schifo!»
Charles balzò sulla sedia e si voltò in direzione della voce; la bambina era lì con le sue ciocche bionde, i suoi occhi azzurro cielo estivo, il suo vestitino ben stirato, le sue calzette bianche e le sue scarpette nere.
«Se avessi un mondo solo mio tutto sarebbe assurdo, niente sarebbe ciò che attualmente è perché tutto sarebbe ciò che non è. E viceversa ciò che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe. Capisci?»
Charles deglutì e sbatté più volte le palpebre per controllare che non stesse ancora sognando. La bambina continuava a guardarlo con fare interrogativo così Charles annuì per farla contenta.
Con un balzo la biondina saltò giù dal materasso e corse verso di lui.
«Che fai?» gli chiese impertinente; senza aspettare una risposta si sporse verso la scrivania e afferrò il quadernetto che lui aveva davanti a sé. Lo sfogliò più volte, dall’inizio alla fine, dalla fine verso l’inizio, dritto o storto, a testa in giù.
«E a che serve un libro senza dialoghi né figure?»
Ripose il quadernetto lì dov’era prima.
Charles non osava muoversi; parte di sé gli diceva di stare tranquillo perché sicuramente stava ancora sognando, ma l’altra metà gli sussurrava nell’orecchio di non fare movimenti bruschi né parlare perché stava vivendo nel suo peggiore incubo.
Si strinse la testa fra le mani cercando di non guardare la bambina che curiosava e saltellava qua e là per la stanza.
Gli schiaffi forse l’avrebbero svegliato: senza pensarci due volte cominciò a schiaffeggiarsi e a sequenze alterne chiudeva e schiudeva gli occhi per controllare se lei fosse ancora lì.
Senza che se ne fosse accorto, la bambina si era seduta a terra di fronte a lui con le braccia conserte e l’aria irritata; vedendola così vicino Charles si spaventò e indietreggiò andando a sbattere contro la libreria e facendo ruzzolare a terra alcuni libri.
«Ma io non voglio stare in mezzo ai matti» osservò la bambina.
«Be’, non hai altra scelta» rispose Charles. «Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.» Charles si coprì la bocca con entrambe le mani, non poteva credere a quello che aveva appena fatto. Non aveva idea del perché avesse dato fiato ed emesso quelle parole.
«Come lo sai che sono matta?» lo incalzò la biondina.
«Per forza,» concluse Charles «altrimenti non saresti venuta qui.» I suoni venivano fuori da soli, Charles non aveva più il controllo su di essi.
Offesa, la bambina voltò lo sguardo e sbuffò.

Albeggia e il solleon
a larghe falde sbianca il mar


L’unica opzione possibile era far finta di niente, ignorarla. Si sarebbe stancata e sarebbe tornata nel suo mondo nella mente tormentata di Charles.
La bambina aveva lasciato il suo quadernetto aperto a una pagina a caso; per distrarsi Charles decise di rileggere quelle righe che aveva scritto qualche tempo prima, forse ancor prima di avere le sue crisi notturne.
Aprì un cassetto e afferrò pipa e fiammiferi; nella tasca della vestaglia appesa alla sedia sulla quale era seduto trovò un sacchettino pieno di oppio. Preparò il tutto molto velocemente cercando di ignorare i rumori che la bambina faceva toccando ogni oggetto presente nella sua stanza da letto.
Tirando boccate dalla pipa lesse ad alta voce quella pagina.
Se hai bisogno di lasciare il mondo in cui vivi poggia la tua testa sul cuscino e rimani fermo così per un po’. Il mattino seguente potresti non ricordarti più di quello che hai sognato, ma almeno saprai di essere stato assente quel che basta per respirare di nuovo.
Qualche lacrima bagnò le sue gote, rimpiangeva i bei tempi quando poteva ancora considerarsi normale. Ma ormai normale non lo era più, l’aveva sentenziato proprio lui qualche minuto prima: «Io sono matto. Tu sei matta.”
«Ho sonno» annunciò la bambina con le mani appoggiate sui fianchi.
Sfilandosi le scarpe coi piedi la piccola si rintanò sotto le coperte dove poco prima dormiva Charles, lui dal canto suo appoggiò la pipa e la raggiunse per rimboccarle le coperte.
«Buonanotte.»
«Buonanotte, Alice.»
Tornato alla scrivania l’uomo si sentiva sollevato; aveva forse affrontato la sua più grande paura? Intinse la punta della stilografica nel calamaio e cercò un’altra pagina bianca.
The little girl just could not sleep
Because her thoughts were way too deep
Her mind had gone out for a stroll
And fallen down a rabbit hole

