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| Essere (votato) o non essere (votato)? Questa è la domanda: se è più grande l'anima che sopporta i colpi di fionda e i dardi delle critiche, o quella che le rintuzza a smorfiacce. Morire (ma che? scherziamo?) dormire, dormire! E sognare, sognare mine o cappelli, o gatti e volpi, o bambini e manici di scopa. Perché, chi sopporterebbe le frustate della critica e i rifiuti degli editori se non chi ama la punta della penna? Chi accetterebbe di accollarsi le sudate videate dei concorsi di Abaluth se non fosse per il piacere di un voto? Così questa brama ci rende codardi e... non lo farò più, perdono.
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