slayercetty |
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| Un racconto assai suggestivo e pittoresco, una ghirlanda di fiori in cui il centro di ogni pistilllo è un occhio che si apre a contemplare un mondo a metà strada fra dolci realtà, cullate fra le ciglia di bimbo e sogni in stato di veglia dalle sfumature inafferrabili. Gran bel pezzo! Piacevolmente "lento" e sontuoso, ricco, inanellato di splendide istantanee... Ci ho trovato anche un po' di buio e non potevo che apprezzarlo: QUOTE E c’era la cosa peggiore, che Bert non poteva esorcizzare in alcun modo: il terrore delle ombre, vive al chiarore fioco delle candele. Quei mostri neri dallo sguardo penetrante, minacciosi e tremolanti, a volte alati o con strane sporgenze e bitorzoli, restavano sempre inafferrabili, ammantavano i muri d'interrogativi inquieti, tra il rumore del vento gelido e il fermo silenzio dei soprammobili di vetro. Immagine delicatamente gotica. L'intera narrazione è un'astrazione in potenza che catalizza tutta la propria forza nel finale, con la scoperta dell'arte, del sublime e del vero colore dell'animo umano. Brava!
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