«Ora i miei incubi conosceranno il mio nome» proclamò sorridente Charles. Segnò la data e firmò il piccolo componimento.
Lewis Carroll
 
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view post Posted on 26/4/2013, 08:32
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Un paio di cosette, allora
CITAZIONE
Inghiottito nel suono delle mie urla
Può cessare la mia paura delle notti silenziose?
Oh come sogno l’agognato sonno profondo

dovrebbe essere corsivo perchè è quello che scrive.

CITAZIONE
«Io sono matto. Tu sei matta.”

qui c'è un errore di virgolette.

Da quando sono qui conosco tutta la diatriba sulle "d" eufoniche ecc ecc. che personalmente non condivido ma che mi si modifichino nei racconti non mi dà alcun fastidio, non cambia niente.
Solo che

CITAZIONE
A destra e a manca va
di qua, di su, di giù, di là

e
CITAZIONE
Albeggia e il solleon
a larghe falde sbianca il mar

Non sono mie, fanno parte della traduzione curata da Roberto De Leonardis del Jabberwocky di Lewis Carroll presente nel film della Disney. E lì c'erano le d eufoniche e anzi nel cantato si sentivano molto
https://www.youtube.com/watch?v=xo7vzcuR4qs
circa verso 0:17
quindi mi chiedo è giusto eliminarle anche lì?
 
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view post Posted on 26/4/2013, 12:34
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Fabrizia

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CITAZIONE (quietriot @ 26/4/2013, 09:32) 
Un paio di cosette, allora
CITAZIONE
Inghiottito nel suono delle mie urla
Può cessare la mia paura delle notti silenziose?
Oh come sogno l’agognato sonno profondo

dovrebbe essere corsivo perchè è quello che scrive.

CITAZIONE
«Io sono matto. Tu sei matta.”

qui c'è un errore di virgolette.

Ok, grazie per aver individuato le sviste.


CITAZIONE (quietriot @ 26/4/2013, 09:32) 
Da quando sono qui conosco tutta la diatriba sulle "d" eufoniche ecc ecc. che personalmente non condivido ma che mi si modifichino nei racconti non mi dà alcun fastidio, non cambia niente.
Solo che

CITAZIONE
A destra e a manca va
di qua, di su, di giù, di là

e
CITAZIONE
Albeggia e il solleon
a larghe falde sbianca il mar

Non sono mie, fanno parte della traduzione curata da Roberto De Leonardis del Jabberwocky di Lewis Carroll presente nel film della Disney. E lì c'erano le d eufoniche e anzi nel cantato si sentivano molto
https://www.youtube.com/watch?v=xo7vzcuR4qs
circa verso 0:17
quindi mi chiedo è giusto eliminarle anche lì?

Non so se questa dichiarazione costituisca più un problema che una motivazione, comunque visto che ci tieni molto ripristino queste due d.
 
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view post Posted on 26/4/2013, 13:16
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Non é che ci tengo più che altro mi "preoccupavo" per motivi di copyright sai le citazioni e bla bla

Per me non costituiscono un problema se ci sono o meno dopotutto non cambia nulla :)
 
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view post Posted on 26/4/2013, 13:51
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Fabrizia

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per questo, per il copyright, dicevo che la tua dichiarazione potrebbe costituire un problema...
comunque ho ripristinato le "d"
 
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view post Posted on 26/4/2013, 14:19
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Ah davvero? Beh se é un problema allora puoi togliere io credevo che si potessero mettere le citazioni se con la fonte (infatti avevo messo la fonte nelle note). Ma non c'è problema anche togliendole
 
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view post Posted on 26/4/2013, 14:37
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Fabrizia

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Se vuoi tenerle aggiungiamo la nota nell'ebook:

(*) I versi fanno parte della traduzione curata da Roberto De Leonardis del Jabberwocky di Lewis Carroll presente nel film della Disney.

con l'asterisco vicino alle due righe di versi
 
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view post Posted on 26/4/2013, 15:56
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Si ok a benissimo grazie :)
 
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view post Posted on 26/4/2013, 20:35
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Fabrizia

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:)
 
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